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La centratura del sé quale fondamento del benessere olistico dell'uomo

di Francesco De Santis

Importante è "osservare" l'essenza pura della realtà, al di là di tutti i condizionamenti della mente, è possibile osservare i contenuti della mente senza lasciarsi trascinare dall'assorbimento autoidentificativo degli stessi. La mente assorbe la realtà e poi la riproietta modificata inoltre essa ci trascina ad autoidentificarci con tale realtà "alterata" da molteplici condizionamenti. Purtroppo a noi non appare in piena luce questo meccanismo, ci sembra perfino che vi sia una divisione tra l'osservatore e l'osservato, tra il soggetto dell'esperienza e l'esperienza stessa.

Totale illusione, noi in una realtà di paura, di timore, di sofferenza, siamo la paura, siamo il timore, siamo la sofferenza. Pienamente identificati nella percezione, nell'esperienza. Ci può salvare da tutto ciò solo la PURA osservazione del presente dove non esiste più il passato ed il futuro non può in alcun modo interessarci perché di esso non esiste ancora nulla!

Ma perché accade ciò? Perché siamo schiavi di questi meccanismi in modo così automatico che la cosa ci appare reale anche se lesiva della nostra capacità di visione?

Perché l'uomo ha creato dentro di sé "immagini" della propria pretesa di sicurezza sin dai primi disagi della sua vita, credendo così di rinfrancarsi, di avere dei punti di riferimento, di avere una identità. Invece si è ritrovato con immagine false che lo hanno condizionato per tutta la vita! Così da renderlo incapace di avere alcuna libertà nel percepire la realtà assoluta. Ecco che la centratura diventa un atto attraverso il quale ci riallineamo riportandoci in consapevolezza nello stato di disidentificazione dallo strumento (mente-corpo) e dagli oggetti (sensazioni fisiche dai 5 sensi, emotive- psicologiche, energetiche ecc.) stessi percepiti. Al fine di vivere "osservando" senza premettere l'aspettativa pregiudiziale, riflessiva, condizionante della mente.

Solo così, in modo apparentemente semplice recuperiamo il controllo di tutta la nostra esistenza, di cui non saremo più spettatori-esecutori passivi ma la dirigeremo alla luce della nostra "pura osservazione". In tale stato, attraverso l'intuizione priva dei contenuti mentali, avremo un radicale cambiamento nella mente. Tale intuizione ricorda quello che capita raramente come un momento eccezionale della vita dove come un flash comprendiamo il nocciolo del problema che ci eravamo posti, (il salto quantico) l'ispirazione dell'artista, dello scienziato, dell'inventore ecc.

Ogni aspetto di consapevole realtà che l'uomo osserva è in uno stato indeterminato prima di determinarsi (grazie all'uomo) in un campo ristretto di varianti che sono in sincronia cogli altri aspetti di consapevole realtà.

Proprio lo studio dell'importanza di questa sincronicità che aiutata a seguire (cioè non opponendoci al "Voler divino") quella coerenza magistrale che esiste al disopra dell'uomo ci porta all'osservazione (in consapevolezza) di una realtà la cui forte aspettativa può rendere concreta, determinandola tra gli eventi presenti nel ristretto range di valori potenziali realizzabili! Questi ultimi ripeto mantengono la coerenza che il sincronismo che regna nell'universo ha ottenuto dall'input Creativo. Ciò a significare che nulla esiste per caso mentre invece tutto ha un significato che si delinea quanto più abbiamo una visione dall'alto dell'insieme del tutto (purtroppo siamo abituati ad una visione dal basso, dal centro di quell'alterata visone della realtà che viviamo e che ci appare perciò spesso più grande di noi).

Interessante è conoscere un particolare meccanismo della mente. L'uomo in ogni attimo di vita per effetto della sua scarsa capacità di disidentificazione dal suo strumento [mente/corpo] nel momento stesso che percepisce la realtà in effetti, a velocità supersoniche, la assorbe, la rielabora e la riproietta davanti a noi (quello che sempre il punto di partenza della percezione) come quello che crediamo realtà "oggettiva". Questa situazione così distorta della realtà provoca l'inibizione all'azione come diceva Henry Laborit cioè la difficoltà a reagire ed a perpretare l'esatta difesa. Producendo col tempo l'indebolimento del sistema immunitario.

Allora meno ci si identifica con lo strumento mente/corpo, meno si è coinvolti da esso e più si ha il controllo dello stesso. Spezzare questo meccanismo (l'identificazione-condizionante) è importante e ci si può riuscire se si mette a fuoco un altro aspetto della questione, l'uomo vive in ragione della soddisfazio-ne dei "bisogni", il bisogno di essere felice, di star bene, di esser contento, di esser sereno in opposizione allo star male, alla sofferenza, qualunque essa sia.

La vita dell'uomo è impostata su questo criterio che ostacola il suo stesso fine ultimo:
- crescere, progredire, andare avanti nell'infinito universo verso il suo creatore

Il bisogno oltre ad essere il richiamo, quale campanello di allarme, dello strumento mente-corpo dell'uomo, che non sempre denota un'esigenza giusta, è il segno di un disagio interiore, di una disarmonia, poiché se desideriamo la felicità e perché siamo infelici, se desideriamo il benessere è perché siamo pieni di malesseri, se desideriamo la tranquillità è perché non siamo per nulla tranquilli.

Inoltre l'immagine di benessere, di felicità e di tranquillità a cui indirizziamo i nostri sforzi è nient'altro il punto finale di un'enorme complessità di condizionamenti pregiudizievoli per cui mai e poi mai la raggiungeremo con la conseguenza di lasciare intatto la nostra disarmonia.

Rete sincronica

Circa l'universo olografico e la sincronia degli elementi della natura, la fisica quantistica ci ha detto cose importanti, esiste un universo che in tutte le sue componenti ha legami e connessioni senza limiti spaziotemporali, tutto è collegato ed in sincronia, tale sincronia può essere agevolata, cioè lasciata procedere o può essere impedita cambiando così, anche se di poco il suo scorrere (addivenire, procedere) nell'uomo questo discorso avviene, entro certi versi, con il suo libero arbitrio, con alterazioni più marcate della propria rete sincronica.

Tecniche interessanti sono quelle che ci permettono di affacciarci nella rete sincronica dell'universo olografico e prima ancora nella biorete sincronica, percepire le energie sottili (informative) che circolano in essa.

Queste sono: – la disidentificazione - l'annullamento dei rumori della mente - la meditazione guidata

Impariamo ad essere con autodeterminazione quello che è giusto essere grazie all'abbandono al "sincronismo" dei contenuti "superparte" creativi.

Infine dobbiamo solo semplicemente "essere" senza voler e non voler essere (condizionamento).

Francesco De Santis


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