Non penso che sia la paura la causa della fede....penso che sia piu' che altro la cultura...nascendo in un ambiente cattolico, da genitori cattolici e' quasi sicuro che si sara' cattolici..e sicuramente lo si sara' almeno da bambini.
Generalmente questo capita con tutte le religioni, occidentali e orientali.

Si, e da grandi...Buddisti!
Ti ho gia' detto queste cose, sei giovanissimo, stai alla larga da tutte le chiese!

E lì si fermano quasi tutti senza aver davvero trovato ekekekek!

Per forza! Con tutti quei nomi strani...

I buddisti danno un nome a qualunque pensiero, ogni sensazione, ogni stato emotivo...

Se uno pensa di essere stanco e voler tornare a casa dice "il Kchewah", ...ma come si fa??!??!?!?

Altre ve le dico in italiano che è meglio:

Dormire si dice "meditare".

Entrare in coma si dice "uscire dalla dualità".

Fregarsene si dice "essere spettatore" o "arresa"...

Insomma, essere buddista significa "fate come vi pare, basta che non mi rompete le Spalle e mi lasciate dormire.... oppps... MEDITARE".

io lo sono stata da bambina, per riflesso familiare, per paura dell'inferno, per chiedere qualcosa a qualcuno superpartes....
crescendo ho capito che Lui era sempre meno superpartes, che l'inferno forse non è così male e infine è arrivato lui, il pastore tedesco, che ha scacciato dalla mia testa ogni dubbio.
trovo assurda la fede verso qualsiasi religione, ogni scuola privata(cattolica o mussulmana che sia), e ogni progetto fatto sulla base di un'aldilà.....

[quote]Messaggio originale inviato da Dunadan
Premessa per chi non mi conosce:
Non sono un piatto materialista, anzi, faccio riferimento a filosofie critiche.
Quando non ho risposte, accetto di rimanere nel dubbio.

Con la frase del titolo intendo dire che non riuscirei mai a credere a qualcosa senza che essa mi sia dimostrata. Una volta dimostrata qualcosa poi permane sempre un "piano di dubbio".

Cioè io vivo la mia vita su due piani, uno in cui accetto le apparenze materiali (un po' come la morale provvisoria di Cartesio, necessaria per vivere), l'altro piano, più filosofico, invece mette in dubbio tutto, anche la materialità del mondo e i miei sensi.
Voi credenti invece vivete in un terzo piano, quello che io ritengo il meno chiaro e meno probabile di essere utile a capire il mondo, quello della fede.

So perfettamente quale sia l'aiuto che le religioni danno alla vita, ma non sono disposto ad accettare questo tipo di aiuto, proprio perchè non accetto "quel piano".

Io qua voglio capire come facciate a mettere a tacere il vostro senso del dubbio, io non ci riesco proprio.
Insomma, dove è il vostro senso critico?
Come fate ad abbandonarvi alla fede?


Salve,
il tuo discorso è validissimo se ti riferisci ai credenti nelle pseudoreligioni e cioè cristianesimo,ebraismo e islamismo.
Il discorso non vale nei confronti del Buddhismo,del Taoismo e dello Zen dove le credenze e la fede in senso cristiano non sono contemplate.

Saluti.

Kantai.

Come si fa ad essere credenti qualcuno si chiede...
Scusate un attimo, ma qual è il problema?
Non siamo forse tutti dei CREDENTI?????
Non ci sono forse alcuni che credono in Dio e altri che credono che Dio non esiste?
È errato suddividere le persone tra credenti e non-credenti...
TUTTI CREDIAMO!!!!!!!!
O qualcuno pensa di non credere?
C'è chi crede nella fede, c'è chi crede che la fede sia blasfema!

Benvenuti nel mondo dei credenti....


Elia: il mio Dio è l'Eterno

Beh, non e' proprio cosi.
Quella contrapposizione che tu indichi e' vera, come e' vero e te ne sei accorto, che si tratta sempre di credenze. C'e' chi crede nella scienza, chi in Dio, chi in una ideologia.
Si tratta di andare oltre le credenze, le fedi ed essere testimonianza vivente dei valori che portiamo dentro, senza sbandierare nulla.

Dunadan scrive:
Quando non ho risposte, accetto di rimanere nel dubbio.
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Caro amico, accettare il dubbio e' gia' una scelta, non giocare una partita e' gia' una vittoria e una sconfitta a tavolino, il tuo abbandono alla fede del dubbio e' tanto incomprensibile quanto l'abbandono alla fede di un dio.

Saluti a tutti

Ma no, Dunadan e' giovane e pimpante, quel dubitare e' sinonimo di ricerca. Non ricordo in quale lingua esistono due parole diverse che entrambe significano dubbio. Uno e' il dubbio positivo, quello che ti porta ad indagare, a cercare delle risposte....penso proprio che Dunadan rientri in questa categoria.

E poi, quale piu' grande apertura di chi ha il coraggio di non darsi delle risposte, di accettare l'inconoscibile, il profondo e abissale mistero della Vita?

sei sempre essenziale ed efficace, complimenti!