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Lao Tzu. Tra storia e leggenda, sulle tracce del ''dragone''

Di Pierluigi Piazza - Luglio 2013

Tratto dal libro di Pierluigi Piazza Lao Tzu. Tra storia e leggenda, sulle tracce del "dragone" pubblicato in versione ebook dalla Urra.

 

 

Premessa

Anni fa partecipai ad un forum di internet, era un forum che tra i suoi argomenti aveva anche  filosofia e spiritualità e nel contesto di una discussione qualcuno affermò che Lao Tzu era un personaggio leggendario.

“Come leggendario?” dissi io. Uno dei due pilastri, assieme a Confucio, della millenaria e monolitica cultura cinese non poteva essere solo una leggenda così mi apprestai a contrastare quell'affermazione.

Lao Tzu. Tra storia e leggenda, sulle tracce del ''dragone'' Da parte mia ricordavo che esisteva la documentazione di un suo incontro con Confucio; a questa reminiscenza aggiunsi qualche conferma e qualche altro dato che avevo cercato velocemente su internet e risposi a quella discussione in forum affermando che invece c'erano tracce storiche che ne attestavano l'esistenza. Si può dire che quel dialogo che, per altro, si spense dopo poco battute, assieme al poco materiale raccolto furono il predecessore embrionale di questo libro. Infatti fu da lì che iniziai a cercare sul web quanto di storico c'era su di lui scoprendo che, sebbene Lao Tzu, con tutte le varianti semantiche legate alla translitterazione del suo nome, fosse probabilmente uno dei termini più presenti nel web, non esisteva una ricerca che ne analizzasse in modo sistematico la storicità. Gli scritti, dei più disparati autori, parlavano di lui a volte in maniera appropriata ma non completa, a volte mescolando storia e leggenda, a volte addirittura diffondendo informazioni palesemente false su di lui.

 

Il mio pensiero era che se i testi che leggevo erano storici o scientifici mancavano comunque di qualche informazione. Volevo conoscere riguardo alla storicità di Lao Tzu e cercavo un libro che non c'era e così alla fine, non riuscendo a trovarlo l'ho scritto io, arricchendolo nel corso della ricerca di tutto quello che trovavo e che ritenevo pertinente al soggetto.

I testi che ho analizzato sono centinaia. Non li ho letti tutti evidentemente. Una ricerca di questo tipo fatta prima che ci fosse la rete comportava che un autore individuasse il libri pertinenti l'argomento, che leggesse ogni libro dall'inizio alla fine, o al meglio che leggesse i capitoli che gli interessavano, col rischio di scoprire alla fine che, quello che trovava non era di nessuna utilità per la sua ricerca. Questo comportava un ingente spesa di energie e di tempo che in pochi potevano permettersi.

Nei tempi di internet invece la vita di un ricercatore è molto facilitata. Individuato il testo coi motori di ricerca, uno può usare la ricerca automatica sul contenuto del testo, il famoso “trova”, facendo fare al computer la fatica di scorrere il libro per poi posizionarsi nei punti di maggior interesse. Una volta trovato il posizionamento giusto non rimane che decidere se estrapolare il testo, magari con un facile copia/incolla, o se passare al testo successivo. In realtà non era tutto così semplice e lineare perché alcuni testi richiedevano ulteriori verifiche e conferme, il copia/incolla in molti casi, per esempio i testi di Google, non funziona, alcuni testi per essere letti richiedevano un'iscrizione, per lo più gratuita, al sito che li ospitava ed altri piccoli contrattempi simili. Purtuttavia anche se la ricerca subiva qualche piccolo contrattempo potevo comunque passare molti testi per sera guadagnando così una infinità di tempo utile.

 

Nei casi estremi nei quali non ho trovato il testo in internet sono ricorso ai libri cartacei coinvolgendo anche una cara amica che ha accesso alla fornitissima British Library. Mi sono fermato solo davanti a testi in cinese dei quali non esisteva traduzione. In effetti avevo valutato di fare tradurre alcuni passaggi dei testi antichi, riducendo al minimo le parti che mi interessavano, ma le cifre che mi chiedevano per il cinese antico erano comunque troppo elevate, soprattutto se si pensa che c'era sempre il rischio di scoprire, che quanto avevo fatto tradurre non serviva alla ricerca...

 

Un altra ipotesi sull'incontro

Esistono poi molte citazioni che non parlano dell'incontro ma affermano che Confucio fu discepolo di Lao Dan. Nel libro dei riti (Liji), è Confucio stesso che per 4 volte risponde alle domande del discepolo che lo interroga, (Zengzi), citando Lao Dan. Al capitolo 7 paragrafo 38 del libro leggiamo questo brano:

 

Confucio disse: “In passato, insieme a Lao Dan, ho assistito ad un funerale nel villaggio di Xiang, Lao Tzu. Tra storia e leggenda, sulle tracce del ''dragone'' e quando il corteo funebre si è messo in cammino il sole si è eclissato. Lao Dan mi ha detto, "Qiu, lascia che la bara si fermi alla sinistra della strada, e poi lasciaci piangere ed aspettare che  l'eclissi sia passata. Quando tornerà la luce procederemo. “Disse che questa era la regola. Quando siamo tornati dopo la sepoltura gli ho detto: "Nel percorso di una bara non ci dovrebbero essere fermate. Noi non sappiamo se un'eclissi di sole passerà in fretta o meno, non sarebbe stato meglio andare avanti? " Lao Dan disse: "Quando il principe di uno stato sta andando alla corte del figlio del Cielo, viaggia finché può vedere il sole. Quando il sole tramonta si ferma e presenta la sua offerta (per lo spirito della strada) . Quando un grande ufficiale è in missione, viaggia finché può vedere il sole, e quando il sole tramonta si ferma, ora una bara non viene trasportata al mattino presto, né viene fermata ovunque la notte. Quelli che viaggiano alla luce delle stelle e quelli che eseguono frettolosamente le esequie di un genitore sono solo criminali. Quando c'è un eclissi di sole, come facciamo a sapere che non si vedono le stelle? E, inoltre, un uomo superiore, nell'espletamento del rituale, non esporrà i suoi parenti al rischio di disagio o di male ". Questo è quello che ho sentito da Lao Dan. 39

 

L'aneddoto è una certificazione da fonte confuciana che Confucio studiò sotto Lao Dan. Quello che James Legge traduce come villaggio di Xiang avrebbe potuto essere la città natale di Lao Tzu cioè la contea di Ku che come abbiamo visto dal Laozi Ming, ai tempi si chiamava Xiang. Questo anche se il carattere cinese usato per esprimere Xiang è diverso nei due testi. Nel Laozi Ming troviamo il carattere Lao Tzu. Tra storia e leggenda, sulle tracce del ''dragone'' mentre nel Liji il carattere usato è:Lao Tzu. Tra storia e leggenda, sulle tracce del ''dragone''

 

Non è questo l'unico caso in cui troviamo Lao Tzu nel suo luogo natale. C'è un aneddoto nel Lièzĭ libro III che lo colloca in Chen suo stato di origine. L'aneddoto è il seguente:

Un certo P'ang, del principato di Z'inn [Qin]aveva un figlio. Da piccolino questo bambino sembrava intelligente ma crescendo il suo comportamento diventò assai strano............. Passando per C'enn [Chen Lao Tzu. Tra storia e leggenda, sulle tracce del ''dragone''] incontrò Lao Tan e gli raccontò il caso di suo figlio. 40

 

Sima Qian nella biografia di Confucio (Shiji 47), probabilmente basandosi sull'esposizione dei fatti presenti nel Chunqiu Zuo Zhuan disse che Confucio aveva 17 anni quando si formarono le condizioni affinché egli andasse a Wangcheng ad incontrare Lao Tzu. L'errore di Sima Qian fu dovuto al fatto che i dati di quel testo indicavano erroneamente il VII anno del duca di Zhao, (534 a.C), invece del XXIV anno (518 a.C), per la morte di Meng Yizi, ma forse ci fu un altro incontro tra Lao Tzu e Confucio avvenuto quando quest'ultimo aveva 17 anni.

 

Anche nel Laozi Ming c'è scritto che Confucio studiò i riti sotto Lao Dan quando aveva 17 anni:

Kongzi, [Confucio] nacque nel 20 anno del re Ling degli Zhou. Nell'anno 10 del re Jing (535 a.C) quando aveva 17 anni, egli studiò i riti sotto Lao Dan.

 

Può essere che anche Bian Shao nella preparazione del testo della stele fosse stato tratto in inganno da quanto scritto nel Chunqiu Zuo Zhuan o da Sima Qian, ma può anche essere che ci fu veramente questo incontro precedente a quello avvenuto a Wangcheng nel 518.
Se pigliamo l'aneddoto del Liji appena visto sopra vediamo che Lao Tzu chiama Confucio col nome di battesimo, cioè Qiu, questo significa che Confucio non aveva il nome di cortesia e quindi aveva meno di 18 anni. Ora siccome l'aneddoto parla anche di un eclissi, abbiamo cercato tra le 37 eclissi presenti nel Chunqiu Zuo Zhuan 41 quale avrebbe potuto essere quella più consona e ce n'è una, il 18 marzo del 534, quando Confucio aveva appunto 17 anni. L'eclissi, che non fu totale, durò dalle 13.45 alle 15.50 e fu visibile da Xiang, (longitudine 115.485, latitudine 33.868).

 

Se questo è vero a confondere Sima Qian potrebbero essere stati altri testi, ora andati persi, che parlavano di un altro, (o altri), incontri tra i due, avvenuti nel luogo natale di Lao Tzu, quando Confucio era molto giovane e Lao Tzu non era ancora andato nella capitale degli Zhou. Ma ovviamente questa è solo una supposizione.

 

Se invece questo incontro non ci fu in quella data e nel luogo natale di Lao Tzu ed i brani del Liji, nei quali Confucio cita Lao Dan, riguardano l'incontro del 518 a Wangcheng avrebbe dovuto esserci un eclissi pure in quell'anno. Nel 518 non ci fu nessuna eclissi, però ce ne fu una abbastanza vicina all'inizio dell'anno successivo e cioè il 3 Aprile del 517 a.C, fu parziale, visibile da Luoyang e durò dalle 6,24 fino alle 8,38. La data non è impossibile, Confucio avrebbe potuto essere ancora la per i suoi studi. Magari è più sospetta l'ora della processione funebre eseguita al mattino presto, ma non abbiamo trovato nessun testo che indicasse gli orari dei funerali ai tempi degli Zhou.

 

Tratto dal libro di Pierluigi Piazza Lao Tzu. Tra storia e leggenda, sulle tracce del "dragone" pubblicato in versione ebook dalla Urra.

 

 

Argomenti in breve

  • Prima di iniziare: problemi di datazione e transcodifica

  • Le fonti: i principali testi con riferimenti a Lao Tzu

  • La biografia di Lao Tzu

  • L'incontro con Confucio

  • La scrittura del Dàodéjīn

Pierluigi Piazza nato nel 1951, per professione esperto di informatica, fin da giovane amante delle filosofie orientali, dal 1992 ha intrattenuto un lungo rapporto con il filosofo indiano contemporaneo U.G. Krishnamurti, protrattosi fino alla scomparsa di quest’ultimo nel 2007. La scelta della sua ricerca storica su Lao Tzu è, in un certo senso, legata alla figura di U.G, con il quale il maestro dell’antichità condivide, secondo Pierluigi, molte peculiarità. L’esperienza nell’informatica poi ha fatto il resto mettendo l’autore nella posizione di sprimacciare l’ingente marea di informazioni su Lao Tzu e arrivare così alla sintesi che costituisce il contenuto dell’opera.

 

Indice Testi per Riflettere

 

NOTE
(39) Liji (libro dei riti) traduzione dal cinese di James Legge. www.sacred-texts.com - (Book V - Zang-dze Wan )
(40) Zhuangzi capitolo XIV traduzione dal cinese di James Legge.
(41) www2.iath.virginia.edu


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