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Vecchio 06-05-2005, 09.31.13   #1
kynsail
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-05-2005
Messaggi: 92
Il non agire presuppone una forza

Salve a tutti!
Mi sono iscritta da poco a questo forum ma vi leggo da un pò di tempo.
Ci sono moltissime cose, di quelle che affermate, che comprendo, condivido e mi arricchiscono.
Altre che, ahimè... sarà perchè sono ancora indietro nel mio cammino spirituale o perchè sono un pò "tocca", ma non le comprendo molto, a dire il vero!
Mi riferisco, per esempio, alla discussione sul Non-Agire.

Ho letto i vari interventi e li ho trovati un pò troppo spesso incoerenti, contrastanti. Ma ripeto, magari il problema è mio, per cui non me ne vogliate se vi espongo le mie perplessità a cuore aperto (oh mamma, non filsofeggiatemi pure 'sta frase eh!!! scherzo!).

Prendo, ad esempio, la metafora che uno di voi ha utilizzato paragonando il Non-Agire, un pò con l'attività (perchè pur sempre attività, agire è. O no?) del giardiniere, che semina, prepara le premesse, ma poi lascia la pianta crescere da sola.
Questo cosa presuppone? Una forza terza od estranea che fa crescere la pianta? Mi potreste rispondere:"No, la pianta cresce da sè, da sola". Allora, mi scuso con colui che ha utilizzato la metafora che pure mi è piaciuta, ma questa non calza! Cioè... la pianta è una cosa esterna al giardiniere, non è un prolungamento di lui, del suo essere, magari è un prolugamento del suo agire. Quindi, pur sempre agire è.

Inoltre vorrei domandarvi: la frase Non-Agire non è una contraddizione in termnini? Già solo il dire Non-Agisco vuol dire agire qualcosa: agire il non agire. E' come quando un ateo professa di non credere in Dio, ma così facendo presuppone l'esistenza di un Dio, comunque.

Oh mamma, di prima mattina forse non connetto più di tanto. Ma mi sta girando la testolina che agisce, eccome se agisce, leggendo i vostri interventi. E questo mi piace.

Spero che risponderete in tanti e che mi contrasterete, mi aiuterete a capire e ci confronteremo!

Io, spesso, più che Non-Agire, provo a mettermi sul perimetro delle situazioni, piuttosto che al centro. Mi spiego: rimamendo al centro del mattone (la situazione) mi lascio coinvolgere. E il coinvolgimento mentale e fisico mi impedisce di avere una visione chiara, netta e im-parziale della cosa. Lasciandomi coinvolgere tendo ad affrettare la soluzione (intesa come epilogo) della questione e, quindi, ne ricavo difficilmente un insegnamento. Alla fine sono sfinita dalla "lotta" e finisce tutto qui.
Mettendomi un passo fuori dal centro, sul perimetro del mattone, io osservo. Tacitamente osservo dal di fuori quello che accade. Certo, è una cosa molto difficile, che richiede pazienza e anche una certa freddezza d'animo (parlo di freddezza in accezione non negativa, farei meglio a dire neutralità). Ma, osservando, posso capire meglio come stanno le cose, senza lasciarmi travolgere emotivamente la mia capacità di "giudizio" non viene inficiata dal pathos che spesso oscura una comprensione vasta e neutra della questione.
Ma osservare è pur sempre un agire!

Con questo non voglio dire che il mio modo d'essere sia giusto! Sono una persona in evoluzione (si spera), che sta cercando la sua strada. Credo che anche coloro che agiscono male abbiano un senso al mondo. Il confronto della luce col buio ci fa apprezzare quanto sia bella la luce. Se non esistesse l'agire male al mondo, credo non esisterebbe l'agire bene.
Poi tutto è relativo!

Ecco, dopo le mie dovute elucubrazioni passo e chiudo!
Vi ho fatto girare la testa????
A me sì, tanto! Oh mamma!


Ultima modifica di kynsail : 06-05-2005 alle ore 09.36.03.
kynsail is offline  
Vecchio 06-05-2005, 10.58.25   #2
tattva
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-04-2005
Messaggi: 141
Grazie, è un argomento molto stimolante, do in sintesi la mia interpretazione sui soli aspetti che più mi coinvolgono.

Penso che la metafora del giardiniere sia relativa alla pianticella dell’esperienza spirituale.

Il giardiniere non è il proprietario originario della pianticella ma è il proprietario del terreno e responsabile, attraverso l’agire, della crescita della pianticella.
Quindi è la sua attività che determina la crescita della pianta, come la futura madre, attraverso lo specificità organica dell’utero, fa crescere il seme.
Per riuscire in questa operazione il giardiniere deve porre al centro del suo interesse la crescita della pianta, non può stare in margine.
La posizione defilata è indicativa del timore di sbagliare, è una non scelta. Naturalmente l’ideale è la freddezza di giudizio seguita – se la valutazione è positiva – dal coinvolgimento emozionale. E’ attraverso l’assunzione di rischi che una persona utilizza i propri talenti, quindi si realizza effettivamente.
tattva is offline  
Vecchio 06-05-2005, 11.25.11   #3
kynsail
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-05-2005
Messaggi: 92
Ciao tattva!

Innanzi tutto grazie per essermi venuto incontro e aver cercato di spiegarmi la metafora. Ma mi chiedo, anzi... ti chiedo due cose:

- il giardiniere è proprietario del terreno che conterrà la pianticella, quindi è responsabile della nascita e della relativa crescita della stessa. Questo, mi domando, non vuol dire comqune agire?

- sono d'accordissimo con te quando dici che: "La posizione defilata è indicativa del timore di sbagliare, è una non scelta. " e poi aggiungi: "E’ attraverso l’assunzione di rischi che una persona utilizza i propri talenti, quindi si realizza effettivamente." e questo mi fa osservare che ho dimenticato il passaggio finale della descrizione del mio atteggiamento solito: quello secondo cui, dopo aver osservato, intervengo. Ed anche questo vuol dire agire! Lo faccio, però, "a freddo", se possibile (in fondo l'essere umano è contraddistinto da sensazioni ed emozioni, anche).

E' proprio il concetto di Non-Agire, in questo contesto, che mi sfugge un pò!

Grazie tattva!
kynsail is offline  
Vecchio 06-05-2005, 11.31.13   #4
Mr. Bean
eternità incarnata
 
L'avatar di Mr. Bean
 
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
E' proprio un bel quesito. Agire il non agire? Effettivamente, io credo, che, per il solo fatto di essere qui in carne ed ossa, ora, siamo degli individui che, comunque la si voglia vedere, in qualche modo agiscono. Non agire equivale a non essere, a mio modesto parere. Io capovolgerei il detto: penso, dunque sono... in .... sono, dunque penso (e agisco).
Mr. Bean is offline  
Vecchio 06-05-2005, 11.34.51   #5
kynsail
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-05-2005
Messaggi: 92
Citazione:
Messaggio originale inviato da kynsail
Ciao tattva!

Innanzi tutto grazie per essermi venuto incontro e aver cercato di spiegarmi la metafora. Ma mi chiedo, anzi... ti chiedo due cose:

- il giardiniere è proprietario del terreno che conterrà la pianticella, quindi è responsabile della nascita e della relativa crescita della stessa. Questo, mi domando, non vuol dire comqune agire?

- sono d'accordissimo con te quando dici che: "La posizione defilata è indicativa del timore di sbagliare, è una non scelta. " e poi aggiungi: "E’ attraverso l’assunzione di rischi che una persona utilizza i propri talenti, quindi si realizza effettivamente." e questo mi fa osservare che ho dimenticato il passaggio finale della descrizione del mio atteggiamento solito: quello secondo cui, dopo aver osservato, intervengo. Ed anche questo vuol dire agire! Lo faccio, però, "a freddo", se possibile (in fondo l'essere umano è contraddistinto da sensazioni ed emozioni, anche).

E' proprio il concetto di Non-Agire, in questo contesto, che mi sfugge un pò!

Grazie tattva!


Che dire? Che tra te e Attva state riuscendo ad esprimere meglio quello che volevo dire nel mio post un pò confuso e confusionario di stamattina, eh eh!

Fino ad ora l'ho sempre pensata un pò come voi, a parte la differenza di pensiero con Attva sul discorso del restare ai margini o meno!

Ciao a tutti e due e grazie per le risposte!
kynsail is offline  
Vecchio 06-05-2005, 12.00.25   #6
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Passavo e non ho resistito....
Avete mai osservato una ruota che gira molto veloce?
Sembra che sia ferma.... ma gira....
E se (qua vedo già i pensieri di qualcuno che so io.... ) è un agire talmente "potente" che sembra non agire?
Uno is offline  
Vecchio 06-05-2005, 12.10.21   #7
tattva
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-04-2005
Messaggi: 141
x Kynsail

Il giardiniere responsabile della crescita della pianticella “agisce”, è coivolto “mente e cuore”. Oppure stai giocando sul paradosso “agire – non agire”, in cui la negazione del fare costituisce un fare comunque, ma che importanza avrebbe questa elucubrazione? Resta il fatto concreto che il giardiniere può far crescere o morire la particella, chiamalo come vuoi, ma a me – profano dei paradossi – sembra un agire.

Poi, relativamente al tuo stile comportamentale, precisi che al tuo “star defilata” – cioè osservare – segue l’intervento: perfetto, osservare-meditare-agire, ovviamente sono tutti e tre verbi d’azione se proprio vuoi analizzarne il significato semantico, ma continua a sfuggirmi la necessità per te di questa analisi.
tattva is offline  
Vecchio 06-05-2005, 13.18.06   #8
il pensiero
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
Siamo rimontati in giostra...

Citazione:
Ma osservare è pur sempre un agire!

PREMESSA!

Tu non sai quello che fai!
Tu non sai quello che dici!
Tu non sai chi sei

Il mio Maestroneuronmodellatore chiederebbe:

DOMANDA!

Cosa fai di faticoso (energetico) quando guardi
Dove va a finire l’energia che spendi
Come si modifica l’oggetto che subisce la tua fatica sotto l’energia che gli applichi.

Ultima modifica di il pensiero : 06-05-2005 alle ore 13.20.12.
il pensiero is offline  
Vecchio 06-05-2005, 13.32.11   #9
kynsail
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-05-2005
Messaggi: 92
Citazione:
Messaggio originale inviato da GiraSole
Passavo e non ho resistito....
Avete mai osservato una ruota che gira molto veloce?
Sembra che sia ferma.... ma gira....
E se (qua vedo già i pensieri di qualcuno che so io.... ) è un agire talmente "potente" che sembra non agire?

La mia analisi nasceva da una discussione aperta sul forum, a riguardo del Non-agire. Ho letto gli interventi e non ho capito bene cosa si intenda con la filosofia di vita del non-agire. Chiedevo delucidazioni, tutto qui...

Perchè a me, qualsiasi cosa io faccia, pensi, dica, mi pare sempre di agire! Ecco, è questo che mi sfugge, o forse sò scema io!

kynsail is offline  
Vecchio 06-05-2005, 13.33.17   #10
kynsail
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-05-2005
Messaggi: 92
Citazione:
Messaggio originale inviato da GiraSole
Passavo e non ho resistito....
Avete mai osservato una ruota che gira molto veloce?
Sembra che sia ferma.... ma gira....
E se (qua vedo già i pensieri di qualcuno che so io.... ) è un agire talmente "potente" che sembra non agire?

Oops, Girasole scusa, ho quotato il tuo post invece che quella di tattva!
Ci sto riflettendo suq uello che hai scritto tu, ci sto riflettendo!
kynsail is offline  

 



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