Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Spiritualità
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali


Vecchio 11-11-2002, 12.47.22   #1
carlostogi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 01-09-2002
Messaggi: 63
Le Religioni: oppio dei popoli o sinonimo di spiritualità?

A me pare che le Religioni siano un assieme di regole imposte dall'uomo all'uomo con poco o nulla di spirituale. Un assieme di regole differenti da Religione a Religione che, in pratica, frazionano Dio.
L'unico elemento positivo, forse, il (...tentativo di...) moralizzare le società...
Saluti
carlostogi
carlostogi is offline  
Vecchio 11-11-2002, 14.21.59   #2
Mistico
Utente bannato
 
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
non confondiamo...

Carlo,
quando ci poniamo il problema di Dio e lo cerchiamo con onestà e sincerità, soffiamo sulla brace della nostra spiritualità. Il risultato possibile è incerto:
può essere che finiamo con lo spegnere di più quella brace,
o puo essere che ne avvampi un fuoco vitale.
n questo secondo caso quel fuoco si, avrà luce bastante a darci la possibilità di "vedere" cosa c'è da trovare fuori di noi, ma mostrerà a noi stessi anche quel che c'è dentro di noi.
Se, però, la nostra spiritualità sarà debolissima, non troveremo niente , nè dentro e nè fuori.

La religione di ognuno è l'insieme di tutte le sue convinzioni spirituali che sono messe in realzione con Dio.

Qualcuno rispecchia la propria religione in sè e non la pratica in concomitanza con gli altri, qualcun altro invece la rispecchia nella collettività e ne fà qualcosa di molto simile al sentirsi elemento di un popolo ben definito, con comuni origini, obiettivi, leggi morali... tutti figli ancora in casa del comune genitore.

Per queste ultime persone la religione non è concepibile senza una serie di pratiche e regole collettive da aversi in collettività perchè il proprio "status" spirituale dipende dall'esito dell'esame che gli altri continuamente eseguono su ogni singolo credente; nessuno è libero di vivere la propria spiritualità singolarmente quale unico e supremo giudice di sè stesso.

Questo genere di religioni "collettivistiche" sono, a mio personale giudizio, le religioni delle quali tu parli, se non ho frainteso.

Esiste però un altro tipo di religioni, ed è quello nel quale il credente non si ritiene necessariamente un subordinato a Dio e non deve, perciò, obedire a dettami imposti, pena il castigo.

Le religioni di questo tipo sono quelle di chi crede con convinzione di essere una autentica, anche se minimissima parte di Dio.
Le leggi morali che queste persone hanno in sè non vengono trasgredite con possibilità di futuro castigo o perdono.
In queste religioni ( e ce n'è una per ognuno), per per il credente, ciò che ha il posto del castigo è qualcosa che avviene immediatamente, e consiste in un insopportabile rimorso, sconforto, dolore ed impossibilità di dimenticare il torto fatto.
Il perdono per i propri peccati è costituito solo dalla spontanea riparazione completa ed immediata, da rendersi con tanto di interessi.
In assenza di riparazione il proprio spirito soffre ed impedisce la normale vita quotidiana mettendo il credente di fronte all'immensa contraddizione del proprio peccato con la definizione stessa del "Chi Io Sono".

Questa reazione ai propri "peccati" nasce dall'interno del credente e non accetta giudizzi esterni alla propria coscienza.
Il credente è interiormente intoccato dalle estranee condanne e non libera la propria anima per l'estraneo perdono.

Queste sono le religioni di chi crede nella propria doppia natura terrena-divina e sono le religioni dei mistici (consapevoli).

Nel misticismo non esiste una classe ecclesiastica di persone che si erge a guida di un gregge umano, ci sono solo uomini che vorrebbero dare per scontato che ognuno sa bene cosa va fatto e lo farà, cosa non va fatto e non lo farà.

Vogliamo dire che il misticismo implica, comunque, una classe d'elite costituita dai mistici stessi rispetto agli altri? Ammettiamolo pure, ma nessun mistico potrà mai concepire l'intenzione di dire:
"Fai come ti dico io oppure guai a te!".

Non confondiamo.

Ciao gemello.
Mistico is offline  
Vecchio 11-11-2002, 15.01.11   #3
carlostogi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 01-09-2002
Messaggi: 63
religione/spiritualità

Innanzi tutto, grazie per aver risposto..
Certo, è così... Diciamo che in effetti mi riferisco proprio alle grandi religioni di massa, ricche d'esteriorità e povere in sentire, (...secondo me, ovviamente...)
Poi, secondo me, un conto è spiritualità (mia, sentita) un conto è religione (collettiva, imposta)...
Dove scrivi :
"...Le leggi morali che queste persone hanno in sè non vengono trasgredite con possibilità di futuro castigo o perdono.
In queste religioni ( e ce n'è una per ognuno), per per il credente, ciò che ha il posto del castigo è qualcosa che avviene immediatamente, e consiste in un insopportabile rimorso, sconforto, dolore ed impossibilità di dimenticare il torto fatto..." ecc...ecc..., le identificherei con la parola KARMA...

Ciao (...ho la mia supposizione del perché..), ma perché hai scritto gemello?... Se vuoi/puoi dirmelo, chiaramente...

Altre opinioni?
Saluti
carlostogi
carlostogi is offline  
Vecchio 11-11-2002, 16.33.23   #4
Mistico
Utente bannato
 
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
Quindi tu identifichi col termine "religione" quelle che io chiamo "religioni collettivistiche", quelle cioè dove c'è sempre qualcuno che guida tutti... ok.
Tutti usiamo, correntemente, le parole secondo il nostro senso consueto. E' normale che ogni tanto ci si debba chiarire.
La scelta dei termini che usiamo nei nostri discorsi, a seconda delle persone, va dal forbito/aulico/accademico (quando il pensiero è dedicato alla scelta dei termini) al semplice/maneggevole/equivocabile (quando la mente è volta all'approfondimento dei concetti), preferisco il secondo genere: a chiarire si fa presto e non si entra in spiacevole competizione.

Parliamo del "gemello" ora.

Nelle religioni collettivistiche e cioè le grandi religioni con un "Dio Genitore", i credenti si considerano individui perfettamente distinti in anima e corpo dal resto, distinti da Dio e tuttalpiù spiritualmente "fratelli" tra di loro; nelle religioni del misticismo l'uomo materiale è perifericamente distinto dal resto, ma non così per l'anima che è comune e coincidente in Dio.

L'invenzione di chiamare qualcuno "gemello" quando non ce n'è una reale motivazione biologica, nel nostro caso non è mia. Eppure la trovo adatta e mi va di usarla.
Dei gemelli si dice che abbiano due anime diverse e distinte ma uno "stesso" corpo diviso in due individui, non è così? Bene, per me, due persone che hanno due identità terrene diverse e distinte ma hanno la consapevolezza che la propria parte spirituale (e per me anche quella materiale) coincidenti in Dio, ...hanno la stessa anima e sono perciò spiritualmente gemelle.
Due mistici consapevoli sono sempre gemelli spiritualmente; possono, come i gemelli, avere pareri diversi, ma non di meno essi restano quel che sono.
Questo spiega perchè un mistico consapevole non può fare l'eremita: la sua anima è il Tutto, il suo spirito cerca, per mezzo della sua parte terrena (il corpo), di interagire col Tutto.
Come interagisce un uomo se lo metti nel vuoto cosmico? ...aspetta solo di morire!

Ciao
Mistico is offline  
Vecchio 11-11-2002, 16.42.19   #5
carlostogi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 01-09-2002
Messaggi: 63
capito

Credo d'aver capito... Usi paroloni non normali nel linguaggio di "tutti i giorni", ma (penso) d'aver capito.
...Ed hai identificato, o etichettato, me come mistico...
Va bene... Ma la risposta che cerco, in sintesi è alla domanda: le religioni sono utili o dannose? E perché?
...Secondo propria opinione, ovviamente, senza pretesa di verità...
Ciao Mistico
carlostogi is offline  
Vecchio 14-11-2002, 14.52.37   #6
kri
Ospite abituale
 
Data registrazione: 11-06-2002
Messaggi: 1,297
Sono entrambe le cose.
Le religioni sono un teorema ed in quanto tali discutibili. Ma se servono per unire un popolo e guidarlo ben vengano, sono punti di riferimetno per ha bisogno di guide, il problema nasce quando comincia la presunzione di superiorità.
kri is offline  
Vecchio 14-11-2002, 16.06.08   #7
carlostogi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 01-09-2002
Messaggi: 63
In pratica...

Per Kri...
Innanzi tutto, grazie per aver risposto...
In pratica, "a metà sta la virtù"?...
Per dirla alla Mosè, ad un popolo nomade nel deserto occorrono dei paletti (10 comandamenti).
Per dirla alla M.L.King, ad un popolo occidentale tecnologizzato, ne occorrono altri (La scienza scopre e dà potere, la religione vi inserisce il controllo).
Popoli diversi, paletti etici diversi, MA IDENTICI NELLA LORO FILOSOFIA... E ciascuno indispensabile per QUEL popolo e rovinoso per l'altro, senza che uno o l'altro ne sia superiore...
Detto in soldoni, chiaramente...
...E' così?...
Saluti
carlostogi
carlostogi is offline  
Vecchio 14-11-2002, 16.18.41   #8
kri
Ospite abituale
 
Data registrazione: 11-06-2002
Messaggi: 1,297
Re: In pratica...

Citazione:
Messaggio originale inviato da carlostogi
Per Kri...
Innanzi tutto, grazie per aver risposto...
In pratica, "a metà sta la virtù"?...
Per dirla alla Mosè, ad un popolo nomade nel deserto occorrono dei paletti (10 comandamenti).
Per dirla alla M.L.King, ad un popolo occidentale tecnologizzato, ne occorrono altri (La scienza scopre e dà potere, la religione vi inserisce il controllo).
Popoli diversi, paletti etici diversi, MA IDENTICI NELLA LORO FILOSOFIA... E ciascuno indispensabile per QUEL popolo e rovinoso per l'altro, senza che uno o l'altro ne sia superiore...
Detto in soldoni, chiaramente...
...E' così?...
Saluti
carlostogi

Già, e tutto questo concettualmente non lo trovo sbagliato. Purtroppo però i paletti sono poi diventati i famosi "dogmi" di cui tanto ci piace parlare. Facendo in modo che poi l'uomo perdesse la guida.
kri is offline  
Vecchio 14-11-2002, 16.53.26   #9
carlostogi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 01-09-2002
Messaggi: 63
Ricapitolando

per Kri...

Allora potremmo dire che:
Le religioni SONO l'oppio dei popoli ma DOVREBBERO essere sinonimo di spiritualità. (... o lo SAREBBERO se...etc...etc...)
In sintesi è questo?
Saluti...
carlostogi
carlostogi is offline  
Vecchio 14-11-2002, 17.15.10   #10
kri
Ospite abituale
 
Data registrazione: 11-06-2002
Messaggi: 1,297
Re: Ricapitolando

Citazione:
Messaggio originale inviato da carlostogi
per Kri...

Allora potremmo dire che:
Le religioni SONO l'oppio dei popoli ma DOVREBBERO essere sinonimo di spiritualità. (... o lo SAREBBERO se...etc...etc...)
In sintesi è questo?
Saluti...
carlostogi

Alt!
La tua capacità di sintesi è paralizzante!

Ci rifletto, dunque:
Se diciamo che le religioni dovrebbero essere solo sinonimo di spiritualità direi che è abbastanza chiaro .... ti rispondo si, indubbiamente.

Ma posso anche dire, a riguardo dell'oppio che i popoli scelgono diverse droghe per farsi manipolare ed è comunque alla fine una scelta cosciente e non coscienziosa. Io credo che l'uomo (tutti) abbia la capacità di liberarsi dai vincoli strutturali e mentali della propria cultura natia...

Ora rileggendo la tua frase direi che non fa una piega.
kri is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it