Chissà se è vero. Chissà nell'istante in cui l'impatto ha segnato la sua fine cosa stavo facendo. Ma che importanza ha? Nessuna. Forse era l'istante in cui chiudevo di colpo il frigo. Forse era quello in cui mi autocommiseravo, o quello in cui mi facevo pena. Forse è successo nel momento in cui chiudevo la portiera dell'auto. Oppure mentre attaccavo il telefono. Forse è successo la stessa sera in cui ci siamo scritti due righe, in maniera distaccata e apatica, come sempre, per tanti motivi.
Che non leggano i suoi cari le mie parole, fredde, inutili, volte a chiedere cosa stessi facendo io nell'istante più incisivo della sua vita.
Chissà se è vero, spero sia tutta una scenata.
Era innamorata di quell'amico conosciuto in vacanza, al mare... La notizia della sua scomparsa mi ha colpito abbastanza, sebbene non la conoscessi. Ma spero non sia vero niente.

La scomparsa di qualcuno ci porta inevitabilmente a riflettere o a rivedere cose e nostri atteggiamenti...non so quanto possa aiutare o essere utile col senno di poi.....
ma è comunque inevitabile...
anche sperare che non sia vero niente...

la paura del "buio" (e la morte rientra in questo) ci mette di fronte a noi stessi in questi frangenti.
E' come se dicesse "ecco come hai paura".
E spesso la nostra mente è "resistente" poichè non comprende, perchè si aggrappa totalmente al corpo fisico dimostrando la sua fragilità

un abbraccio

La Contemporaneità

Il dolore finisce quando non è più il ‘mio ‘ dolore, perciò inspiegabile, ma è come la tessera dolorante secondo necessità di un Mosaico globale e indiviso. Il quale contiene ogni gioia e ogni grido, ogni nascita e ogni morte; e si vive questa comprensione serenamente, semplicemente.

Il nuovo discorso è questo: io soffro per tutti, tanti godono per me; domani esulterò per chi oggi morì; ora sono qui straziato per chi, dovunque e chiunque sia, canta e si inebria di felicità.
Forse, dico ‘forse’ del tuo dolore si nutre una primavera di fanciulle felice. Il tuo soffrire le fa esenti e spensierate. Poi qualcuno, dovunque e a chiunque accada, avrà tale un dolore che tu ne sarai esentato e ti sentirai divinamente libero e nuovo.
Il karma è totale.
L’uomo Zero.

Senza commento.

A volte mi viene da chiedermi quale sottile filo lega le anime della gente. Quando i rapporti si deteriorano si sta male tutti. Io posso dire di aver litigato con i miei amici, molte coppie sono scoppiate, per non parlare di cose di cui non ho voglia di parlare. E questo mal'essere sembra a volte decomporsi e ricomporsi in forma diversa, anche a distanza, fra ambienti magari nemmeno connessi tra di loro, tra mondi distanti. Quando si dice che tutti i mali vengono assieme...non lo so, forse sono miei stupidi sensi di colpa...il male è come una nota stonata che si propaga...basta trovare la sequenza giusta e la tua realtà va in risonanza finchè non si spacca...(mi viene in mente una recente storia di Dylan Dog, di una sinfonia capace di scatenare l'inferno.. )

forma egregore... (frutto di psichismo collettivo)
ma l'egregora è realtà o illusione...?

Non è nè realtà nè illusione...nè materia nè spirito...

appunto...
ma da li può dare origine a distorsioni.
in sostanza dai retta a un "nulla"
e da quel nulla magari origini il "tutto"...