Nulla nasce dal nulla. compreso i nostri pensieri che sono solo l'interazione con i parametri che ci arrivano. Ecco quindi il motivo per cui, ognuno la pensa, giustamente, in modo generalmente differente (anche se simile).

lo ripropongo oltre che su psicologia, anche qua:


E' innegabile che dal momento in cui le nostre cellule (anzi, quelle dei nostri genitori) si uniscono e cominciano a formare la nostra persona, non esiste alcun pensiero.

dopo, quando il cervello comincia a formarsi , pare che comincino i primi implulsi elettrici, quindi il cervello comincia a funzionare ed ecco i primi "pensieri". Molti dicono estremamente semplici, quali lontane sensazioni dovute al fatto che la pancia preme o disagi dovuti alla posizione all'interno del corpo o poco piu'. In pratica il cervello comincia ad interagire con i primi impulsi esterni.

Al momento della nascita, quando il cervello è maturo per interagire con le enormi quantità di imput provenienti dall'estrno, i pensieri cominciano una loro evoluzione, passando dal fatto che analizzano luce, calore, forme ecc... questi imput, per quanto ancora primitivi, permettono al cervello di fare le prime semplicissime riflessioni.

Questo, di norma, avviene per il resto dell'esistenza del cervello. Dalla nascita alla morte il cervello interagisce con l'esterno della propria persona.
comunque sia, per farla breve, questi PENSIERI o SENSAZIONI, volenti o nolenti sono sempre ed esclusivamente frutto di impulsi esterni al corpo dell'essere vivente.
Questo modo di operare continua per tutta la nostra esistenza sino al momento del termine.

Non a caso i pensieri si evolvono con l'evolversi degli input provenienti dall'esterno e gli stessi bambini passano da pensieri e riflessioni primitive per arrivare a riflessioni piu' complesse.

Mi pare ovvio, quindi, che i pensieri e riflessioni sono SOLO ed UNICAMENTE il frutto di situazioni ed impulsi provenienti dal di fuori del nostro corpo. In altre parole, qualsiasi cosa che noi adesso pensiamo, qualsiasi cosa che noi facciamo, qualsiasi cosa che diciamo, non PROVIENE dal nulla e nemmeno da NOI (inteso come essere consenziente), ma esclusivamente da un insieme (enorme) di impulsi esterni che vanno dalle temperature, ai colori, alle pressioni sino ad arrivare a cose piu' complesse, quali esperienze passate, interagire con persone ecc... ecc...

Comunque sia OGNI NOSTRA AZIONE mai è da considerarsi NOSTRA ma esclusivamente un risultato dovuto a come la combinazione neurale del nostro cervello interagisce con gli impulsi esterni. (rispettando la regola nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, anche i pensieri non si CREANO dal nulla, ma sono la trasformazione di combinazioni molecolari dovute a come il nostro corpo interagisce col mondo esterno)

DETTO QUESTO, mi chiedevo se siamo consapevoli che non siamo assolutamente VITA CONSENZIENTE (come noi ci definiamo) ma soltanto un modo di esprimersi della natura, o meglio, degli input esterni (che potrebbero essere anche enormemente differenti da come noi li percepiamo).

In pratica non viviamo ma siamo solo una combinazione di altre forme di vita (cellule).
In definitiva, dobbiamo accettare il fatto che non siamo vivi, ma siamo solo la manifestazione di quello che ci circonda ed interagisce con il nostro corpo... NOI (come anima) non esistiamo ed il nostro pensiero non è nostro... ma il calcolo di tantissime variabili che ci investono in ogni momento. L'anomalia sta nel fatto che il cervello possa intravedere questa anomalia e quindi si rifiuta di credere che non esiste.

In definitiva la coscienza è solo una misera illusione.
In fondo un cieco dalla nascita come potrebbe PENSARE ad un colore ? Un sordo dalla nascita come potrebbe PENSARE ad un suono.

Se ipoteticamente sin dalla nascita ognuno di noi avesse vissuto in una camera oscura, probabilmente non saprebbe manco di esistere, quindi, la coscienza e tutte le credenze religiose e non, non hanno alcun senso se non all'interno della nostra testa.

...

Benvenuto nel Walhalla degli dei, Bluemax (o preferisci Olimpo?).

Te ne vieni, dunque, alla conclusione che il solo singolo possibile è il Tutto e che qualunque sua parte non è un singolo ma solo un gruppo componente il solo Unico?

Se è così, nell'universo non c'è altra cosa che Dio e noi siamo sue parti, ...ed è quanto.

Non è certo la nostra misera coscienza a fare di noi qualcosa di parte divina, così come non è la Coscienza di Dio a farlo Dio.

Giusto perchè Dio è Tutto, ha anche una Coscienza... ma se per assurdo non ne fosse dotato, se non ci fosse Coscienza... Dio sarebbe comunque Tutto... Coscienza esclusa giusto perchè assunto come non esistente (impossibile, dato che esiste anche l'irrealizzato, come le idee).

Allora, l'unica entità che non riceve dall'esterno input di sorta è quella che non ha "esterno"... che non può essere associata ad equivalenti...

Noi, invece, non esistiamo affatto come "individui". Abbiamo certamente un confine oltre il quale il nostro insieme finisce (la nostra pelle e peluria varia) ed abbiamo amche un confine di tempo ( dalla nascita alla morte), ma questo non fa di noi degli "individui", fa di noi dei gruppi variabili nel tempo in sostanza ed idee... Che individui siamo?!?!?

Siamo dei! Anzi, ...siamo DEI presuntuosi. Ed ecco la grande differenza tra noi e Dio: "noi siamo presuntuosi e Lui E' quel che noi presumiamo". Noi siamo, insomma, ...la Sua presunzione!

In quel caso perché "le nostre cellule si unicono" secondo un certo piano o progetto, la cui finalità ovviamente è la creazione del nostro organismo fisico?
Un "piano" può esistere soltanto come prodotto di pensiero, e la formazione di qualsiasi corpo fisico è quindi una prova del fatto che il pensiero deve necessariamente esistere prima del corpo fisico.
Ciao

salve,
tutto ciò che hai detto è esatto,tranne le ultime tre righe.
Non devi confondere superstizione con religione e coscienza con consapevolezza.
Il pensiero non è mio ma appartiene alla società nella quale sono nato per caso e pertanto la mia vita non ha nessun valore se io sono una semplice fotocopia dei miei antenati.
Ad esempio quanti abitanti ha l'Italia?
Io direi due:Berlusconi con 30 milioni di fotocopie,stampate da giornali e televisione e Prodi con altri 30 milioni di fotocopie.
Totale?
30+30= 60 milioni di fotocopie.
Se questa è la vita,tanto vale suicidarsi, hanno pensato i VERI
religiosi di tutti i tempi.
E hanno trovato anche la soluzione:se io NON penso non posso essere condizionato da nessuno e tutto ciò che dico e faccio sarà totalmente originale e unico.
Dunque è possibile arrestare il pensiero e lasciar parlare il Cosmo
che sono io,che è la mia vera personalità.
Se io non penso,allora entro in uno stato di consapevolezza e parlo tramite il Tutto,il Tao o,se proprio vogliamo,tramite il Padre mio che è nei Cieli ovvero nella mia interiorità.
E cosa hanno fatto i capi delle verie religioni a quei "Veri religiosi"
che si esprimevano così?
Li hanno crocifissi,impalati,arrostiti allo spiedo,fatti divorare dai maiali ecc. E,dopo che sono morti,li hanno ammazzati di nuovo
cioè li hanno eliminati dalla Storia oppure li hanno ignorati.
Giordano Bruno è stato arrostito mentre Eraclito è stato ignorato.

Comunque tutto quello che hai detto è esatto.
Lo avrebbero detto anche Bruno ed Eraclito.

Saluti.

Kantai.

Mmm
Tu dici che la coscienza è un'illusione. Puoi dirmi com'è che tu distingui la verità dall'illusione?
Perchè temo che il tuo ragionamento contenga un errore logico madornale.

Ciao ripropositore,
quello che proponi lo sapevamo già qui perché era già stato proposto,
e tu scopri l’acqua calda dell’uovo di colombo per due motivi:

1° perché chi ti risponde è uno che di pensieri se ne intende,
2° perché in questa sezione si aggira già da cualche mese un certo, nonimportachi, che la sa più lunga di te ed è più completo anche, nel senso che lui, quando splattera, non splattera a vanvera nel senso che se non può aggiungerci anche un modello commentato di ciò che afferma non apre neanche il post.

Io colgo l’occasione di questo benvenuto, approfitto del malcapitato fatto che sei sconfinato, (non di testa, ma di luogo), per saggiarti su un quinquibus che mi tormenta:
parlami della consapevolezza. (occhio è che non è la moglie del consapevole)