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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 11-09-2005, 10.30.21   #131
paperapersa
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
il genere umano non è destinato alla distruzione, salvo non lo decida il chèmi pare improbabille, ma ad una trasformazione, il che mi pare possibile. visto che si sta avviando a gran passi verso questa fase..........che tu lo creda, lo voglia o no, avverrà.
paperapersa is offline  
Vecchio 11-09-2005, 10.59.49   #132
il pensiero
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
Che tu lo creda o no, io la so lunga su come funziono, e ti posso assicurare che se “AMORE ARMONIA EQUILIBRIO TOLLERANZA PERDONO” hanno origine da un cervello indottrinato questo, anche senza voglia, andrà verso questa fase di autodistruzione.


Pensaci, ma non usare il pensiero...
Meditaci, ma non usare il pensiero...
Ama, ma non usare il pensiero...

Ed allora cosa dovrai usare???? È????
Cosa dovrai fare per fare la tua parte????
il pensiero is offline  
Vecchio 11-09-2005, 11.53.52   #133
paperapersa
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
iNFATTI NON TI USO
CARO IL PENSIERO
IO APRO IL MIO CANALE
E SENTO QUELLO CHE SONO
POI E ' CHIARO
CHE A VOLTE SI FRAPPONE
QUESTO IL PENSIERO (SEI SEMPRE fRA LE SCATOLE CAVOLO!)
E ALLORA RITORNO AL SILENZIO
PER PERMETTERE A TE DI TACERE
ED AL MIO VERO SE
DI ESPRIMERSI
E TRASFORMARMI
paperapersa is offline  
Vecchio 12-09-2005, 09.58.58   #134
Estragone
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-06-2003
Messaggi: 58
Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
Il linguaggio in un'ottica non-duale e' "errore utile" (Nagarjuna - Lo sterminio degli errori), e pertanto lo utilizzo liberamente. Ma che cosa e' la non-dualita'?

Cosa crea la molteplicita'?
L'Uno e' il Molteplice e il Molteplice e' l'Uno (e' una reminiscenza Plotiniana che a Suo tempo scombussolo' il mio, come giustamente osservi, sentire la Vita). Ma cosa significa? In pratica?

Quello che tu chiami sentire e' l'essenza di tutte le vie spirituali, l'esercizio della sola ragione ti lega al molteplice, al relativo, al Samsara (letteralmente "girare in tondo").

Il molteplice e' la realta' relativa. Ma cosa crea il molteplice?
Se smetti di dare i nomi a tutte le cose e osservi imparzialmente, in silenzio (contemplazione), come quando rimani rapito (Thaumazein) da uno spettacolare tramonto, ecco.... quella parte che osserva, che e' in grado di Vedere "direttamente" le cose senza entrare nel giudizio, senza iniziare a far rumore con il pensiero... quello e' il sentire. Quel sentire silenzioso secondo l'essenza (esoterica nell'Ebraismo e nell'Islam) delle tradizioni spirituali, che e' pura presenza, e' la nostra parte divina, immortale. E' non-duale.

Tu soggetto ti percepisci separato da tutto il resto (oggetto).

Fare della conoscenza un oggetto e' nelle tradizioni spirituali considerato "ignoranza metafisica". Non stiamo parlando di filosofia ne di teologia, questa e' pratica spirituale e non sono invenzioni mie.

Qualsiasi blah, blah, blah lascia il tempo che trova, l'esperienza mistica e' oltre il linguaggio, oltre la funzione discorsiva della mente, e' l'esperienza diretta della "unione" (Yoga) di soggetto e oggetto, di relativo ed assoluto. Per questo e' detta non-duale.

Il pensiero funzionale e' una nostra grande ricchezza e si possono fare un sacco di cose, partecipando direttamente al processo creativo......ma l'esperienza mistica e' non-concettuale.

Di piu' non sono riuscito a leggere, scusami ma sono una persona semplice e tutte quelle parole mi fanno venire il mal di testa.


Là dove il ‘do’ e il ‘ la’ hanno lo stesso suono e la sinfonia, e l’armonia si sgretolano e dissipano per lasciar spazio al mono-tono; là dove il ‘sì’ e il ‘no’ assumono il medesimo significato, e la ragione e il torto si aggrovigliano per scolorirsi in un grigio ambiguo; là dove il cuore e la mente si accoppiano, e l’emozione è una speculazione filosofica che disabita l’anima; là dove la carne e lo spirito danzano con una gamba sola, e i loro passi sono eterno incespicare; là dove la vista e l’udito si annebbiano, e l’esperienza è allucinazione e un flash che occlude i sensi e il cuore; là dove il pianto e il riso sono una lussuria, e la gioia e il dolore solo un’imprecazione rivolta a se stessi; là dove il sacro e il divino divengono chimere ambite, e l’uomo e i sentimenti si sciolgono al polimerico sole della perfezione; là dove il cielo e il mare si fondono, e non vi è più né mare né sole da solcare ed osservare… là puoi trovare la non dualità che ammorba le differenze, che svanisce i colori, che impoverisce la vita, che smarrisce i suoni, che appiattisce le forme, che assottiglia l’abnorme che è in ciascuno di noi, che sradica l’uomo, che è esperienza mistica non-concettuale ricca di troppi concetti. Tanti ne hai espresso, in proporzione esponenziale rispetto al tuo affermare che sia priva di concetti… non male per la semplicità che dichiari.
Un saluto
Estragone is offline  
Vecchio 12-09-2005, 10.15.44   #135
Yam
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Messaggio originale inviato da Estragone
Là dove il ‘do’ e il ‘ la’ hanno lo stesso suono e la sinfonia, e l’armonia si sgretolano e dissipano per lasciar spazio al mono-tono; là dove il ‘sì’ e il ‘no’ assumono il medesimo significato, e la ragione e il torto si aggrovigliano per scolorirsi in un grigio ambiguo; là dove il cuore e la mente si accoppiano, e l’emozione è una speculazione filosofica che disabita l’anima; là dove la carne e lo spirito danzano con una gamba sola, e i loro passi sono eterno incespicare; là dove la vista e l’udito si annebbiano, e l’esperienza è allucinazione e un flash che occlude i sensi e il cuore; là dove il pianto e il riso sono una lussuria, e la gioia e il dolore solo un’imprecazione rivolta a se stessi; là dove il sacro e il divino divengono chimere ambite, e l’uomo e i sentimenti si sciolgono al polimerico sole della perfezione; là dove il cielo e il mare si fondono, e non vi è più né mare né sole da solcare ed osservare… là puoi trovare la non dualità che ammorba le differenze, che svanisce i colori, che impoverisce la vita, che smarrisce i suoni, che appiattisce le forme, che assottiglia l’abnorme che è in ciascuno di noi, che sradica l’uomo, che è esperienza mistica non-concettuale ricca di troppi concetti. Tanti ne hai espresso, in proporzione esponenziale rispetto al tuo affermare che sia priva di concetti… non male per la semplicità che dichiari.
Un saluto

Hiii, ma sei un testone!
E' vero, non dovrei usare nessun concetto e rimanere in silenzio.
Questa sarebbe la risposta piu' appropriata alla domanda che cosa e' la non-dualita'?
In ogni caso se ti interessa l'argomento esiste vasta letteratura in merito.
Nessun appiattimento della Coscienza.....semmai una espansione della coscienza....
Anche qui ti rimando alla vasta letteratura disponibile.
Sul sito di Gianfranco Bertagni, o anche qui nel sito di Riflessioni, trovi un sacco di materiale.



p.s.: Sei nella sezione Spiritualita' del forum, non in quella Filosofia, se ti interessa demolire cio' che e' la vera essenza di tutte le tradizioni spirituali approfondisci la tua indagine.

Ultima modifica di Yam : 12-09-2005 alle ore 10.18.37.
Yam is offline  
Vecchio 12-09-2005, 10.20.16   #136
sunday01
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Messaggio originale inviato da Estragone
Davvero interessanti i tuoi spunti.
[...]
Citi l’Ecclesiaste, mi sono un po’ stupito del fatto che non abbia mai attinto dal bellissimo Libro di Giobbe, oppure, come contrappunto alle mie affermazioni tendenti ad accusare Dio per l’esistenza del Male, non abbia preso spunti dal Libro della Vita e dell’Eros, quel meraviglioso compendio filosofico che è il Cantico dei Cantici.
[...]
Dialogare con te impone il rispetto, ed una virata a 360 gradi circa il tenore del thread. Niente più bene e male… ci siamo detti praticamente tutto… Abbiamo due visioni diverse.

Grazie delle tue parole, fede e ragione possono procedere insieme per arrivare al mistero di Dio…
E’ un cammino che continua per tutta la vita... perché non si smette mai di cercare e di porsi delle domande… e di farsi delle ragioni…
Ma vorrei tornare sul discorso iniziale: non ci siamo già detti praticamente tutto sul bene e sul male...
Prendiamo il libro di Giobbe:
narra la storia di un uomo giusto, colpito da terribili disgrazie da Dio per mezzo di Satana, e discolpa l’uomo dal male riferendolo a una prova imposta da Dio per saggiarne la fede…
Quindi il male qui proviene da Dio, o meglio Dio permette che avvenga.
Ma qui si tratta di avversità, malattie, le cose che l’uomo non può evitare con le sue forze…
E si riferisce sempre all’uomo dopo la caduta, il peccato originale…
Tutto quello che tu definisci come quella casualità che l’uomo non può contrastare… e che spinge l’uomo, credente e non, a prendersela con Dio e con il destino crudele…
Dio legge nel nostro cuore, i pensieri più intimi, ma questo non è una violenza di Dio su di noi, anzi, ci giustifica perché certe volte la volontà interiore non corrisponde poi alle nostre azioni quotidiane.
Per il credente, che si fida di Dio, la risposta è che nessuno conosce Dio veramente per quello che è, ma vedendo le sue opere nel Creato intuisce la sua grandezza e si riconosce umilmente creatura.
Ma il male provocato dall’uomo è responsabilità dell’uomo.
Quanto male sarebbe evitato, quanti destini sarebbero diversi, se l’uomo rispondesse con amore e pazienza alle prove della vita… e nei rapporti sociali, familiari, ecc.
Ma a questo punto vorrei chiedere: il non credente, l’ateo, come si pone nei confronti del male???
Se crede in Dio, si fiderà di lui e se ne farà una ragione…
Ma se non crede in niente, non può nemmeno dare la colpa a Dio del male, oppure non crede in Dio perché si rifiuta di credere in un Dio definito malvagio, così lo condanna e lo uccide, ma il problema del male rimane insoluto.

Un saluto


Ultima modifica di sunday01 : 12-09-2005 alle ore 10.25.07.
sunday01 is offline  
Vecchio 12-09-2005, 10.30.17   #137
Yam
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Messaggio originale inviato da sunday01
Grazie delle tue parole, fede e ragione possono procedere insieme per arrivare al mistero di Dio…
E’ un cammino che continua per tutta la vita... perché non si smette mai di cercare e di porsi delle domande… e di farsi delle ragioni…
Ma vorrei tornare sul discorso iniziale: non ci siamo già detti praticamente tutto sul bene e sul male...
Prendiamo il libro di Giobbe:
narra la storia di un uomo giusto, colpito da terribili disgrazie da Dio per mezzo di Satana, e discolpa l’uomo dal male riferendolo a una prova imposta da Dio per saggiarne la fede…
Quindi il male qui proviene da Dio, o meglio Dio permette che avvenga.
Ma qui si tratta di avversità, malattie, le cose che l’uomo non può evitare con le sue forze…
E si riferisce sempre all’uomo dopo la caduta, il peccato originale…
Tutto quello che tu definisci come quella casualità che l’uomo non può contrastare… e che spinge l’uomo, credente e non, a prendersela con Dio e con il destino crudele…
Dio legge nel nostro cuore, i pensieri più intimi, ma questo non è una violenza di Dio su di noi, anzi, ci giustifica perché certe volte la volontà interiore non corrisponde poi alle nostre azioni quotidiane.
Per il credente, che si fida di Dio, la risposta è che nessuno conosce Dio veramente per quello che è, ma vedendo le sue opere nel Creato intuisce la sua grandezza e si riconosce umilmente creatura.
Ma il male provocato dall’uomo è responsabilità dell’uomo.
Quanto male sarebbe evitato, quanti destini sarebbero diversi, se l’uomo rispondesse con amore e pazienza alle prove della vita… e nei rapporti sociali, familiari, ecc.
Ma a questo punto vorrei chiedere: il non credente, l’ateo, come si pone nei confronti del male???
Se crede in Dio, si fiderà di lui e se ne farà una ragione…
Ma se non crede in niente, non può nemmeno dare la colpa a Dio del male, oppure non crede in Dio perché si rifiuta di credere in un Dio definito malvagio, così lo condanna e lo uccide, ma il problema del male rimane insoluto.

Un saluto





p.s.: E si riferisce sempre all’uomo dopo la caduta, il peccato originale…

Qui pero' c'e' quella lettura negativa della Vita.....
Cosi come quando viene indicato Satana......
Ogni cosa, qualsiasi evento della Vita e' una Sua manifestazione ed e' esattamente cio' di cui abbiamo bisogno in quel momento per avvicinarci a Lui.

Ultima modifica di Yam : 12-09-2005 alle ore 10.33.01.
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Vecchio 12-09-2005, 11.04.08   #138
Mirror
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Ogni cosa, qualsiasi evento della Vita e' una Sua manifestazione ed e' esattamente cio' di cui abbiamo bisogno in quel momento per avvicinarci a Lui.

Per credere...di avvicinarci...ma Siamo già LUI, nel bene e nel male, aldilà del bene e del male.
Noi non siamo creature...siamo la Creatività e la Distruttività stessa in opera...momento per momento.

Il credente di fida di Dio...ma si sente ancora separato... ma Colui che Conosce se stesso si sente Tutt'Uno con con LUI, qui ed ora, e non ha bisogno di di fidarsi del "Creatore" perchè il Creatore ed il Distruttore sono in LUI: quindi... la Fede diventa espressione di Conoscenza...in Opera Consapevole...

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Vecchio 12-09-2005, 11.09.01   #139
Yam
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Messaggio originale inviato da Mirror
Per credere...di avvicinarci...ma Siamo già LUI, nel bene e nel male, aldilà del bene e del male.
Noi non siamo creature...siamo la Creatività e la Distruttività stessa in opera...momento per momento.

Il credente di fida di Dio...ma si sente ancora separato... ma Colui che Conosce se stesso si sente Tutt'Uno con con LUI, qui ed ora, e non ha bisogno di di fidarsi del "Creatore" perchè il Creatore ed il Distruttore sono in LUI: quindi... la Fede diventa espressione di Conoscenza...in Opera Consapevole...


Il tuo millesimo messaggio!
Non poteva essere diverso....
Yam is offline  
Vecchio 12-09-2005, 11.14.18   #140
La_viandante
stella danzante
 
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Prendiamo il libro di Giobbe:
narra la storia di un uomo giusto, colpito da terribili disgrazie da Dio per mezzo di Satana, e discolpa l’uomo dal male riferendolo a una prova imposta da Dio per saggiarne la fede…
Quindi il male qui proviene da Dio, o meglio Dio permette che avvenga.
Ma qui si tratta di avversità, malattie, le cose che l’uomo non può evitare con le sue forze…



ciao sun, mi spieghi meglio il senso di "saggiarne la fede"?

un dio onnisciente non era gia' a conoscenza del fatto che Giobbe non avrebbe perso la fede? che bisogno c'e' di prove per un dio? qual e' il senso di accordare a satana il permesso di vessare Giobbe?

qual e' il senso teologico di saggiare la fede? non mi convince molto perche' se ipotizziamo un dio onnipotente, onnisciente che di per se e' gia' l'infinito, queste necessita' di vessare uomini proprio non ce le riesco a vedere
tu che dici? in quale ottica le dobbiamo guardare? dobbiamo pensare a un dio imperfetto che non sapeva? e quindi aveva bisogno di prove?
La_viandante is offline  

 



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