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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 29-07-2006, 08.47.44   #31
paperapersa
Ospite abituale
 
L'avatar di paperapersa
 
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
Riferimento: 3 domande ai cristiani e cattolici del forum

Continui A Non Citare Le Fonti
Ti Rendi Conto Che Viviamo In Un'era In Cui Ognuno Puo Sparare Le Sue...idee E Darle Per Verita'
Hai Fatto Un Giretto In Internet
Ognuno Spara Le Sue Teorie
Ognuno Riceve Ispirazioni E Canalizzazioni
Faresti Bene A Citare Le Tue Di Fonti
E Inoltre Qui Si Chiede Altro
paperapersa is offline  
Vecchio 29-07-2006, 10.31.00   #32
sapienza
Utente bannato
 
Data registrazione: 26-07-2006
Messaggi: 43
Question Riferimento: 3 domande ai cristiani e cattolici del forum

Citazione:
Originalmente inviato da paperapersa
Continui A Non Citare Le Fonti
Ti Rendi Conto Che Viviamo In Un'era In Cui Ognuno Puo Sparare Le Sue...idee E Darle Per Verita'
Hai Fatto Un Giretto In Internet
Ognuno Spara Le Sue Teorie
Ognuno Riceve Ispirazioni E Canalizzazioni
Faresti Bene A Citare Le Tue Di Fonti
E Inoltre Qui Si Chiede Altro
Cara Paperapersa,
Dice il Mio Maestro Eterno:
"I Miei Ascoltano la Mia Voce";
Ora dimmi tu:
Questa Verità è sintonia con il tuo Cuore?
La fonte la conosci benissimo, poichè la Luce Spirituale è un'Energia che si fa ogni cosa, è Potente, Sapiente, Eterna;
Vuoi tu sapere da dove origina la Luce, chiedi al Maestro di Luce, con Vero Desiderio, non per ottenere una comprensione umana e divverrai te stessa Luce.
Sapienza ciao
sapienza is offline  
Vecchio 08-08-2006, 14.51.35   #33
Marynella
Ospite
 
Data registrazione: 08-08-2006
Messaggi: 35
Riferimento: 3 domande ai cristiani e cattolici del forum

Vorrei chiedere ai cristiani (e soprattutto ai cattolici) che intervengono in questo forum

a- in che misura si sentono tenuti a seguire l’insegnamento dei preti, dei vescovi e del papa nel campo della affettività e della sessualità?
b- in che misura temono il giudizio e il castigo di Dio?
c- cosa pensano del clero cattolico e del rapporto fra il clero e i laici?


Caro davide50 e cari iscritti a questo forum, ho letto molti dei messaggi lasciati e mi avete cosi' appassionata che non ho potuto fare a meno di iscrivermi e partecipare.
Non importa che le idee abbiano trovato assonanza o meno con le mie, non si possono condividere le opinioni di tutti, ma mi piacciono tanto le domande quanto le risposte, tanto le tesi quanto le antitesi.

Vorrei poter rispondere anche io allora alle tue domande, facendo qualche riflessione personale e aderendo inevitabilmente alla segnalazione gia' posta in essere da altri iscritti circa la necessita' di specificare se la domanda e' rivolta ai cristiani o ai cattolici.

Io sono una donna di 36 anni, sono Cristiana da pochi anni, ho scelto la chiesa protestante battista come chiesa che piu' mi rappresenta, sento di aver ricevuto "il dono", "la grazia", "l'illuminazione" o comunque la si voglia chiamare e da quel momento la mia vita volente o no e' cambiata.
Si e' modificato il senso del mio esistere qui, del significato della fede che non e' piu' qualcosa di teorico su cui ragionare, ma ha mosso la mia "intelligenza emozionale" dandomi risposte alle domande.
Come quando si scopre di amare qualcuno insomma, lo sai. Non parli dell'amore, non pontifichi, non ipotizzi, ma lo hai dentro e "lo sai", sai cosa vuole e dove ti porta.

Provo quindi a risponderti da donna di fede, che riconosce in Cristo il figlio di Dio e il messaggero da lui scelto per illuminare la via che a Lui ci conduce.

Il tema della sessualita' e' sempre stato molto controverso, lo e' tutt'oggi e io credo che ciascuno di noi risponda in base ai propri condizionamenti sociali, culturali, spirituali, individuali ed egoici a questa domanda. Io ho cominciato a leggere il vangelo da pochi anni e magari non sono un'esperta dei testi sacri, ma non mi sembra che Cristo si sia mai soffermato piu' di tanto a criticare, giudicare o semplicemente dare indicazioni nella relazione di coppia. Non entra piu' di tanto nel merito dell'amore tra un uomo e una donna.
Si parla molto invece, dell'amicizia, dello spirito di fratellanza, dell'amore quindi che sceglie sulla base di altri criteri e perdura nonostante le differenze... non e' condizionato da istinti necessari e insiti nella natura umana come quello sessuale, della riproduzione quindi e cosi' via.
Per quanto mi riguarda, e per quanto strano possa sembrare, prima della mia esperienza di fede, avevo "timore" del castigo e del "giudizio" divino circa il mio agire. Retaggi infantili di distorsioni culturali e tabu'. Oggi giudico cosi' cio' che allora mi condizionava. Spesso rinunciavo a vivere la mia fisicita' per timore della punizione, piu' che per sentore di "qualcosa di sbagliato".
Dopo, mi sono resa conto che nel vangelo Cristo ci annuncia l'esistenza di Dio, la nostra possibilita' di scegliere se voler essere uomini "del" mondo, o uomini "nel" mondo. Coloro che sono del mondo, pensano di essere artefici del proprio destino, della propria esistenza e scelgono liberamente di non accettare in Dio "colui che e' e che ci ha creati", l'uomo quindi sceglie di porre il proprio ego al centro della propria esistenza e come uomo del mondo verra' giudicato e al mondo lasciato.
Coloro che scelgono Dio, che ascoltano la sua voce (che sempre ci cerca), che accettano di spostare dal centro se' stessi, mettendo Dio al proprio posto, scelgono di essere da Lui creati...e non artefici di se' stessi, l'obbedienza ai suoi comandamenti quindi non e' la cieca obbedienza "da gregge" ad una serie di norme e regole, ma l'umile accettazione di essere "vasi" e non il "Vasaio", di essere creati da Lui, di appartenere a Lui, e il senso di umilta' che deriva dall'accettare tutto questo crea una potente reazione di "gratitudine", che genera a sua volta l'obbedienza del "servo di Dio" che accetta la sua volonta', che la sceglie, attraverso la propria coscienza che da quel momento in poi sa di poter scegliere nuove possibilita'. L'umilta' verso Dio, ha quindi generato in me gratitudine e gioia, voglia di condividere e serenita', sono la serva di Dio che Dio stesso ha chiamato "amica" perche' mi ama cosi' come ama tutti, incondizionatamente, pur accettando di lasciare a noi la liberta' di rispondere al Suo richiamo, oppure no.
Il senso di colpa, quindi, la paura della punizione, il disagio del "dover superare test e prove" svaniscono nel nulla. Dio ci ama cosi' come siamo, sa bene come siamo fatti e contro cosa dobbiamo combattere ogni giorno, continua a parlare al nostro cuore e alla nostra coscienza trasfondendoci il senso di "giusto e sbagliato" in un dialogo che da quel momento in poi non si interrompe mai.
Vi siete mai chiesti da cosa nasce il vostro senso di "giusto o sbagliato"?
Se non sono soltanto le leggi e le punizioni della societa' a fermare la nostra mano dall'uccidere, ad esempio, cos'altro lo fa?
Per me, per quello che io ho compreso fino ad ora, e' la coscienza a dircelo, la voce profonda della nostra anima, la parte di noi che accetta o rifiuta Dio e che in fondo "sa" cosa e' giusto e cosa non lo e'.
Molti hanno fede e non lo sanno.
Molti proclamano la propria fede e magari non e' sincera.
Per questo non sta a noi giudicare sulla base delle azioni in terra, perche' solo Dio puo' sapere cosa veramente ha mosso nel bene e nel male la mano di qualcuno.
Ci sono persone che magari fanno del bene, ma lo fanno per scopi e fini a noi occultati, e ci sembrano quindi persone rette e pie e non lo sono affatto, come possiamo saperlo??
Cosi' come ci sono persone tormentate e apparentemente perdute e lontane da Dio che invece dentro di loro, portano il senso di una fede torbida e sofferta ma sorprendentemente profonda.
Oggi quindi (mi scuso se sono prolissa ma gli stimoli sono moltissimi) non temo il castigo divino, quando incontro un uomo mi chiedo cosa provo, e se anche non ne sono innamorata, talvolta sento che se non faccio del male a nessuno posso esprimere il senso del mio essere donna accettando i miei bisogni, la mia natura corporea e umana, senza sentirmi sozza, peccatrice o sporca per questo.
Accetto di essere come sono. Non devo "dimostrare" ma "ascoltare" le mie voci interiori. Amo la vita in questo mondo, non amo il mondo e la vita piu' di Dio. Ascolto continuamente cosa mi accade dentro e attorno e scelgo secondo il mio cuore e la mia coscienza.
L'obbedienza diventa un frutto di spontanea gratitudine e desiderio di condivisione della grazia di Dio e dei doni che Egli ci ha fatto. Grata che mi abbia cercata, che non mi abbia abbandonata, e che non abbandoni mai nessuno di noi.
Non saranno quindi preti e papi a indicarmi la Via, anche se talvolta la verita' spirituale della fede sincera e' chiara e luminosa in alcuni di loro, e mi aiuta a capire, a scegliere e riconoscere. Ma alla fine, ed e' per questo che il protestantesimo mi rappresenta di piu', e' il dialogo intimo tra noi e Dio a dirmi veramente e chiaramente se sto agendo per Lui, nel suo nome, per fede sincera e amore o se sto agendo per appagare me stessa, il mio ego a danno di qualcun altro.
Marina.
Marynella is offline  
Vecchio 09-08-2006, 23.37.40   #34
Flavio**61
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 12-03-2005
Messaggi: 388
Riferimento: 3 domande ai cristiani e cattolici del forum

Davide 50 dice…
….3 domande ai cristiani e cattolici del forum

a- in che misura si sentono tenuti a seguire l’insegnamento dei preti, dei vescovi e del papa nel campo della affettività e della sessualità?

A dire il vero non mi sento tenuto ad eseguire ciò che insegnano i preti ..vescovi….e papa….ma ha ciò che ci ha insegnato Gesù…e questo lo trovo nel Nuovo Testamento.

b- in che misura temono il giudizio e il castigo di Dio?


Non temo il giudizio di Dio ….ma cerco di non ferirlo con il mio egoismo…

Il castigo?…..Dio non castiga proprio nessuno …Dio ci ama in modo gratuito anche se noi lo insultiamo o cose simili

c- cosa pensano del clero cattolico e del rapporto fra il clero e i laici?

Credo che una buona parte del clero cada spesso nell’ebraismo….cioè da più peso all’Antico Testamento ( che è materia di fede degli ebrei )….che al Nuovo Testamento ( materia di fede dei cristiani )…che contiene il messaggio genuino di Gesù.

Sono anche convinto che cadano nell’ebraismo …in buona fede …nel tentativo di difendersi da “ attacchi esterni “

Cadendo nell’ebraismo il loro rapporto con i fedeli assume un aspetto di potere ….mentre dovrebbe essere di ..servizio

Ciao Flavio
Flavio**61 is offline  
Vecchio 13-03-2007, 23.39.23   #35
davide50
Ospite abituale
 
Data registrazione: 12-06-2006
Messaggi: 88
Riferimento: 3 domande ai cristiani e cattolici del forum

Citazione:
Originalmente inviato da Marynella
Vorrei chiedere ai cristiani (e soprattutto ai cattolici) che intervengono in questo forum

a- in che misura si sentono tenuti a seguire l’insegnamento dei preti, dei vescovi e del papa nel campo della affettività e della sessualità?
b- in che misura temono il giudizio e il castigo di Dio?
c- cosa pensano del clero cattolico e del rapporto fra il clero e i laici?


Caro davide50 e cari iscritti a questo forum, ho letto molti dei messaggi lasciati e mi avete cosi' appassionata che non ho potuto fare a meno di iscrivermi e partecipare.
Non importa che le idee abbiano trovato assonanza o meno con le mie, non si possono condividere le opinioni di tutti, ma mi piacciono tanto le domande quanto le risposte, tanto le tesi quanto le antitesi.

Vorrei poter rispondere anche io allora alle tue domande, facendo qualche riflessione personale e aderendo inevitabilmente alla segnalazione gia' posta in essere da altri iscritti circa la necessita' di specificare se la domanda e' rivolta ai cristiani o ai cattolici.

Io sono una donna di 36 anni, sono Cristiana da pochi anni, ho scelto la chiesa protestante battista come chiesa che piu' mi rappresenta, sento di aver ricevuto "il dono", "la grazia", "l'illuminazione" o comunque la si voglia chiamare e da quel momento la mia vita volente o no e' cambiata.
Si e' modificato il senso del mio esistere qui, del significato della fede che non e' piu' qualcosa di teorico su cui ragionare, ma ha mosso la mia "intelligenza emozionale" dandomi risposte alle domande.
Come quando si scopre di amare qualcuno insomma, lo sai. Non parli dell'amore, non pontifichi, non ipotizzi, ma lo hai dentro e "lo sai", sai cosa vuole e dove ti porta.

Provo quindi a risponderti da donna di fede, che riconosce in Cristo il figlio di Dio e il messaggero da lui scelto per illuminare la via che a Lui ci conduce.

Il tema della sessualita' e' sempre stato molto controverso, lo e' tutt'oggi e io credo che ciascuno di noi risponda in base ai propri condizionamenti sociali, culturali, spirituali, individuali ed egoici a questa domanda. Io ho cominciato a leggere il vangelo da pochi anni e magari non sono un'esperta dei testi sacri, ma non mi sembra che Cristo si sia mai soffermato piu' di tanto a criticare, giudicare o semplicemente dare indicazioni nella relazione di coppia. Non entra piu' di tanto nel merito dell'amore tra un uomo e una donna.
Si parla molto invece, dell'amicizia, dello spirito di fratellanza, dell'amore quindi che sceglie sulla base di altri criteri e perdura nonostante le differenze... non e' condizionato da istinti necessari e insiti nella natura umana come quello sessuale, della riproduzione quindi e cosi' via.
Per quanto mi riguarda, e per quanto strano possa sembrare, prima della mia esperienza di fede, avevo "timore" del castigo e del "giudizio" divino circa il mio agire. Retaggi infantili di distorsioni culturali e tabu'. Oggi giudico cosi' cio' che allora mi condizionava. Spesso rinunciavo a vivere la mia fisicita' per timore della punizione, piu' che per sentore di "qualcosa di sbagliato".
Dopo, mi sono resa conto che nel vangelo Cristo ci annuncia l'esistenza di Dio, la nostra possibilita' di scegliere se voler essere uomini "del" mondo, o uomini "nel" mondo. Coloro che sono del mondo, pensano di essere artefici del proprio destino, della propria esistenza e scelgono liberamente di non accettare in Dio "colui che e' e che ci ha creati", l'uomo quindi sceglie di porre il proprio ego al centro della propria esistenza e come uomo del mondo verra' giudicato e al mondo lasciato.
Coloro che scelgono Dio, che ascoltano la sua voce (che sempre ci cerca), che accettano di spostare dal centro se' stessi, mettendo Dio al proprio posto, scelgono di essere da Lui creati...e non artefici di se' stessi, l'obbedienza ai suoi comandamenti quindi non e' la cieca obbedienza "da gregge" ad una serie di norme e regole, ma l'umile accettazione di essere "vasi" e non il "Vasaio", di essere creati da Lui, di appartenere a Lui, e il senso di umilta' che deriva dall'accettare tutto questo crea una potente reazione di "gratitudine", che genera a sua volta l'obbedienza del "servo di Dio" che accetta la sua volonta', che la sceglie, attraverso la propria coscienza che da quel momento in poi sa di poter scegliere nuove possibilita'. L'umilta' verso Dio, ha quindi generato in me gratitudine e gioia, voglia di condividere e serenita', sono la serva di Dio che Dio stesso ha chiamato "amica" perche' mi ama cosi' come ama tutti, incondizionatamente, pur accettando di lasciare a noi la liberta' di rispondere al Suo richiamo, oppure no.
Il senso di colpa, quindi, la paura della punizione, il disagio del "dover superare test e prove" svaniscono nel nulla. Dio ci ama cosi' come siamo, sa bene come siamo fatti e contro cosa dobbiamo combattere ogni giorno, continua a parlare al nostro cuore e alla nostra coscienza trasfondendoci il senso di "giusto e sbagliato" in un dialogo che da quel momento in poi non si interrompe mai.
Vi siete mai chiesti da cosa nasce il vostro senso di "giusto o sbagliato"?
Se non sono soltanto le leggi e le punizioni della societa' a fermare la nostra mano dall'uccidere, ad esempio, cos'altro lo fa?
Per me, per quello che io ho compreso fino ad ora, e' la coscienza a dircelo, la voce profonda della nostra anima, la parte di noi che accetta o rifiuta Dio e che in fondo "sa" cosa e' giusto e cosa non lo e'.
Molti hanno fede e non lo sanno.
Molti proclamano la propria fede e magari non e' sincera.
Per questo non sta a noi giudicare sulla base delle azioni in terra, perche' solo Dio puo' sapere cosa veramente ha mosso nel bene e nel male la mano di qualcuno.
Ci sono persone che magari fanno del bene, ma lo fanno per scopi e fini a noi occultati, e ci sembrano quindi persone rette e pie e non lo sono affatto, come possiamo saperlo??
Cosi' come ci sono persone tormentate e apparentemente perdute e lontane da Dio che invece dentro di loro, portano il senso di una fede torbida e sofferta ma sorprendentemente profonda.
Oggi quindi (mi scuso se sono prolissa ma gli stimoli sono moltissimi) non temo il castigo divino, quando incontro un uomo mi chiedo cosa provo, e se anche non ne sono innamorata, talvolta sento che se non faccio del male a nessuno posso esprimere il senso del mio essere donna accettando i miei bisogni, la mia natura corporea e umana, senza sentirmi sozza, peccatrice o sporca per questo.
Accetto di essere come sono. Non devo "dimostrare" ma "ascoltare" le mie voci interiori. Amo la vita in questo mondo, non amo il mondo e la vita piu' di Dio. Ascolto continuamente cosa mi accade dentro e attorno e scelgo secondo il mio cuore e la mia coscienza.
L'obbedienza diventa un frutto di spontanea gratitudine e desiderio di condivisione della grazia di Dio e dei doni che Egli ci ha fatto. Grata che mi abbia cercata, che non mi abbia abbandonata, e che non abbandoni mai nessuno di noi.
Non saranno quindi preti e papi a indicarmi la Via, anche se talvolta la verita' spirituale della fede sincera e' chiara e luminosa in alcuni di loro, e mi aiuta a capire, a scegliere e riconoscere. Ma alla fine, ed e' per questo che il protestantesimo mi rappresenta di piu', e' il dialogo intimo tra noi e Dio a dirmi veramente e chiaramente se sto agendo per Lui, nel suo nome, per fede sincera e amore o se sto agendo per appagare me stessa, il mio ego a danno di qualcun altro.
Marina.

sono trascorsi molti mesi da questo intervento.
condivido ancora di più le cose scritte da Marina,
benché io cattolico, lei protestante...
diverse religioni ma una sola fede
un solo Dio,
e un solo Cristo per tutti.
davide50 is offline  

 



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