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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 04-10-2006, 18.50.12   #1
Mr.Chakra
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Religiosità. cos'è?

Sappiamo tutti che nel corso della storia le varie religioni si sono modificate nei principi, nel modo di concepirle e di praticarle. Esse, nonostante i vari cambiamenti, dovrebbero insegnare, oltre ad i loro concetti fondamentali, a far cospire alla persona il proprio aspetto religioso.
Ma in che modo riesce a farlo? Basta dire:"Abbi fede in Dio e sei religioso!"?
Insomma, la religiosità è un aspetto che possono avere esclusivamente persone credenti? Oppure è qualcosa che riseiede in tutti noi indipendentemente del credo?
Io penso che una persona può essere religiosa anche se non è credente. La religiosità non può essere insegnata perchè è una esperienza interiore e quindi essendo una cosa altamente personale è impossibile spiegarla ad altra gente. è come spiegare ad un cieco cos'è la luce, è impossibile.
Con esperienza personale non voglio dire che la cosa è soggettiva! Posso dire che è soggettivo l'input (patria, amore, amicizia, sesso, ecc...), ma no l'esperienza stessa. Solo che è qualcosa di estremamente profondo e quindi difficile da esprimerlo.
Comunque ci voglio provare, anche se vi sembreranno dei controsensi: avete mai provato quella sensazione di annientamento e allo stesso tempo di totalità? dove vi sentite sia il Tutto che il Nulla? vi sembra di essere un oggettino insignificate ma allo steso tempo estremaente grande collegato con tutto quello che vi circonda?
Io penso che queste siano sensazione religiose. Chi le ha provate può capire di cosa parlo, chi non ha avuto questa esperienza deve ancora trovare l'input che gli faccia scatenare queste sensazioni.
Infine ritengo che la religiosità sia quando queste sensazioni si provano sempre, in tutto l'arco della giorno, del mese, dell'anno , fino alla fine della nostra esistenza.
Ma la domanda principale rimane sempre: cosa significa per voi esere religiosi? Vi ritenete persone religiose? e perchè?Rispondete... potrebbe venir fuori qualcosa di interessante... Ciao
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Vecchio 04-10-2006, 19.47.47   #2
paperapersa
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Riferimento: Religiosità. cos'è?

sì. sì....molti di noi credo che abbiano avuto le esperienze di cui parli
e che io chiamerei mistiche.
Religiosità è senso del sacro, fusione con la sacralità di ogni attimo
dell'esistenza, rispetto per la vita in tutte le sue forme,
prodigarsi per il suo mantenimento e per la sua qualità....
sì credo che in questo senso a parte i pochi che disprezzano
la propria e l'altrui vita, il mondo sia profondamente religioso.....
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Vecchio 04-10-2006, 19.48.22   #3
VanLag
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Riferimento: Religiosità. cos'è?

Citazione:
Originalmente inviato da Mr.Chakra
Sappiamo tutti che nel corso della storia le varie religioni si sono modificate nei principi, nel modo di concepirle e di praticarle. Esse, nonostante i vari cambiamenti, dovrebbero insegnare, oltre ad i loro concetti fondamentali, a far cospire alla persona il proprio aspetto religioso.
SULLA RELIGIONE

E un vecchio sacerdote disse: Parlaci della Religione.
E lui rispose:
Ho forse parlato d'altro oggi?
Non è forse la religione ogni azione e ogni riflessione,
E ciò che non è né azione né riflessione, ma stupore e sorpresa che sempre scaturiscono nell'anima, anche quando le mani spaccano la pietra o tendono il telaio?
Chi può separare la sua fede dalle sue azioni e il suo credo dal suo lavoro?
Chi può disporre davanti a sé le proprie ore dicendo, "Questa è per Dio e questa è per me stesso, questa è per la mia anima e questa per il mio corpo?".
Tutte le vostre ore sono battiti d'ali nello spazio da un essere all'altro.
Colui che indossa la moralità come l'abito migliore, sarebbe meglio stesse nudo.
Il vento e il sole non squarceranno la sua pelle.
E colui che fa dell'etica un limite al comportamento, ingabbia il suo canto.
Il canto più libero non passa tra fili e sbarre.
E colui per il quale l'adorazione è una finestra che si apre e si chiude, non ha ancora visitato la dimora della sua anima le cui finestre sono aperte da aurora a aurora.

La vita quotidiana è il vostro tempio e la vostra religione.
Ogni volta che vi entrate portate con voi tutto il vostro essere.
Portate l'aratro, la fucina, il martello e il liuto,
Le cose forgiate per bisogno o per diletto.
Poiché nella devozione non potrete elevarvi al di sopra delle vostre riuscite, né cadere più in basso dei vostri fallimenti.
E prendete con voi tutti gli uomini, poiché nell'adorazione non potete volare più in alto delle vostre speranze, né umiliarvi oltre la loro disperazione.

Se volete conoscere Dio, non siate dunque solutori di enigmi.
Piuttosto guardatevi intorno e lo vedrete giocare con i vostri bambini.
Guardate nello spazio, e lo vedrete camminare sulla nube, tendere le braccia nel bagliore del lampo e scendere nella pioggia.
Lo vedrete sorridere nei fiori e sulle cime degli alberi sciogliere carezze.


Da "Il Profeta" di K. Gibran.

Riporto anche questa breve descrizione di Patri15 che serve a mettere dei punti fermi: ........la parola religione: significa recingere (re-legere) l'area del sacro, in modo da garantirne ad un tempo la separazione ed il contatto che restano comunque regolati da pratiche rituali capaci da un lato di evitare l'espansione incontrllata del sacro e dall'altro la sua inacessibilità.

Ma perché parlando di esperienze intime e trascendenti dobbiamo sempre riferire a Dio? Non voglio fare del buddismo, ma non sarebbe più semplice parlare dello spirito che accomuna un più vasto numero di persone, prima di asserire che esiste un legame indissolubile tra lo spirito e Dio.
Si può essere spirituali senza credere in Dio, questo credo non scandalizzi nessuno così come Dio non è necessariamente un problema per una persona che si interessi di spiritualità. Il mio spirito potrei anche “sentirlo vivo” dentro di me, mentre di Dio non so nulla.



P.S. ma che chakra sei?
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Vecchio 05-10-2006, 19.55.59   #4
VanLag
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Riferimento: Religiosità. cos'è?

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Originalmente inviato da Mr.Chakra
Comunque ci voglio provare, anche se vi sembreranno dei controsensi: avete mai provato quella sensazione di annientamento e allo stesso tempo di totalità? dove vi sentite sia il Tutto che il Nulla? vi sembra di essere un oggettino insignificate ma allo steso tempo estremaente grande collegato con tutto quello che vi circonda?
Hoibò….. non vorrei mai avere inibito il post…..comunque c’era un’altra riflessione che mi veniva in mente mentre leggevo le tue parole che quoto sopra.

Io fino a prima della pubertà avevo delle sensazioni “particolari” di “fusione” con quello che mi circondava ed anche di “atemporalità”. Ricordo abbastanza bene una volta che stavo per “perdermi in un fiore” ed una volta dove ebbi la netta sensazione, oltre il livello mentale, che il tempo non esistesse realmente.

Ho scritto molti termini virgolettati perché, come dici tu, solo chi ha provato può capire. Sono esperienze che trascendono le parole. Poi crescendo i miei “super-poteri” mi sono stati ritirati, anzi, per la verità, ricordo che scelsi io di lasciarli perché volevo il mondo delle esperienze.

Ora, dopo molta, ma molta acqua passata sotto i ponti, e dopo molte espereinze, ho capito bene una cosa… e cioè che le esperienze, anche quelle di qualità sopraffina, non sono rilevanti al fine del compimento della nostra spiritualità. Cioè mi correggo e mi preciso…… Le esperienze ci vogliono perché vanno attraversate, ma non sono indicazioni di raggiunta maturità spirituale, infatti l’esperienza anche la più grande e luminosa non ha nesso con quello stato che "è ciò che è" e che rappresenta il compimento del nostro cammino spirituale, il quale stato non è appunto un'esperienza tra le altre, ma è la base "immutabile" di tutte le esperienze.

VanLag is offline  
Vecchio 06-10-2006, 16.32.32   #5
Mr.Chakra
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Riferimento: Religiosità. cos'è?

Giusto!
Le esperienze non possono indicare il livello spirituale di una persona.
Se no si farebbe di tutta l'erba un fascio. Uno che dice che ha previsto un fatto non si può definire veggente.
è solo che non capisco perchè hai voluto trlasciare nella tua vita quete tipo di esperienze... del resto sono cose bellissime, dove si sente un estremo attaccamento a Dio (prima o poi dovrò fare una discussione sul concetto di Dio)... dopotutto l'esperienze come dici te sono importanti nella vita di una persona... e è uno spreco abbandonarle... non trovi?
Quelli che te chiami "super- poteri" non l'hai abbandonati del tutto... sono ancora lì.. arrigginiti ma ci sono... io ti consiglio di ritornarci un pò sopra, a prendere atto di cosa sono veramente dandogli la giusta importanza...
Sai... conosco persone che hanno certe facoltà ma per paura li reprimono, siccome non possnon cancellarle perchè del resto fannoi parte dell'essere, queste ritornano in maniera esagerata provocando eventi a dir poco traumatici... soprattuo se la persona in questione ne ha paura...
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Vecchio 06-10-2006, 17.46.25   #6
fallible
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Riferimento: Religiosità. cos'è?

Ciao senza parole [ Le esperienze ci vogliono perché vanno attraversate, ma non sono indicazioni di raggiunta maturità spirituale, infatti l’esperienza anche la più grande e luminosa non ha nesso con quello stato che "è ciò che è" e che rappresenta il compimento del nostro cammino spirituale, il quale stato non è appunto un'esperienza tra le altre, ma è la base "immutabile" di tutte le esperienze. claudio
veramente bello
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Vecchio 06-10-2006, 21.37.34   #7
VanLag
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Riferimento: Religiosità. cos'è?

Citazione:
Originalmente inviato da Mr.Chakra
dopotutto l'esperienze come dici te sono importanti nella vita di una persona... e è uno spreco abbandonarle... non trovi?
Ne ho abbandonate alcune per andare verso altre, perché volevo “sperimentare”, volevo andare più a fondo nella vita. Ricordo molto bene luogo e “processo mentale” come ricordo molto bene altri luoghi e “processi mentali” per altre mie scelte importanti nella mia vita, come quando decisi di lasciare il cattolicesimo e quando seppi quale era la nuova “filosofia” che avrei seguito.

Citazione:
Originalmente inviato da Mr.Chakra
Sai... conosco persone che hanno certe facoltà ma per paura li reprimono, siccome non possnon cancellarle perchè del resto fannoi parte dell'essere, queste ritornano in maniera esagerata provocando eventi a dir poco traumatici... soprattuo se la persona in questione ne ha paura...
I “super poteri” non li perderò per sempre, certo. Fanno parte dell’essere a tempo e luogo ciascuno di noi incontrerà i suoi. Alla nostra stessa morte, (mi dicono), terminano i nostri sensi grossolani e ne emergono di nuovi più sottili, come testimoniano certe tradizioni.

Da K. Gibran Solo se bevete al fiume del silenzio voi canterete veramente.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte allora incomincerete a salire.
E quando la terra chiederà le vostre ossa, allora danzerete veramente.


Da Misargadatta Maharaji Interrogante: La mia domanda all'inizio riguardava lo stato dell'uomo dopo la morte. Quando il corpo è dissolto che ne è della coscienza? I sensi restano o cessano? E se cessano cosa resta della coscienza.

Maharaji: I sensi non sono che dei modi di percezione, grossolani e sottili. Alla morte i primi scompaiono e ne emergono altri più sottili. Dopo la morte la coscienza si assottiglia e si raffina. La gamma delle percezioni indotte dai sensi svanisce insieme ad essi.
In certi casi la morte è la cura migliore. Una vita può essere peggiore della morte, che solo di rado è un'esperienza spiacevole, nonostante le apparenze. Quindi abbi pena del vivo mai del morto.


Citazione:
Originalmente inviato da Mr.Chakra
Ma la domanda principale rimane sempre: cosa significa per voi esere religiosi? Vi ritenete persone religiose? e perchè?Rispondete... potrebbe venir fuori qualcosa di interessante...
Ma la domanda principale rimane….. Cosa significa per te essere religioso?

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Vecchio 07-10-2006, 12.07.27   #8
Mary
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Riferimento: Religiosità. cos'è?

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
.

Ho scritto molti termini virgolettati perché, come dici tu, solo chi ha provato può capire. Sono esperienze che trascendono le parole. Poi crescendo i miei “super-poteri” mi sono stati ritirati, anzi, per la verità, ricordo che scelsi io di lasciarli perché volevo il mondo delle esperienze........Le esperienze ci vogliono perché vanno attraversate, ma non sono indicazioni di raggiunta maturità spirituale, infatti l’esperienza anche la più grande e luminosa non ha nesso con quello stato che "è ciò che è" e che rappresenta il compimento del nostro cammino spirituale, il quale stato non è appunto un'esperienza tra le altre, ma è la base "immutabile" di tutte le esperienze.


Sei riuscito a portare in parole quella sensazione indefinibile che è dentro di me da un po' di tempo.

Credo di far parte di quella schiera che hanno i super-poteri e qualche volta avrebbero voluto non averli e allo stesso tempo sono contenti di averli.
Contenti, nel senso che fanno parte di loro e senza non sarebbero quel che sono.
I super-poteri sono strumenti che ci siamo ritrovati nella valigia trascinata con noi reincarnazione dopo reincarnazione.
Nella valigia ci sono tutte le esperienze super compresse come una specie di MP3, c'è chi riesce a sentire più canzoni di altri ma non è che gli altri non abbiano canzoni sul loro personale CD.
Tornando alla religiosità, che io preferisco chiamare spiritualità.

Spiritualità è riuscire a portare alla piena consapevolezza quel che si è.
Una Energia invisibile in un corpo visibile. Un corpo che è un contenitore ed uno strumento per l'Energia che vi dimora.

Sentirsi tutt'uno con l'universo e allo stesso tempo un niente. Sentirsi una gocciolina che insieme ad altre si chiama oceano. Avere la certezza quotidiana che questo è solo un viaggio, una lezione, una prova da attraversare, una esperienza da vivere.
Sapere che in verità noi siamo il bene ed il male indissolubili in questo mondo.

Vi è mai capitato di vedere un elastico cadere sul tavolo e trasformarsi in un 8? Prima era un cerchio infinito, ora è un 8, la sua forma si è trasformata in una apparente divisione. Ma voi sapete bene che è solo apparenza che in verità non vi è divisione.
Noi siamo simili ad un cerchio che cadendo su questa Terra si è diviso, una partita a scacchi contro se stessi.

Se siamo consapevoli di questo lo spirito che è in noi può vivere pienamente la propria esperienza e divertirsi, imparare, giocare, recitare, sperimentare....liberi liberi liberi.
Solo che più alta è la vetta da scalare più pericolosa la caduta. Il rischio è di restare intrappolati, nelle religioni, nell'ego, nella paura, nelle illusioni.

ciao
mary
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Vecchio 07-10-2006, 20.34.01   #9
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Riferimento: Religiosità. cos'è?

Cosa vuol dire per me religiosità, o come dice Mary spiritualità?
Bhè... alla fin dei conti io la penso più o meno come la pensate voi... comunque racconterò per bene quando ho capito cos'è la religiosità.
Questo febbraio sono andato in kenya da solo. Era un sogno che si realizzava che avevo da quando ero piccolo... e mi sentivo così atratto che ci dovevo andare in tutti i modi (e poi ho capito il perche).
Comunque ero da solo e questo ha fatto molto incuriosire gli altri turisti (pochissimi italiani, tanti tedeschi) e la gente del posto perchè dicevano che era difficile che un italiano vada in viaggio da solo, ancor più per l'età.
Fatto stà che nonostante fossi solo mi capitarono le cose più belle dedlla mia vita. E una era questa esperienza che possiamo chiamare "trascendentale".
Un tardo pomeriggio mi ero recato su un piccolo promontorio che si incuneava nell'oceano Indiano. Su questo promontorio vi era un albero con dei fiori bianchi e io mi misi a sedere sotto quell albero. D'un tratto i pensieri si fermarono, i problemi, preoccupazioni, dolori che erano dentro di me si annullarono per questo momento facendo cogliere la bellezza che mi stava intorno. Il tempo si era fermato, ed ero io solo con me stesso, ma non ero solo perchè c'era tutta questa Bellezza intorno a me che non riuscivo a cogliere in pieno per la sua vastità. e di fronte a tutto ciò mi sentivo una briciola, ma allo stesso tempo ero solo, solo con me stesso e ciò mi faceva sentire il padrone del mondo, un giagante... e mentre assaporavo tutto ciò che era fuori e dentro di me sentivo crescere questo attaccamento, questo collegamento che c'era tra me e la natura. Io era una cosa a se ma sentivo che ne facevo parte, vi dico che se qualcuno in quel momento avesse strappato un ramo da quell'albero vicino a me io avrei sentito male per lui da quanto sentivo forte questo collegamento.
Questa esperienza è stato solo un assaggio di cos'è la religiosità, infatti se ogni attimo della nostra esistenza riuscissimo ad avere questa sensazione, io quella la chiamerei spiritualità.
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Vecchio 08-10-2006, 09.14.34   #10
paperapersa
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Riferimento: Religiosità. cos'è?

HAI AVUTO UNA BELLA ESPERIENZA MISTICA. So di cosa parli e so anche come sia difficile parlarne e trasmettere ad altri l'emozione dell'esperienza.....
Non perderla .....continua ad esserci!!!! Ad essere in Tutto con Tutto Te stesso
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