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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 11-05-2006, 21.17.01   #1
fmoo1949
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Cercare è un dovere? O è un diritto donare?

Ognuno segue un suo percorso di apprendimento e crescita. Uniformarsi a quello altrui non sempre è produttivo. Spesso anzi è deleterio se alla base non c’è quell’intimo sentire che apre e porta verso tale direzione con o senza maestri.

Il concetto “maestro” spesso è frainteso perché o si cerca chi può dare o si pretende di esserlo volendo dare.

La donazione è un atto spontaneo, non pilotato né pilotabile per meri fini utilitaristici, anche se li si etichetta come spirituali. La donazione è un richiamo che attrae a sé chi necessita di attenzioni perché sta cercando la sua via per raggiungere ed identificarsi nella sua essenza.

Che cos’è l’essenza? Ciò che quando sfugge fa cercare maestri ovunque tranne che in se stessi.
fmoo1949 is offline  
Vecchio 11-05-2006, 21.26.02   #2
amidar
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"Voler aiutare il prossimo è assumersi un peso,
è ancora ignoranza,
lasciate che gli altri facciano quello che vogliono,
basta agire spontaneamente secondo le circostanze"

Ranjit Maharaj
amidar is offline  
Vecchio 11-05-2006, 21.57.16   #3
Yam
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Re: Cercare è un dovere? O è un diritto donare?

Citazione:
Messaggio originale inviato da fmoo1949

Che cos’è l’essenza? Ciò che quando sfugge fa cercare maestri ovunque tranne che in se stessi.

Quindi oguno e' maestro di se stesso, questo e' molto bello e profondo...e' anche molto di moda pero', non trovi?

C'e' oggi la presunzione di poter fare tutto da se, che viene soprattutto dall'approccio alle vie dirette e che ha avuto i suoi guru, anche questi di moda, che hanno dei nomi ben precisi...

Si legge qualche libro o si ha forse incontrato qualche maestro e probabilmente ad un certo punto si decide di essere maestri di se stessi.

Qui in Italia il fenomeno e' ancora all'inizio e di persone che si dichiarano illuminate ce ne sono poche, ma ci sono. In America il fenomeno e' molto piu' diffuso.

Anche in questo forum abbiamo assistito a questo fenomeno...e mi ci sono trovato in mezzo anche io, dopo una esperienza di risveglio. Ovviamente ci si riconosce con altri che hanno avuto questo genere di esperienze, e soprattutto se si e' ancora caldi, cioe' in fase di atterraggio, e la non dualita' e' ancora molto forte, anche se intermittente, si fa un gran casino.

Per questo motivo e' meglio volare basso, prendere Coscienza delle mode passeggere e andare ad indagare piu' in profondita' e questo si puo' fare, a mio modo di vedere, indagando le tradizioni spirituali. Allora si potrebbe scoprire che forse l'illuminazione e' qualcos'altro da quello che si pensava che fosse e che occorre un po' di umilta'.
Non ci si improvvisa maestri di se stessi....e degli altri.
Allora nasce la necessita' di un confronto...ed eccoci qui.
Yam is offline  
Vecchio 11-05-2006, 23.11.36   #4
fmoo1949
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Data registrazione: 26-10-2005
Messaggi: 224
Vedi Yam
Il fulcro di ciò che intendo è questo: Il concetto “maestro” spesso è frainteso perché o si cerca chi può dare o si pretende di esserlo volendo dare.

Per questo motivo è necessario essere chiari innanzitutto con se stessi e chiedersi cosa si sta cercando. Il problema connesso è capire; capire (nel senso più elementare della parola) ciò che scuole di pensiero e tradizioni esoteriche sono in grado di offrire a chi magari non è capace di coglierne la profondità.

Tu potrai dire che per raggiungere degli obbiettivi occorre studio, pratica, perseveranza, abnegazione, senso del sacrificio, rinunce e quant’altro si possa ritenere utile per una crescita basata sull’apprendimento.
Apprendimento di quale tradizione?

Spesso si vanno a visitare musei all’estero molto belli, anzi veramente splendidi, però non li si può paragonare a quelli di casa propria perché non ci si è nemmeno presi la briga di andarli a conoscere. Ed anche questa è una moda.

Ancora più spesso capita di cercare di guardare dentro se stessi usando occhi altrui; quelli di maestri sublimi ed eccelsi il cui insegnamento pur potendolo definire universale deve far vibrare dentro se stessi qualcosa che fa capire che non si sta seguendo una moda ma un intimo sentire.

Il mio intimo sentire non è detto che debba corrispondere a quello degli altri e non sarebbe corretto essenzialmente nei confronti di me stesso seguire quello altrui solo perché qualcuno dimostra di essere molto ferrato su una materia che “se non sento mia” è solo cultura.

Del resto ogni ricerca ha i suoi rischi. Però si può sempre dire: forse sto sbagliando ma credo in quel che faccio. Peggio sarebbe: sicuramente non sbaglio perché sto seguendo la tal via.

Tu dici presunzione di poter fare da se. No umiltà; umiltà di capire che dentro se stessi non si può conquistare nulla attraverso la propria volontà; arriva solo ciò che si è pronti a ricevere.

Ogni forzatura fa cozzare contro una porta che non si apre.

Francesco
fmoo1949 is offline  
Vecchio 11-05-2006, 23.53.32   #5
Yam
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Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
Certo...sacrosante parole....mi scuso se divago dal tema iniziale....ma credo di dover spiegare delle cose...vado a ruota libera...
Nella mia personale esperienza ho sempre avuto dei maestri e tutt'ora ne ho uno, ma ho seguito una tradizione particolare...e dopo oltre vent'anni mi ritengo un principiante.
Le esperienze di picco della meditazione, ne ho avute diverse, non so se abbiano o meno un significato...o meglio lo hanno come qualsiasi altra esperienza...non e' certamente quello il punto, cioe' non e' la meditazione in se, da sola...la via.
Una cosa pero' mi e' accaduta, e probabilmente in preda all'entusiasmo rischio di fare un gran casino, per esempio qui nel forum. Mi e' accaduto di comprendere all'improvviso un po' tutte le tradizioni. Mentre prima ero rigidamente ancorato alla mia.
Questo mi e' accaduto inizialmente dopo un satori in cui ho visto la futilita' di qualsiasi pratica spirituale, anche perche' in quel momento ti rendi conto che cio' che cercavi era da sempre li con te, che non c'e' nulla da cercare e nulla che si possa trovare....e quella risata, dopo quel lampo improvviso, e' veramente liberatoria. ..poi qualche giorno di beatitudine, di unione mistica con il tutto...il pensiero che funziona a comando (strana esperienza decidere se far sorgere o meno il pensiero....solo se serve...) e poi la fase di atterraggio, per fortuna guidata (non ero solo). Di pratiche e meditazioni non ne volevo piu' sapere, ma il maestro mi stava aiutando perche' atterrare non e' facile.
Dopo l'illuminazione il bucato si dice nello Zen. Ma quale illuminazione? Boh e chi lo sa...li sembra che non ci sia nessuno che si debba illuminare perche' gia lo e' e poi cosa cavolo significa essere illuminati? Non provare pu' emozioni? Si anche quello.
Mi sono reso conto di essere atterrato quando ho provato gelosia per la mia compagna. Wow, finalmente, ho pensato. Strano....era solo una esperienza, una esperienza di picco.

Cio' che mi e' rimasto e' che un giorno leggendo il vangelo ho compreso e ho provato una grande felicita', perche' finalmente mi era chiaro il messaggio di Cristo, avevo finalmente fatto pace con le mie radici. IO SONO colui che e'. E' lui la nostra vera essenza e' in ognuno di noi, e' sempre quella pura presenza e i vangeli letti con quella chiave sono bellissimi. Ovviamente questa e' eresia.

E poi la Cabbalah, wow che bella! Sono andato a leggermi Abulafia pero', la Cabbalah estatica..l'altra non ho ancora avuto tempo....potrei continuare, sino alle nostre radici piu' antiche, quelle della Grecia Arcaica....e' un unica universale melodia.

Ma fare questo insieme ad altri e' forse solo un sogno....e si rischia di perdere di vista la semplicita', la vera essenza di cui tu parli nel post iniziale, senza di quella non si puo' fare nulla.

Mah, ho gia' detto troppo.....ed e' meglio che io stia zitto per un po', altrimenti mi perdo e divento invadente.

Yam is offline  
Vecchio 12-05-2006, 00.12.33   #6
salvatoreR
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 351
Il giorno che segui qualcuno
cessi di seguire la verità.
Il Maestro ti serve per farti capire
l’inutilità di averne uno.
Egli ti presta la sua luce
finché non hai trovato la tua.
I Maestri.

Ognuno è Maestro di "se stesso".
Di tutti i Maestri il vero Maestro è Krishnamurti. (per me)

salvatoreR is offline  
Vecchio 15-05-2006, 20.14.13   #7
gyta
______
 
L'avatar di gyta
 
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614

Condivido.. pienamente !

Mi 'spiace' SalvatoreR..
ma abbraccio (nuovamente)la tua risposta
come se fosse mia !!


Gyta
gyta is offline  
Vecchio 16-05-2006, 11.53.48   #8
turaz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
ognuno è maestro (e nello stesso tempo discepolo) di se stesso.
Il miglior maestro è colui che crea il maggior numero di maestri (di se stessi) non di "discepoli".
.
turaz is offline  
Vecchio 16-05-2006, 15.45.25   #9
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Citazione:
Messaggio originale inviato da turaz

Il miglior maestro è colui che crea il maggior numero di maestri (di se stessi) non di "discepoli".
.

"non so" come commentare.... è meglio che non lo faccio
Uno is offline  
Vecchio 16-05-2006, 18.17.11   #10
fallible
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
il rapporto

Buon pomeriggio!
se non ricordo male già qualche tempo fà abbiamo avuto un 3d sul rapporto maestro discepolo.....non ho partecipatoe lo ricordo vagamente, prendendo in prestito quanto scritto dall'amico salvatoreR lancio un mio pensiero: Egli ti presta la sua luce
finché non hai trovato la tua.
credo che il discepolo ,quello vero cioè colui che segue alla lettera le direttive (la luce) del maestro e si affida completamente a lui perda un pò alla volta la sua egocità affidandosi ad un altro (il maestro) ,perdendo l'ego trova la (sua) luce.......il problema è se tutti hanno bisogno di un maestro o il percorso-ricerca può essere compiuto in solitaria claudio

Ultima modifica di fallible : 16-05-2006 alle ore 18.18.38.
fallible is offline  

 



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