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Riflessioni sul Senso della Vita

Riflessioni sul Senso della Vita

di Ivo Nardi

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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista a James Redfield

Giugno 2011

 

Dopo essersi laureato e specializzato in Filosofia Orientale, James Redfield per quindici anni si dedica al recupero di minori disagiati. Al ritorno di un viaggio in Perù scrive di getto La Profezia di Celestino che inizialmente deve pubblicare a sue spese. Il libro esce in sole 3.000 copie, ma, grazie al passaparola, il successo arriva in breve tempo: in poche settimane le copie vendute sono 100.000. L’editore statunitense Warner ne acquista i diritti per 800.000 dollari e da allora il successo dell’autore è stato inarrestabile. James Redfield ha un pubblico di lettori fedelissimi che gli ha dedicato più di 600.000 pagine sulla rete e che discute ancora attivamente sulla bellezza e la spinta al cambiamento che i suoi romanzi e saggi ispirano nella vita di ognuno. I romanzi di Redfield hanno venduto 12 milioni di copie nel mondo e sono tradotti in 35 paesi.

Tra le pubblicazioni più importanti, tutte edite in Italia dalla Casa Editrice Corbaccio: La profezia di Celestino, 1994; La decima illuminazione, 1996; L'undicesima illuminazione, 2000; La dodicesima illuminazione. L'era del risveglio, 2011.

 

1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?

Felicità è uno stato interiore dell’essere di totale serenità, di pace e armonia con se stessi e col prossimo.

 

2) Dottor Redfield cos’è per lei l’amore?

La mia concezione di amore prende ispirazione dalla parola greca: “Agape", ossia amore non solo come sentimento, ma come virtù, stato spirituale, dono di Dio. Sull’“Agape” si fondano i rapporti più profondi che possono instaurarsi tra gli esseri umani. Per i cristiani delle origini era il banchetto comunitario, la comunione, e più in generale il legame attuato nel riunirsi in una comunità umana unita dall’amore fraterno.

 

3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?

La sofferenza fa parte della vita, e può capitare che, sebbene possa sembrare ingiusta e terribile, possa farci diventare delle persone migliori. Spesso la sofferenza ci avverte che qualcosa non va e ci consente di fare qualcosa affinché le cose cambino.

 

4) Cos’è per lei la morte?

Una nuova vita. Credo nella possibilità di un’altra vita oltre la morte. E credo nella comunicazione con l’Aldilà. Sono convinto che l’Aldilà sia qui, tra di noi. E che sia possibile portare nella dimensione terrena la consapevolezza delle anime del Paradiso.

 

5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?

La mia missione è fare la cronaca, attraverso i miei scritti, di ciò che vedo e sento quotidianamente nella realtà che mi circonda, una cronaca dello sviluppo spirituale umano. Per scrivere il mio ultimo romanzo: La Dodicesima Illuminazione, in libreria dal 12 maggio per Corbaccio, ci ho messo 8 anni. Un periodo di costante studio e osservazione, in cui ho rilevato come si stiano verificando dei netti cambiamenti in ciò che le persone pensano della loro vita spirituale. Una vera rinascita spirituale a tutti i livelli e in tutte le religioni.

 

6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?

Certo. Tutti noi siamo al mondo per partecipare a un progetto comune: realizzare una società migliore. Una società in cui tra le varie fazioni politiche si formi un centro illuminato; dove la cultura ritrovi la propria bellezza; dove ogni sistema governativo, insieme a qualunque tipo di impresa realizzata dal genere umano, raggiunga una condizione di Integrità.

 

7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?

Sono d’accordo. Ci troviamo in un periodo della nostra storia in cui tutte le nostre certezze materialistiche sono miseramente crollate, lasciando spazio agli individualismi, al trionfo degli estremismi. Siamo prossimi a un crollo delle strutture sociali. Ma al tempo stesso questo è il momento dell’apertura delle coscienze, del desiderio di autenticità, della nascita di una spiritualità nuova. Siamo maggiormente in grado di vedere la corruzione attorno a noi.

 

8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?

Attraverso l’intelligenza, valutando attentamente quali possono essere le conseguenze delle nostre azioni.

 

9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?

La consapevolezza che esiste un’entità superiore, una Presenza unica che regge le fila del nostro destino. La mia speranza è che ogni tradizione religiosa arrivi a un riconoscimento di quest’unica Presenza, in modo che le differenze tra religioni non suscitino più tanti dissensi.

 

10) Qual è per lei il senso della vita?

Aprirmi agli altri, onorare la Verità, andare oltre le cose materiali.

  • Ringraziamo la casa editrice Corbaccio per aver reso possibile l'intervista al dott. James Redfield.

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