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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 12-04-2006, 08.56.19   #1
fmoo1949
Ospite abituale
 
Data registrazione: 26-10-2005
Messaggi: 224
Mettersi in discussione

Per mettersi in discussione bisogna considerare che non si è perfetti; che forse bisogna rivedere qualcosa in se stessi; che spesso ciò che si continua a ritenere giusto a tutti i costi è solo un modo per non volere ammettere proprie incapacità.

Incapacità può ben essere comportarsi in un determinato modo perché non si è nella capacità di considerare le cose o la vita stessa in modo diverso.

Capacità è anche capire che non si può restare ancorati sempre e per forza alle proprie convinzioni. Si cambia ed è giusto che sia così.
Si diventa diversi perché l’esperienza porta ad esserlo; la vita insegna questo. La vita costringe a modificarci nostro malgrado. Dovendoci rendere conto che meno si è aperti al nuovo che arriva e più bisogna difendere vecchie convinzioni; convinzioni che sicuramente possono essere ottimi punti di riferimento ma non per questo immodificabili.

Il tempo scorre e produce nuove condizioni; cambiamenti nella realtà e quindi anche in noi stessi. Cambiamenti che, se rifiutati in partenza perché nemmeno considerati, producono chiusura; la chiusura che ha chi continua ad ostinarsi di essere sempre nel giusto.
fmoo1949 is offline  
Vecchio 12-04-2006, 09.19.45   #2
Ish459
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Data registrazione: 20-02-2006
Messaggi: 403
Mettersi in discussione nasconde un desiderio di ricerca di confronto. Credo che sia uno dei punti fondamentali per trovare nuove vie, nuovi spunti per l'arricchimento personale. È ovvio che bisogna sapersi "non perfetti", ma io vado oltre, è fondamentale avere una buona dosi di Umiltà e essere coscienti che non si è in possesso della verità assoluta e anche se non ci si arriverà mai, ci saremo più vicini più punti di riferimento (di confronto) abbiamo.
Chi "ha sete di confronto", ha sete di conoscenza, di crescita, di evoluzione. È la garanzia per non rinchiudersi nella propria nicchia, nella propria dimensione di pensiero.
Non è saggezza l'ostinazione bensì cambiare di opinione quando si sa di stare nel torto.
Ammetto che la tua discussione tocca nel profondo uno dei miei "punti deboli", la ricerca instancabile di confronto...
Ish459 is offline  
Vecchio 12-04-2006, 09.51.22   #3
turaz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
è la "base" per l'evoluzione a mio parere.
penso che la "Ricerca di confronto" come l'ha definita Ish vada a trovare le sue origini nel fatto che per la dicotomia insita nel nostro modo di essere siamo nello stesso tempo tutti "uno" e individui "singoli".
Pertanto sino a che la nostra consapevolezza non "evolve" abbiamo "nostalgia" di questa unione e quindi la ricerchiamo.
Ma il "bello" è che i maggiori spunti evolutivi a mio parere si hanno quando da "esterni" e da "singoli" attraverso l'umiltà siamo in grado di guardare profondamente dentro noi stessi e connetterci alla nostra essenza (che io chiamo IO)
Lo vedo come un processo legato a uno degli emisferi cerebrali.
successivamente l'altro emisfero deve "interiorizzare" questi nuovi "slanci" e "spunti" e allora cerca il confronto per "fissare" queste nuove conoscenze.
un pò come quando Yeshouah si isolava sui monti o nel deserto e successivamente tornava tra la sua gente...

ciao
turaz is offline  
Vecchio 12-04-2006, 12.03.29   #4
fmoo1949
Ospite abituale
 
Data registrazione: 26-10-2005
Messaggi: 224
Citazione:
Messaggio originale inviato da Ish459
...ma io vado oltre, è fondamentale avere una buona dosi di Umiltà...
Chi "ha sete di confronto", ha sete di conoscenza, di crescita, di evoluzione.
Non è saggezza l'ostinazione bensì cambiare di opinione quando si sa di stare nel torto.
Condivido in pieno
fmoo1949 is offline  
Vecchio 12-04-2006, 12.14.33   #5
fmoo1949
Ospite abituale
 
Data registrazione: 26-10-2005
Messaggi: 224
Citazione:
Messaggio originale inviato da turaz
Lo vedo come un processo legato a uno degli emisferi cerebrali.
successivamente l'altro emisfero deve "interiorizzare" questi nuovi "slanci" e "spunti" e allora cerca il confronto per "fissare" queste nuove conoscenze.
Ciao
sono d'accordo con ciò che hai scritto.
Vorrei però capire meglio la parte che ho lasciato come riferimento.
fmoo1949 is offline  
Vecchio 12-04-2006, 12.25.10   #6
tattva
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Data registrazione: 24-04-2005
Messaggi: 141
Ci sono vari registri su cui il tempo che scorre può determinare cambiamenti.

C’è una realtà esteriore, sottoposta al bombardamento tecnoclogico, che muta ormai a velocità siderale: mi ci adeguo come posso, senza tuttavia crearmi sensi di colpa se non ne sono perfettamente al passo.

C’è una realtà più intima, determinata dai nostri rapporti con le altre persone o gruppi di persone: famiglia, amici, nazione, genere umano. I cambiamenti sono più rari, o, se si vuole, le relazioni sono più durature, poiché in realtà i cambiamenti dipendono da logiche molto spesso esterne a noi ed in cui la nostra influenza è minima.

C’è una realtà soggettiva, intima per antonomasia, riferibile al nostro carattere: mettersi in discussione è piuttosto raro, ma benemerito. Quanti di noi che ricevono una critica sono disposti a ridisegnare le proprie mappe? Naturalmente prima di accettare la critica per buona, occorre alalizzarla freddamente, tanto freddamente da poterla giudicare con oggettività, e la cosa non è facile.
Non è facile ma ritengo che sia indispensabile a chi sta seguendo un percorso spirituale, perché è un segnale di umiltà che rende fertile il suolo da coltivare, l’operazione tocca direttamente il nostro egoismo e perciò è difficile e dolorosa, ma la ricompensa dell’avanzamento spirituale dovrebbe rendere più gradevole questo compito.
tattva is offline  
Vecchio 12-04-2006, 12.58.30   #7
Ish459
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Messaggi: 403
Citazione:
Messaggio originale inviato da turaz
è la "base" per l'evoluzione a mio parere.
penso che la "Ricerca di confronto" come l'ha definita Ish vada a trovare le sue origini nel fatto che per la dicotomia insita nel nostro modo di essere siamo nello stesso tempo tutti "uno" e individui "singoli".
Pertanto sino a che la nostra consapevolezza non "evolve" abbiamo "nostalgia" di questa unione e quindi la ricerchiamo.
Ma il "bello" è che i maggiori spunti evolutivi a mio parere si hanno quando da "esterni" e da "singoli" attraverso l'umiltà siamo in grado di guardare profondamente dentro noi stessi e connetterci alla nostra essenza (che io chiamo IO)
Lo vedo come un processo legato a uno degli emisferi cerebrali.
successivamente l'altro emisfero deve "interiorizzare" questi nuovi "slanci" e "spunti" e allora cerca il confronto per "fissare" queste nuove conoscenze.
un pò come quando Yeshouah si isolava sui monti o nel deserto e successivamente tornava tra la sua gente...

ciao

Hai lo strano "potere" di riuscire a fermarmi più di 5 minuti sulle tue risposte tanto schiette come indecifrabili... il tuo modo labirintico di esprimerti fa perdersi in mille strade che non portano a nulla ed in mezzo trovi una via sensata addobbata con notevole pazienza da un percepire attraverso le Parole e concetti secondo me insufficienti. (Essenza -Io-, emisferi cerebrali..)
Ish459 is offline  
Vecchio 12-04-2006, 13.20.51   #8
turaz
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Messaggi: 3,250
bene quindi cosa ne deduci?
che forse ciò che conta non sono le parole ma il "succo" di esse?
come mai secondo te questo "potere" (per dire come la dici tu)?
turaz is offline  
Vecchio 12-04-2006, 13.43.46   #9
fmoo1949
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Messaggio originale inviato da tattva
Ci sono vari registri su cui il tempo che scorre può determinare cambiamenti.

C’è una realtà esteriore, sottoposta al bombardamento tecnoclogico, che muta ormai a velocità siderale: mi ci adeguo come posso, senza tuttavia crearmi sensi di colpa se non ne sono perfettamente al passo.

C’è una realtà più intima, determinata dai nostri rapporti con le altre persone o gruppi di persone: famiglia, amici, nazione, genere umano. I cambiamenti sono più rari, o, se si vuole, le relazioni sono più durature, poiché in realtà i cambiamenti dipendono da logiche molto spesso esterne a noi ed in cui la nostra influenza è minima.

C’è una realtà soggettiva, intima per antonomasia, riferibile al nostro carattere: mettersi in discussione è piuttosto raro, ma benemerito. Quanti di noi che ricevono una critica sono disposti a ridisegnare le proprie mappe? Naturalmente prima di accettare la critica per buona, occorre alalizzarla freddamente, tanto freddamente da poterla giudicare con oggettività, e la cosa non è facile.
Non è facile ma ritengo che sia indispensabile a chi sta seguendo un percorso spirituale, perché è un segnale di umiltà che rende fertile il suolo da coltivare, l’operazione tocca direttamente il nostro egoismo e perciò è difficile e dolorosa, ma la ricompensa dell’avanzamento spirituale dovrebbe rendere più gradevole questo compito.
Dici molto bene
quando c’è apertura e sete di conoscenza!
Basta capire che non sono sempre e solo gli altri a sbagliare; che non si è sempre e comunque nel giusto.
fmoo1949 is offline  
Vecchio 12-04-2006, 14.27.21   #10
Ish459
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Messaggio originale inviato da turaz
bene quindi cosa ne deduci?
che forse ciò che conta non sono le parole ma il "succo" di esse?
come mai secondo te questo "potere" (per dire come la dici tu)?

Le parole sono soltanto uno strumento in nostro potere per esprimerci, trasformare il nostro pensiero in qualcosa di trasmissibile. Allo stesso tempo le parole, meglio, l'insieme di esse, la loro articolazione (frasi, quindi linguaggio) esprimono un concetto ed a seconda del contesto quel concetto può modificarsi e non solo, a seconda del ascoltatore/lettore il concetto può essere diverso.
A volte le parole sono una trappola se non vengono usate correttamente e un uso eccessivo di esse per esprimere un concetto può disorientare.
Il "succo" è fondamentale perché è il risultato del significato intrinseco delle parole, condizionato dell'articolazione fra di esse che scegliamo per esprimere un nostro pensiero, dal contesto e da chi ci ascolta.
Insomma, è quel "succo" quel "risultato" quello che a me interessa, quello che porta al confronto di cui parlavamo.

Inoltre... come mai secondo me questo "potere"? Vedi, è soltanto una parola, ma dimmi piuttosto come l'hai interpretata tu e confrontiamo cosa intendevo dire cosa hai percepito...
Ish459 is offline  

 



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