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Vecchio 17-10-2005, 15.13.00   #1
salvatoreR
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 351
La paura della morte.

Ieri un mio carissimo amico è passato a miglior vita…

Per tutta la serata e la giornata d’oggi, ho avuto come pensiero dominante la “morte”

Mi è venuto spontaneo di chiedermi: qual è il mio personale rapporto con la “mia” morte?
Generalmente si pensa alla morte degli altri e mai alla nostra.
La visione spirituale della vita ci dovrebbe fare vedere la morte del corpo con serenità,
giacché l’esistenza umana non è fine a se stessa , ma una tappa verso una mèta più bella.

La morte non esiste per la Scintilla divina
Ma siamo convinti nel “profondo” di tutto questo?

Questo è un problema di affrontare seriamente in meditazione.
Perché si teme la morte?
La teme chi s’identifica col corpo fisico e ritiene che, finendo questo, finisce tutto.
La teme chi è attaccato troppo alle cose umane.
La teme chi non ha ancora realizzato la distinzione tra i valori reali e quelli illusori.

Sembra tutto molto chiaro, ma parlare del mare e navigare sono cose diverse.
È giusto porsi adesso questo problema? O rimandarlo in altri tempi?
Io ci medito sopra….

Salvatore R.
salvatoreR is offline  
Vecchio 17-10-2005, 15.26.15   #2
atisha
Ospite pianeta Terra
 
L'avatar di atisha
 
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
Citazione:
La teme chi s’identifica col corpo fisico e ritiene che, finendo questo, finisce tutto.
La teme chi è attaccato troppo alle cose umane.
La teme chi non ha ancora realizzato la distinzione tra i valori reali e quelli illusori.

e se alla fine la temesse solo il corpo in quanto la stessa molte volte genera "sofferenza"..
ed alla sofferenza fino a che siamo in questo corpo-strumento percettivo, non si scappa?



ps...mi spiace per il tuo amico... spero abbia distinto un poco tra "quei valori"...
atisha is offline  
Vecchio 17-10-2005, 16.14.14   #3
salvatoreR
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 351
alla sofferenza fino a che siamo in questo corpo-strumento percettivo, non si scappa?
------------------------------------------------------------------------------------

".....la morte non è una calamità, così come la nascita di un bambino non è una gioia.
Il bambino va verso i guai, il morto ne è fuori.
L'attaccamento alla vita è attaccamento al dolore.
Amiamo ciò che ci fa soffrire.
Tale è la nostra natura. "

Salvatore R.
salvatoreR is offline  
Vecchio 17-10-2005, 16.28.16   #4
il pensiero
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
Remare o velare?

Ieri una mia carissima amica è stata trapassata da una vita…

Per tutta la serata e la giornata d’oggi, ho avuto come pensiero dominante la “vita”

Mi è venuto spontaneo di chiedermi: qual è il mio personale rapporto con la “mia” vita?
Generalmente si pensa alla vita degli altri e mai alla nostra.
La visione della vita ci dovrebbe fare vedere la vita del corpo con serenità,
giacché l’esistenza umana è fine a se stessa , non una tappa verso una mèta più bella.

La vita esiste come la Scintilla
Ma siamo convinti nel “profondo” di tutto questo?

Questo è un problema di affrontare seriamente ...
Perché si teme di vivere la vita?
La teme chi s’identifica col corpo fisico e ritiene che, finendo questo, finisce tutto.
La teme chi è attaccato troppo alle cose umane.
La teme chi non ha ancora realizzato la distinzione tra i valori reali e quelli illusori.

Sembra tutto molto chiaro, ma parlare del mare e navigare sono cose diverse.
È giusto porsi adesso questo problema? O rimandarlo in altri tempi?

Bho!
Intanto che voi meditate...
io ci navigo sopra…. anzi dentro...

R. Il Pensiero
il pensiero is offline  
Vecchio 17-10-2005, 16.49.14   #5
sunday01
Ospite abituale
 
L'avatar di sunday01
 
Data registrazione: 05-07-2005
Messaggi: 464
Re: Remare o velare?

Citazione:
Messaggio originale inviato da il pensiero
Ieri una mia carissima amica è stata trapassata da una vita…

Per tutta la serata e la giornata d’oggi, ho avuto come pensiero dominante la “vita”

Mi è venuto spontaneo di chiedermi: qual è il mio personale rapporto con la “mia” vita?
Generalmente si pensa alla vita degli altri e mai alla nostra.
La visione della vita ci dovrebbe fare vedere la vita del corpo con serenità,
giacché l’esistenza umana è fine a se stessa , non una tappa verso una mèta più bella.

La vita esiste come la Scintilla
Ma siamo convinti nel “profondo” di tutto questo?

Questo è un problema di affrontare seriamente ...
Perché si teme di vivere la vita?
La teme chi s’identifica col corpo fisico e ritiene che, finendo questo, finisce tutto.
La teme chi è attaccato troppo alle cose umane.
La teme chi non ha ancora realizzato la distinzione tra i valori reali e quelli illusori.

Sembra tutto molto chiaro, ma parlare del mare e navigare sono cose diverse.
È giusto porsi adesso questo problema? O rimandarlo in altri tempi?

R. Il Pensiero

sunday01 is offline  
Vecchio 17-10-2005, 17.42.42   #6
Yam
Sii cio' che Sei....
 
L'avatar di Yam
 
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
Re: Remare o velare?

Citazione:
Messaggio originale inviato da il pensiero
Ieri una mia carissima amica è stata trapassata da una vita…

Per tutta la serata e la giornata d’oggi, ho avuto come pensiero dominante la “vita”

Mi è venuto spontaneo di chiedermi: qual è il mio personale rapporto con la “mia” vita?
Generalmente si pensa alla vita degli altri e mai alla nostra.
La visione della vita ci dovrebbe fare vedere la vita del corpo con serenità,
giacché l’esistenza umana è fine a se stessa , non una tappa verso una mèta più bella.

La vita esiste come la Scintilla
Ma siamo convinti nel “profondo” di tutto questo?

Questo è un problema di affrontare seriamente ...
Perché si teme di vivere la vita?
La teme chi s’identifica col corpo fisico e ritiene che, finendo questo, finisce tutto.
La teme chi è attaccato troppo alle cose umane.
La teme chi non ha ancora realizzato la distinzione tra i valori reali e quelli illusori.

Sembra tutto molto chiaro, ma parlare del mare e navigare sono cose diverse.
È giusto porsi adesso questo problema? O rimandarlo in altri tempi?

Bho!
Intanto che voi meditate...
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R. Il Pensiero





Che Ilpe non tema piu' la Vita?
Ma tu Sunday, sei sicura di non temere la Vita?
Di non temere quelle sfrenate passioni amorose che ti possono cogliere (oddio lo so che con l'eta' si diventa saggi...e ci mancherebbe...), quegli impeti di aggrssivita' che ci possono cogliere?
Tutti quegli errori che possiamo fare e che danneggiano noi stessi e gli altri?
Si perche' la Vita e' Vita e sempre.
Yam is offline  
Vecchio 17-10-2005, 17.49.30   #7
Mistico
Utente bannato
 
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
Morire è solo uscire da una piccola consapevolezza di sè.

Qualcuno disse che nella vita si muore molte volte:
Quando si perde un lavoro si muore.
Quando finisce un amore si muore.
Quando finisce una vacanza si muore.
Quando finisce un film al quale assistiamo si muore.
Ogni sera quando andiamo a dormire ...si muore.

Ma forse, e questo lo credo anche di più, sarebbe più giusto dire che in tutti questi ed altri casi più che "si muore"... si inizia una nuova vita appena un po' dopo.

Quando termina la nostra vita terrena perdiamo memoria di tutte le vite che abbiamo in essa vissuto e passiamo ad avere la consapevolezza delle innumerevoli vite che il Resto di noi sta ancora vivendo... e poi di quelle che verranno nuove e noi saremo IN ciascuna di quelle vite con una sola grande Consapevolezza di Tutto da un lato... e dall'altro avremo innumerevoli piccole consapevolezze ignare di quel che sentono le altre.

E tutto ricomincia da capo.

Siamo tutti Uno.
Mistico is offline  
Vecchio 17-10-2005, 17.53.46   #8
kantaishi
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 1,885
Re: La paura della morte.

[quote]Messaggio originale inviato da salvatoreR
[b]Ieri un mio carissimo amico è passato a miglior vita…

Per tutta la serata e la giornata d’oggi, ho avuto come pensiero dominante la “morte”

Mi è venuto spontaneo di chiedermi: qual è il mio personale rapporto con la “mia” morte?
Generalmente si pensa alla morte degli altri e mai alla nostra.
La visione spirituale della vita ci dovrebbe fare vedere la morte del corpo con serenità,
giacché l’esistenza umana non è fine a se stessa , ma una tappa verso una mèta più bella.

La morte non esiste per la Scintilla divina
Ma siamo convinti nel “profondo” di tutto questo?

Questo è un problema di affrontare seriamente in meditazione.
Perché si teme la morte?
La teme chi s’identifica col corpo fisico e ritiene che, finendo questo, finisce tutto.
La teme chi è attaccato troppo alle cose umane.
La teme chi non ha ancora realizzato la distinzione tra i valori reali e quelli illusori.

Sembra tutto molto chiaro, ma parlare del mare e navigare sono cose diverse.
È giusto porsi adesso questo problema? O rimandarlo in altri tempi?
Io ci medito sopra….

Salvatore

Salve,
qui siamo in occidente.Bene,andiamo in oriente e facciamo questa domanda a un qualsiasi maestro buddhista illuminato:

"Scusi,maestro,vorremmo sapere da lei quanta gente è morta
da quando esiste l'uomo sulla terra."
Il maestro risponderebbe così:
"L'unico personaggio storico o comunque conosciuto,che è morto è il Buddha Siddharta Gautama.Nessun altro uomo e nessun Buddha ha mai accettato di morire,solo il Buddha Gautama.
Per questo oggi noi non lo indichiamo mai col nome di Siddharta o col nome di Buddha, ma lo chiamiamo semplicemente:il Tathagata
cioè" colui che se ne è andato".
Neppure il vostro Cristo ha accettato di morire,in quanto ha deciso di continuare a vivere per la salvezza,o meglio,per l'illuminazione dell'umanità."

Tutto questo può essere comprensibile solo se si conosce la struttura dell'Essere in sette dimensioni:Buddha aveva raggiunto la sesta dimensione dell'esistenza il cui centro è il terzo occhio.
Dal terzo occhio è possibile andare nel primo centro dell'Esistenza che è il Nirvana definitivo,il non Essere.
Pertanto l'unico uomo che è veramente morto è il Buddha Siddharta.Tutti gli altri Buddha,Cristo compreso,sono ancora qui e se ne andranno chissà quando.

E questa non è religione,non è credenza ma scienza,la scienza dello Spirito.

Saluti.

kantai.
kantaishi is offline  
Vecchio 17-10-2005, 17.55.25   #9
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
Citazione:
Messaggio originale inviato da Mistico

* Ilpe, seguimi. Farò di te un pensatore di donne. D'ora in poi sarai "Peli", e su questo pelo fonderò la mia parrucca *

Cosa gli hai fatto? Sei stato tu allora! Povero Ilpe
Yam is offline  
Vecchio 17-10-2005, 18.51.08   #10
Mistico
Utente bannato
 
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
Cosa gli hai fatto? Sei stato tu allora! Povero Ilpe
Perchè?
Non Va bene che Ilpe dirotti Il Pensiero sulle donne anzicchè sul pensiero altrui?

1°) Trova argomento veramente consistente su cui pensare;

2°) alle donne non può dire che hanno pensiero spuntato perchè non lo hanno affatto; (spuntato)

3°) ci lascia un attimo di respiro;

4°) c'è il caso che impazzisca completamente ed allora lo si potrebbe comprendere meglio.

Ti pare che non siano buoni motivi per convertirlo?
Mistico is offline  

 



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