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Spiritualità del Mondo di Vincenzo Tartaglia

Spiritualità del Mondo

Massoneria teosofica. Simbolismo, Sacralità, Esoterismo, Reminiscenza, Profanità.
di Vincenzo Tartaglia   indice articoli

 

Massoneria agonizzante, tra Iniziazione e ignoranza

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- Maggio 2016

 

Ad un primo approccio col Rituale e col Simbolismo, l’Etica massonica sembra invero rivestire gli abiti della Giustizia e del giusto “salario”. Sennonché, tramite l’Iniziazione, spiritualizzando la visione ed alimentando l’intuizione, l’iniziando scopre via via una realtà nascosta e ben differente da ciò che appare a tutta prima! Su cosa allora si erge, l’Etica massonica? Sul desiderio che i Fratelli hanno di riversare verso l’esterno, per l’altrui beneficio, l’Amore che li infiamma benevolmente nell’anima; sulla volontà di mettere le loro conoscenze esoteriche e vitali, al servizio dell’Amore spirituale.
Se possiamo in effetti ritenere universale l’Etica massonica, è perché onnipresenti sono la Luce (Sapienza) ed il Fuoco (Amore): il sole fisico è per tutti; similmente sono per tutti la Sapienza e l’Amore del Sole spirituale, occulto, nostro Modello. Verso questo Centro Universale (G.A.D.U.) convergono le aspirazioni dei Fratelli, se realmente avviati sul sentiero del perfezionamento e dell’immortalità.

In verità il Fratello “illuminato” inclina piuttosto a vedere, nel Sole, la Sapienza e la Giustizia del mondo; il Fratello “infuocato”, che indubbiamente avanza più velocemente dell’altro sul cammino dell’Iniziazione, tende invece a ravvisare in quello stesso Sole soprattutto l’Amore. Al pari di ogni altra forma di vita, noi veniamo peraltro dall’AMORE infinito: dunque l’Amore è quanto di più vero ed elevato sia concesso, fiammella dopo fiammella, alla spiritualità non solo dell’uomo ma di ogni altra Entità ultraterrena.

Diciamo che l’Amore ha in sé la Giustizia, come il Fuoco ha in sé la Luce: mentre dunque la Luce deve adattarsi al Fuoco ed essergli il più possibile fedele, il Fuoco non può che adattarsi a se stesso poiché, essendo SPIRITO, è Onnipresente, Onnisciente, Onnipervadente, Onnipotente. Nulla è immaginabile oltre lo SPIRITO; nulla, oltre l’AMORE spirituale ed altruistico. AMORE e SPIRITO sono il GRANDE UNO: la VITA; il TUTTO.

Sicché un Fratello è veramente giusto ed amabile quando ama spiritualmente, essendo nell’AMORE ogni forma di Giustizia ed ogni altra virtù: potremmo definire “divino” l’AMORE spirituale, se fosse ingiusto e macchiato da impurità? O piuttosto l’AMORE è divino in quanto possiede, in sovrabbondanza, quelle facoltà e virtù che un vero Massone vorrebbe avere magari in minima parte? L’AMORE è per eccellenza divino; è anzi l’Essenza medesima di DIO, Unico e Altissimo. Immaginare un DIO “giusto” non dimostra affatto la grandezza dell’uomo bensì la sua superbia, o meglio l’indigenza spirituale che lo acceca e corrode dall’interno!

Non è tutto! La superbia e l’interiore cecità infatti, passibili di gonfiarsi follemente, suscitano nell’uomo il convincimento di essere a tal punto autosufficiente da potersi sostituire al Creatore-Padre: è così, percorrendo cioè questa oscura via, che l’uomo “terroso” e superbo diventa lo zimbello di se stesso e della Creazione!

Come! Questo “puntino” che vaga nello SPAZIO infinito, e che mai raggiungerà la totale autoconoscenza; questa anima che ancora sulla Terra è sballottata tra il bene ed il male, quasi sempre confondendo l’uno con l’altro; insomma l’uomo, malgrado le sue imperfezioni e limitatezze ardirebbe, proprio lui, pesare la Giustizia dell’Altissimo DIO di CUI ha assoluta ignoranza?! Questo è davvero maledettamente umano!

La forza del nostro vivere non è suscitata dalla Giustizia, da una Bilancia; bensì dal divino eccesso che è l’AMORE, miracolo di se stesso, padrone di ogni equilibrio e squilibrio.

La CAUSA di ogni cosa e di tutte le cose non è la Luce, ma il FUOCO Oscuro: è la NOTTE MADRE, che s’illumina volta a volta per manifestarsi e partorire esseri viventi.

 

Opera per l’altrui bene, Fratello che leggi, e non avrai necessità d’invocare la Giustizia! La quale sarebbe affidabile, perfetta e da invocare soltanto se rimanesse livellata perfettamente ed in ogni momento: …come immobile…; oltre ogni degenerazione…; al riparo da qualsiasi sentimento impuro, e degradante! Ma questo è impossibile poiché la Livella, che alla Giustizia sembra addirsi, è invece essa stessa in continuo movimento al pari dell’anima umana! Che ne dici?
Tutto ciò che si muove è imperfetto, e per migliorarsi necessita dell’Amore e non della Giustizia: questa lascia l’imperfezione soffrire, fino alla morte; l’Amore invece soccorre gli imperfetti, bruciando col suo divino Fuoco le loro imperfezioni!
Se aspetti la Giustizia per essere perfetto ed avvicinarti agli Immortali, resterai eternamente imperfetto e sotto il potere della morte: gli immortali hanno vinto essi stessi la morte grazie all’onnipotenza dell’Amore spirituale, non già costruendo sulla Giustizia.
Dovrai quindi affidarti, anzi abbandonarti al divino Amore spirituale: le sue braccia non hanno fine…A cosa d’altra parte servirebbe l’Amore se già la Giustizia fosse perfetta, completa ed autosufficiente? L’Amore è il fratello più anziano ed esperto, in grado di perfezionare ciò che il più giovane lascia imperfetto.
Sintetizzo dicendo: il Venerabile buono, umano e tollerante, sovrasta il Venerabile giusto; inoltre è massonicamente più longevo…
Certamente dobbiamo adoperarci per essere giusti, equilibrati ed affidabili anziché oscillanti, lunatici ed inaffidabili! Ma l’equilibrio medesimo dovrà essere rotto, per quanto possibile, in favore dell’Amore altruistico. Cosa in effetti desidera da te, l’affamato: che tu sia giusto, o piuttosto che gli manifesti palpabilmente e subito la tua sincera pietà, lo spirito di carità?

 

Mentre la Giustizia necessita di un Modello a cui rifarsi, l’AMORE è Modello a se stesso, non avendo nulla che lo sovrasti e gli porti via la Corona. Sicché un Fratello è tanto più giusto e convincente, e tanto più risplende, quanto più assume come Modello l’AMORE: non questo o quell’amore momentaneo, mascherato e traballante, bensì l’AMORE spirituale che infonde consolazione e comunica certezze. Per un Fratello predisposto ad amare con spontaneità, per naturale inclinazione, la Giustizia costituisce un freno (non si fraintenda!) al desiderio dell’anima di conquistare il Cielo e l’immortalità!
Occorre pur riconoscere che le leggi concepite da uomini, interpretate ed applicate umanamente, assomigliano ad un vaso che, già ideato malamente e realizzato da mani maldestre, è passibile di deformarsi sempre più! Dico che alle umane leggi è imputabile l’incapacità di cogliere e valorizzare, a volte, i migliori istinti degli uomini!
Per quale motivo in fondo, i governanti da sempre declamano in favore della Giustizia dimenticando l’Amore? Certamente perché alla Giustizia si addicono tutti i volti, ma nessuno in particolare: ogni individuo razionale è in grado di farla esistere, entro certi limiti, arbitrariamente e per propria convenienza; per motivi analoghi, potrebbe farla sparire! Per fortuna, sulla Terra, tra gli uomini, non soltanto ciò che sembra bene è limitato ma anche ciò che sembra male: lo dimostra la continuità della Vita, pur tra imperfezioni e limitazioni, pestilenze e lotte e guerre innumerevoli.
Non è peraltro ragionevole immaginare che l’AMORE, Onnipotente nel creare, rinunci all’Onnipotenza quando è chiamato a conservare la VITA infinita: sua Creatura, suo Desiderio, sua Necessità!

 

La sopravvivenza della Massoneria è affidata all’interiore calore dei Fratelli; alla capacità di ognuno e di tutti di tenere sempre acceso, nell’anima, il sacro Fuoco dell’AMORE. Le nostre potenzialità conoscitive non sono la causa, ma l’effetto appunto di tale immateriale Calore, che ci ha dato la vita e resta in noi per risollevarci e ricondurci a sé. Persino l’odio dovrà invertire il percorso, e sarà vinto: anzi sarà prima o poi graziato ed accolto nell’infinito REAME del divino AMORE, a CUI ogni cosa deve inchinarsi, Giustizia compresa (come la Luce al FUOCO).
Il Massone che allora si crede giusto, ma non è guidato e non è sospinto dall’Amore, produce ben poco di buono: dal suo cuore non sgorgheranno buone azioni.
La Giustizia non risplende peraltro da sola: l’AMORE, amando l’Esistenza infinita e producendo ininterrottamente forme di vita, la fa esistere. La Giustizia che non si ispira quindi all’AMORE è spogliata della sacralità, di ogni contenuto e veridicità; è ridotta a cosa “umana”, di poco conto, mutevole. Schiava delle nostre turbolente passioni, questa Giustizia non appaga di certo i veri eletti Fratelli: essa avanza fino ad un certo punto…; presto si stanca; perde vigore, lucidità, oggettività; arranca… Si autodistruggerebbe, se l’AMORE onnipotente non la soccorresse senza nulla chiedere in cambio.
L’AMORE è d’altra parte assolutamente autosufficiente: non deve avanzare né espandersi, per conquistare spazio; né illuminarsi, per essere più vero. ESSO è SPAZIO e VERITA’; è TUTTO in TUTTO, nella DURATA senza inizio e senza fine.
Quando dunque i Fratelli pensano o solo accennano alla COSTRUZIONE infinita, è proprio all’AMORE che devono rivolgere pensieri e sentimenti, e riguardarLO come il più alto Modello massonico: del Grande Architetto, Sole irraggiante e Fonte di vita, un Massone dovrà quindi percepire sempre più vivamente il Calore spirituale piuttosto che la Luminosità. Sicché dobbiamo sviluppare la capacità di cogliere nella “figura” simbolica del Venerabile (nel Tempio), specialmente il calore dell’Amore.
E’ anche auspicabile che un Venerabile manifesti egli stesso, in quanto “persona” reale, quegli attributi che gli iniziandi spirituali intuiscono nel Grande Architetto ed amerebbero riscontrare in lui.

 

Un Venerabile Maestro è tanto più degno del Grado e della missione, quanto meno attraverso parole e comportamenti mostra tracce di materialismo: questo infatti svilisce, deforma ed impigrisce interiormente gli uomini fino al rifiuto dell’anima e dello spirito, dell’Infinito e dei mondi ultraterreni. Tra i negatori dell’ultraterreno sono purtroppo tanti Fratelli che sfilano nelle nostre città per ricordare e celebrare orgogliosamente Giordano Bruno, il quale non sfilerebbe con loro! Mi pare anzi di capire che questo pensatore-veggente, agguerrito sostenitore degli infiniti mondi, tornando domani sulla Terra non cercherebbe la compagnia di nessun negatore della trascendenza, anche se famoso per essere possessore di tante nozioni e notizie!
Ecco infatti cosa nel suo libro, “La Cena de le Ceneri”, Giordano Bruno fa dire ad un interlocutore:
“…sono molti quelli che sono convinti di sapere e che si ritengono degni di essere ascoltati, come dimostra il fatto che le università sono piene di questi sapientoni che non lascerebbero spazio neppure a Giove; sotto di loro gli studenti non avranno alla fine ottenuto altro che il non sapere, cioè la mancanza di verità, con la convinzione invece di sapere, il che rappresenta una follia e una vera e propria menzogna…”.

 

L’esemplare Massone è saggio, piuttosto che filosofo: nella sua saggezza è l’Amore altruistico, divinamente ardente. Nel suo spirito, la Luce della Sapienza s’infiamma e cambia volto per assumere le sembianze del FUOCO, l’AMORE Onnipresente che non abbandona neppure il male: del resto il calore non abbandona la luce e questa, a sua volta, si nasconde e vive nelle avverse tenebre! Se così non fosse, mai la nostra ignoranza (interiore oscurità) diventerebbe Conoscenza attraverso l’Iniziazione, e mai, nella vita oggettiva e fenomenica, la notte vedrebbe il giorno!

 

   Vincenzo Tartaglia

 

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