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Riflessioni sull'Ottava di Michele Proclamato

Riflessioni sull'Ottava

di Michele Proclamatoindice articoli

 

Quando la Gioconda disse. 72

giugno 2011
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La Lista Senza Tempo
Nel 1932, una spedizione inglese condotta dal capitano Weld-Blundell nell’attuale Bassora, in Iraq, riesce, inaspettatamente, a portare a termine una missione che aveva come scopo la riscoperta delle città bibliche.
In quell’occasione, venne ritrovato un reperto, oggi custodito ad Oxford, su quale, in caratteri cuneiformi, vengono riportate Due Liste Sumere dei Re. Una di queste, detta degli OTTO Re (Fig. 5), così recita:

 

La GiocondaDopo la discesa della regalità dai cieli,
La regalità fu a Eridu,
In Eridu Alulim divenne re,
Egli regnò per 28800 anni.
Alalgar regnò per 36000 anni.
"Due" re;
Essi regnarono per 64800 anni.
Poi Eridu cadde
E la regalità fu spostata a Bad-Tibira
Divenne re a Bad-Tibira Enmenluanna;
Egli regnò per 43200 anni.
Enmengalanna regnò per 28800 anni.
Dumuzi il pastore regnò per 36000 anni.
"Tre" re essi regnarono 108000 anni.
Bad-ti-bira cadde
E la regalità fu spostata a Larak.
A Larak, Ensipadzidanna regnò 28800 anni.
"Un" re ……. Egli regnò per 28800 anni.
Larak cadde
E la regalità fu spostata a Sippar.
A Sippar Enmeduranna divenne re
E governò per 21000 anni
Poi Sippar cadde
E la regalità fu spostata a Shuruppak.
Ubaratutu divenne re, egli governò per 18600 anni
"Un" re …….. egli governò per 18600 anni.
In "Cinque" città “Otto”re,
essi regnarono per” 241200” anni,
Poi il Diluvio “travolse tutto”.

 

Ebbene, pur dovendo tralasciare tutti i significati nascosti in tale descrizione, a dir poco millenaria, possiamo osservare che termina con la somma di otto periodi regnanti piuttosto inconsueti, protratti in sole 5 città ed è sufficiente eliminare gli “zeri”, per veder riapparire la struttura numerica degli esseri posti all’esterno dello Zodiaco di Dendera.
Questo è estremamente importante per capire alcuni aspetti riguardanti il numero 72.
Abbiamo visto più sopra, che esso è figlio binario di una somma, in origine suddivisa in 1\3 e 2\3 di 36, ma, sostanzialmente, che cos’è in grado di essere Re in Mesopotamia ed Esseri semi-divini in Egitto, destinati a diventare corpi celesti secondo passaggi numerici ben precisi?
Io penso che, quel qualcosa, da decenni è ricercato da tutti i laboratori di Fisica Nucleare del mondo, poiché si sta parlando di un’energia, per i grandi del passato numericamente intelligente ed animicamente viva, capace di diventare TUTTO ciò che ci circonda, compresi …noi. Quindi, ora potete cominciare ad immaginare che, dietro il numero della famosissima Gioconda, si nasconde una somma energetica e soprattutto, un’interpretazione di un atto
creativo, che vorrebbe DIO, costituito anche da OTTO momenti numerici ben definiti, destinati a diventare non solo materia, ma, in modo frattale, fisiologia umana, nonché stellare. Ora potete apprezzare come a Dendera, Dio, se di un Dio stiamo parlando, scelga di suddividersi in Esseri maschili e femminili, secondo un rapporto frazionario e numerico ben preciso, ma è gioco-forza immaginare che questo Essere, in via di suddivisione dodecafonica, sia inizialmente androgino, e questo, secondo me, è il vero contesto conoscitivo, nel quale si è formata la visione androgina di Leonardo da Vinci.
Voglio riportare un ulteriore esempio, fra le centinaia che potrei citare, per sintetizzare, attraverso un costrutto artistico, tale visione creativa ed il relativo sunto numerico. Per farlo, questa volta è sufficiente rimanere in Italia.

 

Quando il Numero Diventa Arte
La GiocondaPrima di passare alle opere numeriche di Leonardo da Vinci, vorrei esaminare l’immagine riguardante il Rosone centrale della Basilica di Collemaggio, all’Aquila.
Si può osservare che, in un costrutto di pura fattura medioevale, da un piccolo “foro” centrale, dipartono OTTO petali che costituiscono un nucleo, dal quale si diramano, inizialmente, 12, e poi 24 braccia in pietra. Inoltre, ognuna di quelle braccia termina con 2 “buchi” (concedetemi il termine), il suo evolversi. Quindi, settecentoventi anni fa, ritroviamo lo stesso sistema numerico della Lista Sumera e dello Zodiaco di Dendera, infatti, a 36 braccia corrispondono 72 “buchi“, anch’essi suddivisi in 1\3 e 2\3 del totale, pari a 24 e 48 unità.
Ora posso aggiungere che, nello Zodiaco, tale suddivisione è presente anche nella somma totale dei corpi celesti, in quanto divisi in:
- 48 stelle, fra Decani e Costellazioni e
- 24 corpi celesti articolati.

 

Perché insisto su questa ulteriore suddivisione?
Per un motivo essenziale, il seguente: chi conosce il sistema numerico creante dell’Ottava, sempre rispetta tale frazionamento, in quanto, come Dendera attraverso i suoi Esseri insegna, 1\3 di qualsiasi riferimento numerico rappresenta il valore energetico femminile, ed i restanti 2\3, quello maschile.
Praticamente, senza girarci troppo intorno, se ciò che asserisco è vero, nell’opera di Leonardo si dovrebbero rintracciare una miriade di OTTO ed un sistema numerico ad esso inerente.
Proseguendo quindi, nella mia tesi, questo dovrebbe comportare una sua visione della realtà tale, da dover riporre la presenza divina in ogni aspetto della natura e del cosmo, una presenza che, chiaramente, deve contenere, comunque e sempre, una parte animica dotata di intelligenza. Quindi, il Genio deve vivere i suoi tempi conscio della grande matrice divina presente nell’uomo e nella natura, una matrice chiaramente androgina e, per tutta la vita,
deve dissimulare, non solo la sua “vera” genialità, ma la sua grande capacità di percepire il mondo intorno a sé come il frutto infinito dell’UNO.
Intuisce, quindi, la reincarnazione; conosce il potere creante del suono; osserva la spiritualità cristiana dei suoi tempi con molto distacco e sopportazione e, conscio del suo sapere, molto deve lavorare sul suo carattere, per sopportare uomini e tempi chiaramente …lontani da Lui. E’ sicuramente un uomo geniale, ma la sua genialità segue un unico fiume conoscitivo, quello dell’OTTAVA, e le sue tendenze sessuali mai saranno il vero motivo scatenante la sua immensa opera creativa. Si arriverà quindi fino ad oggi, dove molti percepiranno nel Genio un sapere, o “saperi altri”, mai decifrabili, a differenza di un’ufficialità perfettamente consolidata, che, finora, mai ha accettato, in uno dei padri della scienza e della tecnica, apporti conoscitivi diversi, o al massimo, come il Dott. Vinceti ha ipotizzato, ispirati da una probabile conoscenza cabalistica dei numeri.

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