Nella nuova normativa sugli appalti del governo Meloni, si prevedono criteri di "valutazione discrezionale" da parte della stazione appaltante, da esercitarsi caso per caso; inoltre, allo scopo di fugare la cosiddetta "paura della firma", è stabilito che, ai fini della responsabilità amministrativa, non costituisce "colpa grave" la violazione o l'omissione determinata dal riferimento a pareri delle autorità competenti (soprattutto se politiche).
Il che, secondo me, comporterà un riallineamento "ufficiale" a quella che era la prassi storicamente consolidata in materia di appalti ai tempi dell'antica Roma; e che, in verità, negli ultimi 2.000 anni, non era mai ufficiosamente variata di molto.
Vedi, al riguardo, quello che scriveva Mommsen!