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Testi per riflettere

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Sessualità e consapevolezza corporea

Di Satya Puja Richardson

Tratto dal libro “Sesso libero ma dalla mente” antologia di Re nudo, AAVV, Jubal 2005 (Re Nudo n. 12, anno II, settembre 1997)

 

Molte persone non vivono nel loro corpo. Amare il nostro corpo non sembra sia facile: nell'infanzia ci viene imposto di non godere del piacere naturale del corpo, del semplice e confortante toccarsi i genitali. Ci viene detto di tenere le mani lontano, di rifiutare gli organi genitali e questo ha portato indirettamente a rifiutare il corpo nella sua interezza. Questo atteggiamento ha fatto nascere un senso di colpa riguardo al sesso e così siamo forzatamente più inclini a prestare attenzione al mondo dei pensieri che al nostro corpo.
Nei bambini e negli adulti di tutto il mondo si possono osservare specifiche attitudini corporee che riflettono questa tendenza ad allontanarsi dal corpo. Ciò è ben visibile nelle gambe e più particolarmente nel modo di usare le gambe. Le gambe sostengono il corpo, ci connettono alla terra; spesso sono descritte come le radici del centro sessuale, poiché l'energia del bacino fluisce verso il basso, attraverso il pavimento pelvico e uscendo dalle gambe ritorna alla terra. La terra, in cambio, rimanda l'energia attraverso i piedi e le gambe fino a raggiungere il centro sessuale. L'approccio di tutte le arti marziali consiste nell'incoraggiare e sviluppare queste qualità. È la sorgente della nostra forza e questo ha dato luogo alla ben nota espressione di “avere i piedi per terra” (in inglese grounding). Le gambe si collegano alla terra, le ginocchia sono leggermente piegate, il corpo è come se affondasse nel terreno.
Invece nei fatti è raro osservare gambe con queste caratteristiche. Quando stiamo in piedi la tendenza è di spingere le ginocchia indietro, di bloccarle in estensione e questo produce stress dietro l'articolazione del ginocchio. Questa posizione dà la sensazione di essere più forti, di sentirsi più sicuri psicologicamente. Provate a farlo, è molto facile da sentire. Spingete le ginocchia indietro, esagerate un pochino finché le sentite “bloccate”. Ora provate il contrario, lasciate che le ginocchia siano leggermente piegate. Come vi sentite? Avrete notato che spingendole indietro vi sentite molto più a vostro agio e più sicuri.
Le ginocchia leggermente piegate vi fanno sentire tremolanti, insicuri ed è un'esperienza completamente diversa stare in piedi in questo modo. Le gambe possono letteralmente mettersi a tremare. Comunque, nella strategia delle arti marziali, una persona che tiene le ginocchia tese viene facilmente sconfitta, anche con una leggera spinta, mentre possono essere necessari anche cinque uomini per sollevare da terra un uomo con un solido appoggio dei piedi, con un buon grounding. Le ginocchia tese possono darci una sensazione di sicurezza, ma è una falsa sicurezza; ci rende psicologicamente forti, ma non è una posizione fisicamente stabile poiché riflette una mancanza di unione tra corpo e mente.
Quando stiamo in piedi con le ginocchia troppo tese spostiamo inevitabilmente il bacino indietro. Questo è difficile da evitare perché l'articolazione del ginocchio è connessa al bacino. Quindi in questa posizione accentuiamo l'arco della schiena nella parte lombare e, aspetto ancora più importante, spostiamo l'angolo e la posizione della pelvi che ora si troverà leggermente retratta. Questo significa che l'osso pubico è spinto indietro e lontano dalla sua naturale e comoda posizione orizzontale, e viene a trovarsi quasi infilato tra le gambe. Viene spostata l'inclinazione della struttura a gobba del pavimento pelvico alterando così la sua ideale posizione appesa. La muscolatura di supporto è continuamente sottoposta a stress nel tentativo di mantenere la posizione. Con il trascorrere degli anni, la tensione si accumula e il tessuto degli organi genitali, il pene e la vagina, e il pavimento pelvico da cui essi emergono, sono tesi in modo innaturale. Col tempo questo condiziona e limita l'abilità di percepire e sentire il centro sessuale dentro di noi, quando siamo in piedi e, ancor di più, quando facciamo l'amore.
È anche possibile notare un'altra attitudine corporea nella quale la pelvi è spinta in fuori, gli organi genitali sporgono in avanti e l'ano è tenuto stretto. L'energia del bacino è spinta in modo innaturale in avanti e in fuori; la struttura muscolare del pavimento pelvico e dei genitali viene a trovarsi al di fuori dell'allineamento energetico ottimale.
In effetti, la tensione necessaria per mantenere tale posizione produce un contesto energetico leggermente sovraccarico o disturbato; non è una condizione neutra, naturale e rilassata. Iniziare a portare consapevolezza al nostro corpo e al modo in cui stiamo in piedi nella vita di tutti i giorni, aiuterà molto il modo in cui facciamo l'amore. Facendo attenzione a come stiamo in piedi e modificando il portamento, agiremo sulla nostra psicologia e la nostra energia sessuale; ripristinando il giusto allineamento della pelvi tramite il rilassamento, inizieremo a sciogliere le rigidità della mente e del corpo.
Un'altra abitudine molto comune è di stare su una gamba sola che in questo modo porta il peso di tutto il corpo. Destra o sinistra, abbiamo la nostra gamba preferita sulla quale ci piace di più stare. È piuttosto raro trovare una persona che si appoggia contemporaneamente sui due piedi e distribuisce così il peso della parte superiore del corpo in modo equilibrato, attraverso la pelvi, sulle gambe dove il peso va a gravare sui piedi. Se portiamo consapevolezza al fatto di stare in piedi appoggiandoci su una gamba sola, ci rendiamo conto che questa posizione ci dà un'attitudine di nonchalance, di distanza, un'aria di “sono un tipo a posto” e perfino di “ma chi ti credi di essere?”. Proviamo a questo punto a spostare consapevolmente il peso su entrambi i piedi, lasciando le ginocchia leggermente piegate, non spinte indietro. E notiamo, dopo qualche minuto, la differenza nella nostra attitudine, osserviamo cosa sentiamo e come lo percepiamo. Inaspettatamente, ci sentiremo curiosamente nudi, quasi come se non riuscissimo a riconoscerci. Ci sentiamo in uno spazio non familiare, vulnerabili. E finalmente su due piedi, siamo attenti, diventiamo miracolosamente 'presenti'. La prossima volta che salutate un amico e vi abbracciate, mantenete il peso del corpo su entrambe le gambe con le ginocchia leggermente piegate, non spostate il peso da una gamba all'altra. Siate lì, rimanete presenti, sulle due gambe. Spesso è proprio in questi momenti, quando vogliamo incontrare qualcuno e siamo desiderosi di entrare in contatto ed essere presenti, che stiamo in posizioni strane, su un piede, esibendo insicurezza e mostrando la nostra sostanziale mancanza di fiducia in noi stessi.
Nella ricerca di amore e consapevolezza, è importante iniziare dal corpo, scoprire come lo usiamo e cosa esprimiamo attraverso di esso. Iniziate a notare e a percepire il corpo dall'interno di voi stessi, non da fuori. Fare l'amore con consapevolezza sviluppa e rafforza la consapevolezza innata del corpo. Fatevi toccare e toccatevi il più possibile. Vivere davvero nel corpo portandovi consapevolezza è amare se stessi. Chiediamo al nostro amante, l'Amato, di amare il nostro corpo, eppure ogni nostro sguardo su di esso è pieno di giudizio per le sue imperfezioni. Quando la consapevolezza arriva al corpo, sembra trasformarlo, integrando ciò che prima era diviso, portando armonia dove prima c'era disarmonia, riempiendo dove c'era il vuoto. L'amore è una grande terapia.

 

Tratto dal libro:
Sesso libero ma dalla mente” antologia di Re nudo,
AAVV, Jubal 2005

 

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