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Il disagio esistenziale, i giovani e la psicologia scolastica

dr. Ciro Aurigemma  ciro.aurigemma@fastwebnet.it

da "CULTURA E NATURA" - RIVISTA DEL C.E.U. 0TT-DIC. 2002

 

La sofferenza umana ha molteplici aspetti, quello esistenziale si caratterizza nella mancanza di senso della vita , del dolore, della morte e nell'angoscia derivata da questo vuoto di valori e significati. Il disagio esistenziale nel Novecento e' stato molto approfondito da filosofi, psicologi, ecc., in particolare dall'esistenzialismo e dalla fenomenologia. Da filosofi quali Kierkegard, Heidegger, Sartre, Husserl, Jaspers e altri, in psicoterapia e' sorto l'orientamento fenomenologico-esistenziale con la terapia esistenziale, l'antropoanalisi, la terapia umanistica fino all'odierna corrente transpersonale. La terapia esistenziale raccoglie diversi approcci con in comune il principio di riconoscere che ogni persona vive in un mondo proprio di significati e sensazioni personali. Si centra l'attenzione sull'essere nel mondo, sulla coscienza di sé, sulla possibilità di compiere scelte responsabili, poiché la vita e' fatta di scelte più o meno consapevoli che poi contribuiscono al nostro destino. L'assunzione di responsabilità e' la base per cambiare, lo sfuggire a questo genera colpa esistenziale, la consapevolezza in fondo di scegliere di non decidere. Siamo essenzialmente soli, ma c'e' la possibilità di entrare in relazione con gli altri e questo avviene anche nella relazione terapeutica. Infine da soli dobbiamo dare significato alla nostra vita e decidere come viverla. negare la morte produce ansia, accettarla con consapevolezza e' una base per dare senso alla vita. Anche la logoterapia di Victor Frankl, che visse alcuni anni in un campo di concentramento durante la guerra, ha la meta di aiutare le persone a trovare il senso della vita e anche della sofferenza nei suoi diversi aspetti, essa si basa sui concetti di amore, altruismo, libertà, responsabilità, ricerca dei valori e considera la volontà di assegnare significati come la pricipale motivazione umana. L'antropoanalisi di Binswanger integrava la psicanalisi freudiana con l'esistenzialismo creando una analisi dell'essere nel mondo, essa considerava tre aree di analisi : la persona coi suoi pensieri e fantasie interne, i rapporti con gli altri, i rapporti con l'ambiente. Le persone possono essere alienate da una di queste aree, ciò sarebbe dovuto alla separazione o dal non saper scegliere. anche la quantità di scelte possibili può produrre difficoltà e ansia esistenziale. Obiettivo della terapia e' la consapevolezza e la capacità di scegliere in un continuo divenire cioè realizzarsi . Il blocco di questo processo produrrebbe il disagio psicologico ed esistenziale. La psicoterapia umanistica promossa da Maslow porta avanti una visione più ottimistica dell'uomo in cui sono presenti tendenze innate alla verità, alla giustizia, alla libertà e creatività, la cui frustrazione produce angoscia. Tra i principali approcci umanistici troviamo Carl Rogers con la sua terapia centrata sul cliente. egli ha una visione positiva dell'uomo che tenderebbe all'indipendenza, all'autoconsapevolezza e all'autorealizzazione attraverso la capacità di fare scelte autonome. Il lotta per la coerenza favorita dalla presenza di un altro significativo che dia accettazione, comprensione empatica e autenticità. Tuttavia la meta di divenire una persona pienamente funzionante non si raggiungerebbe mai, ma ognuno sarebbe coinvolto in un processo continuo di realizzazione. La terapia serve a favorire la crescita personale fornendo le condizioni necessarie e sufficienti al cambiamento. La corrente transpersonale ha considerato nell' uomo anche gli aspetti spirituali, prima trascurati dalla visione materialistica della scienza, tuttavia ciò ha dato luogo a visioni spesso poco scientifiche e soggette a influssi di religioni orientali e mode New Age. L'attuale approccio neuropsicofisiologico consente una integrazione più completa, su basi scientifiche avanzate, di quanto precedentemente scoperto e sperimentato. I valori dell' "io genetico" presenti in tutti gli uomini di tutte le culture sono la dignità, la libertà, la giustizia, l'amore, che se contrastati dai condizionamenti sociali e culturali provocano il disagio dell' uomo che poi lotta come può per far emergere queste forze interne. lo sviluppo dell' "io cosciente" nella psicoterapia consente all'individuo di liberarsi gradualmente dai condizionamenti e dalle memorie del passato che tende a difendere istintivamente. Lo studio del cervello e della coscienza operato dalle neuroscienze ha permesso tramite la teoria della lateralizzazione emiferica di individuare una chiave di lettura scientifica dei disturbi mentali e della sofferenza. Il cervello sinistro operando con simboli verbali e modelli rigidi utili alla sopravvivenza dell'individuo, se preferenziale, può precludere la comunicazione con l'emisfero destro più libero di percepire oggettivamente la realtà e di trovare soluzioni creative e flessibili alle molteplici situazioni della vita. Solo l'interazione interemisferica e l'intervento dell' "io cosciente" può permettere un pieno sviluppo delle potenzialità umane e la salvaguardia da disturbi e da disagi esistenziali . Personalmente l'esperienza del disagio esistenziale mi ha favorito fin dall'adolescenza, fase critica per eccellenza, nella ricerca dei valori e del senso della vita che ho poi con una lunga ricerca, spesso sofferta , trovato in una spiritualità libera dai legami e dai dogmi di modelli prestabiliti delle tradizioni. La psicologia, la psicanalisi, la psicosomatica, la filosofia, la mistica e la conoscenza scientifica liberata dal dogmatismo scientista e determinista, mi hanno aiutato a capire l'uomo in tutta la sua complessità, riconoscendo fin dall' inizio del percorso che ogni disciplina da sola non era sufficiente, ma andava integrata in una visione globale e interdisciplinare. Nella visione neuropscofisiologica integrata ho infine trovato compiuto quel lavoro di integrazione delle scienze e dei valori umani che avevo intuito e cercato per molti anni faticosamente. Il senso della vita e' costituito in fondo dall' evoluzione di tutte le forme di vita che dovremmo rispettare e favorire, e in particolare dell' uomo, attraverso esperienze e percorsi spesso sofferti e verso una maturazione non solo biologica, ma anche della coscienza e senza mai raggiungere sulla terra una totale perfezione. Oltre alla lotta con se stessi purtroppo ho incontrato gli ostacoli che ogni giovane e ogni uomo incontra in un cammino di sviluppo di sé, dovuti agli attacchi di chi difende opinioni personali , privilegi di potere, danaro e possesso , ecc. nonché l'invidia di chi non conosce bene la fatica del percorso e vede solo qualche aspetto positivo già raggiunto dagli altri svalutandolo per coprire il suo disagio o enfatizzandolo eccessivamente, invece che trarne spunto di riflessione ed esempio … il disagio esistenziale ancora a volte presente e' quindi spesso dovuto, oltrechè alle memorie e ai condizionamenti da superare, all' ignoranza ben difesa da molti e alla difficoltà a vivere in un mondo governato da chi cerca più il potere e che il servizio al prossimo. Inoltre credo che, sia per me che per la mia generazione, una fonte specifica di disagio esistenziale consista nel rapporto tra i due sessi in cui, dopo la crisi dei modelli del passato, dobbiamo trovare una giusta e fisiologica identità e una positiva comunicazione finalizzata all'aiuto reciproco. Tutto questo in una evoluzione personale e sociale e nella prospettiva di una educazione dei figli, il più possibile libera da modelli rigidi e da alibi alla poca partecipazione. Tuttavia bisogna considerare che il disagio spesso, anche in questo campo, se ben compreso ed accettato, può essere fonte di stimolo alla conoscenza di sé e al miglioramento continuo nel rapporto con gli altri e nella comunicazione. 
La psicologia scolastica potrebbe essere di aiuto ai giovani anche in funzione preventiva e di intervento precoce ma dopo molte battaglie ancora in Italia non c'è una legge in tal senso e non è bastato unificare molti disegni di legge in testo unico nella scorsa legislatura, ora nel nuovo governo il sen. Asciutti ha presentato una nuova proposta in discussione al Senato che resta ferma per le note difficoltà economiche, egli tuttavia afferma: "In realtà, tutte le ricerche a livello internazionale dimostrano che molte carriere sanitarie gravi e gravose, sia psichiatriche, che criminali, che tossicodipendenti, possono essere evitate solo se i minori possono elaborare i loro problemi prima che si acuiscano e si incancreniscano"... e in seguito aggiunge: "per questi motivi tutti i Paesi civili, anche quelli più avari di spesa pubblica, hanno messo la psicologia e lo psicologo a disposizione dei minori, dei minori normali, prima che degli adulti, persino prima che degli adulti ammalati".
Molti insegnanti e studiosi come Sabino Acquaviva, sociologo e Tullio De Mauro ex Ministro dell'Istruzione hanno chiesto lo psicologo scolastico tuttavia manca ancora la spinta dell'opinione pubblica per porlo all'attenzione della politica.
Quindi dovremmo riflettere : è giusto anteporre sempre tutto alla salute e alla prevenzione per concentrarsi solo sui danni, come avviene dopo incidenti stradali troppo frequenti, abuso di sostanze, suicidi, abbandono scolastico, atti di violenza, ecc.? quanto è alto il costo economico e umano di questa scelta? Cosa deve ancora avvenire per farci cambiare rotta?

 

Dr. Ciro Aurigemma psicologo

 

Vedi: TESTO ALL'ESAME DEL SENATO - ISTITUZIONE SPERIMENTALE del SERVIZIO di PSICOLOGIA SCOLASTICA


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