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Vecchio 25-02-2006, 14.17.58   #11
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Re: Re: Limiti (dei gruppi Spirituali) scelti e/o imposti

Citazione:
Messaggio originale inviato da krjisoul
che all'illuminazione si giunga soli, non in compagnia....

Se per da soli intendi ciò che umanamente intendiamo solitudine.. si ok.... ma pensi di poterti Illuminare senza che il resto dell'Universo sia "d'accordo" ?

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Vecchio 25-02-2006, 14.20.29   #12
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Citazione:
Messaggio originale inviato da psicher
Tutto dipende da come si arriva a far parte di questo gruppo.

Può darsi che ci si trovi in mezzo ma non si è effettuata davvero una scelta.


Perchè non andarsene allora?
"Ci si trova"? Credi al caso?
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Vecchio 25-02-2006, 14.29.37   #13
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Citazione:
Messaggio originale inviato da paperapersa

Se UNO intende i gruppi di preghiera e di meditazione, oggi ce ne sono una marea, ad ognuno il suo.
(non nego la validità della forza di un pensiero di gruppo monodirezionato anzi! )
Anch'io ho fatto parte di un gruppo di meditazione e preghiera Ananda (tecniche di Yogananda) ma da quando faccio Psicosintesi
sono molto solitaria e in comunione con il mio Io.

No... non intendo quelli.... possono essere una conseguenza.... ma non gli artefici....
Io affermo (anche beccandomi i pomodori) che qualsiasi persona da sola può arrivare ad un certo grado di Illuminazione, alcune rarissime possono da sole spingersi al massimo, perchè sono nate con una determinata costituzione, ma per poi rendere "stabile" quello che hanno sperimentato devono essere del mondo... non del mondo ma nel mondo... e quindi una serie di cosette collaterali... tra cui donare etc.....
Tutti (teoricamente) Volendo possono arrivare al massimo ma una volta arrivati a ciò che la loro costituzione permette hanno bisogno oltre che di continuare il lavoro individuale di unirsi con altri simili.
Chi non si ferma e continua a muoversi prima o poi capirà quello che ho scritto...

Un pò stiamo andando fuori tema però....
Torniamo dentro.... un gruppo di preghiera e mditazione... Papera... bene... dici che sia giusto voler far parte di un gruppo di meditazione Zen ma voler recitare il rosario agli incontri?
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Vecchio 25-02-2006, 16.04.56   #14
paperapersa
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Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Messaggio originale inviato da Uno
No... non intendo quelli.... possono essere una conseguenza.... ma non gli artefici....
Io affermo (anche beccandomi i pomodori) che qualsiasi persona da sola può arrivare ad un certo grado di Illuminazione, alcune rarissime possono da sole spingersi al massimo, perchè sono nate con una determinata costituzione, ma per poi rendere "stabile" quello che hanno sperimentato devono essere del mondo... non del mondo ma nel mondo... e quindi una serie di cosette collaterali... tra cui donare etc.....
Tutti (teoricamente) Volendo possono arrivare al massimo ma una volta arrivati a ciò che la loro costituzione permette hanno bisogno oltre che di continuare il lavoro individuale di unirsi con altri simili.
Chi non si ferma e continua a muoversi prima o poi capirà quello che ho scritto...

Un pò stiamo andando fuori tema però....
Torniamo dentro.... un gruppo di preghiera e mditazione... Papera... bene... dici che sia giusto voler far parte di un gruppo di meditazione Zen ma voler recitare il rosario agli incontri?
premesso che chi pratica meditazione ZEN non recita certamente il rosario o almeno non con il gruppo di meditaione, io penso che sicuramente è poco opportuno.
Tuttavia nel gruppo Ananda quando pregavamo recitavamo preghiere di tutte le confessioni..........
paperapersa is offline  
Vecchio 25-02-2006, 16.47.20   #15
swa
Ospite
 
Data registrazione: 17-06-2005
Messaggi: 27
Io credo invece che l'uomo sia fondamentalmente un animale quasi solitario o, se vuoi, famigliare. La forma sociale è dovuta sorgere per far fronte ai nemici naturali - le prime tribù sono sorte esattamente perché il gruppo riusciva a vincere anche quelle minacce più teribili come gli animali predatori.
Ma, se compariamo l'uomo alle formiche, per esempio, vediamo che l'uomo non possiede la saggezza innata delle formiche e che, quando si aumenta troppo il numero del gruppo, l'uomo cade nella profonda iniquità che riscontriamo, per esempio, nelle megalopoli attuali.
Nelle grandi città in generale la soluzione che viene incontrata è la creazione di gruppi - secondo me la misura sociale dell' uomo è la tribù. Ossia, dentro alla grande massa delle città, riscontriamo oggi la necessità di creare dei gruppi nel gruppo che si compongono per affinità e che si definiscono delle tribù.
Secondo me ciò che è chiaro in questa evidenza attuale, è che l'uomo non è nato per rimanere in gruppi troppo grandi.
Credo che in un futuro più o meno prossimo ritorneremo a questa "ricetta" antica di piccole comunità e vedremo quest'esperienza delle grandi città come un errore che l'uomo aveva fatto e pagato con lo scotto della perdita della sua stessa
tranquillità.

{ }
swa is offline  
Vecchio 25-02-2006, 17.02.23   #16
psicher
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Data registrazione: 26-01-2006
Messaggi: 111
Citazione:
Messaggio originale inviato da Uno
Perchè non andarsene allora?
"Ci si trova"? Credi al caso?

Ma infatti si deve capire prima con chi si ha davvero a che fare e una volta capito che non è un posto per noi è molto meglio andarsene!

IO non credo molto al caso e con la frase "ci si trova" intendevo delineare una situazione di trovarsi coinvolti in un gruppo organizzato per varie circostanze, senza aver maturato davvero la scelta di far parte di quel gruppo! Magari perchè si conoscono delle persone e non si sa che fannno parte di un gruppo organizzato e che si è stati introdotti in un gruppo organizzato.

Nel momento in cui ci si rende conto che è un gruppo organizzato allora è lì che bisogna fare le verifiche per vedere se è effettivamente un gruppo che "va bene" e io credo che al di là delle tante belle parole è nell'azione effettiva e pratica che si può testare la validità autentica di un gruppo.

Se testando il gruppo viene fuori che non "va bene" e sopratutto che hanno tante belle parole ma all'atto pratico sono molto poveri interiormente allora non c'è dubbio che conviene andarsene!

Solo che spesso molti gruppi hanno delle strategie per coivolgere adepti e "schiavizzarli" psicologicamente creando delle dipendenze emotive e allora io apprezzo molto chi nonostante queste strategie di manipolazione emotiva riesce a mantenere la sua libertà emotiva e intellettuale e a staccarsi.


Non tutti hanno questa forza. Molti adepti coinvolti saranno anzi totalmente ciechi anche di fronte ad evidenti segni negativi che testimoniano come quello che viene predicato è solo uno specchio per le allodole!

Chi invece non è così totalemte decentrato e disconnesso da se stesso da farsi ingannare e mostra i segni di una indipendenza e di un non farsi controllare dal guru di turno, viene subito additato, umiliato, stigmatizzato e fatto oggetto del "mobbing" di tutto il gruppo, al solo scopo di allontanare dal gruppo colui o colei che non si lasciano facilmente manipolare e che rischierebbero di aprire la mente degli altri manipolati.

Una delle strategie per allontanare dal gruppo chi è un pericolo per i fini poco corretti del guru di turno è quello appunto del caprio espiatorio.

Ciò detto vorrei chiarire che se ci sono delle regole, come d'altronde ci sono sempre e ovunque, io sono la prima a rispettarle e non vedo perchè non si dovrebbero rispettare delle regole di convivenza e condivisione con gli altri.

Ma il problema dei gruppi organizzati come ho già illustrato non è questo secondo me, ma una sostanziale differenza tra il predicare bene e il razzolare male.

Psicher
psicher is offline  
Vecchio 25-02-2006, 18.05.44   #17
krjisoul
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Data registrazione: 03-02-2006
Messaggi: 145
Re: Re: Re: Limiti (dei gruppi Spirituali) scelti e/o imposti

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Messaggio originale inviato da Uno
Se per da soli intendi ciò che umanamente intendiamo solitudine.. si ok.... ma pensi di poterti Illuminare senza che il resto dell'Universo sia "d'accordo" ?


Certo che no! Ovviamente intendevo in solitudine ma "Uniti" OK?

krjisoul is offline  
Vecchio 25-02-2006, 19.18.33   #18
Uno
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Messaggio originale inviato da paperapersa
premesso che chi pratica meditazione ZEN non recita certamente il rosario o almeno non con il gruppo di meditaione, io penso che sicuramente è poco opportuno.
Tuttavia nel gruppo Ananda quando pregavamo recitavamo preghiere di tutte le confessioni..........

Ok non ho scritto "per esempio" ma ovviamente un esempio era.
Come se tu per esempio volessi vendere pentole alle riunioni del gruppo di psicosintesi andresti fuori degli scopi che questi si prefiggono...
ho fatto esempi limite... spesso le volontà di snaturare gli scopi dei gruppi sono più nascosti o sottili.. e anche devo dire che sono al 99% inconsci.. ma esistono... nell'associazione di amore più piccola: la coppia è evidentissimo... due si mettono insieme attratti spesso dalle diversità.. poi le vorrebberò uniformare...
Qui si apre uno spunto... siamo attratti dal gruppo o dall'associazione che ci offre ciò che ci manca... che sia un offerta positiva o negativa è un problema della nostra capacità di scelta... ma l'assurdità è poi di non accettare la possibilità di scoprire cosa ci viene offerto... ci fa troppa fatica... vogliamo ricondurre tutto a ciò che siamo abituati a fare.
Sbaglio?
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Vecchio 25-02-2006, 19.21.15   #19
Uno
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Messaggio originale inviato da swa
Io credo invece che l'uomo sia fondamentalmente un animale quasi solitario o, se vuoi, famigliare. La forma sociale è dovuta sorgere per far fronte ai nemici naturali - le prime tribù sono sorte esattamente perché il gruppo riusciva a vincere anche quelle minacce più teribili come gli animali predatori.
Ma, se compariamo l'uomo alle formiche, per esempio, vediamo che l'uomo non possiede la saggezza innata delle formiche e che, quando si aumenta troppo il numero del gruppo, l'uomo cade nella profonda iniquità che riscontriamo, per esempio, nelle megalopoli attuali.
Nelle grandi città in generale la soluzione che viene incontrata è la creazione di gruppi - secondo me la misura sociale dell' uomo è la tribù. Ossia, dentro alla grande massa delle città, riscontriamo oggi la necessità di creare dei gruppi nel gruppo che si compongono per affinità e che si definiscono delle tribù.
Secondo me ciò che è chiaro in questa evidenza attuale, è che l'uomo non è nato per rimanere in gruppi troppo grandi.
Credo che in un futuro più o meno prossimo ritorneremo a questa "ricetta" antica di piccole comunità e vedremo quest'esperienza delle grandi città come un errore che l'uomo aveva fatto e pagato con lo scotto della perdita della sua stessa
tranquillità.

{ }

Posso concordare e trasportando il tutto alla spiritualità... in pratica quando si allarga troppo la comunità si perde parecchio... si diluisce il messaggio... anche se "olograficamente" esso è contenuto per chi vuole trovarlo
Uno is offline  
Vecchio 25-02-2006, 19.28.14   #20
Uno
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Psicher... no so se ci hai fatto caso... se rileggi forse vedi... in una discussione in cui si parla del comportamento che abbiamo noi verso i gruppi organizzati di qualsiasi specie... tu hai ribaltato il discorso su ciò che il gruppo dovrebbe fare o non fare per te... cioè vedi i diritti che vorresti ma non i doveri.. sei in buona compagnia (oserei dire il 90% delle persone) e non ti faccio certo una predica.. stiamo parlando e mi salta agli occhi questa cosa...
(a tutti)
Uno is offline  

 



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