Home Page Riflessioni.it
Testi per riflettere

Testi per Riflettere

Indice

 

Non occorre fare nulla

di U.G. Krishnamurti

- Dialoghi in Amsterdam tra U.G. e alcuni amici.

Da Il coraggio di essere se stessi (versione per internet) traduzione di Pierluigi Piazza.

pag 4/12

.: pagina precedente .: pagina successiva

 

Se l'obbiettivo, indipendentemente da quale sia, è positivo, anche l'approccio lo è. Va bene come gioco, è interessante, ma, là, non esiste qualche cosa come l'oltre, non esiste una cosa come l'ignoto. Se voi accettate che esista l'ignoto, farete una cosa o l'altra per conoscerlo. Il vostro interesse è "Conoscere". Quest'assurdo tentativo di sperimentare una cosa che non può essere sperimentata, non finirà mai. 

L'ignoto non esiste! Voi scoprirete come io posso fare una asserzione così dogmatica. Fino a quando inseguirete l'ignoto, questo movimento continuerà ad esistere. Il pensiero che ci sia qualche cosa che potete fare vi da la speranza. Magari un giorno riusciremo a fare l'esperienza dell'ignoto. Ma come può l'ignoto diventare noto? Non avete nessuna possibilità! Anche supponendo per un istante che questo movimento (il desiderio di conoscere l'ignoto) non ci sia, quello che rimane non lo conoscerete mai. Non avete modo di conoscerlo, di catturarlo, di sperimentarlo, o di esprimerlo. 

Parlare di beatitudine, amore, sono solo romanticherie, perché non c'è modo di catturare, contenere od esprimere quell'amore. Albeggerà in voi la comprensione che questo (il pensiero) non è lo strumento che vi può aiutare a comprendere, e che non esiste nessun altro strumento. 

Non sono venuto qui a tenere un discorso, voi dovreste aiutarmi. 

Se interpretate ciò che sto dicendo nei termini dei vostri valori, o di qualche codice di condotta, rischiate realmente di mancare l'obbiettivo. Non che io sia contro i codici morali o etici. Questi hanno un valore sociale, sono essenziali per il buon funzionamento della società. Voi avete bisogno di questi codici di condotta per funzionare nel mondo in modo intelligente. Altrimenti ci sarebbe il caos totale. Questo è un problema sociale. Non un problema etico, né religioso. Dovete separare le due cose perché il mondo in cui viviamo oggi è cambiato. Dobbiamo trovare un altro modo per convivere in armonia con il mondo attorno a noi. Se voi siete in conflitto con voi stessi, non potete essere in armonia con la società. La responsabilità è vostra. 

Temo che se interpretate quello che dico in termini religiosi voi mancherete realmente l'obbiettivo. Ciò che dico non ha niente a che fare con la religione. Non vi sto suggerendo di essere diversi da quello che siete. Cosa impossibile, d'altro canto. Non sto provando a liberarvi da niente. Non penso che ci sia qualche scopo in questi miei discorsi. Voi potete spazzare via quanto dico asserendo che è un nonsenso, è un vostro diritto. Ma magari potete accorgervi che l'immagine che avete dei vostri obbiettivi, o l'idea di come cambierete un giorno attraverso gli sforzi e la volontà, non hanno assolutamente nessuna relazione con "quello" che sto descrivendo. Quello di cui parlo non è realmente ciò che vi interessa. 
Vi stavo dicendo l'altro giorno che mi piacerebbe darvi giusto un assaggio di quello stato. Non un assaggio nel senso in cui voi usate il termine. Giusto un tocco. Non vorreste più averne a che fare per nessun motivo. E d'altro canto quello che volete, quello che vi interessa, non esiste. 

Voi potete avere un mucchio di piccole esperienze, se quello è ciò che vi interessa. Fate le vostre meditazioni, fate tutto quello che volete, sperimenterete un mucchio di cose. È molto facile fare queste esperienze attraverso l'uso delle droghe. Non vi sto raccomandando questo, ma le esperienze sono le stesse, esattamente le stesse. 

I dottori dicono che le droghe danneggiano il cervello, ma anche la meditazione se è fatta seriamente danneggia il cervello. C'è gente che è impazzita, gente che si è buttata nel fiume, che ha fatto un mucchio di stranezze; si sono rinchiusi in una caverna perché non potevano più fronteggiare le loro esperienze. 

Vedete, non vi è possibile guardare i vostri pensieri, come non è possibile essere consapevoli di ogni passo che fate; se farete una cosa del genere, impazzirete. Non sarete più in grado di camminare. Quando si dice che uno dovrebbe essere consapevole di ogni cosa, non si intende una cosa del genere. Come può essere possibile guardare ogni pensiero, e perché dovreste farlo? Per avere autocontrollo? Non potete avere quel controllo, è una cosa tremenda. 

Quando vi capita di immaginare che state controllando i vostri pensieri, e sperimentate un vuoto tra quei pensieri, o qualche stato di assenza di pensiero, sentite che state raggiungendo qualche cosa. Quello è uno stato di assenza di pensiero indotto dal pensiero stesso, solo un vuoto tra due pensieri. Il fatto che voi possiate sperimentarlo dimostra che il pensiero è ancora estremamente attivo in voi.

 

pagina 4/12
.: pagina precedente .: pagina successiva


I contenuti pubblicati su www.riflessioni.it sono soggetti a "Riproduzione Riservata", per maggiori informazioni NOTE LEGALI

Riflessioni.it - ideato, realizzato e gestito da Ivo Nardi - copyright©2000-2024

Privacy e Cookies - Informazioni sito e Contatti - Feed - Rss
RIFLESSIONI.IT - Dove il Web Riflette! - Per Comprendere quell'Universo che avvolge ogni Essere che contiene un Universo