Beh, l'amore tra amici, con un compagno/a, filiale e fraterno sono veramente amori che Dio non ci rifiuta, in qualunque modo si manifestino (nella libertà e nel rispetto della dignità umane). L'AGAPE è proprio un amore che supera e include anche gli altri. è come l'archetipo della passione che si manifesta in una forma talmente pura da confondere in Dio il ruolo di confidente, amante, genitore, fratello/sorella etc. Dio diventa tutto perché è la passione stessa che non si può esprimere, desiderio cui punta l'umanità intera, assenza e vuoto perenne nei nostri cuori che portà l'Uomo a soffrire e provare piacere continuamente. Guardate le rappresentazioni estatiche dei santi: dov'é il limite fra piacere e dolore? Che passione li spinge a vivere in un istante solo emozioni tanto contrastanti? L'ho sperimentata solamente una volta in un pianto dirotto che ancora non riesco a non rammentare se non come bellissimo, coinvolgente, appassionante. Un pianto di dolore e di consolazione ad un tempo, di rivelazione, di contatto e relazione con il divino. Una lacrima di quel pianto vale per me più di qualunque miracolo o apparizione, più di qualsiasi eucarestia. Un battesimo nelle mie stesse lacrime.

Mamma mia, che melenso che rischio di diventare!

Gentili amici,
ritornando al tema, quando scrissi:

<<spesso si parla d'amore, ma si sa sempre cosa sia?>> , mi riferivo alle madri e ai padri che dicono che "Vogliono molto bene" ai loro figli.
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Amore o egoismo?
Quello è l'Amore che move il Sole e le altre Stelle?
Saluti a Tutti

L'Amore che move il sole e l'altre stelle è quell'Amore cui tutti aneliamo e che tutti vorremmo essere capaci di provare.
E' quell'Amore che secondo l'elogio di san Paolo tutto perdona, tutto tollera, tutto osserva con bonaria indulgenza, che non dice mai "lo faccio per il tuo bene" perchè non sapendo quale sia il vero bene del proprio figlio lo osserva anche quando commette dei gravissimi errori e attende sperando che dall'errore nasca la conoscenza, dall'esperienza venga la saggezza e la sapienza
e muto osserva il fluire dei pianeti, delle stelle, degli asteroidi, in un equilibrio che sa che prima o poi sarà veramente perfetto basta solo attendere con infinita pazienza.........

in pratica papera è l'amore dell'IO (incondizionato) non quello dell'EGO (condizionato).
ciao

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Amica tu scrivi:
<<Amore che tutti aneliamo...>>
Il tuo messaggio ricorda la nuova Enciclica di Papa Benedetto XVI che iinsiste sul concetto di «amore-caritas» legato all'attività degli organismi caritativi laici e cattolici. Il binomio «amore-caritas» - osserva il Papa - sarà sempre necessario «anche nella società più giusta».
Egli rivela [(ed ipotizza)] che l' attività della chiesa deve essere sganciata e indipendente dai partiti o dalle ideologie, poichè non è un mezzo per cambiare il mondo, piuttosto, invece, la realizzazione «qua e ora dell'amore di cui l'uomo ha sempre bisogno».

Saluti a Tutti

sì se lui intende amore come "agape" per la prima volta mi sento di condividere un pensiero di Benedetto sedici.
tuttavia fra il dire e il fare........ sia per la chiesa che per l'individuo
c'è un oceano fatto di ascolto, accoglienza, silenzio, tolleranza,comprensione, amore tale ( anche se forse l'ordine non è giusto)!!!
Siamo sempre pronti a dire la "nostra", a dare la nostra versione dei fatti, a giudicare, ad insegnare........e così in particolar modo Lei, la Maestra per eccellenza, investita in un ruolo che le viene dall'alto, non può e non potrà certo esimersi dall'esprimere giudizi su argomenti di morale, comportamenti etici, decisioni "giuste e sante", lo ha sempre fatto e non può che continuare in un cammino ormai segnato da secoli, tranne che.....non scenda da quel pulpito e camminando accanto all'uomo percorra insieme a lui gli infiniti spazi della sua anima molteplice e con amore infinito
riesca veramente a vedere Cristo in tutte le pieghe delle varie anime del mondo. Per lei lo fanno veri sacerdoti che scavano
insieme ai diseredati delle baraccopoli, uomini che si impegnano accanto al sudore di umili creature, che stanno accanto a carcerati e delinquenti vedendo solo bellezza anche nell'essere più degradato, che come il buon samaritano curano le ferite
dell'anima sapendo che sono la causa di quelle del corpo ma con semplicità e autenticità, dando solo sè stesi, interamente e senza riserve.