Esempio troppo banale ma allo stesso tempo crudele in quanto qualsiasi risposta non sarebbe all'altezza e sarebbe spietata come la propria situazione che cerchi di descrivere....
Perché un bimbo forse non ha il concetto di speranza che tu ed io abbiamo (che non è uguale nemmeno fra di noi) e poi il suo è soprattutto istinto di sopravvivenza e nel caso che questo bimbo riesca a diventare adulto (cosa della quale nutrirei io poche Speranze) la sua Speranza (nel caso lui la avessi) in un modo migliore mi sembrerebbe ancora più un concetto senza senso, squallido e vuoto... Ci vorrebbe altro che la misera speranza per lui...

Ed è inoltre la Speranza del governo dove abita questo poveretto che lui e gli altri come lui continuino ad avere Speranza e affrontare le avversità della vita di ogni giorno senza reagire....
Ma questo va al di fuori della spiritualità, base fondamentale di questa discussione, e andiamo sull'ambito terreno...
quindi cambia esempio se vuoi tenere alto e far prevalere il concetto di Speranza sulla vita stessa...

Se è vero che la morte è certa e l'immortalità rappresenta una semplice speranza, o ci si rassegna o si cerca di comprendere se è possibile affacciarsi in quell'oltre del quale ci sfuggono caratteristiche e consistenza.

La semplice speranza tutt'al più può esserci di aiuto nei momenti di sconforto. Speranza come fine a se stessa significa aver perso in partenza: aver abdicato nei confronti della conoscenza.

...però questo non si sa. Perchè non si può escludere che forse questo è già avvenuto e non si sa; che forse anche ora è così, e non si sa.

il cerchio che attanaglia l'esistenza
il vuoto dell'essere
il non senso ontologico
l'assenza di amore

resurrezione

quindi cambia esempio se vuoi tenere alto e far prevalere il concetto di Speranza sulla vita stessa...
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guarda che io non devo far prevalere proprio nulla... non è una competizione...
al posto di trovare le cose che ci allontanano perchè non vedi il lato positivo che potrebbere metterci in comune...
non avere speranza non è costruttivo! sperare, invece sì; molto spesso per una persona è l'unica arma a disposizione per sopravvivere...ai disagi terreni o meno..

Prima di tutto separerei le cose per meglio rilevarle nella luce propria: il malessere risultato del malgoverno dei terzi e quarti mondi non può né dovrebbe -a mio avviso!- essere tutt'uno con la domanda introspettiva riguardo all'immortalità della Vita, intesa come "Anima Universale". Se mischiamo le varie problematiche esitenti senza coglierle nelle loro rispettive dimensioni esistenti ma separate non potremmo, secondo me, giungere ad un livello trasparente di domanda né di risposta dunque!

Penso che per giungere realmente a "farci" risposta-resurrezione
sia necessaria una profonda e salda libertà mentale!

Libertà da malesseri fondamentali,
libertà da benesseri fondamentali;
allora nella luce essenziale di ciò che sentiamo appartenerci
(più profondamente) giungeremmo di certo alla sicurezza nemmeno aleatoria d'una certezza d' "Eternità"

[che ci accomuna, nella natura più intima, al di là delle dimensioni apparenti del tempo/dei tempi; sentiamo di esserci da "sempre stati" e lo spavento del non sapere si muta in sete di trasformazione, ovunque, comunque (comunque questa possa avvenire); in certezza di "sostanza" immutabile.]



Gyta

A me questo sembra l’atteggiamento corretto nei confronti della ricerca.

Cammino di resurrezione per uomini, da vivi in Terra.