Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Storia
 Storia - Fatti e personaggi, passato e attualità.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Storia


Vecchio 10-04-2002, 23.42.44   #11
784
Numero
 
L'avatar di 784
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 291
Dell'anarchia io ho un pessimo concetto, ma dipende strettamente dagli "anarchici" con cui sono venuto a contatto o di cui ho sentito parlare. Ma direi che tu non appartenga alla categoria, almeno per quello che mi hai detto.

La società senza regole e strutture (o almeno quasi), è una pura utopia, se si pensa di metterla in pratica con le stesse persone che compongono quella attuale, che sono fortissimamente influenzate nel modo di pensare dalla società attuale, ma non è detto che non possa esistere in un futuro...

Un sistema indica praticamente come implicita l'oppressione di qualcuno, ma c'è sistema e sistema; e di miglioria in miglioria potrebbe migliorare anche la razza umana, magari fino al punto di esistere senza bisogno di sistemi di controllo.
E allora sì che saremmo nati troppo presto!

784 is offline  
Vecchio 11-04-2002, 00.58.02   #12
Franco1
 
Messaggi: n/a
della globalizzazione

Ho sempre ritenuto il termine Globalizzazione sbagliato, almeno sbagliato per indicare ciò che molti vogliono sottointendere con questo termine. Di per se il termine mi sembra innocuo, si insomma abbinato con altre parole carine non sarebbe niente male : Globalizzazione della felicità, globalizzazione della gioia, globalizzazione della dote “generosità”. Globalizzare, rendere globale, e cos’è che abbiamo reso globale ultimamente ? Il mercato. Si insomma ora il “gioco” dell’economia si gioca su scala globale, mondiale a tutto campo. Non che prima non fosse mai successo (ricordiamoci il commercio triangolare dell’Inghilterra) , e solo che ora grazie alle nuove tecnologia è molto più semplice operare dall’altra parte del mondo.
Quindi il campo di azione, il campo di gioco è il mondo, il gioco si chiama “attività economiche e loro implicazioni”, le regole del gioco sono chiamate leggi di mercato (globale), i protagonisti sono quelli che giocano (quasi tutti) ma i più bravi sono quelli che sono in grado di giocare su tutto il campo di gioco : Le Multinazionali.
Il problema credo stia nelle “regole del gioco”, queste benedette leggi di mercato stimolano la competizione, la concorrenza e costituiscono un forte enzima catalizzatore che, almeno all’inizio, fa crescere le economie. Queste leggi in teoria dovrebbero favorire i più “bravi”, ma alla fine finiscono sempre per favorire i più forti, i più furbi, i più prepotenti.
Trattasi di un’antica legge sempre validissima : la legge del più forte.
Le leggi di mercato purtroppo credo siano in qualche modo connaturate alla nostra natura (egoista) che fa fare qualcosa se ne abbiamo interesse o se ne siamo obbligati (soggetto/oggetto).
Ma dobbiamo, in quanto società, ragionevolmente porre dei limiti.
Il mercato lasciato a se stesso, cresce si, ma fino ad esplodere. Il mercato lasciato a se stesso crea vincitori e vinti, ricchi e poveri, oppressori ed oppressi. Chi possiede il potere lo accentra, chi possiede la ricchezza ne impedisce l’accesso agli altri. L’acqua non va forse al mare ?
Siamo uomini non bestie ! Le leggi di mercato non possono valere in tutti i campi (scuola, sanità, diritti), le regole di mercato vanno mitigate e controllate.
Secondo me stiamo correndo dritto verso il burrone e temo che continuerà così almeno che la ragione abbia la meglio sulla prepotenza.
Mi fermo qui.

Franco1
 
Vecchio 11-04-2002, 01.13.17   #13
784
Numero
 
L'avatar di 784
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 291
Franco, quindi secondo te bisognerebbe controllare il mercato?

Faccio una domanda (decisamente tendenziosa, perchè io una risposta mia ce l'ho già! ): ma chi dovrebbe controllarlo?
784 is offline  
Vecchio 11-04-2002, 12.09.16   #14
Franco1
 
Messaggi: n/a
Per 784

Si, ritengo che il mercato vada tenuto sotto controllo.
Credo spetti alla colletività, alla società, agli stati e ai governi controllare il mercato.
Il problema è che il "gioco" si è fatto pesante e si gioca su scala planetaria, il problema è che i "giocatori" sono diventati grandi e grossi e possegono notevole risorse finanziarie e non.
Gli stati ed i loro governi presi singolarmente sono troppo deboli, troppo "piccoli", subiscono lo svolgersi del gioco ed alla fine si adeguano.

Franco1
 
Vecchio 11-04-2002, 12.55.05   #15
alessandro
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 176
E chi decide chi deve essere il controllore,a quali organi deputiamo questo compito? Il dramma vero è che troppo spesso controllore e controllato coincidono.
alessandro
alessandro is offline  
Vecchio 11-04-2002, 13.34.23   #16
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
E se fossimo alle soglie di un salto evolutivo?

Leggo di strapotere dei mercati e di globalizzazione del pensiero e mi chiedo se non esista un’interpretazione più ampia per i fenomeni che ci investono.

Non dimentichiamo la tremenda accelerazione che le nostre culture e società stanno subendo dalla fine dell’800 ad oggi. Stiamo parlando della rivoluzione industriale, dove enormi masse hanno lasciato le campagne per migrare nelle città industriali. Stiamo parlando di treni, aerei, navi, telefoni, telegrafi, televisione, internet, fax, cellulari, automazione, robotica.

Io penso che ci manchi il “dna” storico atto a “leggere” questi sconvolgimenti, figuriamoci se possiamo metabolizzarli. Il disagio è inevitabile in fondo la nostra individualità si stà frantumando in mille rivoli. Senza Enel, Telecom, Azienda del Gas, l’Acquedotto comunale, la Banca, l’Ospedale, il Super mercato, (solo per citare le più elementari), saremmo finiti. L’uomo pre industriale era in grado di provvedere da solo al suo sostentamento, noi siamo ormai fortemente interdipendenti e compromessi con tutto e tutti.

Forse stiamo assistendo alla nascita di una nuova specie. Un salto quantistico nell’evoluzione che sta producendo un ”Homo Socialis”. L’uomo di una nuova era che sarà caratterizzata da un’individualismo meno diffuso e da un senso civico più ampio. Una società nella quale le multinazionali stesse saranno stritolate e spazzate via perché non ci sarà più posto per il privilegio e per l’interesse personale.

Comunque la mia intenzione non è quella di fare profezie ma, casomai, quella di allargare il dibattito oltre la perenne diatriba di bene e di male, di buono e di cattivo, per capire assieme i segni premonitori che si stagliano all’orizzonte ed attraverso questi sintonizzarmi coi tempi.

................ Oh no?
VanLag is offline  
Vecchio 11-04-2002, 15.22.34   #17
alessandro
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 176
lumi?

Sarebbe forse il caso di ridiscutere certi cocetti della prima modernità, Quale valore attribuiamo in questa società alla tolleranza? In cosa consistono i diritti umani, che devono valere per tutti, nel contrasto delle culture? Chi garantisce suddetti diritti nel mondo transnazionale? Come possiamo conservare e rimodernare le garanzie sociali finora sempre concepite su base nazionale, in considerazione dell'aumento della povertà globale e del calo del lavoro dipendente? Saprà il territorio condividere spazi religiosi e sopportare disastri ecologici? Oppure andiamo verso un mondo che troverà la pace solo dopo il trionfo dei mercati? Il secolo dei lumi o quello dei lumini.....
Il mio orizzonte è per ora costellato solo di questi interrogativi, che poco spazio lasciano all'homo socialis. comunque sperem
alessandro
alessandro is offline  
Vecchio 11-04-2002, 15.39.07   #18
Morfeo
 
Messaggi: n/a
Intervengo RI-proponendo gli scritti di Baricco sull'argomento...

Visto che ci sono molti nuovi iscritti e per rinfrescare la memoria ai VECCHI!

Questo è il link...

http://www.folignocittaviva.org/pace/baricco1.htm

Sono 4 articoli in tutto, basta premere "continua" in fondo alla pagina per leggere gli altri...
 
Vecchio 11-04-2002, 16.24.41   #19
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Per Alessandro

Se l’individuo si identificasse nel corpo sociale e curasse quello con la stessa dovizia e attenzione con cui cura il suo corpo fisico ed i suoi interessi, i mali sociali svanirebbero, dato che sono generati dall’avidità dei singoli. In questo senso la prima modernità ha ancora da venire. Condivido le tue domande che evidenziano quanto siamo ancora lontani da un embrione di giustizia e di civiltà.

Ma io chiedo come gestiremo quelle dipendenze ed interconessioni che andiamo costruendo ed aumentando ogni giorno di più.
Queste interdipendenze sono proprio il motore che ci obbligherà a crescere ed ad evolverci verso una società più giusta ed equa. Paradossalmente in questa società, la cui nascita, a mio avviso, è già in corso d’opera, i dinosauri sono proprio le nicchie avide di potere e di ricchezza (es: multinazionali)….. Dinosauri perché non sono funzionali ad una dimensione più sociale e la società stessa li estinguerà. D’altro canto cosa se ne fa una società dove ogni individuo è fortemente interdipendente ed interconesso con gli altri di un uomo che pensa solo a se stesso ed al suo tornaconto?.

Sull’aumento della povertà globale non so se essere d’accordo. Forse sembra aumentata perché, appunto, la globalizzazione, ci ha “portato in casa”, tramite giornali e televisioni un terzo mondo che prima esisteva solo come nome o simbolo. Nei paesi industrializzati la ridistribuzione del reddito è inevitabile anche perché: - a chi venderebbero la loro merce gli industriali se non creano reddito? Chi comprerebbe le case, le macchine, gli elettrodomestici, i mobili, i vestiti etc. etc. se la gente fosse indigente? –

Farnetico o sono profeta? Non lo so neppure io! Cerco di leggere le cose senza interpretarle e di andare oltre la mia visione di parte, questo dovrebbe essere garanzia di chiarezza ma non punterei dei soldi sulla mia visione. Il futuro è sempre in bilico su un universo di possibilità.


Grazie Morfeo, credo che rileggerò Baricco. Mi era piaciuto anche se non ero d’accordo su tutto ciò che diceva!!
VanLag is offline  
Vecchio 11-04-2002, 17.36.28   #20
alessandro
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 176
Purtroppo, la povertà globale ha avuto crescite esponenziali dovute alla scellleratezza dell'uomo, e la maggior visibilità del fenomeno, ha solo contribuito al fatto che qualcuno in più ne sia consapevole (e non è poco). L'evoluzione da tutti auspicata, verso l'equo, il giusto e il solidale, non può perpetrarsi senza la dissoluzione dell'attuale paradigma. Quello che tu intuisci in essere, io lo percepisco lontano. Se qualcuno ci ha sopportato nel vecchio forum, forse ricorderà i dibattiti sulla società antropocentrica. La scommessa dell'uomo è da vincere, ma non gia vinta, ed il procedimento sarà tutt'altro che indolore.
alessandro

grazie del rinfresco Morfeo....Vecchi, hai forse letto la mia età nell'elenco
alessandro is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it