non vi è differenza.
E' semplicemente una scelta

Secondo me il confronto stona. La “necessità” del confronto porta alla competizione e si dimentica ciò che inizialmente era di “puro” nel nostro intento.
E se non lo guardassimo come un confronto? Se ognuno portasse il suo sentire più o meno diverso come un virtuoso che suona uno strumento in un’orchestra? Entrando per accrescere l’armonia, con la sua “ingenuità” nel modo di relazionarsi, senza presunzioni, senza chiedere niente a nessuno e senza pretesa di dare. Non ci sarebbe bisogno neanche di un direttore d’orchestra.

Magari.. Edali! Magari!
E se poi.. lo facessimo tutti.. sarebbe Chopin!!

Gyta

Per rispondere al post iniziale.
Cercare è una necessità … dell’anima. Più che donare dovrebbe bastare essere (donare è implicito).

Gyta cara, quella “bella musica” dove ognuno rispetta il sentire altrui si incontra soprattutto nel forum di poesia… tanto per citare: “Poesie cadute dal cielo”


Un abbraccio

p.s. non so perché, ma quell'occhiolino non mi piace tanto tanto

Sottoscrivo..!

La faccina felice.. la riservo per le grandi occasioni..!!


Quella "bella musica" sarebbe d'uopo fosse invece proprio qui,
in spiritualità di dimora!!



Gyta

Cercare un maestro può essere una moda, può essere un modo per svicolare perché si pensa di fruire di benefici evitando responsabilità, potrebbe essere esigenza di conoscenza tramite chi esperto può indirizzare verso un cammino.
Affidarsi ad un maestro è una scelta e va benissimo, purché in sintonia col proprio sentire, qualunque esso sia. È un modo di soddisfare proprie necessità di apprendimento e crescita.

Stabilito che si sta seguendo il proprio indirizzo (per moda, per egoismo, per genuina aspirazione) gradualmente si viene a conoscenza di insegnamenti e si fanno esperienze che ampliando la coscienza fanno percepire realtà magari non considerate e spesso ignorate. A questo punto il problema connesso è sentirsi in dovere di donare; quasi maestri in grado di poter dare.
Ma dare che cosa? La propria luce che fa solo ombra perché non ancora capaci di badare nemmeno a se stessi?

Indubbiamente non sto parlando del vero “maestro” che in quanto tale sa come porsi, ma della necessità/dovere della ricerca e del diritto (?) di voler dare a tutti i costi.

È anche vero comunque che, poiché attraiamo a noi ciò di cui abbiamo necessità, se incontriamo qualcuno che vuol donare a tutti i costi il suo insegnamento e a noi sta bene, si vede che abbiamo bisogno proprio di questo.

Nessuna delle due, quello che siamo in quanto dono non ci pone in debito/dovere, il donare non è un diritto ma una conquista.

esattamente...
armonia "universale".

ciao

Scusa se colgo solo questo ma volevo chiederti: quasi a significare un uso diverso della mente relativo allo stato d’essere che permane se ci si sposta su stati di coscienza più profondi?

Vero, saper donare è una conquista. Ma proprio perché conquista bisogna prima essere in grado di voler cercare.