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Testi per riflettere

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LA RETE DEL PENSIERO

Di J. Krishnamurti
Da: discorsi a Saanen e ad Amsterdam 1981

Ed. AEQUILIBRIUM - Milano
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Anche lo scienziato o l'archeologo fanno parte di un gruppo che ha una sua propria coscienza, proprio come accade agli animali. Se siete una donna di casa, avete la vostra coscienza particolare che è simile a quella di tutte le altre donne di casa. Nel mondo si sono diffusi modi di vivere molto permissivi. Questo fatto di costume è cominciato in Occidente e quindi si è sparso dovunque. È un movimento che avviene nella coscienza di gruppo. Vedete che cosa significa tutto questo; cercate di capirne le implicazioni.
La nostra coscienza ha anche un aspetto molto più profondo, che contiene le nostre paure. Per generazioni e generazioni l'uomo ha vissuto nella paura, nel piacere, nell'invidia, nella pena della solitudine, nello scoraggiamento, nella confusione. L'uomo ha vissuto in un profondo dolore; ha vissuto con quello che lui chiama amore, e non è stato mai abbandonato dalla paura della morte. È questa la sua coscienza, che è la stessa per l'umanità intera. Rendetevi conto di che cosa significa questo: significa che non siete degli individui. Ma è duro accettare che le cose stiano così, perché siamo stati programmati come dei computer a pensare a noi stessi considerandoci degli individui. Le religioni ci hanno programmato a pensare che abbiamo un'anima separata da tutte le altre. E dopo secoli e secoli il nostro cervello continua a funzionare seguendo lo stesso schema con con cui è stato programmato.
Così, se si capisce la natura della nostra coscienza, lo sforzo particolare che l'ego sostiene nella sua sofferenza diventa qualcosa di globale e allora avrà inizio un'attività del tutto diversa. È questa la crisi in cui siamo coinvolti: siamo stati programmati e possiamo imparare solo in base a questi programmi. In qualche rara occasione possiamo avere un momento di chiarezza, ma poi il nostro cervello torna a ripetere senza sosta lo schema con con cui è stato programmato. Vedete semplicemente come stanno le cose: uno è cristiano, buddista, indù, anticomunista, comunista, democratico, e tutto si ripete, si ripete, si ripete... E solo raramente c'è una sosta in questo ininterrotto ripetersi.
Allora, un essere umano, che non è affatto separato dal resto dell'umanità, come affronterà questa crisi, questa svolta cruciale? Come l'affronterete voi, che siete esseri umani da millenni abituati a considerarvi degli individui? E questa è un'illusione! Come affronterete questa svolta? Vedrete realmente come stanno le cose, per muovervi da questa stessa percezione in una direzione completamente diversa?
Dobbiamo capire insieme che cosa significa guardare, guardare come effettivamente funziona il pensiero. Tutti voi pensate; è questo il motivo per cui siete qui. Tutti voi pensate, e il pensiero si esprime in parole, oppure si esprime in un gesto, in uno sguardo, in un movimento del corpo. Le parole, che sono usate da tutto il genere umano, ci servono per comunicare qualcosa, e tutto il genere umano ha in comune il pensiero. È una cosa davvero straordinaria se avete fatto questa scoperta, perché allora c'è soltanto pensiero, e non il "vostro" pensiero. Dobbiamo imparare a vedere le cose come sono realmente, e non come siamo stati programmati a vederle. Capite la differenza? Possiamo guardare, liberi da qualsiasi programma che ci sia stato imposto?
Se continuiamo a guardare le cose considerandoci cristiani, cattolici, protestanti, democratici, comunisti o socialisti, se guardiamo cioè con tutti questi pregiudizi, allora non saremo in grado di capire quale enorme pericolo, quale crisi tremenda ci sta di fronte. Se appartenete a un gruppo qualsiasi, se siete seguaci di un guru, se vi dedicate a qualche attività particolare, allora, siccome siete stati programmati, sarete incapaci di vedere le cose come effettivamente sono. Solo quando non appartenete ad alcuna organizzazione, ad alcun gruppo, ad alcuna religione, ad alcuna nazione particolare, potete veramente osservare. Se avete imparato molte cose, accumulando conoscenza dai libri o dall'esperienza, la vostra mente ormai è occupata, il vostro cervello è colmo di conclusioni, di tendenze e così via. E tutto questo vi impedirà di guardare. Possiamo essere liberi da tutto ciò e cominciare a guardare quello che realmente accade nel mondo? Il terrore, le tremende divisioni settarie in campo religioso, un guru che si oppone a un altro guru idiota, la vanità che tutto questo implica, il potere, la posizione, le ricchezze di questi guru, tutto questo è qualche cosa di spaventoso. Ora, potete guardare voi stessi, non come esseri umani separati dagli altri, ma come esseri umani che sono effettivamente la stessa cosa con tutto il resto dell'umanità? Nutrire un sentimento del genere significa amare gli esseri umani di un amore tremendo.
Quando siete capaci di guardare con chiarezza, senza la minima distorsione, allora potete cominciare a indagare la natura della coscienza, fino ai suoi livelli più profondi. Dovete esaminare tutto il movimento del pensiero, perché è il pensiero il responsabile di quel che la coscienza contiene a qualsiasi livello di profondità. Se non pensate non ci sarebbe paura, non ci sarebbe il senso del piacere, non ci sarebbe il tempo; perché il pensiero è il responsabile di tutto questo.

 

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