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Riflessioni sulle scienze

 

Riflessioni sulle Scienze

di Alberto Viotto    indice articoli

 

 

Addio alle banche

Luglio 2013

  • La svolta tecnologica

  • Diffusione universale

  • Investimenti

  • Utilizzo dei depositi

  • Uffici territoriali e call center

  • Assegni

  • Fattibilità e costi

  • Risparmi per i cittadini

  • Il ruolo residuo delle banche

 

Le transazioni finanziarie sono ormai completamente automatizzate e la loro gestione ordinaria potrebbe essere centralizzata ed assimilata a servizi come l'anagrafe o il catasto. In questo articolo si propone l’istituzione di una struttura che le renderebbe gratuite e permetterebbe di fare a meno delle banche per la normale operatività.

 

La svolta tecnologica

Le transazioni finanziarie non richiedono intervento umano, se non per l’approntamento ed il controllo delle infrastrutture informatiche e per la gestione di eventuali problemi. In questo modo si è potuti arrivare alla gestione dei conti correnti da Internet, con la possibilità di effettuare bonifici, pagare bollette, gestire carte di credito da casa. Se si vuole prelevare o versare del contante, lo si può fare ad uno sportello automatico; non c’è mai bisogno di recarsi in banca, né serve intervento umano. D’altra parte, se ci si reca in una filiale per operazioni ordinarie, l’impiegato allo sportello si limita a fare per noi le stesse operazioni che potremmo fare da Internet, ed è soltanto una interfaccia diversa ai sistemi centrali.

I costi di un conto gestito via Internet sono molto bassi, tanto che spesso non c’è canone e tutte le operazioni sono gratuite: le banche che lo offrono guadagnano sui servizi addizionali. A tutti gli effetti un conto bancario di base è ormai una “commodity”, un servizio senza particolare valore aggiunto che può essere svolto in modo indifferenziato da qualunque operatore con un costo estremamente basso. D’altro canto buona parte delle transazioni finanziarie (come il bonifico, di gran lunga la più comune) si riducono all’aggiornamento al ribasso del numero che rappresenta il saldo di chi lo effettua ed al simmetrico aumento del numero che rappresenta il saldo di chi lo riceve.

Si potrebbe quindi svincolare dalle banche la maggior parte dei correntisti, che effettuano soltanto operazioni ordinarie e non chiedono prestiti (che richiedono la valutazione dell’affidabilità del creditore). Si potrebbe agevolmente centralizzare questo servizio, ovviamente con tutte le necessarie salvaguardie di sicurezza, riducendone ulteriormente i costi e rendendone universale la diffusione. Questa infrastruttura (”Centrale di scambio”) dovrebbe essere senza fine di lucro e completamente gratuita, finanziata (per una cifra comunque molto bassa) dallo Stato, anche se dovrebbe nascere al di fuori dell’attuale ambiente burocratico statale.

Lo Stato gestisce molte informazioni che ci riguardano, dove abitiamo, dove siamo nati, se siamo sposati, se abbiamo dei figli, se possiamo guidare. Potrebbe gestire anche l’informazione “quanti soldi abbiamo” – perché è a questo che si riduce ciò che possediamo dopo la completa smaterializzazione del denaro.

 

Diffusione universale

Presso il conto tenuto dalla Centrale di scambio si potranno appoggiare gratuitamente carte di credito di gestori che prendano accordi in tal senso ed utenze di qualsiasi genere, come già avviene abitualmente per i conti on-line. Si fornirà a richiesta, con il solo pagamento delle spese di invio, una carta Bancomat con la quale si potranno effettuare prelievi di contante da qualsiasi sportello automatico (50.000 in Italia) pagando la sola commissione interbancaria (56 centesimi) e che potrà essere usata anche per i pagamenti diretti presso gli esercizi convenzionati.

Per ottenere una diffusione universale si assocerà un conto ad ogni cittadino (identificato con il codice fiscale), ad ogni azienda (identificata con la partita IVA) e ad ogni entità statale. Un bonifico verso uno di questi conti sarà considerato un pagamento che è obbligatorio accettare, come una consegna di contanti. Qualsiasi richiesta di pagamento dovrà riportare gli estremi del conto su cui effettuare il pagamento e la causale da indicare. Si potrà pagare in altro modo solo se le due parti lo concordano, evitando l’uso ancora molto diffuso delle richieste di pagamento tramite bollettini postali, che hanno un costo elevato e richiedono di recarsi fisicamente presso un ufficio postale. Tutti i versamenti da parte della Pubblica Amministrazione (a cominciare dagli stipendi dei dipendenti pubblici) verranno effettuati esclusivamente sui conti della Banca Liquida.

 

Investimenti

Nonostante la gratuità dei conti online di base, le banche guadagnano con la consulenza sugli investimenti e le commissioni sull’acquisto di titoli ed azioni. Queste consulenze sono in larga misura inutili: le banche non sanno come andranno i mercati finanziari, tanto è vero che la stragrande maggioranza dei fondi di investimento si rivela un investimento peggiore di un investimento neutro, basato sulla media del mercato, come documentato dallo studio di Mediobanca “Indagine sui fondi e Sicav italiani” e da diversi altri studi (1)

Per riuscire a fare a meno delle banche per buona parte degli investimenti finanziari, presso la Centrale di Scambio si potranno acquistare o vendere senza alcuna spesa o commissione titoli di Stato (il taglio minimo è di 1.000 €  per cui, al di là di una ragionevole cifra da tenere sul conto per ogni evenienza, si potrà investire la parte eccedente in titoli a basso rischio anche a breve o brevissima scadenza). Si potrà effettuare gratuitamente anche la compravendita di azioni o obbligazioni di aziende che prendano accordi in tal senso e di titoli che replicano gli indici azionari, per investimenti in azioni a rischio limitato.

 

Utilizzo dei depositi

I soldi depositati sui conti correnti sono utilizzati dalle banche per effettuare dei prestiti (le banche sono tenute soltanto a trattenere la cosiddetta riserva frazionaria, oggi pari al 2%), con l’effetto che se tutti i correntisti di una banca chiedessero contemporaneamente indietro i loro soldi quest’ultima non sarebbe in grado di soddisfare le loro richieste. Per evitare questo pericolo i soldi depositati sui conti correnti sono garantiti dallo Stato, che per questo motivo richiede una tassa annuale (detta “bollo”) di 34.20 euro.

I soldi depositati sui conti della Centrale di Scambio, invece, non saranno reinvestiti, per essere sempre disponibili senza alcun rischio, per cui questi conti non dovranno essere gravati dal bollo. In questo modo non potranno fruttare interesse, il che non rappresenta un problema perché la remunerazione media dei depositi è oggi irrisoria. In questo modo si avrà una chiara separazione tra i soldi a disposizione e sempre garantiti ed i soldi investiti, gravati da un inevitabile rischio.

 

Uffici territoriali e call center

L’operatività principale sarà da Internet, da cui sarà possibile effettuare gratuitamente ogni operazione. Si istituirà inoltre una rete di uffici territoriali, approssimativamente uno ogni 30.000 abitanti (circa 2.000 in tutto), per ricevere le chiavi di accesso dietro identificazione con documento di identità (come già avviene per chi vuole aprire un conto corrente bancario) e per chi non volesse operare da Internet o utilizzare gli sportelli automatici Bancomat, Presso questi uffici si potrà effettuare qualsiasi operazione con l’assistenza di un addetto, dietro pagamento di un ticket (si stima 1 euro ad operazione). Per i piccoli comuni che non disporranno di un ufficio territoriale queste funzioni saranno svolte da uffici postali delegati.

Per risolvere eventuali problemi si istituirà un call center (si possono stimare circa 5000 addetti). Le chiamate saranno gratuite in caso di effettivo disservizio, addebitate (con un ticket) in caso si tratti soltanto di una richiesta di aiuto.

 

Assegni

Gli assegni sono una modalità di transazione inefficiente che va disincentivata. Comunque, se si è accettato un assegno, lo si potrà versare sul proprio conto recandosi presso un Ufficio territoriale o da sportelli automatici evoluti (già esistenti), dietro pagamento di un ticket.

Un correntista della Banca Liquida potrà richiedere, a pagamento, un libretto degli assegni, ma saranno forniti gratuitamente dei libretti di “promesse di pagamento” con formato analogo a quello degli assegni e che li possono sostituire. Firmando una “promessa di pagamento” ci si impegna ad effettuare un bonifico nei termini indicati. Se il pagamento non viene effettuato la “promessa di pagamento” non onorata equivale ad un assegno scoperto. In questo modo – se non si verificano problemi – non c’è bisogno di gestire documenti cartacei.

 

Fattibilità e costi

L’infrastruttura della Centrale di Scambio sarebbe molto simile a quella di qualsiasi banca on-line, soltanto più grande - ma già oggi banche come Intesa o Unicredit hanno più di dieci milioni di conti e l'ordine di grandezza non cambierebbe. I costi della infrastruttura informatica possono essere valutati in pochi milioni di euro, irrisori rispetto ai possibili benefici. Call center ed uffici territoriali si pagheranno praticamente da soli grazie ai ticket per l’utilizzo.

Per proteggere la privacy dei conti da chi li gestisce si adotteranno le stesse cautele che si utilizzano oggi in una qualsiasi banca - i.e., la crittografia. Anche oggi comunque può capitare che un dipendente di una banca venga a sapere cose che non dovrebbe sapere – come nel caso del bancario svizzero Hervè Falciani che ha sottratto e venduto la lista dei correntisti. Per quanto riguarda la riservatezza dei dati, infine, si osserva che il trasferimento al Fisco delle informazioni è già previsto dalla normativa attuale. (2)

 

Risparmi per i cittadini

Il costo medio di tenuta di un conto bancario è stato calcolato nel 2012 dalla Banca d’Italia in 105 euro annuali (3), una media tra chi utilizza un conto tradizionale, più costoso, e chi utilizza un conto on-line, sostanzialmente gratuito. Anche chi dispone di un conto on-line, però, paga alle banche commissioni per l’acquisto di titoli, azioni o obbligazioni, ed alle Poste le spese per i bollettini postali per multe, vari oneri (come il rinnovo della patente), richieste di gruppi o associazioni (molte scuole ad esempio richiedono un versamento con bollettino postale per le gite o le attività extrascolastiche).

Tutte queste spese, incluso il “bollo” di 34.20 euro annui, non sarebbero più necessarie, al di là degli oneri effettivamente giustificati, come la commissione di 56 centesimi per l’utilizzo Bancomat ed i ticket di 1 euro per chi preferisce recarsi presso gli uffici territoriali invece di operare da Internet. Si può calcolare in media un risparmio di diverse centinaia di euro all’anno per cittadino.

 

Il ruolo residuo delle banche

Si prevede che la maggior parte dei cittadini utilizzerà esclusivamente il proprio conto presso la Centrale di Scambio, non avendo motivo di mantenere un altro conto presso una banca tradizionale. Grazie alla facilità e gratuità degli investimenti strutturati (come l’acquisto di titoli di Stato, obbligazioni societarie, azioni, ETF), ci si rivolgerà alle banche soltanto nel caso si vogliano investire soldi con un rendimento migliore di quello degli investimenti strutturati o se si richiederanno dei prestiti. Le banche non dovranno più gestire la normale operatività né disporranno più di fondi da investire in modo generico (assurdo ad esempio che acquistino titoli di Stato - un investimento dalle condizioni molto chiare e con rischio bassissimo - con soldi che in ultima analisi appartengono ai loro correntisti, quando gli stessi correntisti potrebbero acquistarli direttamente).

In questo modo le post-banche potranno concentrarsi sulla valutazione dell’affidabilità dei soggetti a cui erogare prestiti, il che rappresenta un effettivo contributo al funzionamento dell’economia. Poiché la gestione ordinaria sarà affidata alla Centrale di Scambio ed i soldi dati alle banche saranno un investimento a rischio come ogni altro, cesserà il loro potere di ricatto sui governanti: se una banca presterà soldi a soggetti non in grado di restituirli, oppure li perderà in speculazioni avventate (come quelle sui derivati) ne soffriranno coloro che le hanno affidato dei soldi per investirli.

Il numero di persone cha lavorano nel settore della finanza diminuirà, ma si perderanno soltanto posti di lavoro inutili ai fini della ricchezza della società e che in ultima analisi sono un fardello sulle spalle di chi svolge un’attività produttiva.

 

   Alberto Viotto

 

Se qualche lettore trovasse questo articolo interessante o ne volesse discutere, all'autore farebbe piacere ricevere delle e-mail all'indirizzo: alberto_viotto@hotmail.com


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NOTE

1) www.riflessioni.it/scienze/teoria-mercati-finanziari-1.htm

2) decreto legge n. 201/11

3) www.bancaditalia.it/vigilanza/analisi/Indagine-2012-costo-conti-correnti.pdf


 

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