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Riflessioni sull'Ottava di Michele Proclamato

Riflessioni sull'Ottava

di Michele Proclamatoindice articoli

 

La legge perfetta

agosto 2011
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Un Prisma ed Una Legge

prisma di Weld-BlundellPovero prisma di Weld-Blundell!
L’ho usato talmente tante volte per parlare dei miei studi, che ad Oxford, presso l’Ashmolean Museum dove è conservato, saranno sicuramente disperati. Ma tant’è, se devo partire dall’inizio, questo per me è l’inizio e quindi devo dirvi che il millenario reperto in questione, da sempre rappresenta un mistero - secondo me risolvibile - dovuto ai lunghissimi periodi regnanti di un ben definito gruppo di Re.
Esso conserva, incise in caratteri cuneiformi, 2 Liste di Re mesopotamici.
Per essere precisi se ne conosce anche un terza, quella dello storico mesopotamico conosciuto come il Beroso o Berosso, ma preferisco sintetizzare e limitarmi ad una, la seguente:

 

Lista sumera dei re
                            
Dopo la discesa della regalità dai cieli,
La regalità fu a Eridu,
In Eridu Alulim divenne re,
Egli regnò per 28800 anni.
Alalgar regnò per 36000 anni.
"Due" re;
Essi regnarono per 64800 anni.
Poi Eridu cadde
E la regalità fu spostata a Bad-Tibira
Divenne re a Bad-Tibira Enmenluanna;
Egli regnò per 43200 anni.
Enmengalanna regnò per 28800 anni.
Dumuzi il pastore regnò per 36000 anni.
"Tre" re essi regnarono 108000 anni.
Bad-ti-bira cadde
E la regalità fu spostata a Larak.
A Larak, Ensipadzidanna regnò 28800 anni.
"Un" re ……. Egli regnò per 28800 anni.
Larak cadde
E la regalità fu spostata a Sippar.
A Sippar Enmeduranna divenne re
E governò per 21000 anni
Poi Sippar cadde
E la regalità fu spostata a Shuruppak.
Ubaratutu divenne re, egli governò per 18600 anni
"Un" re … egli governò per 18600 anni.

In "Cinque" città “Otto”re,
essi regnarono per” 241200” anni,

Poi il Diluvio “travolse tutto”.

 

Un’attenta lettura di tale descrizione chiaramente simbolica, credo possa essere di estremo aiuto.
Vorrei, tanto per cominciare, sottolineare 2 aspetti:

  • il primo riguarda il numero di RE ed i relativi periodi regnanti.

  • il secondo è focalizzato nella somma ottenuta alla fine della descrizione, poiché è di estremo interesse ed utilità per decifrare le qualità della legge che ho ipotizzato.

La Lista contiene numerosi altri riferimenti estremamente interessanti, ma, per ragioni di sintesi, sono costretto per ora a tralasciarli.
Dopo questo passaggio mi accingo a farne un altro, il più importante credo, utilizzando l’immagine dipinta da Gerolamo Segato alla fine dell’Ottocento, riguardante un reperto oggi conservato, o sarebbe più corretto dire, nascosto,  al Louvre di Parigi.
Zodiaco di DenderaSi tratta dello Zodiaco di Dendera.
Anche in questo caso i Beni Culturali egiziani potrebbero chiedermi i danni per l’usurante utilizzo che ne ho fatto, ma oggi i militari Egizi hanno ben altri grattacapi per la mente.
Il dipinto (di circa duemila anni fa) rappresenta una visione cosmologica, ed era posizionata sul soffitto della “Camera delle Stelle”, nel tempio di Dendera.
Per meglio motivare le mie affermazioni, è necessario focalizzare l’attenzione all’esterno dell’enorme sfera che contiene: stelle, costellazioni e pianeti dalle caratteristiche chiaramente animiche.
Essa viene sostenuta o, sarebbe meglio dire generato, è più corretto, da 24 braccia che appartengono a 12 Esseri, disposti, come ho evidenziato in rosso, secondo 8 direzioni.
Possiamo quindi ritrovare la somma mesopotamica della Lista trasformata in enormi Esseri, suddivisi in uomini e donne secondo un frazionamento ben preciso: 2\3 e 1\3.
Ciò premesso, possiamo applicare il meccanismo matematico della Lista allo Zodiaco di Dendera, visto e considerato che quelle possenti braccia sostengono, 72 corpi celesti.
Avremo quindi 24 più  12 parti (36 unità), che ne contengono 72.
Morale:

 

“è sufficiente moltiplicare la parte esterna di Dendera per quella interna, per ottenere lo stesso meccanismo numerico assiale della Precessione e, di conseguenza, lo stesso computo totale (2592).

 

Con quali conseguenze?
La prima è quella di evidenziare, che, per gli Egizi, due millenni fa, la “Precessione degli Equinozinon rappresentava un fenomeno locale, ma un evento che coinvolge TUTTA la via Lattea.
La seconda, invece sembra implicare nel “suo” evolversi, una motivazione solo parzialmente …fisica.
Mi spiego meglio.
Il solo pensare che gli astronomi egizi non fossero in grado di osservare, alla loro latitudine, un numero decisamente maggiore di quei 72 corpi celesti, sarebbe un insulto.
Vi è quindi alla base di quella descrizione e scelta numerica, una volontà “diversa”, ma, mentre la nostra scienza è andata infinitamente oltre nell’osservare stelle e galassie, perché - e sottolineo perché - non vede quelle 24 braccia ed i loro enormi proprietari posti all’esterno della Via Lattea?
Possono gli egizi dirci, se non insegnarci, qualcosa che alla nostra scienza ufficiale sfugge?
Io penso proprio di sì.
Infatti,  nella “loro” Precessione, risulta decisiva una causa non fisica.
Direi che Dendera potrebbe essere terribilmente utile per parlare anche e soprattutto di dimensioni …altre e la ricerca di una legge che definirei, a questo punto, Universale, penso che meriti questo ed altro, quindi…

 

La Teoria Delle Stringhe

Credo sappiate che la fisica, fin dal secolo scorso, si è impegnata a ricercare una motivazione unica per spiegare la nascita della materia, attraverso una TEORIA del TUTTO.
Finora la Teoria delle Stringhe, sembra essere la più accreditata per spiegare la nascita dell’Universo. Sostanzialmente essa si basa su un postulato secondo il quale la materia è figlia di “corde“ o “stringhe” (vibrazioni insomma), infinitamente piccole, le quali trovano la loro radice in dimensioni altre.
Dimensioni diventate, negli anni, sempre più numerose (si parla di 26 dimensioni).
Vero è che uno dei padri della suddetta teoria, fu un personaggio unico per la sua immensa capacità matematica. Mi riferisco a: Srinivasa Aiyangar Ramanujan, bramino tamil, dai natali poverissimi, il quale, per primo, elaborò un sistema matematico equazionale per giustificare la provenienza dimensionale della nostra realtà.

Srinivasa Aiyangar Ramanujan

 

Le sue equazioni, ormai leggendarie, definite “modulari”, presero corpo partendo da numeri ben precisi, i seguenti: 8-12-24.
Essi sono definiti “magici” dagli stessi fisici, poiché sono in grado di “funzionare” a livello equazionale, senza saperne il vero motivo.
Alla luce  del suddetto esempio, sarebbe quindi il caso di riesaminare la Lista Sumera, poiché, molto probabilmente, gli 8 immensi periodi regnanti rimasti archeologicamente inspiegabili,  possono avere una motivazione di tipo: “vibrazionale “.
Identificherei, quindi, gli OTTO periodi regnanti con il numero di vibrazioni fisiche di una Superstringa e le 24 braccia egizie con il numero di vibrazioni presenti in una Stringa Bosonica aggiungendo:
Complimenti Prof. Michio Kaku, (il maggiore esponente internazionale della suddetta teoria) siete sulla buona strada….. peccato però che sembra sia stata già tracciata prima del Diluvio”.

In altre parole, sembra che sulla Terra esista effettivamente una Teoria del Tutto e ci sia da tanto, tanto tempo.
Allora, partendo da questa ipotesi osserviamo quali sono le caratteristiche di questo luogo dimensionalmente invisibile, in grado di creare i presupposti numerici della nascita della Macro materia.
Io direi perciò, di ritornare a Dendera.

 

Limpido Principio
Giordano Bruno sempre lo diceva:

 

“Il numero è limpido principio fisico, metafisico e razionale“

 

ed io, a questa raccomandazione mi sono sempre attenuto.
E’ grazie ad essa se ora potremo, in qualche modo, abbandonare la fisica per approdare nella metafisica, in modo razionale.
E’ un vero peccato che da quasi duemila anni abbiamo dimenticato che tutto ciò, può essere innescato solo dall’Intuito.
Osserviamo quindi, con l’intuito, ciò che la scienza, aggiungendo complessità alla semplicità, ha formalizzato attraverso la ragione.
 
Sfera centrale dello Zodiaco

  • Focalizzando l’attenzione al centro, dove troviamo una specie di “coscia” - la stella polare di allora – possiamo facilmente osservare che tutti i corpi obbediscono ad una spirale sinistrorsa.

  • Si può dedurre, perciò, che all’interno della Sfera c’è movimento.

(E’ interessante ricordare che gli atomisti greci, furono tra coloro che affermarono che il vortice (o spirale) è il responsabile aggregante degli atomi, nella corsa al nascere delle forme, nella realtà).
Tornando alla nostra Sfera ed al suo contenuto, possiamo di che:

  • Se c’è movimento chiaramente deve esserci spazio ed infatti, nello Zodiaco c’è spazio fra stelle, pianeti e costellazioni, di conseguenza, quello è un luogo dove troviamo il tempo.

  • Tempo che la Precessione interpreta in modo eclatante.

Avremo, quindi, materia stellare soggetta ai paradigmi corrispondenti alla nostra realtà e, di conseguenza, possiamo e dobbiamo applicare un ultimo passaggio, caratterizzato dalla caducità o morte.

Parte esterna

  • Gli esseri sono immobili, incernierati in modo sferico, quindi non c’è movimento alcuno.

  • Si toccano con le dita, quindi non c’è spazio.

  • Non c’è movimento, non c’è spazio e quindi, come Einstein ci ha insegnato: non c’è tempo.

Cadono i pilastri della nostra realtà. Di conseguenza stiamo osservando la descrizione di una “regione” dove, chiaramente, non c’è neppure la…  morte.

Si tratta, quindi, di un luogo in cui la materia non esiste, ma, essendone causa, contempla la sua nascita, la sua forma e la sua animicità - direi emozionale - in modo archetipico.
Ci troviamo di fronte ad un luogo perfetto, più metafisico che fisico.

Usiamo ora il numero e sommiamo i 72 corpi celesti ai 36 dimensionali: avremo 108 unità.
Questo riferimento numerico è sacro per tutte le civiltà e le religioni sparse sul pianeta, poiché rappresenta la sintesi di un essere composito, in grado di sopravvivere solo ed attraverso un paradigma dimensionale, nel quale le motivazioni delle nostre leggi fisiche si trova, per ora, al di fuori della portata dei nostri strumenti, ma non del nostro… sentire.
La Precessione degli Equinozi sembra essere pertanto, una delle applicazioni di questa piattaforma causale e deve essere intesa come LEGGE, non solo galattica, ma Universale.
Di conseguenza ad essa viene consegnata l’organizzazione e l’armonizzazione di tutti i sistemi galattici e non solo; essa può essere “vista” anche e soprattutto come un vero e proprio sistema neurovegetativo di un Essere chiamato UNIVERSO.
Ci troviamo di fronte alla soluzione di un finto paradosso, per il quale il presunto caos costituito da questo numero infinito di presenze celesti, è sostanzialmente il frutto di un  sistema numerico finito.
Quindi, finito dimensionale ed infinito reale sono due facce di un unico Essere, capace di vivere solo attraverso gli opposti.
Concedetemi però ancora alcune considerazioni “Zodiacali”.
Ho fatto notare come il numero, in questo caso, diventa caoticamente vivo anche a livello celeste. Nella visione esaminata, infatti, tutto sembra avere addirittura una struttura etica, corrispondente al diverso grado animico.
Per chiarire meglio: Giordano Bruno definiva le stelle ed i pianeti “Animali”, cioè esseri dotati di anima, come, e spesso - molto spesso - più dell’uomo.
Quindi aggiungo al meccanismo finora descritto, una particolarità sostanziale, riguardante i numeri in questione:

ad ogni unità corrisponde una capacità animica.

La Lista e Dendera, sono pertanto la descrizione di un atto, direi divino, nel quale l’Immanentismo ed il Panpsichismo sono parti integranti.
Perciò qualcuno - non si sa come, quando o dove - ha elaborato una codifica creativa in grado di contemplare visibile ed invisibile, dimostrando che sulla Terra è esistita una Scienza–Spirituale.
Forse esagero, ma se così non fosse, in modo speculare, dovremmo trovare tracce di questi “numeri” anche nella fisiologia umana.
Ed infatti così è!
È sufficiente osservare lo specchietto che segue per rendersi conto di come, a livello cardiaco, respiratorio e circolatorio, nel nostro corpo tutto avviene rispettando frazioni o multipli del sistema numerico Precessionale.

fisiologia umanaA questo punto mi sono chiesto: che differenza potrebbe esserci fra l’organizzazione di bilioni di cellule umane, in continua duplicazione, e bilioni di corpi celesti, in continuo movimento?
La risposta che mi sono dato è: “NESSUNA”. Poiché la Legge che presiede la vita cosmica e quella fisica è unica.
E adesso, finalmente, posso rivolgervi la stessa domanda che mi sono posto.
La seguente:

 

“Una Legge dalle caratteristiche sopra elencate, è in grado di prevedere la Futura posizione di ogni corpo appartenente all’Universo?”

Mi sento di rispondere che…
Perlomeno a livello  galattico, la Precessione degli Equinozi applica tale capacità con estrema accuratezza e siccome, nell’Universo, il presunto caos è sostanzialmente figlio di una struttura dimensionale matematicamente finita - come gli Egizi insegnano - direi proprio di sì.
Secondo me l’Universo dimostra di essere in grado di evitare l’annichilimento attraverso: l’armonizzazione di miliardi di miliardi di movimenti, appartenenti ai più disparati corpi galattici, ai fini di una ciclicità orbitale totale, il cui verificarsi, pone tali eventi, nell’ambito di una struttura previsionale che sarebbe più giusto chiamare preveggenza, considerando gli archi di tempo coinvolti.

Quindi mi sono detto: se ciò è possibile per le stelle, perché non dovrebbe esserlo anche per gli umani ed i loro eventi, vista la concomitante fisiologia?
L’unico problema è che questa domanda, se l’erano posti anche in Cina, 5000 anni fa, così intensamente da creare un meccanismo divinatorio oggi conosciuto come: IChing.

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