esperienza di "approccio" alla corsa.
inizialmente occorre abituare il fisico allo sforzo (fare fiato, abituare il muscolo al movimento ecc. ecc.)
solo dopo questa prima fase è possibile allungare i tempi della corsa senza causare traumi.
oltre a ciò la mente inizialmente è "ferma".
non "supera" il limite e manda messaggi per demordere.
pian piano si inizia a comprendere che occorre "metterla a tacere".

meditazione?

ciao

Effettivamente quando corro troppo ho le visioni mistiche...

inizialmente (alla fantozzi)
poi il tuo corpo si "autoregola" e pian piano diventa un "piacere" il correre (addirittura ne percepisci il "gusto")
anche qui una volta che sposti l'attenzione dal tuo corpo... a ciò che ti circonda...
cambia la prospettiva

L'attività fisica è inebriante per il corpo ma ancor più per la mente .Ma attività seria .Disciplina .La mente fa arrivare il corpo a risultati straordinari ma è duro lavoro. Ne vale la pena .

esattamente...serve "rigore" (che è una delle forme di amore)
ciao

Turaz che tipo di attività fisica pratichi?

ho praticato nel corso della mia vita parecchie attività fisiche.
attualmente mi diletto con la corsa e il tennis prevalentemente.
ma non conta "quale" conta "come".

ciao

A me piace molto la capoeira, ma per ora non posso praticarla, mi sa che la riprendo l'anno prossimo...

E' uno sport bellissimo e completo!

Personalmente sono per le arti marziali, l'unicà attività che pone un certo accento sul corpo/mente/spirito in una costante ricerca.

In un primo tempo si ricerca un risultato esteriore (vedi avversario), successivamente un risultato interiore (vedi conoscenza di se), poi solo il piacere della ricerca dell'energia.
Questi elementi sono sempre e comunque presenti in maniera inversamente proporzionale alla crescita interiore del praticante.

Ultimamente le arti maziali sono diventate sport e quindi si è perso quasi completamente il loro valore educativo.
La perdita dello spirito guerriero (non guerrafondaio però) inteso come passo necessario verso la saggezza è ormai un'ombra.

Solo chi conosce la via del guerriero può praticare una vera pace, in quanto libero nella sua scelta di offendere o tralasciare.

Chi non realizza la propria forza sarà sempre chiamato dalle circostanze a inibirla o ad usarla a sproposito (in maniera incosapevole).

Credo che in linea di principio non sia prerogativa del combattimento una ricerca del genere, ma l'umanità nei secoli non ha sviluppato altro filone (tranne nella capacità dei guaritori, che in definitiva fanno le stesse cose ma con scopi opposti). Penso che una ricerca seria abbia bisogno di una certa dose di urgenza e di necessità almeno all'inizio...Cioè non riesco a vedere un giocatore di polo e di squash come un ricercatore interiore, però, magari...

Così per gli sport, in generale, li considero un'occupazione da fighetti.

...capisco tu ti senta l'ultimo samurai, ma definire gli altri sport "roba da fighetti", è proprio un'idiozia.

Comunque personalmente ho sempre fatto molto sport, con buoni risultati soprattutto nel calcio, nel canottaggio e da qualche anno nello squash, sport poco conosciuto ma meraviglioso e intensissimo, dove si impara davvero cosa sia la "trance agonistica", specie in torneo.

Non c'è niente di meglio per scaricare le tensioni, che una sana ora di sport intenso, una sauna e una bella doccia fredda...