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Riflessioni sulla Psicosintesi

Riflessioni sulla Psicosintesi

di Fabio Guidi     indice articoli

 

Trasforma te stesso

Ottobre 2010

 

Trasforma te stessoProgressivamente, lungo la Via, si fa strada l’aspetto più elevato della volontà che, dopo essere diventata forte ed efficiente, deve sviluppare un aspetto transpersonale. Tale aspetto consiste, come dice Assagioli, nello “scegliere mete coerenti con il benessere degli altri ed il bene comune dell’umanità”.
Tuttavia, per far questo dobbiamo superare tre ostacoli fondamentali, che rappresentano stati egoici sempre più sottili.
Il primo è costituito dall’egoismo, cioè dall’incapacità di rinunciare a qualsiasi desiderio di possesso, ignorando o calpestando chiunque si trovi sulla nostra strada. È l’aspetto più rozzo e infantile.
Il secondo ostacolo è costituito da un atteggiamento un po’ meno evidente. Si tratta dell’egocentrismo, l’incapacità di uscire dal proprio punto di vista, chiudendosi nelle proprie sicurezze. Piaget parla, a questo proposito, di “egocentrismo cognitivo”, anch’esso tipico del bambino.
Infine, abbiamo l’ostacolo dell’incomprensione, intesa come l’incapacità di intuire esistenzialmente una situazione, di calarsi in profondità nell’altro. Questo terzo ostacolo impedisce l’empatia, l’unica in grado di dar vita ad una calda e vibranterelazione.
Per sviluppare il terzo aspetto della volontà, cioè la volontà «buona», secondo il linguaggio assagioliano, bisogna uscire dalla prigione dei propri bisogni egoici, che accompagnano l’uomo che vive nella pretesa infantile, nell’ottusità mentale, nel conflitto relazionale... L’esercizio fondamentale, in questo senso, consiste nell’immedesimarsi nell’altro, ‘mettersi nei suoi panni’, ‘sentirsi’ lui. É così che si  inizia a sviluppare il «contatto» profondo.

Può così iniziare la trasformazione interiore. ‘Tras-formare’ significa ‘andare al di là della forma’, cioè superare l’Ego, la personalità esteriore, la menzogna nell’uomo: in altre parole, morire e rinascere. Tutte le religioni parlano della morte che deve aver luogo durante la nostra esistenza terrena, una morte che deve precedere la rinascita spirituale: deve morire la fiducia nelle proprie false certezze, deve morire l’eccessiva considerazione che abbiamo di noi stessi, l’orgoglio… insomma, deve morire gran parte della nostra personalità. Così si esprime il maestro Gurdjieff:

 

“Il nostro sviluppo è simile a quello di una farfalla. Noi dobbiamo morire e rinascere, come l’uovo muore e diventa bruco, il bruco muore e diventa crisalide, la crisalide muore perché a sua volta possa rinascere la farfalla. È un lungo processo, e la farfalla vive solo un giorno o due. Ma il disegno cosmico si realizza. La stessa cosa vale anche per l'uomo. Dobbiamo distruggere i nostri involucri protettivi. I bambini non ne hanno; e quindi dobbiamo diventare come dei bambini piccoli.”

 

È proprio questo processo di trasformazione interiore che si qualifica come il cammino transpersonale o, in altri termini, la Via spirituale. Meta del cammino transpersonale è l’«autorealizzazione», e cioè l’attuazione delle proprie potenzialità umane.
Proviamo a pensare ad una persona che riteniamo autorealizzata: perché la consideriamo tale? quali caratteristiche esprime? quali valori? Proviamo anche a riflettere su quali siano gli attuali modelli di autorealizzazione. Dice Maslow:

 

“Ogni epoca, all’infuori della nostra, ha avuto un proprio modello, un proprio ideale. La nostra cultura li ha scartati tutti: il santo, il profeta, l’eroe, il cavaliere, il mistico… E quasi tutto ciò che ci è rimasto altro non è se non l’uomo bene adattato e privo di problemi, in realtà un surrogato estremamente pallido e dubbio della vera umanità. Saremo forse presto in grado di impiegare, a nostra guida e modello, l’essere umano che pienamente si sviluppa e realizza se stesso, quello nel quale tutte le potenzialità giungono alla totale pienezza, quello la cui natura interiore si esprime liberamente, anziché venire deformata, repressa o negata.”

 

É evidente la mancanza di validi «modelli» nella società contemporanea. Rimane l’individuo di successo, indipendentemente dal motivo per cui ha ottenuto il successo e la fama. Oggi si ricerca solo la visibilità, il riconoscimento della massa, mascherando la paura di riconoscere che non sappiamo chi siamo veramente e che cosa vogliamo veramente. In questo modo esorcizziamo lo spettro del fallimento e della solitudine.
Tuttavia, la vera autorealizzazione è indipendente dal successo. Tutti gli autori della psicologia umanistica e transpersonale, entro cui la Psicosintesi si colloca, concordano sul fatto che durante il processo di trasformazione interiore - che si concluderà con la realizzazione della Coscienza dell’Unità - la persona diventa pienamente umana, cioè capace di assumere un orientamento più centrato sul mondo e meno su se stessa, più spontanea nelle sue relazioni e più creativa nelle sue attività, più integrata e più… ‘eroica’. Ma dell’«eroismo» parleremo un’altra volta.


     Fabio Guidi

 

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