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Testi per riflettere

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La Terza Persona

Di Giovanni Ravani - Aprile 2012
Da: La Terza Persona. Viaggio nella Spiritualità di G. Ravani, Armando Editore, 2011

 

La Terza Persona. Viaggio nella Spiritualità di Giovanni RavaniLa Terza Persona è un saggio sulla spiritualità che sconfina armoniosamente in narrazione e poesia.

Dopo alcune note personali, riguardanti le motivazioni ed il percorso spirituale fatto dall’autore, si apre una breve ma esauriente panoramica introduttiva alla spiritualità. Questa servirà da “collante” per unificare i tanti argomenti a venire.

La prima trattazione esamina il mondo dello spirito relazionandolo alla psiche umana.

Dapprima mette in luce il fenomeno della superbia o amor proprio, inquadrandolo vicino all’egocentrismo e alla fragilità-precarietà dell’essere.

Poi evidenzia come tutto il genere umano sia più o meno marcatamente vittima di una realtà falsata, che coincide con la convinzione di essere Dio. A questo punto inizia una ricerca sui problemi esistenziali, e si indicano i metodi della conoscienza e della coscienza per giungere alla soluzione degli stessi primi. Se adottati in accordo queste consentono di trovare le risposte cercate. La coscienza tuttavia si ottiene solo per esperienza di vita, quindi significa intraprendere un percorso avventuroso che porta in posizioni estreme. Solo quando si giunge ai limiti, si accende l’illuminazione sulla vera essenza umana. Il percorso degli estremi può essere allora seguito lungo due sensi, ed i risultati della visione che appare ai capolinea, sono diametralmente opposti. Buio e disperazione si trovano da una parte, luce e felicità dall’altra. Sono questi gli esiti della spiritualità umana che si risveglia in luoghi differenti.

Paradossalmente, là dove l’essere trova appagamento e soddisfazione materialistica, scaturisce la noia e la disperazione più cupa. Nella posizione opposta, ove si incontra sofferenza ed umiliazione, nasce l’amore per il prossimo e la vera felicità dell’anima. La spiegazione di questa dicotomia è vista in relazione all’essenza primaria umana che è di natura spirituale, natura a cui ogni persona inconsapevolmente tende. Quanto più la materia annichilisce, tanto meglio e luminosamente si libera lo spirito. Le conseguenze delle esperienze estreme, conducono a vari esiti che vanno dalla disperazione totale, con sperperi ed abusi, fino al misticismo più elevato e all’amore per il prossimo e per tutto il creato. Tutta la fenomenologia descritta è razionalizzata su basi logiche, scientifiche e spirituali.

La seconda dissertazione, come anche le altre, verte sullo spirito e per il suo svolgimento prende in oggetto lo studio dell’entità infinito con le sue varie implicazioni fisiche, logiche e spirituali. Trattando d’infinito esamina la possibilità dell’esistenza dell’ente che governa tutto: Dio.

La trattazione seconda, parte dall’”analisi logica” dello spazio e del tempo, dando un quadro generale approfondito che comprende l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo. Poi viene fatta l’ipotesi di un tutto energetico infinito accanto al nulla totale. In una visione del processo creativo si mostra come Dio abbia potuto distinguere due dimensioni parallele in un solo atto creativo eterno ed immutabile. Sono le due dimensioni dello spirito e della materia. Il prospetto che vede originarsi lo spazio-tempo dalla dimensione materiale, è relazionato al determinismo della tendenza fra  tutto e nulla osservati in un’alternanza universale. Ogni concetto è enunciato con linguaggio semplice e dettagliato, senza lasciare spazio ad interpretazioni del lettore. In questo modo la lettura risulta essere molto facile e lineare. Tutto è stato reso volutamente elementare affinché qualsiasi persona possa affrontarne lo studio. In quest’ottica viene allora esaminata l’espansione cosmica e si postula che essa non sia solo un fenomeno che riguarda gli astri, ma che sia qualcosa di molto più profondo, radicato nella materia fino a vedere le lunghezze di Planck.

In ultima analisi l’espansione tocca l’essenza stessa dello spazio. Si scopre così che la realtà non è razionalizzata in settori, ma è il risultato dell’addensamento di qualcosa di indefinito. L’alternarsi di addensamento ed espansione genera materia ed antimateria in due tempi differenziati secondo l’ipotetico ordine, di nove dimensioni relazionabili alle superstringhe bosoniche. L’espansione e la contrazione spaziale avvengono quindi a velocità luminale e in questo modo si spiega il famoso paradosso dei gemelli Einsteiniano.

Si apre quindi l’orizzonte sull’esistenza di due orologi che regolano i tempi del creato. Sono l’orologio invertitore che è in grado di invertire il tempo e l’orologio maggiore. Non ci si accorge dell’ inversione temporale, perché la sommatoria delle due impercettibili fasi porta dal passato al futuro.

In base allo scandire dei due orologi, si ha la concretizzazione delle quattro forze fondamentali della natura, compresa quella gravitazionale che prende origine da un infinitesimale scarto di fase in favore della materia. Così ha senso la condensazione energetica come base costruttiva di tutte le forme materiali. Questa dissertazione vede postulare una nuova e differente teoria fisica e lo fa in un’apoteosi dove scienza e spirito trovano la loro migliore unificazione.

Disertazione sulle acque è il titolo del terzo trattato. Esso prende spunto dalla descrizione attenta dell’ambiente fluviale, per introdurre il lettore ad una realtà fatta di meditazione e contemplazione sovrannaturale. Inizialmente è posta una narrazione autobiografica che parte dall’infanzia spensierata, vissuta fra le mille scorribande coi fedeli amici, e che  abbraccia poi, l’arco di vita che porta alla maturità. In un momento preciso la vita del protagonista viene sconvolta da tre forti dispiaceri: l’abbandono da parte del padre, la chiamata al servizio di leva ed il tradimento da parte dell’amata fidanzata. In quell’esatto momento anche i vecchi amici sono lontani,  non torneranno mai più. Inizia così un lungo periodo di solitudine e riflessione, vissuto per lo più lungo un fiume che diventa rifugio spirituale e di pace. Il protagonista scopre un nuovo mondo, fatto di meditazione e sensazioni mai provate che penetrano l’anima fin nei più profondi recessi. Invece che essere sconvolto da turbamenti, egli trova la quiete dello spirito e una nuova visione della vita che lo porta ad allontanarsi dai lustrini consumistici offerti dal mondo. Il vissuto lungo il fiume divide fra esperienze metafisiche profonde e nuove scoperte, all’insegna di una leggerezza spirituale estrema. Al termine del trattato è posta una polemica sul precario stato in cui versano i fiumi del nostro paese.

Quarto e conclusivo trattato è la Dissertazione sulla caduta degli Angeli.

Inizialmente è data la versione più accreditata della narrazione dell’arcano evento. Viene poi dimostrato in modo logico che detta narrazione potrebbe essere attendibile e descriverebbe fatti realmente accaduti. Segue una ricostruzione dell’atto creativo universale, partendo dalle basi postulate nel secondo capitolo del libro, relazionate al racconto biblico della Genesi. Qui viene fatta l’analisi delle motivazioni che hanno indotto alcuni angeli a cadere dal loro stato di grazia. In un contesto umanamente comprensibile sono poi mostrate le motivazioni creazionali dell’Altissimo ed Eterno. Si evidenzia anche il parallelismo fra tutto ciò e l’insegnamento teo-filosofico dato nel IV sec. da S. Agostino.

Il fulcro di tutta la dissertazione è la figura di Lucifero, il primo e più bello fra gli Angeli. In un’analisi a tutto tondo del personaggio, si studiano i rapporti che intratteneva con Dio, i motivi che lo hanno indotto alla ribellione e le dinamiche con cui ha concretizzato il proprio tradimento: è una vera e propria psicanalisi del demonio. Lucifero viene in seguito osservato accanto alla figura di Eva: un essere caratterialmente opposto rispetto al diavolo. Dopo un breve ma attento studio dell’infedeltà dei due progenitori della stirpe umana, c’è una ricerca sul fenomeno universale del bene e del male.

La quarta trattazione è la più completa e riassuntiva. Tutto quello che è stato espresso nei precedenti tre capitoli, viene qui rielaborato in una sintesi che offre tutte quante le risposte ai quesiti esistenziali di sempre.

Le venticinque poesie presenti, aiutano il lettore a calarsi nello stato d’animo con cui è stata realizzata l’opera.

 

Brani estratti dal libro

 

La coscienza

Perchè la coscienza non muta mai?

Semplicissimo: perchè essa è una cosa unica e non è costruita con più particelle come la materia. La coscienza è come il numero uno che non è passibile di ulteriore suddivisione quindi mutamento.

 

Lucifero

Tutto il male scatenato, in una visione totale della verità, viene pedegogicamente utilizzato dall’Eterno come esempio per gli esseri viventi: ora sanno che lo spirito non devono cercarlo in sè  ma lo devono richiedere al Signore dei cieli e della terra. La lezione data al demonio indica in oltre che lo spirito di Dio lo si cerca nel prossimo. Se ci si ciba dello spirito del prossimo, ci si ciba di Spirito Santo: significa farsi carico dei problemi altrui, entrare nel loro spirito, mettersi sul loro piano, questo è quello che ha comandato Gesù nel suo tempo terreno. Satana non ha voluto aiutare i piccoli di Dio e per questo è precipitato e morto in sè stesso. Se ci si ciba di amore ci si proietta nell’infinito e si vive.

 

L’atto sacrificale

Alla base di tutta questa vicenda c’è indubbiamente un atto sacrificale. Il primo essere demoniaco fù campione fra gli Angeli, ma dovette essere sacrificato per la salvezza delle anime. Dal nostro punto di vista questa non è una vittoria completa: è stata persa un’anima e se ne sono perse altre in seguito, eppure quanto avvenuto è un passaggio essenziale del progetto creativo.

Anche il sacrificio di Cristo, visto attraverso la logica umana, non rappresenta una vittoria completa: il Redentore ha dovuto soffrire realmente, non è stato un atto teatrale. Ma nel computo del bene e del male tenuto nel regno dei cieli, il dolore nondimeno muta in gloria, e impone il sigillo di autenticità ad ogni gesto, ad ogni cosa, ad ogni anima creata.

 

Con il libero arbitrio Lucifero riceve la possibilità di decidere: se avere gloria in sè o gloria in Dio. Ma Dio è creatore, la gloria gli spetta perchè è sua, Egli solo la può sostenere, Lui solo è tale a sè stesso senza soccombere. Lucifero invece è una creatura, pertanto non può avere gloria se non compie un sacrificio, esattamente come è richiesto ad ogni essere vivente. A meno che non commetta il male di sottrarre la gloria di Dio, credendo così di acquisirla togliendola al Padre.  Ma ciò è una menzogna, può essere verità per quelli come lui, ma porta al tormento, quindi non è vera gloria. Lucifero riceve pochissimo Spirito Santo, perchè non si umilia a richiederlo. Egli è il primo e crede quindi di avere abbastanza potere in ispirito per allontanarsi dal Padre, ecco allora che bestemmia contro la Terza Persona, L’Amore.

 

A questo punto, tronfio ed arrogante nella sua infinita boria, il demonio pretende di gridare questa frase: <<Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato>>. Si atteggia a parlare come Gesù Cristo sulla croce, ma lo fa con simmetria inversa rispetto al Redentore, perchè stà bestemmiando. Con questa frase inverte per la prima volta l’ordine delle cose, genera il male e  diventa l’anti Cristo. Questa pantomima gli serve a guadagnare la stima di chi lo segue, le anime a lui simili; talmente simili che se potessero lo ucciderebbero immediatamente per prenderne il posto. Il cielo invece non fa altro che sorridere di lui. (Salmi 103, 26)

 

I piccoli

Quindi Adamo ed Eva, che evidentemente erano come bambini, sapevano dal Signore che se avessero mangiato di quel frutto sarebbero morti. Ignoravano però il vero significato di quella parola: morte: non l’avevano ancora realizzata nella coscienza .  Ed è proprio alla radice di quest’ultimo verbo: “realizzare”,  “realtà”, che si trova il motivo per cui Dio ha creato questo e non un altro universo. Un mondo senza  la possibilità del male, non sarebbe stato collocato nella realtà più di un qualsiasi teatrino delle marionette. Un universo con un male inferiore  è un nonsenso, una presa in giro, una non verità. Ricordiamoci che la realtà è la verità e si può definire con la parola “luce”. Allora  il Messia, che è la via la verità e la vita, è venuto a dimostrare qual'è il bene e quale il male e a consegnare  la verità nelle mani delle genti. Ha dimostrato risorgendo, che il male è sempre perdente perchè è un non valore della realtà temporale e duale. Questa nostra apparente realtà deterministica, se raffrontata all’infinito assoluto è evanescente, lo abbiamo già visto. Allo stesso modo il male nella realtà assoluta non  esiste. Noi esseri umani, creature divenienti e duali, siamo destinati al passaggio nella verità assoluta o in alternativa alla morte eterna.

Per entrare nella realtà assoluta, è necessario essere vivi, perchè Dio non ci ha creati per essere fantocci, ci vuole come lui, a sua immagine e somiglianza quindi vivi. Per averci così ci ha creato piccoli, in modo che avessimo di fronte tutte le possibilità dell’arbitrio che è principio di vita. Ma per essere perfetti è necessario passare attraverso il maglio delle esperienze; se belle o brutte dipende da noi, in base all’arbitrio. Resta il fatto che per essere suoi simili, dobbiamo compiere un sacrificio, esattamente come Lui ha fatto per noi, il sacrificio di Amore. Tutta l’umanità deve compiere un sacrificio per essere viva, compreso chi non si salverà.

 

Giovanni Ravani
Da: La Terza Persona. Viaggio nella Spiritualità di Giovanni Ravani, Armando Editore, 2011.

 

Giovanni Ravani  è un filosofo e fisico italiano, impegnato da anni in fisica e astrofisica; contribuisce con pubblicazioni e rassegne specifiche del settore. Dopo l'incontro con personalità del misticismo, si è fortemente impegnato nella ricerca di una teoria unificatrice tra escatologia e scienza in senso lato.

 

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