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La chiave di lettura

inviata da Ferdinando C.

In tempo di guerra e talvolta anche in tempo di pace , le comunicazioni strategiche , avvengono in modo cifrato, di modo che, chi dovesse intercettarle, si troverebbe davanti un insieme apparentemente insensato di parole prive di ogni logico significato.
Per poter leggere il messaggio, occorre conoscere la regola con cui esso è stato manipolato.
Questa regola si chiama “chiave di lettura”, sicché applicando in senso inverso la regola al messaggio cifrato, quello che sembrava un groviglio alfanumerico incomprensibile, si rivela essere logico e significativo, magari un capolavoro d’arte e di ingegno.
Orbene, non è il mondo in cui viviamo, la nostra stessa esistenza, un intricato groviglio di fenomeni e accadimenti, apparentemente inspiegabili e fuori della portata della nostra comprensione?.
Ebbene, ho ragione di credere, che la lettura di ciò che ci circonda non sia fuori della nostra “limitatezza umana”, bensì solo travisata dalla ignoranza della chiave di lettura, una semplice ed incredibile regola in virtù della quale tutto si spiega ed appare nel suo vero significato.
La chiave che mi accingo ad esporre non è altro che la sintesi della mia esperienza e conoscenza religiosa e costituisce per chi se ne appropria la risposta razionale alla problematica esistenziale.
Tuttavia devo confessare che, per quanto intuisca la vastità della sua portata, tutt’altro discorso è applicarla alla propria esistenza, ma anche questo trova spiegazione nell’ambito della sua applicazione.

LA REALTA’ VIRTUALE

Viene così individuato il complesso di immagini, suoni ed altri stimoli sensoriali più o meno conformi alla “realtà” ricreati artificialmente da una macchina elettronica.

Negli ultimi tempi la loro perfezione ha raggiunto un livello tale, che i nostri sensi hanno difficoltà a distinguere un ambiente virtuale da uno “reale”. Tuttavia, per quanto perfetta, gratificante, coinvolgente possa essere il videogame, sussiste una diversità di livello, assolutamente incolmabile: “gli oggetti virtuali non si mangiano”. Perciò ad un certo punto, occorre staccarsi dall’icona virtuale che ci rappresenta e ritornare nell’ambiente per cui siamo stati creati.

Ecco la mia chiave: vita terrena = realtà virtuale = videogame; 

Infatti:

Tutto a questo mondo ha avuto inizio, ha una durata, avrà fine. Cosa resterà?
E’ possibile che la realtà sia così precaria?
E’ mai possibile che così tanti miliardi di esseri umani abbiano sbagliato nel credere all’eternità?
Come potrebbe essere reale la vita che poi così miseramente sparisce?

Le analogie:

L’hardware; l’universo
Il software; le leggi della natura
I giocatori; il genere umano
L’icona; il corpo umano

Le implicazioni:

Il mondo esiste perché l’uomo esiste
L’uomo esiste perché Dio esiste
Il corpo è uno strumento provvisorio ben distinto dall’essere, ossia: io sono una cosa il mio corpo un’altra. Questo rende perfettamente equivalenti Valeria Mazza e la figlia di Fantozzi per quanto i nostri sensi ce le presentino in modo ben diverso.
Le cose materiali, le costruzioni umane, sono strumenti di uno strumento, non hanno nessun valore intrinseco per quanto stimolanti possano essere per i nostri sensi.
La parentela primaria: una associazione fortuita, un legame relativo solo agli strumenti corporali; tra anime non c’è parentela, o meglio, sono tutte gemelle.
Tutte le cose palpabili svaniranno nel nulla, mentre solo le azioni compiute rimarranno indelebili a determinare il seguito.

Alcune interpretazioni:

La nascita e la morte: L’inizio e la fine della partita.
Il bene e il male: la materializzazione della volontà individuale; producono variazioni di punteggio.
Il piacere e la sofferenza: stratagemma introdotto dal programmatore per suscitare e promuovere l’interesse verso il gioco stesso.
Il talento e la bellezza: Punti a debito.
L’handicap : Punti a credito.
La ricchezza ed il potere: trappole del gioco (illusione della vincita).
La discendenza: un fatto iconografico.

Conclusione

1- In principio Dio creò il cielo e la terra….
3- Dio disse: “Si faccia la luce”.. e luce fu…
6- Dio disse: “Si faccia il firmamento”…
9- Dio disse: “Le acque che sono sotto il cielo si riuniscano in un solo luogo”…
11- Dio disse: “Germogli la terra erbe verdeggianti”….
… Infine Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza….

Dai versetti della Genesi su citati, si evince che il mondo è la manifestazione della parola di Dio proprio come le immagini sul monitor sono il risultato delle parole del programma in esecuzione.
L’uomo, creato a immagine di Dio (puro spirito), non è pertanto il corpo materiale bensì lo spirito che in esso alberga e agisce e che tramite i sensori e gli attuatori di cui il corpo è dotato interagisce con gli altri spiriti.
La morte (negativa) è la perdita da parte dello spirito della facoltà di manifestare la propria esistenza e di percepire l’esistenza degli altri spiriti, ma non di percepire la propria immortale esistenza, (come un uomo che non può morire murato in un blocco di cemento).

Ferdinando C.


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