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Riflessioni sui Nativi Americani

Riflessioni sui Nativi Americani

di Alessandro Martire  - indice articoli

 

Le origini dei nativi delle praterie

Aprile 2011
Di Alessandro Martire
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Le origini delle popolazioni indigene nord Americane

 

Le più accreditate ricerche scientifiche del 1920 - 1930, condotte da ricercatori come Ales Hrdlicka e da dipartimento di ricerca dello Smithsonian Institution, hanno inizialmente provato che l’attuale America era relativamente popolata circa 12.000 anni fa. Con l’introduzione della datazione usando la tecnica scientifica del “Carbonio 14” – (C - 14), hanno provato che la presenza dei primi Americani deve sicuramente essere datata in tempi più antichi.
L’utilizzo delle datazioni su reperti archeologici e storici, mediante l’utilizzo del carbonio 14, risale al 1940. I test col carbonio 14 hanno permesso ai ricercatori una più esatta e sicura datazione per le loro ricerche. Il carbonio 14 è un elemento radioattivo che è assorbito da ogni forma vivente a vari stadi durante la sua vita. Alla morte di questa forma di vita, la quantità di c14 cessa di essere assorbita ed accumulata e la quantità fino allora assorbita dalla forma vivente si scinde in carbone non radioattivo. Quindi misurando il grado in cui tale scissione è progredito, i ricercatori determinano quanto tempo fa avvenne la morte di tale organismo vivente.
La datazione di un albero, ossa, capelli, pelliccia, corna animali ad esempio possono essere misurate con un certo grado di precisione ed esattezza con il predetto metodo e fino a 50.000 anni or sono. Ma ricordiamoci che oggetti non viventi come vasi, terrecotte, utensili derivanti da parti non viventi non potranno essere datate con tali metodologie scientifiche.
Molti ricercatori convengono, oggi, che esseri umani vivevano nel nuovo mondo in un periodo da 40.000 a 50.000 anni fa. Queste convinzioni e prove archeologiche provengono dal Sud-America, nella Patagonia del sud i test col c-14 hanno provato ed evidenziato segni di vita umana almeno 12.000 anni or sono; quindi la domanda spontanea che ci dobbiamo porger è la seguente:

 

Quanti millenni sono occorsi a tali popolazioni per coprire 11.000 miglia (17.600 chilometri) dallo stretto di Bering allo stretto di Magellano?

 

In Perù tracce di vita umana sono databili almeno 14.000 anni fa sino a circa 25.000.
Evidenze del Brasile datano tale presenza da almeno 17.000 anni fa a circa 32.000, secondo alcune ricerche accreditate. Così in Messico la datazione al Carbonio 14 fa risalire la presenza umana a circa 32.000 anni. Quindi la conclusione dei ricercatori è che se tracce umane in Messico risalgono tra i 23.000 anni ed i 32.000 quanti anni prima deve essere avvenuta la migrazioni di clan, bande o gruppi umani dallo stretto di Bering?
Sicuramente molti anni prima.
Un reperto archeologico – un grattatoio d’osso- trovato nel 1966 lungo la zona conosciuta come: “Old Crow River” nel territorio dello Yukon, e testato al Carbonio 14 ha datato il reperto a circa 27.000 anni fa. Nell’isola di santa Rosa - che si trova a 45 miglia a sud delle coste sud della California, furono trovati i resti di un piccolo Mammoth con evidenti tracce di attività di caccia. Non sono state trovate ossa umane a santa Rosa. Ma sono stati trovati dei resti di carbone in una zona destinata alla cottura del cibo e testati al carbonio 14. In marzo del 1977 il risultato è stato annunciato dal dott. Rainer Berger dell’Università della California, a Los Angeles, la datazione risale a oltre 40.000 anni or sono.
Al momento della presenza umana nel continente Nord Americano fu sviluppata una tecnica di caccia nei confronti della mega Fauna, molto potente ed in larga scala. Gli archeologi si riferiscono a tale periodo (approssimativamente 50.000\10.000 fino a 5.000 anni B.C.) come periodo “litico” o “Paleo-Indiani”.
Il termine “litico” - deriva dal greco ed indica “pietra”. Paleo sempre dal greco e significa – “antico”.
Tale periodo è seguito dal cosi detto “Foraging” o periodo “Arcaico” (periodo che va da 5000 a 1000 B.C.)
Seguirà il periodo detto “Formative” che va da circa 1.000 anni B.C all’anno domini 1.000.
Gli Indigeni Americani sviluppano in tale periodo vasellame, villaggi stanziali, commerci, ed iniziano le prime forme di agricoltura.
I Paleo - Indiani svilupparono eccellenti tecniche di caccia alla mega-fauna, con tecnologie di realizzazione di armi formidabili, per quel periodo, e divennero i maggiori predatori esistenti.
Prove della loro esistenza e della loro vita da cacciatori sono state rinvenute nelle ultime decadi. Alcuni strati geologici vicino alle cave della città di SANDIA, locata vicino ad Albuquerque - Nuovo Messico - hanno portato alla luce punte di freccia e lance vicino ai resti di ossa di animali estinti.- la datazione di tali punte è stata datata a circa 12.000 anni fa. Gli archeologi non hanno in tal caso esattamente determinato a quali tipo di armi tali punte si riferissero, per cui sono state indicate semplicemente come “punte”.
Questa Popolazione, chiamata “Sandia people” – cioè gente dell’epoca Sandia - non si diffuse in maniera preponderante nel continente, ma mantenne il controllo di un’area geografica limitata; poi circa 11.600 anni fa, una nuova “cultura” di cacciatori di mega fauna apparse ed ebbe un drammatico effetto sullo scenario dell’intero continente. Questi gruppi sociali sono identificati come – Clovis people - cioè “gente del periodo Clovis”.
Tale nome – clovis - deriva da scoperte archeologiche importanti rinvenute nel 1932 nel New Messico, appunto Clovis. Lungo le rive di un’antico ed ormai scomparso lago, vi erano Mammoth, bisonti ed altre specie di cui alcune oggi estinte, i ricercatori hanno rinvenuto anche in questo caso armi e punte in pietra di varia fattura vicino ai resti ossei di detti animali.
La caratteristica degli oggetti litici del periodo Clovis era quella di avere una precisa forma ben lavorata ed accuratamente ideata nella forma geometrica, le punte spesso seghettate erano delle armi micidiali usate su vari tipi di armi come dardi, lance ed atlatl.
A quel tempo ancora l’arco non esisteva ed il propulsore di dette armi era il corpo umano, ma chi erano le popolazioni dell’era Clovis? Non possiamo dare una risposta esatta a tale domanda, ne possiamo esattamente determinare da dove provenissero, né come avessero appreso o da chi avessero appreso determinate tecniche di lavorazione della pietra e tecnologie di caccia così sofisticate. Due sono le maggiori teorie scientifiche maggiormente accreditate, e precisamente:

 

E’ possibile che alcuni gruppi di cacciatori nomadi svilupparono autonomamente tecniche di produzioni di armi maggiormente sofisticate rispetto ai loro predecessori semplicemente ciò sarebbe da attribuire ad uno sviluppo della mente di tali uomini.
La seconda teoria è quella che ipotizza la migrazioni di bande di cacciatori dalla Siberia con tecnologie di caccia particolarmente sviluppate in dette aree, i quali avrebbero poi trasmigrato nell’America settentrionale portando con loro dette tecnologie.
Certamente la cultura cacciatrice – clovis- si è allargata e diffusa su tutto il continente dall’Alaska al Cile e dall’Arizona alla Nuova scozia.

 

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