Caro YAM, ti racconto una bella storiella.
Quattro fratelli ciechi erano stati incaricati dal loro padre di lavare un elefante. Quello che lavava le gambe disse che l’elefante era come un tronco d’albero; quello che lavava la coda lo paragonò ad un serpente, quello che puliva la proboscide ad un tubo di gomma, mentre quello che stava lavando le orecchie era convinto che l’elefante assomigliasse ad un immenso ventaglio.
Essendo ciascuno convinto di avere ragione, finirono per litigare. Per fortuna, prima che diventassero violenti arrivò il padre, che non era cieco, e spiego che avevano tutti un po’di ragione, in quanto l’elefante è composto dalla coda, che assomiglia ad un serpente, dalle zampe, che assomigliano a dei tronchi, dalla proboscide, che sembra un tubo di gomma, ed infine dalle orecchie, simili a dei ventagli.
Commento:
Noi, con le nostre opinioni, ci comportiamo come quei ciechi.
L’universo è come un grande puzzle; e noi non vediamo mai l’insieme dei pezzi che lo compongono.
Purtroppo ognuno di noi crede di sapere, finché non comprende di non sapere.

Tu mi chiedi “Certo e dopo che hai scoperto questo segreto cosa fai?”
Non faccio niente. Potrebbe essere uno dei pezzi del grande puzzle che aiuta a scoprire altri pezzi.

la "parabola" da te usata è un bellissimo esempio di come l'ego intellettuale può arrivare a "dividere"...
ma nello stesso tempo in quel "padre non cieco" c'è il bellissimo IO insito in ognuno di noi...

ciao

Turaz.. M'hai levato le parole di bocca!

Gyta

Ogni affermazione può essere contraddetta e ogni singolo interpreta ciò che legge a modo suo, in senso positivo o negativo, nella sua dimensione umana, dualistica e soggettiva. Le parole non hanno lo stesso significato per tutti.

Tutto sarà più facile quando avremo imparato a valutare ed apprezzare situazioni e circostanze dal punto di vista di un Tutto Universale anziché da quello egocentrico ed individualistico.
Mi fermo qui.

Però se la posto dei fratelli ciechi ci mettiamo un solo individuo (io per esempio)....
mettiamo che avvicinandomi abbia tutto il mio campo visivo occupato dall'orecchio (per di più sfocata) per me l'elefante sarà un orecchio ma di cui non riuscirò neppure a vedere bene i colori.... potrò però toccarlo e sentirne il calore, la consistenza.... se mi allontanto a sufficienza potrò metterlo a fuoco e osservare la usa interezza (caduta).



Dice il poco saggio: Non fermatevi su un lato della medaglia, trovate il secondo... e poi cercate il terzo che per quanto più piccolo c'è.....

DiceTuraz:
La "parabola" da te usata è un bellissimo esempio di come l'ego intellettuale può arrivare a "dividere"...
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Rispondo:
Non è l’ego che divideva i ciechi. Ogni cieco aveva un campo d’esplorazione limitato e valutava “oggettivamente” ciò che sentiva con ragione.
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Dice Turaz:
Ma nello stesso tempo in quel "padre non cieco" c'è il bellissimo IO insito in ognuno di noi...
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Rispondo:
Il padre avendo una visione complessiva, con ragione ha spiegato ai ciechi la causa dei loro litigi.
Non c’è nessun bellissimo IO.

Sarà colpa mia, ma non riesco a capire il tuo punto di vista.

vedrò di spiegartelo.
Quando tu avendo un punto di vista "limitato" vuoi avere ragione su un argomento, anche se inconsapevolmente sei dominato da Ego.
Che "trascendi"una volta che hai raggiunto un "gradino" (punto di osservazione) più "ampio" .
cosa ti fa trascendere l'ego e avere una visione più "ampia"?
Semplicemente l'IO.
perchè un padre può anche mostrarti la causa dei tuoi litigi...ma se tu non hai "l'umiltà" di mettere da parte il tuo ego...mai la capirai...e supererai.

un caro saluto

È vero che ogni cosa a più sfaccettature. La tua mi sembrava un po’ lontana dal senso originale della citazione.
In ogni modo rispetto il tuo punto di vista.
Ricambio il saluto.

Vai a tagliare la legna e a portare l'acqua dal pozzo . Ma era un segreto? Yam yam yam ...

Il problema è che non capisco perché si litiga. Non siamo il padre ma possiamo avere il buon senso di credere che anche gli altri hanno il loro pezzo. Io credo a tutti se vi può essere di conforto