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Riflessioni sul Senso della Vita

Riflessioni sul Senso della Vita

di Ivo Nardi

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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista a Ignazio Licata

Dicembre 2010

 

Ignazio Licata, fisico teorico ed epistemologo, ha studiato con D. Bohm e G. Arcidiacono. Si è occupato di fondamenti della teoria quantistica, cosmologia, reti neurali e fisica dell'emergenza. L'attenzione costante per l'epistemologia come momento interno e critico del fare scienza l'ha condotto ad occuparsi di processi cognitivi. E' autore di numerose pubblicazioni e libri, tra cui "Osservando la Sfinge" (Di Renzo, Roma), sulle questioni fondazionali della fisica quantistica, e "La Logica Aperta della Mente" (Codice, Torino), "Piccole Variazioni sulla Scienza" (Effatà, Torino), ha curato "Physics of Emergence and Organization" (World Scientific), "Crossing in Complexity" (NovaScience), "New Trend in Quantum Information" ( Aracne, Roma). Collabora con il progetto Sole24OreNova100 con il blog "ApertaMente". Per gli alti meriti di ricerca e diffusione culturale ha ricevuto il Premio Le Veneri per la Scienza nel 2008 e la Targa Pirandello nel 2010. Su questo sito cura una rubrica dedicata alla fisica quantistica: La Sfinge e Dintorni.

 

1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?

A parte gli stordimenti egotici che ogni tanto scambiamo per felicità, è - o dovrebbe essere - il senso di pienezza del percorso.
Nell'uno e nell'altro caso, non è faccenda che dura molto. E' solo un tassello di un disegno molto più complesso. Nostalgia, malinconia e senso della distanza durano di più, e segnano molto di più le nostre vite.

 

2) Cos’è per lei l’amore?

Tutto, in tutte le sue forme. Alcune invisibili all'occhio pigro.

 

3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?

La sofferenza è l'identico disegno, al rovescio, di tutto ciò che amiamo.

 

4) Professore Licata, cos’è per lei la morte?

Uscire di scena non significa che il teatro muore. Anzi! Spero di poter continuare a leggere le recensioni del mio spettacolo, e sarò contento di sapere che a qualcuno è piaciuto.

 

5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?

In linea generale cerco di fissare nella vita piccole tracce di consapevolezza in un oceano di sensazioni e percezioni. Avere troppe idee predefinite sul percorso dà l'illusione del movimento, ma in realtà si resta fermi. Collettivamente vorrei un mondo più libero ed equo. Personalmente mi piace fare bene una cosa e toccarne i limiti estremi. Quest'ultimo punto è difficile. Si può essere bravissimi solo in un piccolo frammento del sapere. Ed è dura anche così.

 

6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?

Si. Ma il segreto è lasciarsi trovare da lui, e non cercarlo.

 

7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?

Crearsi nicchie ecologiche in cui crediamo di essere protetti e privilegiati è un retaggio evolutivo. In genere di specie estinte, o che si accontentano di poco.

 

8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?

Il bene sa di vero, il male no. Li riconosciamo sempre, ma a volte cerchiamo di ignorarne e sfumarne le distinzioni.

 

9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?

La Fede nell'Ignoto. Non sono particolarmente sensibile all'angoscia ed al terrore "esistenziali". C'è troppa roba interessante in giro per perdersi in queste diffidenze contro la vita.

 

10) Qual è per lei il senso della vita?

La Vita del Senso. Il cambiamento incessante ed impercettibile delle direzioni, abissi, sentieri, anfratti e piani di fuga.


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