La felicità del paradiso
o
la paura dell'inferno?

la paura della felicità

E' più forte, in assoluto, l'essere andati oltre (cioè, la felicità nell'essere con il Ciò che E', qui ed ora)
queste due rappresentazioni mentali che sono soltanto proiezioni estreme, immaginarie, del desiderio e della paura insite nella mente duale, addormentata.
Paura e desiderio sono le due faccie della stessa moneta.

Ma chi è ancora identificato con questi modelli spirituali illusori si troverà spinto, di volta in volta, secondo le circostanze, a previlegiare una di queste dinamiche psicologiche contrapposte, in base alla sua natura ed alle esperienze esistenziali accumulate.

Dall'osservazione della mente umana mi sembra che abbia una maggior presa la paura, con tutti i condizionamenti e le conseguenze che ne derivano...a tutti i livelli.

Inferno e paradiso... i casi sono due: o li abbiamo già dentro di noi e allora, percgé averne paura o gioirne? Oppure sono esterni a noi, ma, non conoscendoli non sappiamo esattamente se l'uno metta paura più di quanto non metta gioia l'altro...

Senza la paura dell'Inferno esisterebbe il Cristianesimo?
No.
Senza la speranza del paradiso,esisterebbe l'Islam?
No.
Senza la speranza nel paradiso portato dal Messia, esisterebbe l'Ebraismo?
No.
Senza la paura dell'Avitichi(inferno)esistere bbe l'Induismo?
No.
Senza la paura dell'Inferno,senza la speranza del paradiso e senza l'attesa del Messia,esisterebbe il Buddhismo?
Sì.
E il Taoismo?
Sì.

La prova vivente ? La Repubblica Popolare Cinese.

W i Cinesi!

kantai.

Penso che al momento sia più forte la paura dell'inferno, almeno per i seguaci delle dottrine che lo prevedono.

esperantiano

Il premio del paradiso è una speranza. La paura dell'inferno ha presa sull'istinto di conservazione. Perciò è più forte la paura dell'inferno... per chi ci crede.

Per chi non crede ma "sa" (Sir e Gollum... non ridete!), non c'è da attendersi altro nel futuro che non sia la liberazione dai confini del nostro essere animali bipedi, perdita dell'identità di una e sola coscienza, superamento delle necessità, replica delle nostre misere importanze in infiniti "altrettanti noi" restati a penare al mondo tra infinite perplessità...

Il singolo esiste come "cosa", in spirito siamo tutti nell'Unico... ma lasciate stare, non è per voi capirlo, H2S !!!!


P.S.
Affannatevi in altro !

Risposta: ..Perfetta !

Che detta in altri termini
è la risposta di Mirror!


Gyta

Io credo che noi misuriamo la felicità del paradiso e la paura dell'inferno sulla scorta della nostra esperienza di vita, delle nostre seranze e della nostre paure. Era la paura dell'inferno che spingeva i crociati nella mischia sanguinosa della Terra Santa o era al contrario la speranza di meritarsi il paradiso.
Forse entrambe le cose e forse nessuna delle due, o forse la brama di possesso e potere.
Eppure oggi che quasi al paradiso e all'inferno non crediamo più ancora una volta paradiso e inferno servono a muovere coscienze e ad influenzare società e comportamenti, talvolta strumentalmente.

Non ci crediamo più,
ma li viviamo.. ancora e fortemente sulla nostra pelle (!)

Allora, cos'è.. <più forte>?
L'apparenza o la nostra Magia?

Io penso proprio che Rodi abbia ragione,
la nostra più grande paura è..
di essere felici.. la paura di essere <qualcosa di più>..
di essere <Magia>..

"Si pensa, talvolta, che di draghi non ce n'è più neanche uno.
E neppure di prodi cavalieri. E neppur l'ombra di una principessa
che vaghi per foreste misteriose, incantando col suo sorriso cerbiatti e farfalle.
Pensiamo, talvolta, che la nostra sia un'età senza più frontiere,
senza più avventure.
Il destino è al di là dell'orizzonte; quelle ombre che passavano
al galoppo, rilucenti, si sono ormai dileguate.
Che bello, sbagliarsi!
Principesse e cavalieri, incantesimi e draghi,
avventura e mistero... non solo son qui pure adesso, ma son tutto quel che c'è e c'è sempre stato!

Nel nostro secolo, hanno mutato d'abiti, s'intende.
I draghi indossano uniformi, oggi vanno in giro in assetto di guerra, in tenuta da pronto intervento.
I demoni della società, stridendo, piombano su di noi se solleviamo gli occhi da terra, se ci azzardiamo a svoltare a destra
laddove ci hanno ordinato di girare a sinistra.
Talmente astute si son fatte le false apparenze che principesse e cavalieri possono celarsi gli uni alle altre,
possono celarsi persino a sé medesimi.
E tuttavia maestri di realtà vengono ancora a noi,
in sogno, a dirci che non abbiamo giammai perduto lo scudo che occorre contro i draghi,
che sta a noi cambiare il mondo come ci pare e piace.
L'intuito non mentisce allorché ci bisbiglia:

Non sei polvere, tu sei magia!"

(da "Un ponte sull'Eternità" -R.Bach)

Inferno, Paradiso, Purgatorio, Demoni, Angeli, Folletti & Fate..
Tutti qui & Adesso..



Gyta