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Testi per riflettere

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Guarire il mondo con l’anima

Di William Bloom

Da: Guarire il mondo con l’anima - Il manifesto della nuova spiritualità olistica - Macro Edizioni 2008

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Una nuova spiritualità

Sta nascendo qualcosa di nuovo, e possiamo trovarne tracce in tutto il mondo. È una nuova filosofia, una nuova spiritualità. Non si fonda su alcuna organizzazione e non pretende di detenere la verità assoluta. Oggi come oggi mantiene un basso profilo rispetto alle altre religioni e alle altre comunità spirituali che pretendono visibilità e ruoli ufficiali, ma potrebbe facilmente diventare la principale forma di spiritualità al mondo. Questa nuova filosofia e spiritualità olistica è enormemente promettente, intelligente e pratica. Con questo libro mi propongo di darle un’espressione più coerente, di incoraggiare un pieno riconoscimento del suo significato e di affermare il suo diritto a uno status formale e informale concreto. Ecco un quadro della nostra situazione attuale: Questo meraviglioso pianeta verde e azzurro è messo in pericolo dall’espansione di un’unica specie. Assistiamo a un’esplosione demografica: ci sono già 6 miliardi di persone e ce ne saranno sempre di più. La trasformazione tecnologica e sociale procede con un ritmo incessante. L’informazione digitale e informatica è disponibile ovunque. Ci troviamo in un villaggio globale, in cui regnano connessione e interdipendenza.
Peraltro sperimentiamo anche conflitti, guerre e genocidi. C’è prosperità: abbiamo ricchezza e opportunità di cui non avremmo mai immaginato di poter disporre. C’è anche la tragedia della povertà, della fame, dell’inquinamento e dell’ingiustizia, anche queste su scala inimmaginabile. Le religioni tradizionali non dispongono degli strumenti per far fronte ai diversi aspetti della crisi attuale. Fanno parte della storia che ne ha posto le premesse. In particolare, le loro pretese di detenere una verità spirituale esclusiva le rendono moralmente inutili nel contesto di un mondo la cui caratteristica fondamentale è la diversità. Ci sono migliaia di culture differenti che si stanno incontrando nell’enorme calderone della modernità, e pretendere di avere il monopolio della verità è sia irrispettoso sia “neandertaliano”. Analogamente, anche il laicismo e il materialismo intellettuale possono esserci di ben poco aiuto, visto e considerato che negano la sacralità e la solennità dell’esistenza. L’approccio ateistico giunge a rifiutare qualsiasi religione formale, ma non può privarci cinicamente della nostra spiritualità istintiva e della nostra esperienza della bellezza e del mistero nella natura e nell’universo.

 

Le caratteristiche fondamentali

Questo nuovo approccio alla spiritualità integra e trascende le polarità tradizionali della religione in opposizione all’ateismo. Potrebbe essere descritto come una terza via, parallela a un fenomeno di emergenza analogo nel mondo della politica. Non si tratta soltanto di una teoria, ma di un modo di pensare e di comprendere la realtà che si adatta perfettamente al mondo moderno, ai suoi interminabili mutamenti e al flusso di nuove informazioni. Può riuscire a strutturare e organizzare l’intera gestalt di questo tanto strombazzato villaggio planetario postmoderno, tirandolo fuori dal pantano in cui si è adagiato. Ecco alcune delle sue caratteristiche chiave:

 

Spiritualità olistica

 

- Il suo cuore è aperto, come la sua mente.
- La diversità è benvenuta.
- C’è la piena percezione delle connessioni e dell’interdipendenza di ogni forma di vita.
- C’è rispetto per la vita, nel suo crescere per realizzare il massimo potenziale, e comprensione che non c’è forma di vita che non sia degna della nostra attenzione e della nostra cura.
- Si trova a disagio rispetto al dogma e alle certezze delle fedi tradizionali.
- Riconosce la presenza in tutto il vivente di qualcosa di sacro e meravigliosamente misterioso.
- Asserisce che l’essenza della spiritualità è quella di entrare in contatto e sperimentare la meraviglia e la bellezza di ogni forma di vita.
- Riconosce che tutti gli esseri si trovano in un processo di sviluppo spirituale.
- Accetta e rispetta tutti i diversi modi di esplorare il significato, lo scopo e il mistero dell’esistenza e li pone tutti sullo stesso piano.

Con questo libro potrò dimostrarvi come e perché questa nuova spiritualità è in grado di farlo.

 

Possiamo affermare che il cosmo, più di ogni altra cosa, assomiglia più da vicino a quell’Essere vivente di cui ogni altro essere vivente, singolarmente o geneticamente, è una parte: una creatura vivente che è più giusta di ogni altra e per molti versi la più perfetta. - Platone

 

 

Le parole “olismo” e “olistico”

Definire questa nuova spiritualità con i termini “olismo” od “olistica” è tanto pragmatico quanto appropriato. Il movimento ha bisogno di un’etichetta che possa essere impiegata quando necessario. Nel compilare moduli in cui ci si chiede della nostra religione, quale parola può meglio esprimere un approccio a cuore aperto rispetto alla spiritualità? Volendo partecipare a comitati o consigli e unità decisionali in cui sono rappresentate anche altre fedi, come potremo definire l’insieme delle nostre concezioni? Definirla “spiritualità aperta e contemporanea senza leader né dogmi” non sarebbe sufficiente. “Olismo” è un concetto e un termine di grande valore nel contesto attuale. Questa parola, coniata originariamente nel 1926 dal grande statista e naturalista Jan Smuts, deriva dal greco holos, che significa tutto, o intero. Si tratta, inoltre, di un termine che viene già utilizzato da molte persone che desiderano un approccio più umano e delicato in materia di sanità, educazione e politica. Racchiude, con la dovuta modernità, i più profondi istinti spirituali:

 

- Diventare un essere umano completo e realizzato.
- Creare comunità sane e integre, a livello locale e globale.
- Includere ogni elemento e dimensione.
- Stabilire una connessione e percepire che siamo parte del pieno significato e del mistero dell’esistenza.

 

In quanto concetto scientifico, ha un significato ancor più preciso, anch’esso rilevante e utile:

 

- Non è possibile comprendere pienamente alcunché, a meno che non si consideri l’intero sistema di cui fa parte.
- Un intero è sempre più che la somma delle sue parti.
- Ci sono elementi casuali che continuano a emergere e ad auto-organizzarsi in modo da formare unità coerenti.

 

Lo stesso Jan Smuts era pienamente consapevole del valore spirituale dell’olismo. Nella sua opera Holism and Evolution si preoccupò molto più di consapevolezza e metafisica che di scienze naturali. Scrisse a proposito:

Il concetto di intero e di totalità non dovrebbe essere confinato in un contesto biologico; si tratta di qualcosa che riguarda sia le sostanze inorganiche sia le più alte manifestazioni dello spirito umano.

 

L’olismo descrive, inoltre, un universo naturale in cui tutto è in continuo mutamento e nel quale non cessano mai di emergere nuovi elementi. La struttura di un intero non è mai fissa. Si tratta di un modello che, ben lungi dall’essere statico, continua a mutare e a espandersi in modo da assorbire nuovi fattori e dinamiche. In quanto tale, descrive non solo le forze evolutive del cosmo, ma anche il significato della vita nel mondo moderno: interconnesso e in continuo mutamento. Sulla base di questa comprensione, nell’olismo si presta una grande attenzione alla formulazione delle teorie, giacché vogliamo evitare di asserragliarci su forme di credo, mantenendoci invece aperti a nuove intuizioni e spiegazioni. In tal senso la nuova spiritualità è figlia del mondo moderno e non assomiglia alle altre comunità di fede, che si concentrano su particolari maestri o credenze. Si tratta di un movimento di massa, emerso in virtù delle svariate e fluide circostanze del villaggio globale. A differenza delle fedi tradizionali, in cui traspare l’ansia di prevalere sulle fedi altrui, la spiritualità olistica accoglie a cuore aperto qualsiasi contributo alla grande celebrazione della vita. Nell’abbracciare le novità, si preoccupa comunque di mantenere la coerenza e l’armonia dell’intero sistema. Negli anni a venire, allorché ci verrà chiesto di completare questionari e formulari per i diversi censimenti nazionali, è prevedibile che molti cittadini vorranno definire il loro credo religioso come “olistico”. In tal modo potranno testimoniare di vivere la vita secondo una prospettiva spirituale, asserendo nel contempo che il loro approccio è aperto e rispetta tutte le vie in cui la ricerca spirituale può manifestarsi. Inoltre, potranno anche esserci molte altre persone che, pur essendo soddisfatte della loro fede tradizionale, vorranno dichiararsi aperte nel cuore e nello spirito, e quindi si dichiareranno “cristiani olistici”, “musulmani olistici”, “atei olistici” e via dicendo. Analogamente, nell’ambito del commercio, dell’educazione, della politica, della salute e di tutti gli altri aspetti principali della vita sociale, ci saranno molte persone che vorranno definirsi “olistici”, in modo da affermare la loro attenzione amorevole e il loro rispetto per l’intero di cui si sentono parte.

 

Ogni sistema, dagli atomi alle galassie, è un intero. Ciò significa che non può essere ridotto ai suoi componenti. La sua specifica natura e le sue capacità derivano dall’interattività e dalle relazioni delle sue parti. Tale interazione è sinergica, e genera “proprietà emergenti” e nuove possibilità che non sono prevedibili sulla base delle caratteristiche delle parti separate – proprio come nel caso dell’acqua, la cui umidità non potrebbe essere prevista prima che ossigeno e idrogeno si combinino, o ancora nella resistenza alla trazione dell’acciaio, che è di gran lunga superiore alla somma della resistenza del ferro e del nickel. - Joanna Macey

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