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Vecchio 26-06-2006, 00.23.48   #1
elio-p
Ospite
 
Data registrazione: 24-10-2005
Messaggi: 12
ciao nemico... grazie dell'offesa.

Riflettevo:
Cosa può significare: “perdonare”?

Riconoscere il torto subito da un altro e cancellarlo per semplice buonismo? Per il futuro quieto vivere? Per la così ambita Pace tra gli uomini? O per aderenza all’insegnamento delle varie Sacre Scritture?
Si può fare una, due, più volte, ma poi a chiunque nasce il desiderio di lapidare il proprio offensore.
Desiderio che diventa Istituzione del Diritto nella legge umana.

Oppure

RICONOSCERE NELL’OFFESA LA INSUFFICIENZA E LA NON UNIVERSALITÀ DEI PROPRI VALORI E DEL PROPRIO MODO DI VIVERE, E LO SPUNTO PER METTERLI IN DISCUSSIONE, PER RIFLETTERE E PER CRESCERE.

Quando la menzogna viene eretta a sostegno della relazione tra persone, paesi, religioni, razze, si crea una tensione che inevitabilmente deve essere riequilibrata.

Inconsciamente una offesa si potrebbe porre come lo stimolo alla ricerca della verità?
Potrebbe essere un atto di amore mascherato da gesto d’odio?
È possibile, secondo voi, che chi ci offende ci stia stimolando a ricercare insieme la verità?.

E se così fosse, perché non porgergli anche l’altra guancia?
Perché non amare il nostro nemico?
elio-p is offline  
Vecchio 27-06-2006, 08.15.34   #2
sergio
yoga non si fa, yoga si è
 
Data registrazione: 05-04-2005
Messaggi: 149
amico / nemico...

...

se si parte dal presupposto che è possibile imparare da TUTTO...

("tutto è bene" diceva Yogananda...)

io vivo la cosa non in termini di amico/nemico...

piuttosto vedo l'altro come una sorta di "allenatore"...

sta a noi comprendere che ciò che ci irrita in lui probabilmente è il riflesso di qualcosa che ci irrita di noi stessi...

e se riuscissimo ad "allenarci" sulla cosa, sulla accettazione di visioni/impostazioni diverse dalle nostre forse lasceremmo la presa/ la necessità di avere "il controllo " su tutto e tutti...

ben venga allora quello che tu chiami "il nemico" !!!


altrimenti dove sarebbe la crescita???
sergio is offline  
Vecchio 27-06-2006, 10.09.32   #3
turaz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
il "nemico" è un concetto "egoico".
ogni cosa, persona, oggetto evento che affronti è una opportunità di comprensione e evoluzione in funzione dell'unità (amore)

quindi non esiste un "nemico".
se la tua mente conia il concetto di "nemico" è solo per "paura"(dell'ego)

ciao
turaz is offline  
Vecchio 27-06-2006, 13.01.34   #4
matil
Ospite
 
Data registrazione: 26-02-2006
Messaggi: 17
Riflettevo:
Cosa può significare: “perdonare”?

Riconoscere il torto subito da un altro e cancellarlo per semplice buonismo? Per il futuro quieto vivere? Per la così ambita Pace tra gli uomini? O per aderenza all’insegnamento delle varie Sacre Scritture?
Si può fare una, due, più volte, ma poi a chiunque nasce il desiderio di lapidare il proprio offensore.
Desiderio che diventa Istituzione del Diritto nella legge umana.

Oppure

RICONOSCERE NELL’OFFESA LA INSUFFICIENZA E LA NON UNIVERSALITÀ DEI PROPRI VALORI E DEL PROPRIO MODO DI VIVERE, E LO SPUNTO PER METTERLI IN DISCUSSIONE, PER RIFLETTERE E PER CRESCERE.

Quando la menzogna viene eretta a sostegno della relazione tra persone, paesi, religioni, razze, si crea una tensione che inevitabilmente deve essere riequilibrata.

Inconsciamente una offesa si potrebbe porre come lo stimolo alla ricerca della verità?
Potrebbe essere un atto di amore mascherato da gesto d’odio?
È possibile, secondo voi, che chi ci offende ci stia stimolando a ricercare insieme la verità?.

E se così fosse, perché non porgergli anche l’altra guancia?
Perché non amare il nostro nemico?

****************************** *****************

Per amare il nostro nemico, dovremmo scorgere il lui, una parte di noi ed aprire il canale dell'empatia. Maggiori sono le paure, maggiori sono le difese, maggiore è la chiusura del canale empatico.
Bisognerebbe capire, per non entrare troppo nello specifico, se l'aggressività scatenata dalla paura, proviene da minacce ( che siano alla sopravvivenza, al benessere, allo sviluppo, alla felicità dipende dal tipo di conflitto) più esterne o più interne (più spesso coesistono entrambe) o ancora meglio (e qui azzardo) quando il conflitto è generato dal perseguimento di falsi (o cattivi) obiettivi.
se Amore, induce a valutare con imparzialità ed onestà le proprie ed altrui motivazioni, lo "scontro" con il "nemico" si trasforma in "incontro" con un altro "me stesso".
Questo "altro" , contestualizzato nel mio spazio e nel mio tempo, vive davante a me: con esigenze, visione del mondo e della realtà, limiti ed obiettivi differenti dai miei, che lavora per la sua realizzazione, come io lavoro per la mia.
Questa impostazione cancella i concetti di offesa e di nemico, al peggio ci può essere una contrapposizione di obiettivi e di conquista dei mezzi per raggiungerli... e allo stesso tempo però il concetto di cooperazione e di fratellanza è ancora un pò troppo lontano...ma non impossibile da raggiungere .

Di più non riesco a "vedere".
Infatti, l'evangelico " porgi l'altra guancia" non riesco ancora a decifrarlo e a sdoganarlo dalla cultura cattolica...ci lavorerò su...

grazie elio-p, per l'interessante spunto

matil is offline  
Vecchio 27-06-2006, 13.34.41   #5
sergio
yoga non si fa, yoga si è
 
Data registrazione: 05-04-2005
Messaggi: 149
sì sì...

ottimo turaz quando parla della paura alla base della SEPARAZIONE, vera causa del sentimento di INAMICIZIA che crea la figura del "nemico"...

verissimo: più si teme più ci si chiude e si giudica il prossimo....

bene...

begli spunti su cui meditare, perchè, alla fine, TUTTO E' PERFETTO: sta a noi rendersi conto che l'occhio VEDE ciò che la mente gli suggerisce di vedere...

nel bene e nel male, quindi !!!


ciao,
s
sergio is offline  
Vecchio 27-06-2006, 13.36.51   #6
turaz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
esattamente...

poi aggiungerei... "paura" di cosa?
fondamentalmente... di SE STESSI...

ciò che "urta" degli altri...
è in realtà ciò che "urta" di se stessi...

E si finisce sempre nel discorso "specchi"...

occorre andare oltre... la visione a "specchi"...

ciao
turaz is offline  
Vecchio 27-06-2006, 15.51.53   #7
matil
Ospite
 
Data registrazione: 26-02-2006
Messaggi: 17
turaz:
"occorre andare oltre... la visione a "specchi"...

ciao"

...hai ragione...ma riflettendo sul forum di "riflessioni", l'effetto specchio è quasi inevitabile, oltre che pertinente.
matil is offline  
Vecchio 27-06-2006, 16.26.11   #8
turaz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
sino a un certo punto.
dalla "riflessione" (base) si cresce...

ciao
turaz is offline  
Vecchio 30-06-2006, 04.03.46   #9
elio-p
Ospite
 
Data registrazione: 24-10-2005
Messaggi: 12
Grazie delle risposte: in tutte le osservazioni ho ritrovato i passi del ragionamento che mi hanno indotto a scrivere le parole che hanno aperto questa discussione: condivido le vostre osservazioni.

In modo particolare rispondo a Matil perché anch’io per molto tempo ho avuto difficoltà a comprendere quanto lei evidenzia:
“e allo stesso tempo però il concetto di cooperazione e di fratellanza è ancora un po’ troppo lontano...ma non impossibile da raggiungere.
Di più non riesco a "vedere".
Infatti, l'evangelico " porgi l'altra guancia" non riesco ancora a decifrarlo e a sdoganarlo dalla cultura cattolica...ci lavorerò su...”

Vorrei spiegarmi con un paragone:
ammettiamo che la nostra anima e il nostro corpo siano un tempietto antico (fondamenta che sostengono una serie di colonne sulle quali poggiano le travi che sopportano il tetto) che il nostro “IO” più o meno coscientemente edifica e mantiene in ordine giorno per giorno e nel quale egli stesso trova dimora. Le fondamenta sono affondate nel terreno: le nostre origini, la famiglia, la cultura, la società, la religione, le grandi intuizioni e le ottuse convinzioni. Le fattura e la geometria (frutto del pensiero) delle colonne, le travi, il tetto sono la nostra struttura morale; la luce che irradia dal sacro fuoco attraverso le finestre del tempietto sono i nostri sentimenti; il materiale del quale è costituito il tempietto è la nostra volontà.

Questa immagine mi è stata evocata dalla leggenda del Sacro Graal ricercato dai cavalieri della tavola rotonda -quando Parsifal dopo averlo ritrovato torna dal depresso Re Artù gliene svela il segreto: “Tu sei la terra. La terra sei tu.”- Ovvero : Tu edifichi il tuo regno. Chi guarda il tuo regno vede Te.
“questa frasetta bastò a quel grand’uomo a prendere la decisione di bandire una gara d’appalto e ristrutturare in poco tempo la sua bella Camelot che stava andando in rovina.”

Ora ammettiamo che una parte delle fondamenta poggi su terreno instabile o che una parte della struttura sia mal dimensionata o mal posata, o che il materiale che costituisce la struttura sia fragile o inadatto: “LA MENZOGNA” … il tempietto perderà il suo equilibrio e risulterà sicuramente disarmonico e pericolante.

In conclusione penso che il “nemico” in certi casi si comporta da vero “amico” perché è l’unico che ci avverte dicendo: guarda come sei stortignaccolo… attenzione che se la ASL manda il geometra a fare un sopralluogo ti potrebbe ritirare l’agibilità…
Scherzo, ma uno che ti avverte va sicuramente ringraziato e pregato di farlo di nuovo se dovesse notare qualche nostra ulteriore stortura.

La difficoltà sta nel percepire, riconoscere, intuire, capire, la nostra stortura.
Sono convinto che la compassione, il perdono e la preghiera della Madonna per ognuno di noi nasca dal fatto che Lei è in grado di comprendere ogni umana stortura e la sorgente che da origine a tutte le storture. (attenzione non sono cattolico … ritengo che la Spiritualità Cristiana sia purissima ed elevatissima)

Per quanto riguarda il concetto di Fraternità, inscindibile da quelli di Uguaglianza e Libertà, altrimenti risulterebbe patetico, se preso dal verso giusto aderisce perfettamente a quanto ho detto finora.
E questo non è un messaggio solo politico, esso è prima di tutto spirituale: prova a meditare sulle parole della preghiera del Padre Nostro senza recitarla a canzonetta come ci hanno insegnato al catechismo e ci ritroverai espressi questi concetti con una forza esageratamente superiore a quella intuita dai rivoluzionari francesi.

Faccio un battuta: il governo di centro destra ultimamente ha eliminato la tassa di successione… ma forse era il caso che eliminasse proprio la successione…

Spero di non avervi annoiato.
Ciao, elio-p
elio-p is offline  
Vecchio 07-07-2006, 20.53.09   #10
paperapersa
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Messaggi: 2,012
Re: ciao nemico... grazie dell'offesa.

Citazione:
Messaggio originale inviato da elio-p
Riflettevo:
Cosa può significare: “perdonare”?

RICONOSCERE CHE NON C'è NULLA DA PERDONARE MA SOLO DA ACCOGLIERE COME INSEGNAMENTO.....
aCCETTre tutte le parti dell'altro come nostre perchè ci appartengono e sono state certamente anche parti di noi in altri tempi e quindi comprenderle (prenderle con noi), CAPIRLE,
AMARLE....


E QUINDI GIUSTAMENTE COME DICI



.


RICONOSCERE NELL’OFFESA LA INSUFFICIENZA E LA NON UNIVERSALITÀ DEI PROPRI VALORI E DEL PROPRIO MODO DI VIVERE, E LO SPUNTO PER METTERLI IN DISCUSSIONE, PER RIFLETTERE E PER CRESCERE.

?
È possibile, secondo voi, che chi ci offende ci stia stimolando a ricercare insieme la verità?.

E se così fosse, perché non porgergli anche l’altra guancia?
Perché non amare il nostro nemico?



PERCHè NON è PIù NOSTRO NEMICO MA MAESTRO E MERITA RISPETTO PER AVERCI INSEGNATO QUALCOSA DI NOI CHE NON CONOSCEVAMO O NON VOLEVAMO ACCETTARE.
paperapersa is offline  

 



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