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La sessualità

Pregiudizi sul Sesso

di Davide Ragozzini   indice articoli

 

La sessualità

Ottobre 2012

 

Cos’è la sessualità? Mi sono chiesto come potevo iniziare questo capitolo dandone una buona definizione, ne riporto una meravigliosa della "Organizzazione Mondiale della Sanità":

 

"La sessualità è un bene della persona che si può vivere anche in coppia all'interno del proprio progetto di vita, nel rispetto di sé e degli altri".

 

Quindi la sessualità è un aspetto molto importante della nostra vita, che da una parte ha la caratteristica di possedere l’esigenza di una buona crescita per poterla vivere appieno e dall’altra, come in un gioco di specchi, ci offre molte possibilità di crescita. Già da queste poche righe capiamo l’importanza di come dovremmo tenerla in considerazione per fare in modo che cresca insieme a noi sana e serena.

Crescere, diventare adulti, ovviamente non è solo l’aumento lineare degli anni della nostra vita; in ogni fase, in ogni periodo si presentano situazioni nuove che ci disorientano, che ci mettono alla prova, situazioni che apparentemente ci sembra di non essere in grado di affrontare.

Si possono interpretare questi momenti come dei passaggi attraverso i quali abbiamo l ’opportunità, appunto, di crescere e ciò che impariamo o che dovremmo imparare in quei momenti, e come sopratutto ne veniamo fuori, e, ancora, il bagaglio di nozioni e di esperienze che da quei momenti ci portiamo dietro, fanno del nostro percorso un contenitore che lentamente viene riempito, non senza difficoltà e sofferenze.

La sessualità ovviamente non è esclusa da questo disegno, anzi, forse è il terreno più fertile dove germogliano le difficoltà più ardue. E questo proprio per gli aspetti che vengono messi in gioco: la sfera affettiva, intellettuale, sociale, relazionale.

Questo è un periodo della nostra vita che inizia con l’adolescenza, quando il nostro corpo e la nostra mente iniziano ad essere maturi per fronteggiare la nostra sessualità. Se sono presenti in un individuo lacune affettive, difficoltà relazionali, la sessualità in questo individuo apparirà subito come un terreno difficile da affrontare.

Voglio sottolineare che la sessualità è prima di tutto individuale, è uno degli aspetti fondamentali che abbiamo con noi stessi, con il nostro corpo, la nostra mente, il nostro cuore.

Attraverso le prime esperienze possiamo accorgerci di quante e quali difficoltà abbiamo. Ad ogni modo, le insicurezze che proviamo sono comuni a tutti gli essere umani, può variare il grado di difficoltà ma per tutti quanti è un passaggio delicato che prepara la nostra vita sessuale futura.

Si può dire anche che proprio attraverso questo passaggio abbiamo l’occasione di confrontarci prima di tutto con noi stessi, è come se ci trovassimo davanti ad uno specchio che riflette tutto di noi, dalla nostra immagine fino ad arrivare agli aspetti più nascosti della nostra personalità.

L’aspetto della sessualità è uno dei primi step da affrontare e ci proietta nella dimensione delle relazioni intime dove, per natura, tendiamo ad unirci chimicamente, intellettualmente e affettivamente con altre persone. Difficoltà e paure sono le prove che dobbiamo affrontare per crescere e anche i più disinvolti, nel loro intimo subiscono queste insicurezze.

Sia per i maschi che per le femmine esiste la tendenza a considerare il proprio corpo inadatto, si vive la paura, ad esempio, di non essere normali, di avere organi sessuali imperfetti o di non essere all’altezza.

I maschi la proiettano sulle dimensioni oppure hanno paura che al momento opportuno possa non sopraggiungere l’erezione, oppure di eiaculare troppo presto, cose che possono facilmente accadere proprio a causa di queste paure; possono anche vivere la sensazione di non essere in grado di soddisfare la femmina.

Le ragazze vivono l’ansia di non riuscire a raggiungere l’orgasmo o pensano che la loro lubrificazione sia poco sufficiente o al contrario troppo abbondante.

All’inizio non è facile capire come funzionano, in noi, i meccanismi del piacere. E’ una scoperta che richiede tempo e pazienza e una corretta informazione può essere di molto aiuto. A questo punto entra in gioco l’importanza di vivere esperienze, di qualità e non, per poter dunque decidere chi siamo e cosa vogliamo, tenendo sempre ben presente che le forzature lasciano sempre delle piccole ferite ma dobbiamo riuscire a non aver paure per poterci trovare in perfetto equilibrio; sappiamo come in passato, sopratutto nella nostra cultura, per i maschi avere molte esperienze fosse considerato normale e anzi, più un uomo ne aveva e più veniva considerato un maschio virile desiderato dalle femmine e invidiato dagli altri maschi. Ovviamente non era la stessa cosa per le donne che dovevano arrivare vergini al matrimonio.

Questo tipo di cultura, dove il sesso è visto come peccato se non vissuto all’interno del matrimonio, non offriva molte possibilità di fare esperienza.

Fortunatamente l ’istinto umano portava inevitabilmente a vivere le esperienze in un contesto più clandestino perché ripeto, fortunatamente, l’istinto sessuale è una delle funzioni più potenti che abbiamo. Tuttavia l’approccio al sesso veniva vissuto confusamente, paragonato alle informazioni che abbiamo oggi e rendeva, in particolar modo, le donne, schiave dei sensi di colpa.

Per entrambi i sessi quindi, le esperienze non erano di buona qualità e con questo intendo una profonda libertà di conoscersi a fondo prima di progettare una convivenza.

Oggi con il retaggio di tali visioni, nonostante ci sia una forte liberalizzazione, il sesso è ancora visto come un tabù. La liberalizzazione ha sgranchito, se mi concedete il termine, molti aspetti ma direi in una direzione piuttosto generale e molto teorica. Si sente il bisogno di vivere la nostra sessualità in un modo più sereno e disinibito ma ancora, a livello sociale, brancoliamo nel buio.

Questo libro ne dà una prova con i vari Post che ho riportato che testimoniano una forte componente di una tendenza al giudicare ciò che si allontana dall’individuale concetto di sessualità.

In altre parole ogni individuo crede di aver raggiunto su di sé una buona emancipazione e crede di vivere il sesso in un modo profondamente libero, ma è prontissimo a giudicare i comportamenti sessuali di persone che differiscono dal proprio. A mio avviso questo è indice di un arretrato modo di vedere le cose. Essere liberi non significa solo fare ciò che ci piace ma anche rispettare quel che piace agli altri basandosi sulla conoscenza globale della sessualità umana e quindi più informazione, per capire che un conto sono i gusti e un conto sono le cose da condannare in modo unanime.

Siamo ancora governati da un potere che ci soggioga con informazioni false che condizionano i nostri desideri e i nostri bisogni. Se su di un terrazzino si affaccia un leader che ci impone il suo modo di vedere, possiamo avere tutta la fantasia che vogliamo per non farci condizionare e sentirci comunque liberi ma liberi non saremo mai fino a quando permettiamo che qualcuno provi ad imporci il suo modo di pensare.

Un popolo davvero libero non si fa governare ne tanto meno condizionare; un popolo libero si lascia gestire e sceglie tra i suoi simili colui che si dimostra il migliore per fare solo quello.

Penserete che sono andato fuori tema. No, non è così: mi occupo di erotismo e di sessualità, argomenti sui quali ancora veleggiano troppe visioni distorte, forti pregiudizi e tanta, tantissima ignoranza. Queste menti sono le stesse che accettano un potere che muove tutto e tutti solo per fini di lucro.

Questo libro non cambierà mai il mondo, certo, vuole, anzi vorrebbe soltanto dare il “la” per riflessioni più profonde che possano aprire le menti al “diverso”, non solamente dal punto di vista della sessualità ma della vita stessa, con lo scopo di sentirci più uniti su solide verità.

Le verità di cui parlo non sono le mie. Da parte mia non vi è nessuna arroganza nel proporre il mio pensiero in questo testo perché i contenuti sono frutto di studi uniti al ragionamento che portano inevitabilmente ad una visione più aperta e positiva. Vi condurrò in questo percorso con l’intento di posare l’attenzione sulle differenze in termini di gusti con l’ambizione di creare un confronto finalizzato all’apprendimento di quanto siamo sani ad essere in un certo modo e di quanto lo siano gli altri ad essere in un altro, e il tutto trascendendo il giudizio.

La nostra sessualità ha moltissime possibilità di esprimersi, è prima di tutto un aspetto che viviamo nelle nostra intimità, in una sfera prettamente individuale, è uno dei fondamentali rapporti che abbiamo con noi stessi, con il nostro corpo, la nostra mente, il nostro cuore.

Da qui ne deriva la profonda esigenza di riuscire a condividerla nel mondo in modo libero, all ’interno comunque del rispetto degli altri, trasformandola in capacità di comunicare quello che per i nostri partners sarà un piacere ricevere. Le differenze soggettive, all’interno di comportamenti sani, e per sani intendo privi di violenza sia fisica che psicologica, diventano la moltitudine di sfaccettature che rendono l’umanità questo meraviglioso puzzle che a mio parere è ancora lontano dall’essere completato.

 

Abbiamo detto che la sessualità è un bene della persona ma si può andare ancora oltre, è un’autentica forza della natura custodita sia nel nostro corpo che nella nostra anima. È la forza primordiale più potente che esiste e che muove qualsiasi cosa nell’universo. È la forza vitale che la vita usa per andare avanti e questo in tutto il regno animale esteso persino a quello vegetale.

Occuparsi di sessualità significa occuparsi della vita perché qualunque essere vivente che circola o germoglia sul nostro pianeta in questo preciso momento, ci è arrivato grazie ad un atto sessuale.

Ora, essere consapevoli di questo, di quanto è grande e importante questa funzione vitale, ci potrebbe spingere ad averne una considerazione che rasenti o diventi una venerazione come del resto accadeva e accade tuttora in molte culture sopratutto tribali.

Il passaggio dal venerarla a crearne un tabù, secondo me non solo è breve ma quasi collegato.

Questo aspetto è importante perché giustamente dobbiamo averne un’altissima considerazione ma non dobbiamo comunque privarla della sua naturale esigenza di libertà. Credo di poter affermare che tre termini come sessualità, forza vitale e libertà, in una particolare accezione possano essere considerati addirittura sinonimi.

Questo potrebbe essere la spiegazione di come attraverso vari passaggi sociali sia arrivata ad essere un tabù: troppa libertà spaventa, soprattutto chi ha interesse che le masse vivano sottomesse per poterle controllare. Chi detiene il potere non si è certo lasciato sfuggire questo dettaglio e deve esserci stato un momento nella storia in cui qualcuno si è chiesto: come possiamo avere il controllo della forza più potente che esiste? È stato semplice: farne un tabù, attraverso il quale gli uomini sentissero il peso di falsi sensi di colpa.

Questa è una messa in scena che contribuisce a controllare le menti e la Chiesa ne è stata per il mondo occidentale, una grande protagonista.

Addirittura si potrebbe arrivare a sospettare - qualcuno ha già avanzato questa ipotesi - che l’HIV sia un ulteriore e terribile mezzo per controllare le menti, creando 1) paure 2) sensi di colpa perché sembra inverosimile credere che all’improvviso la natura tira fuori una malattia capace di associare la sessualità alla morte.

Comunque ritorniamo all’affermazione: “troppa libertà spaventa”.

In termini prettamente naturali e quindi togliendo tutta questa visione sul potere, gestire la forza della sessualità non sarebbe stato comunque semplice.

Per certi versi essere stata ingabbiata volontariamente ha avuto anche dei marginali e involontari effetti collaterali: una cosa troppo potente ha bisogno di intelligenza per essere gestita e l’intelligenza non può fare nulla senza l’informazione, l’educazione e la consapevolezza.

Gestire la sessualità con intelligenza, significa non tanto evitare falsi problemi morali quanto a goderne tutti, fino in fondo, i suoi benefici nella più completa libertà.

Sapere cosa succede al nostro corpo e al corpo del partner, sapere quali sono le pulsioni che spingono ad agire, i desideri, le voglie, i gusti, ha un’importanza enorme. Conoscere le varie sfaccettature e la moltitudine di visioni soggettive anche diverse dalle nostre e considerarle normali ci rende più liberi, primo perché lasciamo tutte le persone libere di “viversi” come vogliono, secondo perché se non abbiamo pregiudizi ci possiamo spingere a sperimentare sia tutte le nostre fantasie che farsi ispirare dalle fantasie altrui, raggiungendo così una profonda conoscenza di noi stessi e al contempo una conoscenza che inevitabilmente porta all’accettazione di tutte le varie differenze che esistono.

La sessualità, come abbiamo detto è una funzione vitale che parte da dentro di noi e ci spinge a compiere delle azioni. I primi stimoli consapevoli arrivano con il periodo che coincide con la fine della pubertà e l’inizio dell’adolescenza (anche se come abbiamo visto nell’introduzione la sessualità è innata, a cambiare è soltanto la percezione e la consapevolezza che abbiamo di essa).

Il corpo cambia, spuntano i primi peletti nelle parti intime e sotto le ascelle. I ragazzi a quell’età, sono letteralmente sconvolti dall’azione degli ormoni, non è ovviamente, solo il corpo a cambiare ma anche e soprattutto la mente.

In alcuni casi è un passaggio difficilissimo che può portare anche turbamenti. Subentra una fase di grande pudicizia soprattutto nelle femmine che devono affrontare anche l’arrivo del ciclo mestruale. Arriva una nuova visione del mondo e si comincia a vedere l’altro sesso in un’ottica nuova.

Le prime esperienze, dai baci alle prime carezze, conferiscono ai giovani quell’ingenua presunzione di essere già adulti che è comunque necessaria perché all’interno di essa trovano il coraggio per mettersi in gioco.

Quindi si può anche affermare che se si diventa grandi è anche grazie proprio alla sessualità perché ci proietta molto velocemente nel mondo degli adulti.

Partendo dal presupposto, come abbiamo detto, che la sessualità è un bene individuale, dobbiamo avanzare nella logica naturale che per essere espressa totalmente, al fine di poterne godere pienamente, è necessaria la condivisione con altri esseri umani. Esiste un concetto molto interessante: il progetto di vita.

In modo consapevole o meno, ognuno ha il proprio. Che cos’è?

Cercherò di spiegarlo in un modo semplice: una volta che un essere umano è arrivato a stabilire chi è e che cosa vuole, inizierà ad agire per soddisfare i suoi bisogni proprio attraverso la conoscenza di sé.

Il progetto di vita non è un concetto statico, evolve con noi, attraverso le esperienze. Può mutare anche in modo opposto nel giro di pochi anni. All’interno di esso la sessualità, da un lato ha un gran ruolo e dall’altro ne occupa una gran fetta.

La sessualità deve esserne integrata così da divenire espansione della persona e del suo modo di essere. Attraverso di essa e per essa, affrontiamo delle funzioni che sono per la nostra vita tra le più importanti. Entriamo nel ciclo vitale da protagonisti rispondendo al naturale bisogno della riproduzione. Ma per noi esseri umani, al grado di evoluzione che abbiamo raggiunto a confronto con gli altri animali, la sessualità non si limita di certo a questo.

Siamo molto complessi, soprattutto a livello mentale tanto da riuscire a scindere il concetto di riproduzione dall’aspetto ludico e piacevole. Anzi, mi spingo oltre: la riproduzione oggi è diventata una funzione “razionalizzata” almeno nelle culture più civilizzate. Le coppie progettano o vorrebbero riuscire a progettare l’arrivo di un figlio. La procreazione tende, oggi più che mai, ad essere pianificata, attraverso la considerazione di molti fattori come l’aspetto economico, la stabilità della coppia ecc.

Quindi questa funzione esce un po’ dalla sfera istintiva, rimanendovi a livello di desiderio sopratutto da parte delle femmine.

L’istinto investe totalmente, invece, l’aspetto ludico e piacevole.

Per tutti noi il sesso è prima di tutto la ricerca del piacere fisico. Sia che lo ammettiamo o meno, è uno tra i pensieri che più di tutti occupa tempo e spazio nella nostra mente a partire dall’adolescenza fino arrivare alla fase senile inoltrata. Tanto è vero che il periodo nel quale si desidera un figlio è notevolmente inferiore e in media abbraccia, oggi, un periodo di dieci anni che va circa dai 30 anni fino a poco più dei 40 anni di vita. Sia prima che dopo, la sessualità è molto ben presente in ognuno di noi.

Successivamente, attraverso la sessualità, cerchiamo di soddisfare un altro grande bisogno: la relazione. Siamo spinti nella ricerca di un partner con il quale poter vivere i nostri impulsi, i nostri desideri, le nostre fantasie in un gioco vicendevole di libera comunicazione e di scambio fisico, emotivo e affettivo. Cerchiamo complicità e sinergia che partono dal letto per proiettarsi in un rapporto di coppia più dilatato in una visione di convivenza che va avanti nel tempo, un’unione matura e consapevole che possa trasformarsi in un’entità compatta.

Anche qui, l’importanza delle esperienze non viene di certo trascurata, attraverso la sessualità, ma non solo, lentamente capiamo chi siamo e cosa vogliamo e dobbiamo sempre essere pronti a cambiare direzione, se le voci interne ce lo suggeriscono.

Per seguire il nostro percorso di crescita dobbiamo confrontarci con gli altri, dobbiamo sperimentare il più possibile perché la sessualità è condivisione e scambio nella quale si dà e si riceve, non solo piacere fisico, anche una serie di informazioni che una volta elaborate al meglio, ci offrono appunto la possibilità di crescere.

Le prime esperienze, sia sessuali che relazionali, spesso sono tragiche. Sono, nella gran parte dei casi, destinate a finire con la conseguenza che tutti noi ne usciamo con le ossa rotte.

Nella sofferenza dovremmo capire i nostri errori, sia di un’eventuale scelta dei partners e soprattutto dei motivi che ci hanno spinto a compierla e sia i nostri errori di comportamento all’interno di una relazione che avrebbe potuto funzionare se alla base c’era amore stima e soprattutto attrazione fisica.

Le esperienze sono dunque alla base per il raggiungimento di una consapevolezza sia di noi stessi che dell’ambiente che ci circonda.

La sessualità ha molte caratteristiche comuni a tutti gli umani che possono essere riassunte in un’unica definizione: “ricerca del benessere come una componente fondamentale della vita”. In questa definizione raccogliamo tutto quello che è stato detto fino ad ora.

Tuttavia dobbiamo sempre tener presente un altro concetto molto importante che è la spina dorsale di tutto questo libro: la sessualità cambia da individuo a individuo e anche nello stesso individuo evolve con il passare degli anni.

Sapere questoha un’importanza enorme, innanzi tutto perché capire le differenze esistenti tra un individuo e l’altro, dovrebbe spingerci ad accettarle e incuriosirci a conoscerle al fine anche di avere più opportunità di sperimentare le nostre attitudini latenti. In secondo luogo sapere che anche in noi stessi è continuamente in atto un’evoluzione, ci consente di non giudicare gli altri perché forse un giorno potremmo trovarci con la voglia di vivere altre esperienze e di non considerare la nostra sessualità in modo assoluto e completata al fine di non auto-censurare nuovi stimoli.

Esistono persone malate le quali subiscono una visione distorta della loro realtà e persone che non lo sono ma che hanno soltanto una visione un po’ estrema se non diversa dalla media.

Tali visioni si traducono in comportamenti che se non nuocciono né a se stessi né agli altri, sono da considerarsi normali, al limite non condivisibili ma normali.

L’autoerotismo, il sesso di gruppo, il sesso occasionale, anche a pagamento e anche l’omosessualità, nelle sue diverse espressioni, fanno dei nostri comportamenti un gioco che definisce la nostra natura eclettica, empirica, sociale, multietnica e desiderosa di esprimersi e di condividere.

La capacità di entrare in relazione con gli altri, sia solo fisica che in modo più profondo, è determinata in gran parte dal nostro bagaglio affettivo che ci portiamo dietro fin dall’infanzia.

Il contatto fisico sperimentato da un bambino con i genitori determinerà la fiducia nel lasciarsi andare da adulto. Il numero di carezze che riusciamo a dare nella vita è direttamente proporzionale a quelle ricevute da bambini.

L’affetto che abbiamo ricevuto, la stima per i piccoli grandi successi della nostra crescita e la grande fortuna di essere stati considerati dei piccoli adulti, ci renderà persone in grado di completarsi e di amare.

Se la nostra sessualità è innata, comincerà ad essere influenzata, nel suo sviluppo, proprio nei primissimi anni di vita.

 

   Davide Ragozzini

 

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