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Etere, Dio e Diavolo

di Wilhelm Reich

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L'uomo era pieno di curiosità sessuale e di miseria; le sue riunioni mondane, le sue edicole e i suoi sogni scoppiavano di " sesso ". Ma aveva bandito dalle università la conoscenza della convulsione orgastica del plasma e della vita. Cosa significa tutto ciò? Che senso c'è in questo nonsenso? Deve pur esserci un senso, come in ogni tipo di comportamento irrazionale. Non si può far progredire l'esistenza umana biasimando questo o quello per questa o quella colpa. Non gioverà " non assumersi la responsabilità ". Per quel che mi riguarda, non sono d'accordo con i miei amici che criticano correttamente lo status quo delle questioni sociali, ma non risalgono al suo denominatore comune: la struttura umana rivestita di corazza, biologicamente crollata, che produce tale status quo. A rischio di sembrare " unilaterale "o" fanaticamente aggressivo ", mi azzardo ad asserire che la maggior parte delle filosofie della miseria umana sono costruite sull'evasione da ciò che é essenziale. Mi azzardo inoltre ad asserire che ogni essere umano vivente, o che deve ancora nascere, sa, o saprà esattamente, da dove ha origine ogni miseria. Ma, proprio come un agricoltore americano che pensa di essere una nullità ed é invece convinto che un ex vicepresidente mistico-confusionario sia qualcuno, ogni essere umano conosce la verità su se stesso e sul suo mondo, ma non si ritiene importante. Il regno del diavolo é un circolo vizioso. Quanto più accanitamente ci si sforza di uscirne, tanto più vi si rimane impigliati. Questo non é affatto un hon mot o uno scherzo: é qualcosa di mortalmente serio. Il diavolo é una funzione essenziale dell'animale rivestito di corazza, dell'uomo. Consideriamo perciò ancora una volta le sue caratteristiche fondamentali. L'uomo rivestito di corazza é isolato dal contatto immediato con la natura, le persone e i processi. Perciò sviluppa un contatto sostitutivo, che é fondamentalmente caratterizzato dalla mancanza di autenticità. Quanto più grande é una città, tanto più solitario é l'individuo che vive in essa. Ogni impulso d'amore incontra la barriera della corazza. Per esprimersi deve aprirsi a forza un varco attraverso quel rigido muro; ma così si trasforma inevitabilmente in crudeltà ed odio. L'impulso d'amore originario apparirà, in connessione con l'impulso d'odio successivo, solo come un atteggiamento generale di esitazione, di ambivalenza, di autodisgusto e di dipendenza da tutto ciò che promette redenzione o scarica di tensione. La corazza del corpo rende inaccessibili le sensazioni organiche fondamentali, e con esse l'autentica sensazione di benessere. Il senso del proprio corpo é smarrito, e con esso é perduta la naturale fiducia in se stessi: essi sono regolarmente rimpiazzi dall'inganno, da ostentazione di apparenze e da falso orgoglio. La perdita della naturale autopercezione scinde la persona, in tutta l'ampiezza della sua apertura, in due entità opposte e contraddittorie: il corpo qui é incompatibile con l'anima o lo spirito là. La " funzione del cervello ", l"intelletto ", viene separata dal resto dell'organismo; quest'ultimo viene " posto in subordine " come l' "emozione " e l' " irrazionale ". Quel che é deplorevole in tutto ciò é il fatto che, entro il contesto dell'esistenza dell'uomo rivestito di armatura, tutto é logico e corretto. Poiché viene interposto uno strato di malignità tra nucleo naturale ("Dio" , "Gesù", "il bene", "l'anima di ognuno", ecc.) e l'apparenza superficiale, la bontà originaria é scissa e diventa inaccessibile. Perciò, del tutto logicamente e correttamente, le emozioni sono considerate " cattive " e l'intelletto é considerato " buono ". La coesistenza e la cooperazione di emozioni sane con un intelletto sano sono impensabili. Tutte le istituzioni di un animale umano rivestito di corazza sono innestate su questa dicotomia fondamentale. La funzione vitale si perverte nella funzione mistica, e la " materia cerebrale " si perverte nel tipo meccanico di esistenza. Gli istinti "cattivi " sono tenuti in scacco dai "buoni" costumi. Ancora una volta, questo é perfettamente logico e corretto entro la struttura data dal pensiero. Coloro che semplicemente maledicono la struttura moralistica della nostra società senza vederne e comprenderne la logica, fallirebbero miseramente se dovessero assumere la direzione della società e delle masse umane. I cattivi istinti sono riassunti sotto la denominazione: DIAVOLO; le istanze morali sotto la denominazione: DIO. Così Dio lotta contro il diavolo, e il diavolo eternamente tenta il pover'uomo perché pecchi contro Dio.


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