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Riflessioni sull'Evoluzione della Specie e l'Evoluzione della Coscienza
di Catia Rizzi - Marzo 2012
Recentemente, colloquiando con amici sul termine “selezione naturale” come motore e fondamento dell’evoluzione della specie, ho portato una mia riflessione sul pensiero darwiniano e sulle teorie di Lamarck. Il Pensiero di Darwin, come molti sapranno, è riuscito ad imporsi in quanto le sue teorie risultavano perfettamente in risonanza con il pensiero dell'uomo, molto forte in quel momento storico e ancora oggi dominante, della supremazia del più forte verso il più debole, a discapito delle teorie di Lamarck, riconosciute solo in parte.
Il pensiero di quest’ultimo, personalmente, lo trovo molto in risonanza non solo con il mio pensiero, ma in risonanza alla vera crescita ed evoluzione di tutte le creature viventi.
La selezione naturale dovrebbe essere vista con occhiali diversi, in quanto non esiste una selezione naturale passiva per noi, ma siamo noi e tutte le creature viventi che, adattandoci costantemente all'ambiente esterno e ai bisogni primari che quell’ambiente comporta, cresciamo ed evolviamo, portandoci così a comprendere che non c’è nulla fuori di noi, senza una nostra attiva compartecipazione, che possa determinare la nostra morte o la nostra vita. Comprendere questo comporta un’assunzione di responsabilità personale attraverso una nuova consapevolezza.
Riporto, a tal proposito, un riassunto di un testo tratto da una dispensa di Jean Baptiste de Lamarck in mio possesso:
“gli organismi unicellulari, per almeno due miliardi di anni, sono stati i soli abitanti del nostro pianeta, e l'evoluzione intesa da Lamarck, attraverso cooperazione e sinergia degli organismi, ha sviluppato forme di vita complesse. A rivalsa della lotta per l'esistenza del pensiero darwiniano, le cellule hanno scoperto, durante il corso della vita, che unendosi potevano interagire con l'ambiente esterno adattandosi meglio con maggiori possibilità di sopravvivenza. A seguito di questa cooperazione e comunione si formarono comunità pluricellulari di maggior complessità, fino a costituire tutti gli organismi complessi che oggi conosciamo”.
Questo pensiero fa comprendere che non è attraverso le lotte che si otterrà qualcosa di buono o una nascita di un nuovo… solo la comunione, l’integrazione tra gli esseri, ancora assai difficile oggi, può portare a qualcosa di nuovo e diverso, e siamo sempre nel campo della sommatoria/sintesi/trascendenza, verità punti di passaggio per ogni crescita ed evoluzione, compresa l’evoluzione della coscienza. Queste verità punti di passaggio, esistono ed agiscono sia nella materia densa che nella materia più rarefatta o altri piani di esistenza.
Come ho citato sopra, il pensiero darwiniano, che si rifà allo strapotere del più forte sul più debole, non può essere foriero di un nuovo e diverso, difatti i prodotti dello strapotere, o lotta per l’esistenza, sono sotto i nostri occhi.
Solo attraverso l’altruismo, la comunione, l’integrazione può nascere qualcosa di nuovo, quando ne saremo capaci…
Le cellule, il corpo animale, quello umano, se impariamo ad osservarli e conoscerli, scopriremo che tutto si muove perfettamente, e che la natura in se non è sanguinaria, ma una grande insegnante di vita e dell’oltre la vita…
Comunione=Crescita ed Evoluzione… Lotta=Morte e Ripetizione… queste parole trovo che siano significative in relazione non solo all’evoluzione della specie, ma della coscienza.
Il corpo umano non lotta con se stesso, sono da sfatare le teorie o certezze delle malattie autoimmuni per esempio, come per le altre malattie... infatti, rifacendomi al pensiero lamarckiano e alla conoscenza delle 5 Leggi Biologiche portate in luce dalla genialità del Dr. Hamer, quando si patisce un conflitto biologico gli organi e i tessuti organici, insieme al cervello, si mettono in moto, cooperando, per risanarsi, e lo fanno anche attraverso i funghi, micobatteri, batteri, virus che vivono, difficile crederlo ma tant’è, all'interno del corpo, in pratica sono nostri simbionti. La Natura tenta sempre di riparare... è una forza creativa costante, per me traducibile in un solo nome... "Amore".
Per me tutta la Conoscenza/Sapienza parte dalla cellula, dall’organismo unicellulare e mi verrebbe da dire che la complessità dell’Uomo e delle creature viventi stanno nell’intelligente semplicità dell’Uno.
Quindi per me, per quello che ho scoperto da ricerche personali fatte e sperimentate, non c’è niente di sbagliato nella Natura, anzi, sotto molti aspetti è perfetta, anzi è perfetta su questo piano come è perfetto Dio, o l’Assoluto o l’Energia primordiale nel suo. Sono arrivata fino qui, per cui posso risultare sicuramente mancante di ancora molti tasselli, ma ho ragione di credere che il nostro corpo biologico è il libro dell’Esistente nel divenire. L’evoluzione della coscienza dal selvaggio al super umano, va di pari passo all’evoluzione della specie e dell’organismo vivente/individuo su questo piano, in relazione all’ambiente nel quale vive. Ed è per questo che sostengo che vita e coscienza non sono separate, non possono esserlo, e che le Leggi della Vita e la loro Logica hanno a che vedere con la nostra Crescita, Consapevolezza, Trasformazione, Coscienza.
La Coscienza feconda la Vita e la Vita perpetua se stessa per dar modo alla Coscienza di costituirsi ed espandersi. Una al servizio dell’altra.
Il nostro corpo è un Universo in espansione.
Catia Rizzi
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