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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 11-01-2003, 15.04.07   #1
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Il Crocifisso

Sera di Capodanno.
Mentre tutt'attorno i fuochi d'artificio e i baccanali impazzano,una giovane donna ,appena operata d'urgenza,è condotta in barella in quella che,per diversi giorni,sarà la camera che dovrà dividere con altre due persone.Riprendendosi dall'obnubilamento indotto dall'anestesia,i suoi occhi incrociano il crocifisso appeso al muro innanzi al suo letto.E' giusto il disagio di un attimo,prima di abbandonarsi al sollievo per la buona riuscita dell'intervento chirurgico,e alla gioia di ritrovare le persone a cui vuol bene accanto a sè;l'irritato disagio di chi si sente,ancora una volta,proditoriamente ostaggio di una Chiesa detestabile e detestata che allunga i suoi tentacoli anche sulle pareti di un ospedale pubblico e dunque,a rigore,necessariamente laico.
Nel corso della notte,resa insonne dai dolori post-operatori e dalla febbre,riprende ad interrogarsi sulla presenza del Crocifisso appeso al muro di fronte.Il pesante retaggio ecclesiastico che incombe su quell'icona comincia,pian piano,inspiegabilmente,a diradarsi,come una sovrastruttura inadeguata e posticcia.E la forza-la forza tellurica-del Crocifisso inizia a farsi strada dentro di lei,con la potenza di un magnete capace di far convergere su di sè tutta la sofferenza che grava in quella desolata stanza d'ospedale...restituendola alla sua fonte,purificata di ogni materialità...come in una sorta di folgorante e inatteso viatico spirituale verso più elevati e luminosi livelli di consapevolezza...


Lo dico subito.Non mi sono convertita.
Importante,per me,è stato comprendere la forza radicale ed eversiva del Crocifisso,e tanto più radicale e più eversiva in quanto,finalmente,intesa come avulsa dal contesto ecclesiastico sciaguratamente ad esso nei secoli sempre legato.
Perchè il Crocifisso non è solo (o lo è comunque in misura abbastanza blanda rispetto alla sua reale forza icastica) il simbolo della Cristianità.E' qualcosa di più pervasivo ed ancestrale ancora.
E' la sintesi estrema di credenze...paure...e speranze tutte saldamente radicate nella nostra psiche,e peraltro già tipizzate nelle religioni pre-cristiane:il capro espiatorio...l'esperienza estrema dell'Incomprensione,del Dolore,dell'Abbandono...la resurrezione...
Ecco perchè,forse,le coscienze laiche più avvedute temono il Crocifisso:temono,cioè,la sua potente strumentalizzazione emotiva da parte della Chiesa...
Ma il Crocifisso non è monopolio della Chiesa.
Se tutti gli dei,tutti gli inferni,e tutti i paradisi sono (come io credo) dentro di noi(e non fuori!)il Crocifisso è l'icona suprema dell'Uomo...nel suo impervio,doloroso,e ineludibile cammino verso la (propria) Verità...
E,tutto questo,a prescindere dal fatto che Gesù di Nazareth sia esistito o meno...e fosse,o non fosse,figlio di Dio...
irene is offline  
Vecchio 11-01-2003, 17.21.05   #2
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Sono rimasto toccato da queste tue parole. Approvo pienamente ciò che dici.
Però io,se dovessi scegliere una religione,come dissi già a suo tempo,ne preferirei una come quella graca,con divinità belle,forti,umane.Sicuramente tutta le divinità greche riescono a colmare meglio la gamma di sensazioni umane.Perchè la vita non è solo dolore!
sisrahtac is offline  
Vecchio 11-01-2003, 21.29.51   #3
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Ciao Catharsis,
gli dei dell'Olimpo sono tutti dentro di noi,e ci parlano ancora...
Sono loro ad insegnarci che la bellezza della vita è inestricabilmente connessa alla sua fragilità e all'opportunità di viverla,con la massima pienezza,qui e ora,prima di scendere come pallide ombre nell'Ade.
Sono sempre loro a ricordarci che nessuno,Zeus compreso,può alcunchè contro Ananke,la Necessità.
E sono ancora loro a rivendicare con forza la sacralità della Natura,briosamente abitata da mille e mille dei...driadi...e amadriadi...
I Greci amarono sopra ogni cosa la Bellezza,e furono dunque una civiltà straordinaria...capaci forse come nessun altro di vivere nell'armonico dispiegamento di tutte le proprie facoltà umane...
irene is offline  
Vecchio 12-01-2003, 01.44.21   #4
Ejzen_tein
Ospite abituale
 
L'avatar di Ejzen_tein
 
Data registrazione: 14-06-2002
Messaggi: 54
mi accodo a Catharsis nel dirti che le tue parole infondono uno stato emotivo talmente levato da non poter essere descritto. è verissimo quello che dici, è una cosa che ho sempre sostenuto, è uno dei principali motivi che mi fanno provare vero astio nei confronti della chiesa crisitana.
ma non solo, odio lo provo anche verso le istituzioni pubbliche che espongono quest'icona.
è vero che il croficisso è un simbolo dell'umanità, ma nel nostro mondo occidentale è adoperato come simbolo cristiano, simbolo di una religione una, e non dovrebbe essere esposto in luoghi pubblici quali ospedali, uffici, scuole (soprattutto) ecc...
anch'io sono stato più volte in ospedale, per vari motivi, ed anche se ho dovuto subire inteventi di gran lunga più leggeri, penso!, ho passato i miei brutti momenti. e ti assicuro che ogni volta non sono riuscito a farmi prendere dalla forza della croce a causa di quell'uomo inerme, scultoreo, che vi è inchiodato sopra. ogni volta che vedo un crocifisso non riesco a non pensare a come il suo significato spirituale sia stato vigliaccamente scippato.
Ejzen_tein is offline  
Vecchio 13-01-2003, 12.55.58   #5
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
Simbolismo e tentazione iconoclasta

Buio, silenzio, tutto cancellato, nessun passato, un futuro da costruire. Un uomo solo. Vive!
Cammina nel mondo, solo con se stesso. Un acuto dolore, una profonda malinconia s'impossessa di lui. Avverte il dolore in fondo all'anima. La necessità di parlare con qualcuno, di qualcosa. Non sa con chi, non sa di che. Eppure la necessità è per lui impellente, si fa strada in modo sempre più incalzante; l'apatia e il senso di vuoto crescono, lo assediano … non ha di che consolarsi, non riesce ad esternare le proprie dolorose sensazioni ad altri suoi simili … non capirebbero.
La necessità di trovare se stesso, di fermarsi e guardarsi intorno, di comprendere cosa lo attornia; l'esigenza di trovare un luogo fisico e una persona, anche ipotetica, che lo possa ascoltare … solo ascoltare … e da questo rapporto intimo trarne le ragioni per sentirsi sollevato dal gravame che lo atterra.
Un simbolo, un'immagine, anche vituperata, che stia lì e rappresenti per lui un interlocutore che ascolti e non giudichi. Un gran bisogno di sfogarsi, anche piangere.
Un crocifisso, un'icona. Ci parla, si confida, chiede sostegno … l'ottiene … sarà immaginazione, sarà stupido, ottuso, insulso credo, ma da quell'immagine ottiene conforto.
Cosa è successo? A quell'immagine ha trasferito i suoi dolori, glieli ha consegnati, ottenendone in cambio risposte confortanti … ha confidato in esso, e per fede - forse anche solo indotta dalla necessità - ha ricevuto risposte (forse ha immaginato risposte). Quel simbolo, quell'immagine ha operato come catalizzatore; un pezzo di legno che assurge a simbolo di sofferenza riscattata e posta al servizio dell'uomo, che racchiude al suo interno una storia millenaria d'umanità (che piaccia o meno è così), si è fatto carico del dolore dell'uomo solo. Gli ha concesso un attimo - solo un attimo, ma qalitativamente molto intenso - di requie, di pausa dal dolore.

Una storia inventata? Immaginazione che corre a briglia sciolta?
Può darsi. Io, di storie come questa, incredibili, ingenue, forse anche stupide, ne ho sentite decine e decine. Persone sofferenti che nel dialogo con il Crocifisso, ricolmo dei significati a noi ben noti, ottengono risposte assolutamente confortanti e sufficientemente funzionali per 'tirare avanti'. Diverso è il risultato che presumibilmente si potrebbe ottenere se a quel simbolo associassimo sempre e comunque l'immagine delle tante, troppe fredde Chiese delle nostre città. Credo corrisponda al vero, il simbolo lo si riempie dei significati che ciascuno di noi vuol trovarci dentro. Chi ha necessità di pace e conforto, ci trova dentro Cristo e la sua passione, chi, viceversa, cerca motivi di feroce ed accesa polemica (peraltro, a parer mio, anche meritata) nei confronti dell'Istituzione ecclesiastica, lo associa agli 'impiegati del culto' - vescovi, preti, alte sfere del clero - in sintesi, ognuno ci trova quel che cerca … io, per quel che mi riguarda, ci trovo troppe ragioni di critica, poco altro, purtroppo.

Citazione:
"… il Crocifisso è l'icona suprema dell'Uomo...nel suo impervio, doloroso, e ineludibile cammino verso la (propria) Verità...
E, tutto questo, a prescindere dal fatto che Gesù di Nazareth sia esistito o meno...e fosse, o non fosse, figlio di Dio..."
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visechi is offline  

 



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