Io sento il paradiso come il ricongiungermi finalmente alla fonte dell'amore infinito....
La mia sete finalmente si placa nell'abbraccio divino.Come un'amante innamorata e desiderosa vengo saziata.

Ma il mio desiderio di luce si rinnova ogni volta e posso sempre appagarmi e dissetarmi, bevendo e assaporando della viva luce e dell'acqua della fontana eterna dell'amore....quando il mio essere si esprime appieno e si riunifica nel pieno della sua luce all' UNO, fonte luminosa di tutta l'esistenza........

Dante lo descrive bene questo stato dell'anima che rinnovando il suo desiderio di luce ogni volta si può appagare di essa e Dante paragona le anime del paradiso a schiere d'api che vanno ad assaporare le loro labbra alla fontana eterna delll'amore divino.

Insomma il paradiso lo vedo un luogo dove si vive in estasi perenne e l'estasi mistica è spesso paragonata in senso fisico a un orgasmo, ma di tutto il corpo compreso il cuore e la mente e tutto lo spirito...


Ecco posto qui "L' Etterna Fontana" la descrizione del paradiso di Dante nella Divina Commedia.


"In forma dunque di candida rosa
mi si mostrava la milizia santa
che nel suo sangue Cristo fece sposa;
ma l'altra, che volando vede e canta
la gloria di colui che la 'nnamora
e la bontà che la fece cotanta,
sì come schiera d'ape, che s'infiora
una fiata e una si ritorna
là dove suo laboro s'insapora,
nel gran fior discendeva che s'addorna
di tante foglie, e quindi risaliva
là dove 'l suo amor sempre soggiorna.
Le facce tutte avean di fiamma viva,
e l'ali d'oro, e l'altro tanto bianco,
che nulla neve a quel termine arriva.
Quando scendean nel fior, di banco in banco
porgevan de la pace e de l'ardore
ch'elli acquistavan ventilando il fianco.
Né l'interporsi tra 'l disopra e 'l fiore
di tanta moltitudine volante
impediva la vista e lo splendore:
ché la luce divina è penetrante
per l'universo secondo ch'è degno,
sì che nulla le puote essere ostante.
Questo sicuro e gaudioso regno,
frequente in gente antica e in novella,
viso e amore avea tutto ad un segno.
O trina luce, che 'n unica stella
scintillando a lor vista, sì li appaga!
guarda qua giuso a la nostra procella!"

Insomma come farfalla che vola alla luce della fiamma ardente e nel suo anelito può finalmente appagarsi, senza bruciarsi le ali e morire ....no...ma chiudendo finalmente quel cerchio che per tutta la vita non ha mai potuto completare.

Icaro finalmente vola libero anche vicino al Sole e nel Sole e ugualmente le sue ali non si sciolgono e lui non precipita al suolo ma vivifica in quel fuoco sacro e luce perenne che lo inebriano...

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E' bella la tua aspettativa e non so se corrisponde a ciò che veramente sarà
Io posso trasmetterti un mio sentire attraverso uno scritto dell'anno scorso

Al dio esperienziale
Nel silenzio osservo, tocco, respiro,
annuso, ascolto.
Nel silenzio posso sentire la vita
che scorre attorno e dentro dime
Nel silenzio esplode il verbo, la parola,
l'amore
Nel silenzio ti incontro
e mi uniscoa te
Ho bisogno di questo silenzio per portarti dentro
in ogni momento di chiassoso rumore
In silenzio concepisci in me
la più bella rete d'amore e
in silenzio ti accolgo
ti ricevo e ti colmo del mio
amore.



Non so se sia un momento di estasi
e se questo sarà nell'aldilà
in eterno.......per me l'eterno è qui
nella mia passione per la vita......per il mondo in cui vivo ora
Ieri ho visto delle foto della terra vista dal cielo
di straziante bellezza
e ho pianto di commozione
e rabbia per come stiamo assassinando lentamente
e con determinazione
la nostra Madre Terrena........
Non è possibile che la bellezza (qualità divina per eccellenza)
possa essere così bistrattata
e non apprezzata......
non è possibile che l'Io sono ( e cioè tutto ciò che esiste, la Vita
in tutte le sue manifestazioni ) non venga preso in alcuna considerazione...........
Siamo tutti colpevoli in questo senso e tutti inseriti in un progetto
che non può essere la contemplazione eterna ma
autoresponsabilizzazione nei confronti di noi stessi
e del posto in cui siamo inseriti
nelle nostre piccole vite.

Fabrizio de Andrè - Un blasfemo

"Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.

Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.

E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato."

PREGHIERA IN GENNAIO
Fabrizio de André

Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.

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Non occorrono commenti a questo bellissimo testo...
giusto per par condicio...

mi hai fregato!

scherzi a parte, io credo che dovremmo decisamente andare a cogliere il significato che faber intende nelle sue canzoni...

e il Paradiso apparirà molto più bello e a portata di mano