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Ipazia: Riflessioni Filomatiche

di Alessandro Bertirotti
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Essere figli, una sfida, un'avventura

Di Eliseo Palazzo   Aprile 2015

 

<<Nel nome del padre, del figlio, dello spirito santo>>.

 

Potremmo riassumere così il percorso che ogni-Uno di noi attraversa negli anni della propria Vita.
Non me ne vogliano i non cattolici, gli atei, i politeisti, gli spiritualisti, eccetera.
Credo sia un assunto fondamentale, una verità inoppugnabile, quella della stretta relazione fra due figure necessarie all'esistenza terrena, il padre ed il figlio, e la terza (che le contiene entrambe), lo spirito, santo perché puro e naturalmente, o meglio, trascendentalmente assoluto rispetto alle parti, di cui é composto.
Non me ne vogliano, in questo caso, i credenti, per la lettura alternativa e complicata, che mi sono permesso di dare all'incipit di ogni atto di fede, espresso più o meno ad alta voce.
Se non fosse per il fatto che, osservando più attentamente la questione, stiamo comunque parlando di un quarto elemento, la famosa "quaternitas", che ingloba i soggetti protagonisti sopra riportati, sarebbe probabilmente tutto più semplice.

 

Di cosa parlo? Della Vita.
La Vita intesa come Esistenza, come Esperienza, come Formazione ed Educazione, Socialità, Gioco e Difficoltà, "Periculum" (inteso come Prova) e Spensieratezza, Fede, Amore, Felicità, sentimento dell'Eterno.
La Vita é un mix, che a ben vedere contiene in sé di tutto un po'; un contenuto che oscilla fra il bene ed il male (più o meno relativi), fra momenti ed occasioni a noi convenienti ed altri meno.
La vita che inizia col concepimento di un nuovo Individuo, la vita che continua e scopre di essere ancora "in itinere" con la venuta di un nuovo Soggetto-Figlio; la vita che sa di poter contare su un nuovo Futuro in potenza (appunto, un Figlio), che va a colmare un vuoto nel Presente in atto, tramite l'unione di due corpi.

 

Ma cosa sono questi due Corpi (i Genitori), se non a loro volta Vita? Cosa sono se non Figli anch'essi? Cosa sono se non un ''ex Futuro'', nonché un Presente tendente ed utile a creare nuovo Futuro?

 

La Verità dell'esistenza é che viviamo un circolo, che non coincide con nuove idee rivoluzionarie, trovate copernicane della modernità, riguardanti nuovi metodi di procreazione.
La Vita fa il suo corso e noi siamo i suoi protagonisti.
Ne siamo protagonisti recitando più parti del canovaccio, più o meno annunciato o conosciuto; ne siamo protagonisti prendendo parte all'opera esistenziale con diverse sfaccettature contemporaneamente.
Due di queste sfaccettature, che più siamo soliti usare, sono quelle dell'essere talvolta Figli, talvolta Padri; anzi, se analizzato più profondamente, i due ''stadi'' coincidono, nonostante uno abbia la meglio sull'altro, a seconda delle circostanze.

 

Tutti siamo Figli di qualcuno: innegabile; il contrario é quasi indimostrabile; dovremmo viaggiare molto indietro nel tempo e scoprire una realtà alternativa che vada a scardinare definitivamente le conoscenze fin qui acquisite, nonché le colonne portanti delle fedi religiose sparse in tutto il mondo.
Insomma, sarebbe veramente un'impresa riuscire ad affermare che l'Umanità intera sotto questo punto di vista si è sbagliata.
Siamo Figli dal, e nel, momento in cui veniamo concepiti e dati alla luce (e già questa é una sfida non indifferente, sembra quasi una "full immersion" per farci capire di che pasta é fatto il mondo, non sempre ''morbido'' ed agevole da affrontare insomma).
Siamo figli quando veniamo educati da chi ha contribuito a darci questa Possibilità di vivere (Possibilità da sfruttare fino in fondo, perché nonostante la popolazione mondiale sia composta da miliardi di persone, dovremmo ritenerci tutti, ma proprio tutti, nessuno escluso, dei privilegiati), figli in quanto eredi di ricchezze di un valore inestimabile, quali la tradizione familiare, la cultura trasmessaci, il bene a noi conferito, le conoscenze di centinaia di anni di esperienza e di storia umana.
Siamo figli anche quando dobbiamo ubbidire ai voleri dei genitori; lo siamo anche quando, per esempio, disobbedendo a queste stesse direttive, ne ricaviamo uno scappellotto o una punizione più o meno severa.
Siamo figli quando prima di dormire il padre o la madre (perché no, anche entrambi) ci lasciano in custodia il bacio della buona notte, una sorta di amuleto, che teniamo stretto per cacciare i mostri da sotto il letto, quando siamo piccoli, o per continuare ad affermare ogni giorno, sul finire dello stesso, che i nostri genitori sono i migliori e non li sostituiremmo con nessun altro al mondo.

 

Il caso, anzi, la Vita vuole, però, che anche loro pensino la stessa cosa, abbiano gli stessi nostri pensieri.
Anche loro, seppur austeri, arrabbiati perché ad esempio torniamo alle cinque il sabato notte o con un cinque nella pagella scolastica, in realtà ci spronano a fare meglio nello studio e si preoccupano per noi, perché <<in giro ci sono i matti>>.
In realtà proprio loro, probabilmente, hanno commesso gli stessi errori in gioventù, quando ancora erano ''solamente'' Figli e non ancora Genitori, quando i loro stessi Padri e Madri, a loro volta, si indignavano per una nota sul diario o perché era stato alzato troppo il gomito.

 

Potrei cercare migliaia di esempi di vita quotidiana, che possano rappresentare il Rapporto Genitori-Figli o, ancor più nello specifico, relativamente al tema trattato, quella che mi piace chiamare ''la Ciclicità degli Eredi'', in quanto siamo predisposti per natura a vivere un'Esperienza giocando il ruolo di prole prima, di Papà/Mamma poi, con la possibilità di concedere quest'opportunità ad altri Esseri; il tutto però sotto il segno identificativo di appartenenza stretta alla grande Famiglia di Madre Natura.

 

Sì, perché nonostante il Progresso lasci passare un messaggio di superiorità umana rispetto alla Natura, al contrario Noi siamo estremamente connessi ad Essa e all'Architetto del Mondo, che può essere definito Dio, Pan, l'Assoluto, a seconda della religione professata o della cultura acquisita e conosciuta.

 

Ovvero, in definitiva possiamo definirci Testimoni delle Verità mondane e, grazie ai più saggi ed esperti, anche di quei Fenomeni soprannaturali, che possano spiegarci il Fondamento di Tutto.

 

E' necessario quindi garantire ai Figli in atto, sempre e comunque, oggi così come in futuro, una adeguata Istruzione ed una buona Educazione, dirette al miglior Vivere con gli Altri, indirizzate verso una Socialità, che sia propedeutica al, ma anche propizia in vista del, Bene comune inteso come il mirare ad uno stesso Obiettivo, che comprenda Libertà e Giustizia.
La Società quindi, in base all'enorme bagaglio scientifico e storico che porta con sé, deve promuovere per i propri Figli una vita sociale, la quale sia Maestra e chiarificatrice dei processi che portano al Futuro.
Futuro che a tutta prima sembra appartenere ad un'altra categoria, ma che in realtà, proprio per natura, abbiamo nelle nostre mani (ovviamente seguendo la Legge morale).

 

Infatti, quando penso a questo Ciclo ''Figlio-Genitore-Figlio'', lo immagino come una staffetta nelle gare di atletica: noi siamo i Corridori ed il Testimone i Beni spirituali e Materiali, che andiamo a trasmettere e passare all'atleta successivo.

 

In definitiva, quindi, non smettiamo mai di essere Figli, con tutte le conseguenze del caso.
Facendo bene attenzione al nostro vivere quotidiano, senza dunque lasciare niente al caso e riflettendo a fondo sulla realtà vissuta, sulle Scelte fatte, possiamo renderci conto di quanto il ruolo del Figlio sia fondamentale, oggi e per sempre.
Ogni Figlio nato sembra esercitare infatti un grande Potere, attirando intorno a sé le attenzioni di tutti, crescendo con l'aiuto dei cari, ''esplodendo'' con le proprie capacità e potenzialità, influenzando ciò che sta intorno.
In modi diversi, dunque, ogni essere umano-Figlio ha, nel corso della propria vita, il dovere ed il piacere, l'onore se non anche quindi l'onere, di essere e rendersi Protagonista.
Da una parte l'umano ha l'onore di essere Figlio, perché è come se fosse il nuovo terreno, su cui viene seminato quello che sarà il Futuro; dall'altra, invece, l'umano ha l'onere di essere Figlio, perché dovrà fare di tutto per mantenere in buone condizioni il suolo e continuare a garantirne la fertilità (istruendo di conseguenza i propri figli), grazie a trucchi del mestiere ottenuti dai propri Genitori, che a loro volta avranno avuto modo di apprenderli quando erano figli.

 

Insomma, essere Figli non è per niente semplice: come già accennato in precedenza, sin dall'inizio, sin da quando veniamo concepiti (anche se qualcuno ritiene che l'embrione non sia un individuo a tutti gli effetti, ahinoi..), le nostre Responsabilità nei confronti del Mondo fioriscono ed aumentano sempre più di numero e credo che sia questo, che (seppur inconsciamente) contribuisca al crearci Paure e Timori vari nell'Infanzia fino all'Adolescenza; ed è necessario che i Genitori seguano i ''nuovi arrivati'' passo dopo passo, guardando con occhio critico, a partire dalla propria esperienza trascorsa, ma anche con sguardo vigile, la ''promenade'' dei fanciulli lungo le strade del Mondo, in modo tale da proteggerli ed indirizzarli verso i percorsi più lievi, piacevoli ed illuminati, facendo loro evitare i sentieri più tortuosi ed oscuri.

 

Solo con l'aiuto efficace degli ''ex Figli'', solamente tramite una Testimonianza pura dei Figli-oramai-Genitori nei confronti dei Figli-in-itinere, sarà possibile costruire un orizzonte roseo con altrettanti Figli-futuri-Genitori, che daranno la Vita ad altri Figli-futuri.

 

Per concludere, quindi, la Vita intera può essere definita come un ''continuum'' temporale, un'unione materiale e spirituale dei tre Momenti principali dello scorrere del Tempo (Passato, Presente e Futuro) e di quelli ''secondari'' perché meno evidenti ad una prima occhiata, ma altrettanto fondamentali e necessari al proseguo dell'Esistenza, ovvero lo scorrere incessante dell'Esperienza e della Storia umana, costituita da Noi tutti, nessuno escluso, Figli della Natura; ed in quanto tali siamo anche possessori e portavoce dell'Eternità, di quello Spirito, cui facevo riferimento all'inizio di questo scritto, l'Amore (la parola stessa significa ''senza morte'') regalatoci da chi ci vuole e vorrà sempre Bene; l'Amore da trasmettere a chi verrà dopo di Noi, ma pur sempre nel nostro nome.

 

Dunque, nel nome del Padre e del Figlio.

 

   Eliseo Palazzo

 

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