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Vecchio 07-11-2004, 19.08.56   #1
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
falluja ora x

7 novembre 2004

" Nuovi raid aerei dell'aviazione americana su Falluja la città sunnita considerata la roccaforte della milizia del terrorista giordano Al Zarqawi. I raid hanno fatto almeno 16 morti. Oltre 10.000 soldati americani sono ormai schierati alle porte della città ribelle in vista dell'attacco finale.

Gli attacchi aerei contro Fallujah delle ultime ore sono i più pesanti degli ultimi sei mesi e nei bombardamenti sono state anche sgangiate delle maxi-bombe da 250 chili di esplosivo. Dopo aver bersagliato una serie di postazioni della guerriglia che, secondo l'esercito Usa, erano anche depositi di armi, i marine Usa hanno attaccato anche altre postazioni e ucciso almeno 16 persone. "

da quant'è
che satnno bombardando quei poveretti ?
ora mi chiedo
ce la faranno i nostri eroi
ad espugnare quel mucchietto di sassi ?
non avrebbero fatto prima
a sganciare direttamente
un paio di atomiche
(tanto il risultato sarà lo stesso) ?

viene proprio da vomitare
w.
dawoR(k) is offline  
Vecchio 08-11-2004, 12.55.46   #2
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
8 novembre 2004

"FALLUJA - L'aviazione americana ha lanciato una serie di bombardamenti aerei contro la citta' di Falluja. Lo riferiscono testimoni.
Gli aerei hanno colpito otto volte in 20 minuti facendo alzare alte colonne di fumo dalla parte nordoccidentale della citta' sunnita.

Secondo fonti ospedaliere sono 12 i morti sotto gli intensi bombardamenti aerei statunitensi sulla citta' ribelle di Falluja. Un missile avrebbe centrato la loro palazzina nel centro cittadino.
Due ore piu' tardi, in un nuovo raid aereo americano e' stato colpito un corteo funebre nel Cimitero dei martiri, uccidendo altre due persone."

Forza eroici soldati
bombardateli ed ucideteli !!!
uccideteli tutti !!!
uomini-donne-bambini
(che importa?)
sono irakeni - sono tutti terroristi
portiamogli un pò di democrazia !!!

w.
dawoR(k) is offline  
Vecchio 08-11-2004, 15.16.52   #3
Vale
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Data registrazione: 06-11-2004
Messaggi: 191
Non gridate più

Cessate di uccidere i morti
non gridate più, non gridate
se li volete ancora udire,
se sperate di non perire.

Hanno l'impercettibile sussurro,
non fanno più rumore
del crescere dell'erba,
lieta dove non passa l'uomo.

G. Ungaretti
Vale is offline  
Vecchio 08-11-2004, 16.53.33   #4
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
bella Vale
allora per restare in tema
ci metto questa
di un mio illustre concittadino :

UOMO DEL MIO TEMPO
di Umberto Saba

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
- t'ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di fortuna. T'ho visto; eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo a campi". E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

w.
dawoR(k) is offline  
Vecchio 08-11-2004, 18.48.28   #5
Brucus
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Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 347
Riporto un brano tratto da un articolo apparso alcuni mesi fa su La Repubblica, sempre a proposito della guerra in Iraq:

Stiamo risalendo lungo il fiume verso
il "cuore di tenebra", verso quel luogo
dello spirito nel quale, come Coppola
fa dire al colonnello impazzito di
Apocalypse Now, "si deve combattere
l'orrore con l'orrore", e alla fine trionfa
solo l'orrore, con la decapitazione d'un
povero animale.

Il fiume della guerra si gonfia di orrori
commessi dagli altri,
di martiri da vendicare, di rabbie da sfogare.
Così, nella certezza della propria indiscussa
superiorità morale, il buio avanza,
squarciato ormai solo da lampi di
verità elettronica che attestano ogni
giorno la sconfitta d'ogni civiltà.


brucus
Brucus is offline  
Vecchio 08-11-2004, 19.17.35   #6
Vale
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Data registrazione: 06-11-2004
Messaggi: 191
Ormai è da tanto che sento solo parlare di morte di :
morte della filosofia, morte delle ideologie, morte dei valori,
ed ora anche morte della civiltà.
Ma siamo davvero arrivati al capolinea?
al punto di non-ritorno?
Vale is offline  
Vecchio 09-11-2004, 10.32.00   #7
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
9 novembre 2004

FALLUJA - I marines sono entrati all'alba a Jolan, il quartiere di Falluja dove sono asserragliati i ribelli, mentre nella citta' risuonano colpi di artiglieria pesante. Le truppe americane hanno tagliato l'energia elettrica, mentre in citta' scarseggiano acqua e cibo per gli abitanti. Un portavoce militare statunitense ha stimato in 42 il numero degli insorti uccisi nella citta' dai bombardamenti e dagli scontri a fuoco prima dell'inizio dell'offensiva cominciata ieri. Due marines sono rimasti uccisi nel loro bulldozer finito nelle acque dell'Eufrate, vicino a Fallujah.

oh eroici cavalieri
moderni crociati
andate e sbaragliate
nel nome di Dio !

w.
sì - stiamo arrivando al capolinea.
dawoR(k) is offline  
Vecchio 16-11-2004, 15.36.21   #8
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
ancora falluja,ancora "operazione finale"
"la città sta per cadere"... ma
è da oltre un mese
che l'esercito più potente del mondo
si sta accanendo
su quella povera e sperduta
città di polvere e sassi
col solito sfarzo di tecnologia bellica
tonnellate di bombe d'ogni tipo
e proclami retorici d'un livello
infinitamente più basso...
eppure...
qualcosa ancora non quadra

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
16 - novembre 2004

L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani,Louise Arbour, esprime 'profonda preoccupazione' per la situazione dei civili della città di Falluja dopo i violenti combattimenti dei giorni scorsi. Le violazioni del diritto internazionale dovranno essere verificate e i responsabili portati davanti alla giustizia. La Arbour si riferisce in particolare alla situazione dei civili nella città irachena e per le "informazioni sulle violazioni delle regole della guerra volte a proteggere civili e combattenti" nel corso dei combattimenti nella roccaforte sunnita.
In una dichiarazione resa nota a Ginevra, la responsabile dell'Alto commissariato ha espresso "particolare preoccupazione" per le difficoltà che hanno i civili rimasti nella città ad accedere alla distribuzione di aiuti umanitari e per la carenza di informazioni sul numero di vittime civili provocate dai combattimenti.
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

le cifre fornite ?
morti una ventina di marines
ed oltre 1000 "terroristi" ?!?
e i civili ?
boh... spariti tutti
300.000 persone
dissoltesi nel nulla

<<<w.>>> ...e
non è ancora finita -
dawoR(k) is offline  
Vecchio 16-11-2004, 16.39.16   #9
Naima
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Data registrazione: 06-10-2003
Messaggi: 672
Traduzione Matteo Galvan - Teamweb Megachip

Chi sono i terroristi di Falluja e come stanno terrorizzando la popolazione civile?
Nermeen Al-Mufti cerca di capirlo.

Prima che la ventiquattrenne Ateka Abdel Hamid morisse, i suoi parenti ignoravano che questa donna al settimo mese di gravidanza fosse una terrorista. Mentre i famigliari raccoglievano i corpi mutilati di Ateka e della sua famiglia, un portavoce degli Stati Uniti si vantava del fatto che "le forze multinazionali" avessero ucciso alcuni terroristi e seguaci di Al-Zarqawi nel corso di un’offensiva a Falluja. Si è scoperto che i terroristi erano Ateka, suo figlio di tre anni Omar, suo marito Tamer ed altri sei membri della sua famiglia.
Il fratello di Ateka, Abdul-Rahman Abdul-Hamid, ha detto che l’unica a sopravvivere della famiglia della sorella è stata sua figlia di nove mesi, la cui foto ha già fatto il giro delle televisioni di tutto il mondo. Ateka e i suoi figli erano fuggiti dalla loro casa nel distretto militare di Falluja rifugiandosi a casa dei suoi genitori. Il giorno in cui è morta, sua suocera l’aveva portata a casa nel distretto "relativamente sicuro" di Al-Jumhuriya. A mezzanotte, gli aerei statunitensi hanno bombardato l’area uccidendo Ateka, i suoi famigliari e la famiglia di suo marito. I genitori di Ateka non sono venuti a conoscenza della tragedia fino al mattino seguente. I parenti hanno seppellito i nove corpi. Come in molti altri casi a Falluja, quella che un tempo era la loro casa ora non è altro che un cumulo fumante di macerie. Questa è una testimonianza carbonizzata della speranza andata in frantumi – Ateka e la sua famiglia non sono riusciti a salvarsi.


Oggi Abdul-Rahman porterà la propria famiglia ad Al-Taji, un quartiere di Baghdad dove hanno un parente. Non è un’area del tutto sicura, ma è meglio di Falluja. Gli abitanti di Falluja fuggono dalla metà di aprile del 2003, quando furono organizzati i primi attacchi statunitensi contro la città. Il governo iracheno ha anche chiesto agli abitanti di Falluja di evacuare la città, e nonostante ciò le forze statunitensi l’hanno cinta d’assedio, tagliandola fuori dalla strada principale – l’unica che collega Falluja alle altre città irachene.


Sebbene le istruzioni del governo siano quelle di lasciare la città, per la gente di Falluja è difficile farlo. Ci sono anche quelli che non possono lasciare la città, quelli che non sono abbastanza fortunati da avere parenti che li possano ospitare da qualche altra parte. Sono rimasti, assieme a quelli che semplicemente non vogliono lasciare le loro case.


Una volta Falluja veniva detta la città dei minareti. Una volta ricordava l’Eufrate, per la sua bellezza e la sua tranquillità. Vi era acqua in abbondanza e la vegetazione era lussureggiante. Era un luogo di soggiorno estivo per gli iracheni. La gente vi si recava per divertirsi, per fare una nuotata nel vicino lago Habbaniya, per mangiare un kebab. Nel ristorante Abu Hussein si poteva mangiare uno dei migliori kebab di Falluja. Ma le forze statunitensi, agendo sulla base di una soffiata dell’intelligence irachena, hanno deciso che Abu Hussein era un covo di terroristi. Hanno raso al suolo l’edificio, uccidendo le sue due guardie. I corpi delle guardie non sono mai stati ritrovati, solo le tracce di sangue.
Su entrambi i lati della strada principale non mancano scene di distruzione. Palazzi signorili e piccole abitazioni sono diventate uguali – tutte distrutte. A volte la curiosità spinge un visitatore, un adulto o un bambino che conosceva i proprietari, a fissare le macerie. Si respira un’aria di tragedia. Con un nodo in gola mi chiedo: dove sono i fratelli arabi? Dove sono i parenti musulmani? Dov’è il mondo civilizzato? A cosa gli serve l’orgia di sangue che c’è in Iraq? Oggi, so come si sentono i Palestinesi, quando vengono massacrati mentre gli Arabi ed il mondo si girano dall’altra parte.
Ci sono combattenti arabi a Falluja? "Alcuni fratelli arabi erano tra di noi, ma quando i bombardamenti si sono intensificati, abbiamo chiesto loro di andarsene e così hanno fatto", dice Ahmed Al-Deleimi. Ed ha aggiunto: "Perché l’America si è arrogata il diritto di chiedere aiuto agli eserciti del Regno Unito, dell’Australia e di altri Paesi e noi non abbiamo lo stesso diritto? Non possiamo chiedere aiuto ad altri."
Kamel Mohamed, che si stava preparando a lasciare Falluja, diceva di aver sentito che c’erano combattenti arabi in città, ma non ne aveva mai visto uno. Poi è venuto a sapere che se n’erano andati. "Nonostante le ragioni di quei combattenti, essi hanno fornito un pretesto per distruggere la città, proprio come la trovata delle armi di distruzione di massa ha fornito un pretesto per distruggere l’Iraq. E’ nostro diritto resistere ed è un diritto dell’avversario essere onesto, ma è possibile l’esistenza di un occupante onesto?"
La sofferenza si diffonde assieme alla distruzione. Questo è il secondo Ramadan sotto occupazione, e ovunque ci sono spargimenti di sangue. Iyad Allawi ha visitato Sadr City, che ha deposto le sue armi, e ha detto di essere deciso ad estirpare il terrorismo. Nessun ufficiale iracheno o statunitense ha ancora detto agli Iracheni, che sono costantemente in pericolo, cosa sia esattamente il terrorismo. Il fatto che gli Stati Uniti intimino alla gente di andarsene perché è in azione una forza con licenza di uccidere, non si classifica forse come terrorismo? L’uccisione dovuta al fuoco "amico", non si classifica forse come terrorismo? L’occupazione da parte di una forza straniera, non si classifica forse come terrorismo?
Questi sono tutti atti di terrorismo e gli Iracheni stanno pagando un prezzo che aumenta di giorno in giorno. Finché Al-Zarqawi non verrà catturato, continueranno le operazioni contro gli Iracheni. Tali operazioni hanno strani nomi in codice, come "Spettro Iracondo". Ora lo Spettro Iracondo si aggira urlando per Falluja. Potrà mai trovar pace?


Fonte: www.ahram.org.eg/weekly - Al-Ahram è uno dei più celebri quotidiani del mondo arabo. Al-Ahram Weekly è l’edizione settimanale in inglese di Al-Ahram, stampata a Londra, Francoforte e New York.
Naima is offline  
Vecchio 17-11-2004, 17.29.20   #10
Koud
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Messaggio originale inviato da Vale
Ormai è da tanto che sento solo parlare di morte di :
morte della filosofia, morte delle ideologie, morte dei valori,
ed ora anche morte della civiltà.
Ma siamo davvero arrivati al capolinea?
al punto di non-ritorno?
Al capolinea, non saprei..al non-ritorno sicuramente, si prospettano solo nuove strade, su quale sia la loro meta, non mi figuro risposte.
Koud is offline  

 



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