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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 28-01-2006, 15.35.56   #21
iudichetta
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Data registrazione: 09-10-2005
Messaggi: 223
Io personalmente ci credo che esiste un aldila. Allora che spiegazione ci daremo con quello che succede sulla terra. Un altro quesito che ci chiediamo è perchè si muore? poi magari si trova la rassegnazione?
iudichetta is offline  
Vecchio 29-01-2006, 18.22.42   #22
Peppe
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Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 31
la morte



Penso che per noi viventi, la morte sia come un certeo "risettare" tutto sia nel bene o nel male.

E che forse (a mio modesto parere) sia la cosa più giusta che possa essere stata fatta.

Durante il mio lavoro, quando si dovevano comandare delle stazioni elettriche posizionate da noi molto distanti dalle centrali, venivano inviati degli impulsi attraverso le linee ad AT e questi non interferivano con l'energia che transitava perchè semplicemente erano formati da una frequenza diversa.

In sostanza per un certo tempo cooesistevano due "mondi" e non s'interferivano tra loro.

Così con le onde radio vedi telefonini, varie trsmissioni TV e radio.

Avendo uno strumento particolare che potesse vederci, ci vedrebbe come pesci impigliati nelle reti, eppure non intreferiscono fra loro.

Penso..e se anche noi stessimo vivendo con altri essereri e non interferiamo con loro?

E solo qualcuno dotato (medium) può percepire altre presenze?


saluti


peppe






Peppe is offline  
Vecchio 29-01-2006, 21.34.33   #23
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
Ogni volta che ti addormenti, equivale a morire per te.

Quando ti infili sotto le coperte nell'oscurità totale cerca di concepire l'attimo esatto in cui ti addormenterai.....E impossibile farlo perchè in quel momento tu sei come morto e ti risvegli immediatamente la mattina come se ci fosse stato un buco temporale.

Ogni notte tutti sperimentano la morte, e in fondo non è tanto male.


Immagino che gli atei non sognino solamente nel senso idealista ma anche in quello fisiologico?
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 30-01-2006, 10.54.20   #24
Donatella
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-12-2005
Messaggi: 301
Citazione:
Messaggio originale inviato da iudichetta
Io personalmente ci credo che esiste un aldila. Allora che spiegazione ci daremo con quello che succede sulla terra. Un altro quesito che ci chiediamo è perchè si muore? poi magari si trova la rassegnazione?
Io penso che la morte sia semplicemente una porta, un passaggio fra diversi livelli di consapevolezza.
Finita un'esperienza, si passa a quella successiva (che però può essere più o meno dello stesso livello se durante l'ultima non siamo riusciti a progredire).
Donatella is offline  
Vecchio 30-01-2006, 11.26.20   #25
alessiob
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
"Immagino che gli atei non sognino solamente nel senso idealista ma anche in quello fisiologico?"

Spiegati meglio.
alessiob is offline  
Vecchio 31-01-2006, 10.05.01   #26
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
Sperimentare la morte nel sonno.. carissimo, non sapevo che non sognassi. Insomma, addormentarsi implica il sognare (anche se al risveglio non ce ne ricordiamo) in senso "fisiologico" diciamo. Tu affermi che moriamo ogni notte e ogni notte viviamo i nostri sogni e al mattino seguente a volte rammentiamo qualcosa e a volte no. Il tuo paragone è quello di una persona che crede nell'aldilà e che considera il dormire una "piccola morte" che riproduce la "grande morte" che soggiunge una volta nella vita.. pausa di sogni e poi si rinasce. I paragoni devi farli completi e non manipolarli per sostenere la tua tesi. Se la morte è come il sonno per te allora ci si risveglia poiché sono l'uno immagine dell'altro. Scopo del sonno? Riordinare la mente in attesa di risvegliarsi. Scopo della morte? Riordinare la mente in attesa di rinascere. Ecco i significati velati del tuo paragone, inadatto a sostenere una tesi di assenza dell'aldilà.

In quanto all'incapacità di sognare degli atei. Sembra quasi che gli atei (liberi dalla sporca illusione di Dio e dell'aldilà) non siano capaci di illudersi e quindi di sognare. Tutto ciò che percepiscono è reale perché lo analizzano escludendo le menzogne religiose e spiritualiste imposte nella storia alle forme meno evolute di essere umano. Se non si illudono non sperano, se non sperano non sognano ideali, se non sognano ideali potranno realizzarli solo per sbaglio. Su una cosa sola sono in accordo: hanno ragione loro. Ecco perché non sognano. Il sognare unisce le persone, le fa desiderare un mondo migliore. Il calcolo senza illusione dell'ateo non fa desiderare un mondo migliore ma semplicemente una maggiore aderenza a regole tratte da osservazioni.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 01-02-2006, 00.39.24   #27
borderline65
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Messaggi: 107
La vita scorre come un fiume in piena e il tempo non possiamo fermarlo
la notte e' un dono per riposare membra e cervello, per ricaricarsi di nuova energia.
La morte e' la perdita materiale del corpo ma liberazione dell'anima
e come mistero profondo essa risiede nell'universo inesplorato.
Mille sono le domande e mille le risposte,
ma la verita' e' che noi viviamo consapevoli del nostro morire ma non sapremo mai cosa aleggia dietro di essa,
non e' un sonno ristoratore ma un viaggio senza piu' ritorno.
Ognuno pensa cio' che vuole della morte ma non sapremo mai la verita' questo non ci e' concesso
Impara a vivere bene e a morire con dignita'.
borderline65
borderline65 is offline  
Vecchio 01-02-2006, 10.21.47   #28
klee
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Gli altri paralno per me

ok
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Vecchio 01-02-2006, 10.40.04   #29
visechi
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Messaggi: 1,150
Citazione:
Messaggio originale inviato da SebastianoTV83

In quanto all'incapacità di sognare degli atei. Sembra quasi che gli atei (liberi dalla sporca illusione di Dio e dell'aldilà) non siano capaci di illudersi e quindi di sognare. Tutto ciò che percepiscono è reale perché lo analizzano escludendo le menzogne religiose e spiritualiste imposte nella storia alle forme meno evolute di essere umano. Se non si illudono non sperano, se non sperano non sognano ideali, se non sognano ideali potranno realizzarli solo per sbaglio. Su una cosa sola sono in accordo: hanno ragione loro. Ecco perché non sognano. Il sognare unisce le persone, le fa desiderare un mondo migliore. Il calcolo senza illusione dell'ateo non fa desiderare un mondo migliore ma semplicemente una maggiore aderenza a regole tratte da osservazioni.


Leggendo il concetto sopra riportato, mi chiedevo da quale raccolta di pensieri astratti è stato estratta l’opinione che l’ateo non sogna, non ha ideali, non si illude e non è soggetto così alla disillusione? L’ateo, come qualunque altro uomo che calpesti il suolo, ha i propri sogni, le proprie speranze, le proprie illusioni e soggiace alle mortificazioni, agli avvilimenti alle di-sperazioni nella stessa misura e con la stessa sofferta frustrazione di un credente, anche se probabilmente per sogni, speranze, illusioni di diversa matrice rispetto a quest’ultimo. Ci sono esempi nella storia dell’uomo di atei che hanno immolato la propria esistenza, patendo persecuzioni inenarrabili, per perseguire un sogno, un ideale, per realizzare una propria speranza di concorrere fattivamente a costruire un mondo migliore. Come può essere scordato l’idealismo che ha permeato tutto il pensiero illuministico? Come ci si può scordare dell’idealismo dei vari Panagulis, Gramsci, Russell?


Citazione:
di borderline65 il 01-02-2006 01:39:
La vita scorre come un fiume in piena e il tempo non possiamo fermarlo
la notte e' un dono per riposare membra e cervello, per ricaricarsi di nuova energia.
La morte e' la perdita materiale del corpo ma liberazione dell'anima
e come mistero profondo essa risiede nell'universo inesplorato.
Mille sono le domande e mille le risposte,
ma la verita' e' che noi viviamo consapevoli del nostro morire ma non sapremo mai cosa aleggia dietro di essa,
non e' un sonno ristoratore ma un viaggio senza piu' ritorno.
Ognuno pensa cio' che vuole della morte ma non sapremo mai la verita' questo non ci e' concesso
Impara a vivere bene e a morire con dignita'.
borderline65

La morte è la perdita e il disfacimento del nostro corpo. Questo evento cristallizza in un fotogramma immodificabile (statico e marmoreo) il nostro ‘essere’, che consegnamo in forma di ricordo a coloro che - con odio, rancore, amore o affetto – hanno seguito da vicino i nostri passi su questa terra. Con la morte diveniamo reminiscenza affidata in eredità a chi ci sopravvive. Un’anamnesi assoggettata all’incuria del tempo che pian piano la rende sempre più evanescente. Non si libera altro che il nostro pensiero, vaniscono con noi le speranze, le illusioni. La morte è l’oblio delle gioie e dei patimenti vissuti in prima persona, e il nostro divenire è giustappunto quanto del nostro pensiero, delle nostre vocazioni è raccolto da chi ha passione, interesse ed amore per coglierle. Morendo trasferiamo il testimone che a suo tempo c’è stato affidato da chi ci ha preceduto, affinché la collana non si sgrani, affinché la vita prosegua il proprio corso e il filo non si spezzi. La morte è un tratto di gomma sul nostro divenire, ed è la cristallizzazione del nostro passato e di ciò che fummo. La nostra evoluzione, del nostro pensiero, del nostro intimo sentire è così affidata alla reminiscenza e all’elaborazione di chi ci sopravvive – basta solo osservare cosa accade in termini d’ermeneutica alla cultura dell’umanità, affidata ad interpreti che spesso fraintendono o artefanno scientemente il pensiero altrui-.
E’ così che la vita, prescindendo da tutti e da tutto, ma nutrendosi di tutto e di tutti, vive come un flusso in ebollizione. Non vi è rilascio d’anima o spirito, se non quello rappresentato dall’eredità del nostro pensiero e dal patimento di chi, per l’assenza, la nostra assenza, soffre e geme. E non vi sono risposte, se non quelle che noi, pur di esorcizzare questo evento conchiudente, definitivo, ci narriamo in foggia di poesia, culto dei morti, illusioni ultramondane, ricongiunzioni matrimoniali eteree o paradisiache. Tutto questo, credo, è parte della cultura che abbiamo elaborato nel corso dei millenni, con l’unico scopo di allontanare da noi ed esorcizzare questo accidente essenziale per la vita, conclusivo ed ineluttabile.
Bye
visechi is offline  
Vecchio 01-02-2006, 11.39.36   #30
alessiob
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Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
Caro SebastianoTV83 hai evidentemente frainteso le mie parole.

"Ecco i significati velati del tuo paragone, inadatto a sostenere una tesi di assenza dell'aldilà."

La mia tesi non voleva assolutamete dimostrare l'inesistenza dell'aldilà. Per questo avrei centinaia di altri esempi. Voleva solo far capire a coloro che hanno paura della morte, che l'hanno già sperimentata senza nemmeno saperlo.

Io purtoppo sogno invece, ed è una grande noia sognare.


E normale che in realtà dormire non è identico a morire, ma se non uguale è del tutto simile. Il fatto di staccare il cervello dalla realtà e riattivarlo dopo ore di vuoto in cui i ricordi (l'unica cosa che ci lega al passato) vengono meno è praticamente un esperienza di morte.

E se seguissi la mia teoria scopriresti cosa ho voluto realmente dire con la frase "ogni notte muoriamo.
Poichè noi in realtà lo facciamo in continuazione.
alessiob is offline  

 



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