"I nodi vengono al pettine", si potrebbe anche intitolare questa discussione. Lo spunto nasce dalla richiesta di Biden di aumentare la produzione di petrolio da parte dell'Opec, pena la diminuzione dello sviluppo economico. Solo pochi giorni fa, al summit di COP 26 si cercava qualsiasi soluzione per ridurre le emissioni di CO-2, poichè il rischio anche economico del cambiamento climatico è enorme. Eppure queste istanze così contraddittorie riescono a convivere tranquillamente, senza che nessuno (o pochi, vedi il recente premio nobel, Parisi) ne parli seriamente. Da un lato politici che proclamano la necessità di un nuovo approccio ecologico all'economia, dall'altro, quegli stessi politici che chiedono di aumentare l'inquinamento tradizionale dovuto alla combustione fossile.
Voler affrontare seriamente una politica ecologica significherebbe modificare strutturalmente i rapporti di potere capitalistici. Molto meglio fingere qualche riunione dove si decide poco o nulla e andare avanti nell'andazzo quotidiano, come se l'aumento del PIL ci potesse salvaguardare dalle prossime apocalissi climatiche. Oppure pensare di scaricare tutto il peso della ristrutturazione ecologica sui paesi di recente industrializzazione, mentre l'Occidente ha depredato per secoli il mondo (ed è anche per questo motivo che viviamo in una così diversa situazione di benessere).
Questo problema è di gran lunga più stringente e sconvolgente del green-pass o del vaccino o dell'immigrazione clandestina, ma nessun partito e nessun movimento da parte della società sembra avere una forza tale da metterlo quotidianamente all'ordine del giorno.
Del resto metterlo all'ordine del giorno in Europa, quale minimo effetto globale potrebbe avere, visto che una sola acciaieria cinese inquina più di tutto il Pakistan? I paesi autoritari sono attualmente quelli che inquinano di più e non è certo possibile intervenire con manifestazioni pubbliche che sarebbero subito soppresse.
In realtà non vedo soluzioni. L'unica reale sarebbe una gigantesca redistribuzione della ricchezza, ma questa potrebbe essere fatta solo dopo una rivoluzione come quella sovietica e in questo mondo occidentale demograficamente spostato verso la terza età, non è una opzione possibile, al di là di ogni altra considerazione sulla violenza o sulla non-violenza. Anche perchè chi va verso la terza età, spera di "cavarsela", pur con la preoccupazione di lasciare un mondo invivibile ai propri figli.Nel dettaglio, a proposito della impossibilità di modificare l'attuale trend:
https://www.bloomberg.com/graphics/2021-china-climate-change-biggest-carbon-polluters/#petrochemical-section
Salve jacopus. Bravo. Vedo che - pian piano - mi sembra tu cominci a capire.
Ma non ti devi preoccupare circa il fatto che chi crea dei problemi debba essere automaticamente anche colui che li deve risolvere : l'umanità magari crea problemi a sè ed alla natura ma potrebbe benissimo avvenire che delle soluzioni si faccia carico la natura da sola (anche in mancanza di ns. concreti contributi).
Infatti la natura potrebbe anche "risolvere" certi problemi in modo assai semplice : eliminando la origine dei problemi propri e dell'umanità..................cioè la stessa umanità...........oppure la sua porzione più chiassosa e fastidiosa (i consumisti).
Infatti, se siamo a questo punto, è perchè siamo stati troppo egoisti, quindi non potremo mai lamentarci dell'insensibilità della natura verso i nostri comodi futuri.
L'unica salvezza certa. secondo me, potrebbe essere il convertirsi tutti (se non già credenti), sperando che risulti vero il "Deus sive Natura" e che quindi le nostre preghiere ed invocazioni di eterna salute e salvezza - inascoltate, sembra, dalla Natura..........possano invece venir accolte dal Dio di nostra scelta. Saluti ed auguri.
Citazione di: viator il 06 Novembre 2021, 12:43:53 PM
L'unica salvezza certa. secondo me, potrebbe essere il convertirsi tutti (se non già credenti), sperando che risulti vero il "Deus sive Natura" e che quindi le nostre preghiere ed invocazioni di eterna salute e salvezza - inascoltate, sembra, dalla Natura..........possano invece venir accolte dal Dio di nostra scelta. Saluti ed auguri.
Finalmente una cosa giusta, viator, ogni convertito si darebbe a una vita di riflessione, castità, digiuno e preghiera. I consumi energetici crollerebbero, e con loro l'emissione di CO2. Grazie alla castità, poi, il problema della sovrappopolazione sarebbe risolto nel giro di qualche generazione.
Citazione di: anthonyi il 06 Novembre 2021, 15:37:48 PM
Citazione di: viator il 06 Novembre 2021, 12:43:53 PM
L'unica salvezza certa. secondo me, potrebbe essere il convertirsi tutti (se non già credenti), sperando che risulti vero il "Deus sive Natura" e che quindi le nostre preghiere ed invocazioni di eterna salute e salvezza - inascoltate, sembra, dalla Natura..........possano invece venir accolte dal Dio di nostra scelta. Saluti ed auguri.
Finalmente una cosa giusta, viator, ogni convertito si darebbe a una vita di riflessione, castità, digiuno e preghiera. I consumi energetici crollerebbero, e con loro l'emissione di CO2. Grazie alla castità, poi, il problema della sovrappopolazione sarebbe risolto nel giro di qualche generazione.
Salve anthonyi. Mi fa piacere che tu sia d'accordo con me. Solo un particolare : che c'entra la castità ? Il problema demografico lo si può risolvere altrettanto bene dedicandosi ai passatempi divertenti ma privi di esito fecondativo !.
Certo, dipenderà molto dal culto del Dio al quale si decide di convertirsi. Saluti.
Come ripetuto nell'ultimo rapporto IPCC, il cambiamento climatico è a questo punto irreversibile, e tra il 2022 e il 2025 potremmo dover assistere al cosidetto "Blue ocean event", ovvero la sparizione totale del ghiaccio artico permanente, che sancirà definitivamente il punto di non ritorno ecologico.
Tolto dalla testa che la questione si possa risolvere, rimane minimizzare i danni, e questo si può sempre fare, ma la verità è che quelli che dovrebbero essere i maggiormente interessati politicamente, sono anche i più incoscienti del mucchio, parlo ovviamente delle generazione X Y Z o come le chiamano, non bisogna infatti dimenticare che per ogni "gretino" ci sono venti follower della Ferragni, e tra questi ci sono anche gli idioti definitivi, ovvero quelli che pensano che si tratti di due visioni del mondo compatibili e sono follower di entrambe, purtroppo la maggioranza. Di idee ce ne sono parecchie, e la violenza può moltiplicare la forza delle richieste politiche, quella considerazione sul numero di giovani in confronto alle persone anziane che renderebbe impossibile una "rivoluzione sovietica" è in realtà falsa, la rivoluzione sovietica è partita da una minoranza molto più ridotta rispetto alla minoranza di oggi, solamente molto più facinorosi e convinti. Sperando ovviamente che non sia la collettivizzazione la soluzione proposta, ma sicuramente una revisione radicale dei diritti di proprietà, e la nazionalizzazione di quelli che sono ormai chiaramente dei servizi pubblici monopolistici. Tutto è possibile, basta saper accettare i sacrifici necessari. Perciò innanzitutto reinstaurare una cultura del sacrificio come solo la religione propriamente intesa è capace di fare, l'unica modo capace di convincere le persone a comportamenti irrazionali ed antieconomici, ma altruistici. Finchè il sacrificio non tornerà centrale, rimarremo con l'ecologismo ferragnizzato. Dare embargo alla Cina vuol dire tornare letteralmente alle candele, io sono pronto, e quelli che sono in piazza con i cartelli?
Salve InVerno. Citandoti : "Perciò innanzitutto reinstaurare una cultura del sacrificio come solo la religione propriamente intesa è capace di fare, l'unica modo capace di convincere le persone a comportamenti irrazionali ed antieconomici, ma altruistici. Finchè il sacrificio non tornerà centrale, rimarremo con l'ecologismo ferragnizzato. Dare embargo alla Cina vuol dire tornare letteralmente alle candele, io sono pronto, e quelli che sono in piazza con i cartelli?".
Quella che tu chiami "cultura del sacrificio" (terminologia cristiancattolica che non ha mai ostacolato l'esistenza del traffico di indulgenze, dei ministri del culto affetti da obesità, delle esenzioni patrimoniali.....per non parlar di tantissimo altro ancora).............la "cultura del sacrificio", dicevo, io la chiamerei ed invocherei "CULTURA DELLA MORIGERATEZZA". Praticando la morigeratezza per costume culturale (inclusa la moderazione demografica)...............l'altruismo ne risulterà automaticamente consequenziale, senza la necessità di impegni irrazionali, sacrificali etc. etc.
Naturalmente i credenti in certe dottrine sono perfettamente convinti di risultare i soli depositari delle somme virtù, dopo essersi riuniti ed aver stabilito quali siano le virtù.
Infine "dando l'embargo alla Cina" la semplicissima conseguenza (oh, questo si che è vero candore geopolitico !) non risulterebbe nel ritorno alle candele (per il quale tu risulteresti vanamente pronto), bensì nello scoppio della Terza Guerra Mondiale per via dell'accensione di candele molto, molto più grosse e potenti di quelle alle quali ti riferisci tu. Saluti.
Ma cosa si intende esattamente per situazione irreversibile?
Alla lunga , e se non basta, molto alla lunga, qualsiasi situazione e' reversibile.
Ma quanto sia il tempo che occorra bisogna attivarsi usando la tecnologia.
La soluzione non è arrestare la crescita del pil riducendo i consumi, ma indirizzarli nel verso giusto, investendo in una ricerca mirata.
Ma non vedo questi investimenti.
Significa che, superata una certa soglia, anche rimuovendo l'input antropico il processo continua da solo attraverso una serie di feedback loops.Per esempio una volta alterata in maniera significativa la corrente del golfo, il dado è tratto e non resta che aspettare una mini era glaciale come già successe l'ultima volta, tredicimila anni fa. Oppure, anche spegnendo domani tutti gli impianti inquininanti, vista la quantità di gas aerosol schermanti nell'aria, la temperatura è destinata ad aumentare di due gradi per la riduzione nella schermatura, pur avendo agito nella più drastica delle maniere. Significa, in definitiva, avere le mani legate per un secolo o due ad osservare quegli stessi cambiamenti che si vorrebbero prevenire. Certo alla lunghissima è tutto riequilibrabile, bisogna vedere quanti saranno ancora a godere di questo risultato una volta passata una era glaciale, il pianeta ha tempo, noi no.
Gli investimenti ci sono eccome, oggi dopo la Cop26 più di ieri, il problema è che le tecnologie verso le quali sono indirizzati non sono, al di là della pubblicità che gli viene fatta, neanche minimamente in grado di sopperire i bisogni energetici attuali. Tieni per esempio conto che la crisi energetica attuale è dovuta si a Putin e le sue manine sui rubinetti, ma anche al fatto che sono 6-7 mesi che il vento non soffia al nord e gli impianti eolici sono praticamente fermi. Quando i "pessimisti" chiedevano "si ma come la stoccate sta energia" e la risposta era "ci penseremo", ora sarebbe il momento giusto di chiedere: ci avete pensato? Ma l'hai sentito chiedere? Anzi, è quasi una notizia "underground" di cui nessuno vuol parlare. Poi è davvero questione di aprire nuovi mondi, o di chiuderne alcuni? Per esempio quanto tempo deve passare per rendere le criptovalute illegali? Bisogna parlarne? Bisogna pensarci sopra? A me pare di no, visto che consumano più risorse di tutta la silicon valley messa assieme, per produrre un trastullo per ludopatici.
@Viator
Ovviamente (lo dovrebbe essere visto il mio conclamato ateismo) non parlo di religione nel senso di tradizioni religiose in altrettanto conclamata bancarotta morale, ma di religione come modalità espressiva e del pensiero. Non sono sicuro di preferire il termine morigeratezza, ma così è se ti piace, di certo non stavo strizzando l'occhio a nessuna religione tradizionale in particolare, anche se va detto che uno dei pochissimi paesi al mondo "carbon positive" è il Bhutan che tralatro ha colto già dagli anni '70 l'invito di Parisi ad abbandonare l'ossessione per il PILu.
Il sacrificio, da un punto di vista genericamente spirituale, implica la rinuncia a qualcosa che si ha o che si è per un fine superiore, per un valore superiore che trascende il singolo.
Un sacrificio giustificato dalla sola paura di un'eventuale apocalisse purtroppo non regge.
Ma prima di tutto, che cosa dovremmo sacrificare?
Praticamente un'allucinazione, uno stato alterato della mente, la cui essenza è il desiderio del superfluo. Siamo talmente sprofondati in questo sogno demente di un lusso di massa che facciamo addirittura fatica a distinguere l'essenziale dal superfluo.
La nostra civiltà, che è in realtà la civiltà degli anglosassoni, si basa su questo. Tutto il resto, per esempio l'azione di governi e banche centrali per far crescere il capitale fittizio, serve ad alimentare questo miraggio. Immettere immense quantità di denaro prestati a tasso zero la cui unica garanzia sono i bilanci degli Stati (quindi i debiti pubblici...), denaro che viene così preso e investito sui mercati finanziari che hanno perciò perso ogni significato e indicano una ricchezza che in realtà non esiste.
La Cina serve agli Usa esattamente come alla Cina servono i consumatori occidentali. La storiella dello scontro tra Cina e Usa sul modello della guerra fredda è una finzione (che nasce negli Usa) il cui obiettivo mi è ancora sconosciuto. Forse serve soltanto a mantenere l'intellighenzia anglosassone nella giusta tensione che dai tempi dei pirati hanno saputo mantenere nelle più diverse situazioni.
Tornando al sacrificio, è da questo incubo che dobbiamo liberarci. Non solo quindi per il timore dell'apocalisse ecologica ma perché un sogno, per quanto regressivamente piacevole, deve finire. Bisogna tornare ad un economia sensata. Ad una visione del lavoro come strumento di miglioramento della società, delle relazioni umane.
Alla mitologia capitalista del turismo spaziale e all'idiozia dell'intelligenza artificiale dobbiamo rispondere con una visione dell'avventura, dell'epica come ritorno materiale e culturale ad una vita dimensionata su ciò che l'umanità ha sempre considerato cosa buona: l'operosità, l'intelligenza, la perseveranza, il dono, l'equilibrio, l'amicizia, il dialogo.
Il sacrificio richiesto, necessario, per arrestare il processo di riscaldamento climatico è semplicemente la mia, la tua vita.Per questo pochi sono disposti a farlo.Se si seguissero radicalmente le ricette di Greta Thunberg e sodali un esito certo sarebbe lo sterminio di massa della popolazione mondiale, non è diffice da capire.
Inoltre il problema non dipende dal capitalismo o dalla disuguaglianza economica. E' un problema fisico, si chiama entropia ed è indipendente dal sistema economico, soprattutto è indipendente dall'uomo, quindi è più profondo della biologia e dell'ecologia.
Entropia forse. Ma adattata alla scienza e alla way of life dei padroni. Che abbiano reso pure la scienza una mignotta è segreto di Pulcinella.
Riescono persino, travestiti da minatori, a consumare moltissima energia per produrre un bene oggettivamente immateriale come il denaro. Demenza allo stato puro e nascente. La cui fecondità rende anche l'Apocalisse desiderabile come via di salvezza.
Citazione di: baylham il 07 Novembre 2021, 12:02:11 PM
Il sacrificio richiesto, necessario, per arrestare il processo di riscaldamento climatico è semplicemente la mia, la tua vita.Per questo pochi sono disposti a farlo.Se si seguissero radicalmente le ricette di Greta Thunberg e sodali un esito certo sarebbe lo sterminio di massa della popolazione mondiale, non è diffice da capire.
Inoltre il problema non dipende dal capitalismo o dalla disuguaglianza economica. E' un problema fisico, si chiama entropia ed è indipendente dal sistema economico, soprattutto è indipendente dall'uomo, quindi è più profondo della biologia e dell'ecologia.
Le date della tua teoria non tornano molto con i dati a disposizione
https://i.imgur.com/NPiVC6g.jpg
La prima parte del mio intervento riguarda il tema specifico del cambiamento climatico e l'attuale sistema economico.La seconda parte riguarda il problema della stabilità di un qualunque sistema economico, che ritengo impossibile perchè il problema è fisico, e l'inevitabilità dell'inquinamento e del cambiamento ambientale.
Citazione di: InVerno il 07 Novembre 2021, 15:09:18 PM
Citazione di: baylham il 07 Novembre 2021, 12:02:11 PM
Il sacrificio richiesto, necessario, per arrestare il processo di riscaldamento climatico è semplicemente la mia, la tua vita.Per questo pochi sono disposti a farlo.Se si seguissero radicalmente le ricette di Greta Thunberg e sodali un esito certo sarebbe lo sterminio di massa della popolazione mondiale, non è diffice da capire.
Inoltre il problema non dipende dal capitalismo o dalla disuguaglianza economica. E' un problema fisico, si chiama entropia ed è indipendente dal sistema economico, soprattutto è indipendente dall'uomo, quindi è più profondo della biologia e dell'ecologia.
Le date della tua teoria non tornano molto con i dati a disposizione
https://i.imgur.com/NPiVC6g.jpg
Per baylham : che il sacrificio necessario sia quello demografico (problema esistenziale del singolo ma problematica ecologica della collettività) non è chiaro a nessuno semplicemente perchè - come tu ed io abbiamo fatto notare - nessuno vuol sentir parlare di demografia, argomento tabù per tutti coloro i quali credono in un qualche Dio.
Come si fa a parlare, a far cultura, di un argomento inaffrontabile, di un problema irresolvibile il quale (al pari del tema della morte, cui è strettamente collegato) può suscitare solo paure o - nel migliore dei casi - fatalismo ?.
Quello antropico è un andamento di ambito cosmico il quale, a livello locale (ambiti parziali di spazio o di tempo) vedrà coesistere sia la concentrazione che la dispersione dell'energia.
A nostro umano livello locale (intendendo l'ambito planetario globale terrestre) il riscaldamento del pianeta vede certamente la responsabilità umana (marginalmente, basti considerare quanta energia potenziale contenuta nel combustibili fossili è stata (e continua ad essere-) trasformata energia (quindi calore) attuale dalle attività umane).
Se poi aggiungiamo gli effetti della deforestazione..........................
La cosa certa è che,indipendentemente dai nostri comodi, non sarà possibile lasciare le cose (termico-energetiche) così come stavano o come stanno. E nemmeno potremo scegliere tra raffreddamento (che susciterebbe le identiche nostre preoccupazioni) oppure riscaldamento del pianeta.
L'entropia (sia cosmica che locale) esige che tutto cambi lasciando immutati i contenuti complessivi del cosmo !! Saluti.
Citazione di: baylham il 07 Novembre 2021, 16:09:28 PM
La prima parte del mio intervento riguarda il tema specifico del cambiamento climatico e l'attuale sistema economico.La seconda parte riguarda il problema della stabilità di un qualunque sistema economico, che ritengo impossibile perchè il problema è fisico, e l'inevitabilità dell'inquinamento e del cambiamento ambientale.
Che un certo grado sia inevitabile è ovvio, che certe pratiche unite a certi sistemi economici-sociali abbiano superato di gran lunga le capacità rigenerative della terra è altrettanto ovvio. Siccome non tutte le isole sono finite come quella di Pasqua, esiste un margine entro il quale è possibile inquinare "impunemente", il limite è stato superato, e storicamente ha a che fare con determinate nomenclature economiche e sociali, negarlo significa buttarla in caciara fatalistica.
Buona domenica a tutti (con e senza Green pass)
Non vedo dove sta il problema, se anche, poco a poco (perché non si sparirà tutti insieme dalla sera alla mattina), l'umanità scomparisse. Si avrebbe un indubbio vantaggio per l'ecosistema che potrebbe così, nel tempo, ripigliarsi dalle devastazioni subite da parte della specie umana e non essere più definito da alcuno come "ecosistema". In più un ipotetico osservatore alieno, potrebbe trarre un significato al percorso dell'uomo sulla Terra, una lezione salutare: Perirono tutti per la loro ingordigia. Se invece, cosa più probabile, sparissero solo i poveracci, perché i benestanti sicuramente sopravviveranno in qualche zona del pianeta meno toccata dalla catastrofe ambientale profetizzata, l'ipotetico osservatore alieno potrebbe trarre un'altra lezione:Accumula ricchezze più che puoi perché chi non ha accumulato sparirà (salvo naturalmente quelli che serviranno per lucidare le ricchezze dei grandi accumulatori e preparare loro pranzo e cena). :(
Alexander: Sull'estinzione della specie homo sapiens non ho dubbi. La novità, rispetto alle altre estinzioni, è la nostra diretta responsabilità in essa, mentre quelle precedenti, di cui furono vittime crotosauri, dinosauri e altre forme di vita derivarono da eventi geologici e astrofisici, indipendenti dalla nostra condotta globale (la terzultima estinzione di massa avvenne 250 milioni di anni fa, la penultima, 200 milioni e l'ultima 65 milioni di anni fa). In effetti siamo diventati così potenti da poter modificare il clima di un pianeta ma con un cervello, per molti versi, ancora incapace di gestire questo straordinario potere. Come questa incapacità vada interpretata ci porterebbe fuori tema.
In merito al principio di entropia:
CitazioneEntropia forse. Ma adattata alla scienza e alla way of life dei padroni.
Ringrazio Ipazia per la definizione, un epigramma che riassume bene il problema. Porre la questione come entropica ha ovviamente una sua validità, ma su tempi astronomici, il riscaldamento globale sarà assicurato fra qualche miliardo di anni dalla trasformazione del sole in Gigante Rossa. Oppure, anche prima, per la cessione di metano dagli strati profondi degli oceani, o altro ancora. Su questo c'è certezza assoluta e dipende proprio dalla legge dell'entropia, ovvero dall'impossibilità in un sistema irreversibile di mantenersi statico (nel caso del sole dovuto all'esaurimento di idrogeno ed elio). Ma che oggi, l'abuso dell'uomo sulla natura sia un fatto entropico mi sembra un discorso privo di ogni validità, a meno che non sia utilizzato come argomento per avversare ogni cambiamento, visto che l'entropia, come il darwinismo sociale, è un principio legittimato dalla Scienza e la scienza ognuno la indossa secondo le proprie convenienze, scoprendo platealmente e proprio in questo modo, che il mondo degli umani è qualcosa di diverso dal divenire delle leggi scientifiche.
Citazione di: Jacopus il 07 Novembre 2021, 18:14:10 PM
....scoprendo platealmente e proprio in questo modo, che il mondo degli umani è qualcosa di diverso dal divenire delle leggi scientifiche.
In effetti l'ordine che la morte distrugge viene reversibilmente riprodotto da una nuova vita.
Direi quindi che il mondo della vita è qualcosa di diverso dal divenire delle leggi scientifiche, se una legge fisica afferma un irreversibile aumento del disordine.
In passato , quando gli uomini erano ancora lontani da venire, la vita nel suo divenire è stata già causa di estinzione di massa.
Se oggi la causa siamo noi, dove sta la differenza sostanziale?
La differenza sta nel fatto che noi, diversamente dai colpevoli di quella precedente estinzione, sappiamo di essere la causa. Noi abbiamo una chance che loro non avevano.
Se anche loro avessero avuto questa chance, e se la fossero giocata bene , noi non saremmo qui a parlarne.
Io direi che dovremmo giocarci bene la nostra chance, ma dubito che ci riusciremo se continuiamo a raffigurarci come uno scherzo della natura.
Questa imminente estinzione è dovuta all'aumento di CO2 prodotto da viventi, che siamo noi, mentre la predente ad aumento di ossigeno prodotto sempre da esseri viventi , ma tossico per la maggioranza dei viventi allora.
Se tutto va' male chi dominerà prossimamente il pianeta al nostro posto?
Si tratterà ancora di uno scherzo di natura?
Citazione di: Alexander il 07 Novembre 2021, 17:40:36 PM
Buona domenica a tutti (con e senza Green pass)
Non vedo dove sta il problema, se anche, poco a poco (perché non si sparirà tutti insieme dalla sera alla mattina), l'umanità scomparisse. Si avrebbe un indubbio vantaggio per l'ecosistema che potrebbe così, nel tempo, ripigliarsi dalle devastazioni subite da parte della specie umana e non essere più definito da alcuno come "ecosistema". In più un ipotetico osservatore alieno, potrebbe trarre un significato al percorso dell'uomo sulla Terra, una lezione salutare: Perirono tutti per la loro ingordigia. Se invece, cosa più probabile, sparissero solo i poveracci, perché i benestanti sicuramente sopravviveranno in qualche zona del pianeta meno toccata dalla catastrofe ambientale profetizzata, l'ipotetico osservatore alieno potrebbe trarre un'altra lezione:Accumula ricchezze più che puoi perché chi non ha accumulato sparirà (salvo naturalmente quelli che serviranno per lucidare le ricchezze dei grandi accumulatori e preparare loro pranzo e cena). :(
Posso capire e anche apprezzare l'intento provocatorio di queste opinioni, immagino che qualche volta avrò detto lo stesso, ma c'è una parte di me a cui viene in mente: prova a raccontare questa storia ai tuoi figli o in una scuola, sei proprio sicuro che questo supposto stoicismo, questa distanza a cui ti poni che ti permette quasi di ammirare lo svolgersi degli eventi come un estraneo, non verrà visto invece come il culmine di un degrado morale talmente disgustoso da scaturire violenza? C'è gente che ha ancora voglia di vivere, sopratutto tra i più giovani, se piace tanto giocare ai bramamorte,conviene fare dei gruppi psichiatrici. Io non credo l'estinzione sia uno degli esiti più probabili, ci sono sicuramente una serie di "sorprese" lungo il percorso che potrebbero renderla possibile, ma tenendo una mediana degli scenari possibili, ciò che dovrebbe preoccupare non è la morte ma una vita di torture. E purtroppo è proprio questo finto stoicismo in ciabatte a tenerci ancorati al presente, uomini deboli e malconci che corrono a siringarsi dal raffreddore, che si immaginano presenti osservatori di ecatombi ed ere glaciaci a favore di chissà quali riequilibrazioni. La morte individuale o collettiva può essere un comodo escapismo, peggio sarebbe essere costretti a vivere respirando sopra un mare di diarrea.
La cosa tremenda sara' proprio quella ..... una vita di torture con l'unica prospettiva di estinguersi senza possibilita' di eutanasia. Insomma un po' qualcosa che ricorda la condizione attuale di relativamente pochi e sfortunati individui in paesi cosi' "aperti" ( ironico) come l'italietta santa. E chi paghera' lo fara' per colpe non sue la classica "colpa dei padri che ricade sui figli".
Buona sera InVerno
Fa specie che proprio tu che , nei tuoi post, grondi di cinismo ironico mi sollevi questi malcelati insulti. :D
Tra l'altro non hai nemmeno compreso il significato del mio intervento che non è affatto cinico, ma sconsolato, per l'inevitabile traguardo dell'ingiustizia umana. Proprio oggi leggevo di uno studio che, se la temperatura supererà i 2 gradi dall'epoca pre-industriale, questo provocherà un aumento di difficoltà di sopravvivenza a circa 2 mld di persona. Ma non saremo probabilmente né tu né io...
Salve alexander ed a tutti quelli che la pensano come lui. Sto dalla vostra parte. Gli abitanti del Primo Mondo sono tutti colpevoli, quelli del Terzo Mondo tutti innocenti, quelli del Secondo Mondo sono sotto processo e si vedrà.
Purtroppo è stato combinato un bel casino, quando sarebbe bastato che.............. (ahhhhh.........il maledetto "senno di poi" !!)..................................i nostri antenati se ne fossero stati buoni buoni ciascuno nel proprio continente senza cedere alla curiosità di andare a vedere come marciavano le cose oltre il loro orizzonte !
Nessuna navigazione, nessuna scoperta, nessun sfruttamento, nessuna migrazione...............perciò nessun colpevole e nessun innocente ! Ma come hanno fatto, quei poveri deficienti che ci hanno preceduto, a non comprendere un simile lapalissiano principio morale e giuridico ?.
E adesso a noi discendenti benpensanti e tuttocapenti........toccherebbe rimediare ! Vabbè........mettiamoci al lavoro. Salutissimi a tutti gli idealisti di buona volontà.
Fra il tutto ed il niente ci sono le vie di mezzo come fra uccidere una persona che ti fa un torto o subirlo passivamente e stop. Cio' premesso il "dramma" sara' proprio che ,sebbene non tutti sono colpevoli allo stesso modo ( neanche nel primo mondo) , non ci sara' un "tribunale" a discernere......... Viator , a rimediare comincia Tu che hai le idee chiare , noi Ti seguiamo ( forse)
Salve atomista. Citandoti : "......................E chi paghera' lo fara' per colpe non sue la classica "colpa dei padri che ricade sui figli".
Sbaglio o stai parlando del debito pubblico nazionale ? Secondo te ci sarà qualcuno che lo ripianerà ? Secondo me il tragico ed inumano errore della politica nostrana consiste nel non voler trasformare la Marina Militare in "Arma di Accoglienza".
Se lo facessero......altro che sparute pattugliole (poche centinaia di soggetti alla volta) che si aggirano a casaccio alla ricerca di un approdo lungo le coste del paese dei mandolini ! Potremmo raccoglierne decine di migliaia al giorno..............riscattando il nostro passato di colonialisti ed il nostro presente di sfruttatori...........creandoci un futuro in cui qualche decina di milioni di "ospiti innocenti" ci aiuterebbero a risanare la pubblica finanza ed a garantire a sè ed a tutti gli aborigeni italioti pensioni dignitose.
Come vedi, se c'è da rimediare a certe cose, a me volontà ed idee non mancano. Saluti
Buona sera a tutti
Io vengo da una famiglia povera-.Non per questo eravamo infelici, anzi. Avevamo il necessario, ma non il superfluo. Adesso, in Occidente, oltre al necessario dipendiamo dal superfluo. Per la persona media occidentale la felicità spesso dipende dal possesso di beni superflui ritenuti ormai indispensabili. Può essere superflua la lavastoviglie, per esempio? Io lavo i piatti a mano, ma sono visto come un dinosauro da parenti e amici e qualche volta pure simpaticamente deriso. A quei tempi, avevamo un auto per tre patentati, una Renault 14. Così alla domenica dovevamo tirarla a sorte e chi restava senza gonfiava le ruote alla bicicletta, per andare a trovare le ragazze. Adesso c'è una media di tre veicoli a famiglia (e sono poche quelle con più di tre componenti). Le ragazze abitano più lontano o desideriamo molto di più viaggiare, rispetto ad un tempo. Pensate a cos'è il turismo adesso, rispetto a 30 anni fa. E fare turismo di massa accresce l'inquinamento e le emissioni, sia che si viaggi in auto, in treno e soprattutto in aereo.Siamo disposti a rinunciare al giretto di ogni fine settimana? Sono le piccole abitudini concrete che, sommate assieme e moltiplicate per la massa di persone, producono gli effetti avversi, oltre naturalmente all'attività industriale e la necessità di riscaldarsi. Adesso si tratterebbe di riconvertire a zero emissioni senza perdere abitudini e benessere. Però, noi che godiamo del superfluo, pretenderemmo che i miliardi di persone che vi si affacciano ora vi rinunciassero per il bene del pianeta. Essendo costosissima la transizione green (cit.Cingolani), quale paese povero, super-indebitato, potrà permettersela, e in quale forma? Greta e Vanessa pretenderebbero che si facesse già domani mattina: tutte le auto endotermiche e le caldaie a gas ferme, niente riscaldamento con la legna (il 30% della CO2), fabbriche che inquinano bloccate, obbligo per tutti di pannelli solari e pompe di calore costosissime, green pass solo per chi aderisce spontaneamente ,ecc. Capisco anche Cingolani quando s'incazza ...
Citazione di: Alexander il 08 Novembre 2021, 17:33:19 PM
Buona sera InVerno
Fa specie che proprio tu che , nei tuoi post, grondi di cinismo ironico mi sollevi questi malcelati insulti. :D
Tra l'altro non hai nemmeno compreso il significato del mio intervento che non è affatto cinico, ma sconsolato, per l'inevitabile traguardo dell'ingiustizia umana. Proprio oggi leggevo di uno studio che, se la temperatura supererà i 2 gradi dall'epoca pre-industriale, questo provocherà un aumento di difficoltà di sopravvivenza a circa 2 mld di persona. Ma non saremo probabilmente né tu né io...
Quando voglio insultare insulto, pare che forse anche tu non hai letto bene, specialmente la prima riga. In ogni caso, si, a qualcuno toccherà peggio che agli altri, ma l'idea che sia un processo quasi casuale o determinato da qualche dinamica "macro", è forse la migliore delle ipotesi ma anche la più irrealistica.
Una delle cose che pochi si rendono conto sta accandendo, è che si stanno determinando delle corsie preferenziali estremamente nette e per niente fruttodi dinamiche spontanee causate magari da regolatori impersonali. Per farla breve: la maggior parte delle soluzioni proposte e su cui si poggiano le speranze dei tecnofili non hanno alcuna capacità per essere applicate non solo al cosiddetto "terzo mondo" ma neanche a grossa parte del "primo". La risposta a questo criticismo che spesso viene data è "economia di scala", e la risposta è semplicemente sbagliata. Esempio:se una batteria per essere efficiente deve contenere percentuali di platino, oro, e (iperbole) polvere di diamanti, non c'è economia di scala capace di rendere quella batteria un bene acquisibile alla maggior parte della popolazione, forse in qualche diagramma di qualche economista "cornucopista", ma non nella realtà. Non è un errore, non è una svista, è un progetto scientemente perseguito.
Quello che si sta delineando è quella che io ho qualche volta chiamato "apartheid energetica" dove la maggior parte delle persone semplicemente non avrà le capacità di entrare a far parte del circolo dei "green" e volgarmente "si attaccherà al tram", i cosidetti "gilet gialli" sono le prime avvisaglie di un "terzo mondo" che nasce in nuce al "primo", e che non se la vedrà tanto meglio dei classici "poveracci globali".
Ma davvero c'è gente in giro che, finito uno stato di emergenza, non vede l'ora entusiasticamente di passare a un altro?
Così, dall'uno all'altro, senza neanche una pausa, è davvero il caso di dirlo, per respirare?
Guidati dai loro sempre più fantocci governi e dalla loro sempre più stucchevole retorica di guerra applicata a fini di riordinamento della vita quotidiana?
Non è bastata a tutti forse, l'emergenza che già c'è stata, e le compressioni della libertà e della dignità che ha comportato. Non è bastata la lezione.
E poi, è da considerarsi maggior emergenza il cambiamento climatico o il fatto che il pane è raddoppiato e luce e gas aumentate del trenta per cento in questo fantastico paese?
Cosa succede ai redditi di cittadinanza e alle pensioni basse o minime se il loro potere d'acquisto si dimezza?
Vanno a frugar nella mondezza?
Emergenza è solo o comunque principalmente quello su cui chi ha il potere e chi non ce l'ha concordano entrambi che lo sia? E' solo manifestazioni popolari finte che annunciano trend decisionali già presi?
Non ne abbiamo fatti già abbastanza di sacrifici noi popolo bue negli ultimi due anni?
Sono strano io?
Per Niko. No, direi che non sei strano. E' comprensibile anche averne le scatole piene di emergenze. Ma ritengo che la pandemia da Cov-sars-2 oltre ad essere una bazzecola rispetto al cambiamento climatico è anche connessa ad esso. Intanto ti faccio un paragone con la terzultima estinzione di massa, che provocò a quanto pare l'estinzione del 76 per cento delle forme viventi. Insomma una bella percentuale. E l'ipotesi più accreditata la attribuisce ad un aumento della temperatura media di 5 gradi celsius. Oggi le previsioni sono un pò ballerine, ma il dato oggettivo che vi è stato un aumento di più di un grado celsius negli ultimi 150 anni, ovvero da quando vi sono state registrazioni globali della temperatura terrestre. 150 anni, in termini geologici, li possiamo rappresentare forse in una manciata di secondi, ad essere generosi. Un cambiamento così veloce non è un buon indicatore.
Non so tu come la pensi ma la strada verso un grande cambiamento epocale è già segnato. Quindi l'emergenza e il peggioramento delle condizioni di vita sul pianeta terra sono già una "inevitabile" realtà. Occorre capire quanto ci vorrà al "Popolo Bue" a capirlo e a fare qualcosa di serio in proposito. Come ad esempio votando i partiti verdi ed ecologisti. E' un primo piccolo passo verso un cambiamento in qualche modo migliore di un governo gestito da tecnocrati che non hanno alcun interesse a cambiare davvero le regole del gioco.
A proposito degli aumenti delle tariffe, abbassamento delle pensioni, abolizione dei redditi di cittadinanza, non credo che abbiano nulla a che fare con il il cambiamento climatico. O meglio, anche in questo caso vi è una connessione, che è relativa a chi gestisce il potere reale oggi, ovvero i consigli di amministrazione delle multinazionali e, parodiando la famosa teoria dello sgocciolamento, giù fino all'ultimo commerciante ambulante ammiratore di Jeff Bezos. L'assetto capitalistico non può modificare l'attuale sistema di produzione e quindi non può fare molto per contrastare il cambiamento climatico. Ed è lo stesso attuale assetto capitalistico ad abbassare le pensioni, cercare di privatizzare la sanità, la scuola, i servizi pubblici.
Ti faccio un esempio semplice semplice. Ai miei tempi, nei mitici anni '80, pagavo di tasse universitarie 150 mila lire all'anno. Era una cifra importante per l'epoca, ma ti assicuro che riuscivo a pagarmela io stesso facendo qualche lavoretto di poche ore. Mi bastava fare l'imbianchino per una settimana. Oggi i miei figli pagano circa 2000 euro all'anno e non basta più una settimana da imbianchino. Da cosa dipende questo innalzamento delle tariffe? Semplicemente dal "mantra" "taglio delle tasse", che ovviamente premia alcune categorie e ne svantaggia altre. Il cambiamento climatico non farà altro che peggiorare questo divario e non è un caso che proprio in questa epoca emergano le prime agenzie di viaggi per astronauti, proprio nella stessa epoca che vede riapparire masse di persone che si rivolgono alle mense dei poveri per mangiare.
Citazione di: Jacopus il 09 Novembre 2021, 23:08:19 PM
Per Niko. No, direi che non sei strano. E' comprensibile anche averne le scatole piene di emergenze. Ma ritengo che la pandemia da Cov-sars-2 oltre ad essere una bazzecola rispetto al cambiamento climatico è anche connessa ad esso. Intanto ti faccio un paragone con la terzultima estinzione di massa, che provocò a quanto pare l'estinzione del 76 per cento delle forme viventi. Insomma una bella percentuale. E l'ipotesi più accreditata la attribuisce ad un aumento della temperatura media di 5 gradi celsius. Oggi le previsioni sono un pò ballerine, ma il dato oggettivo che vi è stato un aumento di più di un grado celsius negli ultimi 150 anni, ovvero da quando vi sono state registrazioni globali della temperatura terrestre. 150 anni, in termini geologici, li possiamo rappresentare forse in una manciata di secondi, ad essere generosi. Un cambiamento così veloce non è un buon indicatore.
Non so tu come la pensi ma la strada verso un grande cambiamento epocale è già segnato. Quindi l'emergenza e il peggioramento delle condizioni di vita sul pianeta terra sono già una "inevitabile" realtà. Occorre capire quanto ci vorrà al "Popolo Bue" a capirlo e a fare qualcosa di serio in proposito. Come ad esempio votando i partiti verdi ed ecologisti. E' un primo piccolo passo verso un cambiamento in qualche modo migliore di un governo gestito da tecnocrati che non hanno alcun interesse a cambiare davvero le regole del gioco.
A proposito degli aumenti delle tariffe, abbassamento delle pensioni, abolizione dei redditi di cittadinanza, non credo che abbiano nulla a che fare con il il cambiamento climatico. O meglio, anche in questo caso vi è una connessione, che è relativa a chi gestisce il potere reale oggi, ovvero i consigli di amministrazione delle multinazionali e, parodiando la famosa teoria dello sgocciolamento, giù fino all'ultimo commerciante ambulante ammiratore di Jeff Bezos. L'assetto capitalistico non può modificare l'attuale sistema di produzione e quindi non può fare molto per contrastare il cambiamento climatico. Ed è lo stesso attuale assetto capitalistico ad abbassare le pensioni, cercare di privatizzare la sanità, la scuola, i servizi pubblici.
Ti faccio un esempio semplice semplice. Ai miei tempi, nei mitici anni '80, pagavo di tasse universitarie 150 mila lire all'anno. Era una cifra importante per l'epoca, ma ti assicuro che riuscivo a pagarmela io stesso facendo qualche lavoretto di poche ore. Mi bastava fare l'imbianchino per una settimana. Oggi i miei figli pagano circa 2000 euro all'anno e non basta più una settimana da imbianchino. Da cosa dipende questo innalzamento delle tariffe? Semplicemente dal "mantra" "taglio delle tasse", che ovviamente premia alcune categorie e ne svantaggia altre. Il cambiamento climatico non farà altro che peggiorare questo divario e non è un caso che proprio in questa epoca emergano le prime agenzie di viaggi per astronauti, proprio nella stessa epoca che vede riapparire masse di persone che si rivolgono alle mense dei poveri per mangiare.
Temo che non vorranno da noi solo che votiamo partiti verdi o ecologisti, ma imporranno dinamiche di lockdown terrore, conformismo, odio parossistico delle minoranze, controllo dei singoli comportamenti tramite tessere simili al green pass, insomma si avvierà la stessa dinamica di ricatto
:"se non sei green, sei fuori".,dal lavoro, dal rispetto, dalla dignità da tutto.
Insomma sarà l'ennesima emergenza volta a legittimare uno stato di emergenza autoritario a tempo indefinito, e non uno stato di emergenza "sano" che risponde con la forza minima necessaria a un'emergenza reale.. e i soliti giudici costituzionali diranno ma si, della costituzione c'è ne possiamo pure fregare davanti al bene superiore di salvare il mondo, emergenza gestita tramite dpcm per cui il parlamento sarà esautorato, insomma l' emergenza covid sarà la matrice e la forma per quelle future
Citazione di: viator il 09 Novembre 2021, 16:35:05 PM
Salve atomista. Citandoti : "......................E chi paghera' lo fara' per colpe non sue la classica "colpa dei padri che ricade sui figli".
Sbaglio o stai parlando del debito pubblico nazionale ? Secondo te ci sarà qualcuno che lo ripianerà ? Secondo me il
No Viator mi riferivo a "noi" (inteso come generazioni) che continueremo bellamente ad inquinare con la sola (non trascurabile peraltro) intenzione di non far "implodere" un sistema che comunque a lungo andare necessariamente implodera'. Con "inquinare" intendo sporcare , mangiare , sovrappopolare ( il tutto in eccesso) senza regole. Se vuoi , un parallelo con le ns piccole beghe da debito pubblico ( in rapporto a quanto penso succedera') , ci puo' anche stare. Per entrambe le soluzioni non sono per nulla fiducioso. In ogni caso il nostro piccolo problema miliardario sara' facilmente "predato" da problemi ben piu' importanti. Ma probabilmente ( e fortunatamente) , come citava una canzone anni fa di un noto cantautore "sinistrorso" ....... "noi non ci saremo"
Niko, gli effetti della co2 sul clima sono noti dalla fine dell'ottocento, e già alla fine della WWII il quadro scientifico riguardo alle questioni che stiamo trattando era consolidato e avrebbe dovuto portare ad un cambio di rotta, negli ultimi settanta anni dal punto di vista scientifico non sono arrivate altro che conferme. Gli scienziati che studiavano la questione, se non ignorati, sono stati accolti da pernacchie, e gli ecologisti passavano per "bislacchi abbracciatori di alberi", ora che nel 2021 non si è ancora fatto niente dal punto di vista sistemico, il problema sarebbe l'emergenza? E' un pò come arrivare all'ospedale con il cancro in metastasi e lamentarsi che i dottori vogliono fare terapie invasive..
Non dovremmo essere più disposti a sopportare una gestione emergenziale, ne tanto meno auto-sacrificale del fenomeno, di questo come in generale di nessun altro fenomeno; se ci sono sacrifici da fare, ebbene che li facciano i padroni.
Abbiamo visto come una legislazione di emergenza protratta nel tempo diventi sempre il pretesto per una svolta autoritaria, non dovremmo mai più farci fregare
(ad esempio recentissimo, divieto di manifestare emanato dal Viminale e benedetto dal presidente della Repubblica perché secondo loro se si manifesta aumentano i contagi, ma le vie dello shopping natalizio e gli stadi di calcio sono pieni, con veri e propri assembramenti di gente senza mascherina, e lì si suppone che non aumentino i contagi, o che se aumentano, sia per un bene superiore, ovvero di vendere più merci e spettacoli... e guarda caso, puta caso, il divieto di manifestare, con la scusa dei cortei no green pass, arriva quando problemi ben più gravi del green pass si palesano all'orizzonte, come licenziamenti e un caro vita e un caro bollette in grado di falciare milioni di persone... persone la cui vita sarà distrutta e che per i prossimi mesi non potranno manifestare, per il divieto di manifestare originariamente posto in risposta ai no green pass... cosa altro ci vuole per capire che siamo in dittatura?!)
Insomma noi con disoccupazione e inflazione del dopo pandemia, e danni morali per la psicosi indotta da virus che ha fatto molto più danni (psicologici e sociali) del virus stesso, e grave impoverimento per redditi e attività bloccate, che non sarà certo recuperabile nel breve periodo, e svalutazione dei beni dei piccoli risparmiatori, abbiamo già dato, con i sacrifici umanamente richiedibili, per i prossimi cento-duecento anni.
Quindi adesso ci sarà pure il sole nero dell'apocalisse, ma sull'altare c'è il pollo sbagliato.
Buongiorno a tutti
I problemi nel gestire la "transizione green" sono così enormi da essere molto difficilmente gestibili da sistemi aperti e democratici. Le coercizioni che dovrebbero/dovranno essere applicate sulla popolazione generale spingono necessariamente verso sistemi politici più autoritari, che sono più efficienti sul breve per costringere a certi comportamenti "virtuosi".Il green pass è uno strumento ideale per gestire questa fase: diventando i diritti non più inerenti alla persona, ma piuttosto legati a certe condizioni che la persona deve accettare per mantenere la possibililità di avere più libertà. Così, se non avrai l'EV, faccio un esempio, non potrai circolare senza un green pass da acquistare online o in edicola, previa verifica del tuo stato vaccinale . Se fai un incidente con un'auto a motore endotermico non verrai curato, o dovrai pagare un'assicurazione RCauto enorme.Il green pass sanitario lo vedo quasi come una prova generale del sistema che verrà implementato per gestire mille altri aspetti della transizione green. Si valuta come e quanto, e fin dove, la gente è disposta ad accettare questo contratto con lo stato. Una prova generale che ha bisogno naturalmente del sostegno mediatico. Un tam tam ossessivo, continuo per convincere della razionalità e bontà del sistema. C'è poi il capro espiatorio, sempre presente nella storia umana (il no-covidvax oggi, domani il no-green o il no-qualcos'altro) da demonizzare per far risaltare la bontà dei comportamenti virtuosi della maggioranza che si sottomette per un bene superiore (la salvezza del pianeta). Che poi questa transizione sia gestita da personaggi politici che hanno fatto la loro fortuna sostenendo un sistema che ci ha portati a questo punto storico sembra quasi naturale. Così una Ursula Van der Layen usa il jet privato per andare da Vienna a Bratislava, mentre il poveraccio in montagna deve spendere il doppio per riscaldarsi in inverno, perché le tasse sulla CO2 prodotta gravano sul gas o sul gasolio per riscaldamento.
Io la vedo così, ma spero, spero, spero di sbagliarmi...per i miei figli :(
Citazione di: InVerno il 10 Novembre 2021, 12:38:38 PM
Niko, gli effetti della co2 sul clima sono noti dalla fine dell'ottocento, e già alla fine della WWII il quadro scientifico riguardo alle questioni che stiamo trattando era consolidato e avrebbe dovuto portare ad un cambio di rotta, negli ultimi settanta anni dal punto di vista scientifico non sono arrivate altro che conferme. Gli scienziati che studiavano la questione, se non ignorati, sono stati accolti da pernacchie, e gli ecologisti passavano per "bislacchi abbracciatori di alberi", ora che nel 2021 non si è ancora fatto niente dal punto di vista sistemico, il problema sarebbe l'emergenza? E' un pò come arrivare all'ospedale con il cancro in metastasi e lamentarsi che i dottori vogliono fare terapie invasive..
In realtà se si parla del problema del surriscaldamento globale negli anni sessanta la comunità scientifica, constatando che dal 1940 le temperature avevano continuato a diminuire, iniziava a chiedersi se non fosse imminente una nuova glaciazione.
"Alcuni studiosi sostennero che il raffreddamento globale era sostanzialmente causato dall'uomo. [...] Si riteneva che il raffreddamento fosse causato da un "effetto filtro", che avrebbe ridotto l'esposizione della superficie terrestre ai raggi solari: il Global Dimming. Secondo tale ipotesi, le emissioni di anidride carbonica, dovute all'azione dell'uomo, erano compensate e anzi superate dalla torbidità dell'aria. [...] A causa della maggiore torbidità dell'aria , dovuta all'aumento di nebbia, nubi e smog, ci sarebbe stata una minore insolazione, cha a sua volta avrebbe provocato un raffreddamento".
Nel 1974 "si giunse alla conclusione che oggi suona piuttosto stupefacente e cioè che il clima naturale tendeva a raffreddarsi di 0,15 °C ogni anno [...]".
Da qui alcune interessanti e ingegnose proposte: "[...] Al centro del dibattito c'era, ad esempio, la proposta di ricoprire le calotte polari di pellicola nera, in modo da diminuire l'effetto albedo, oppure l'idea – davvero originale dal nostro punto di vista – di aumentare le emissioni di CO2, in modo da rafforzare l'effetto serra. Tra l'altro si discusse la possibilità di proiettare polvere di metallo nell'atmosfera, di costruire una diga di cemento tra Groenlandia e Norvegia [...]. Anche i militari erano particolarmente ispirati. Ecco alcune delle loro proposte: far esplodere delle bombe atomiche per distruggere le montagne sottomarine a sud est delle Faer Oer, così da prolungare gli effetti delle correnti marine calde del Mare Artico; riscaldare la Groenlandia con l'aiuto di appositi reattori nucleari o, in alternativa, sciogliere il ghiaccio dei Poli con bombe all'idrogeno."
[W. Behringer, "Storia culturale del clima", Bollati Boringhieri]
Non sono per niente d'accordo con questa ricostruzione, che in verità mi pare un gran minestrone, ma probabilmente mi manca il contesto del libro. Non so quanto può essere interessante andare a confutarla, ma proverò a essere breve..
Il global dimming non si "riteneva" ma si ritiene tutt'ora un fenomeno di raffreddamento del pianeta basato su una serie di gas e particolati volatili. Non so a che passato si riferisca Behringer ma la verità è che si tratta di un fenomeno che non ci è stato possibile studiare empiricamente prima della chiusura dello spazio aereo statunitense a seguito della caduta delle torri gemelle, dove effettivamente abbiamo potuto misurare un aumento delle temperature dovuto alla caduta dei particolati e la diminuizione degli aerosol. Con i lockdown pandemici, le misurazioni di tale effetto si sono fatte più precise ed approfondite. Stiamo effettivamente raffreddando il pianeta di (stime variabili) 1-2 gradi, e smettendo di inquinare ci dovremmo aspettare un aumento della temperatura dello stesso tenore, esattamente perchè l'atmosferà rifletterà con meno efficacia le radiazioni solari. Non è una teoria bislacca del passato, è la realtà attuale. Il resto della ricostruzione, compresa di teorie militari o di anonime ipotesi di fare questo e quello, non c'entrano niente con quello che già negli anni '60 era il consenso scientifico riguardo all'effetto della CO2. Il global dimming è un fenomeno che si basa su particolati a velocissimo riassorbimento/caduta (parliamo di settimane) la CO2 per essere riassorbita ha bisogno di secoli. Se domani chiudessimo i rubinetti di tutte le fonti inquinanti avremmo un drastico ed immediato aumento delle temperature, che in questo momento sono "mitigate" dal global dimming.
Addendum:
Stavo facendo ricerche proprio riguardo la storia del consenso sul cambiamento climatico (per motivi esterni al topic), quando mi sono imbatutto in una storia simpatica. Infatti, al di là degli studi che bene o male potrebbero essere considerati di origine/finanziamento pubblici, pare che tra i più attivi nella ricerca in america sul cambiamento climatico fossero, prima degli anni 80, nientepopodimeno che...
Exxon. Intendo quella Exxon che oggi è più che altro pioniera del finanzialmento sulle fake news riguardo il riscaldamento climatico:
https://edition.cnn.com/2021/07/01/business/exxon-tape-video-keith-mccoy/index.htmlNel 1959 ExxonMobile finanzia il primio studio interno alla compagnia (Brannon Daughtry Perry et al.) che si conclude dicendo quello che già la maggior parte degli studi esterni stavano evidenziando, ovvero il collegamento tra co2 e riscaldamento globale. Nei venti anni successivi seguono ben
CINQUANTA studi sul fenomeno interni a Exxon o finanziati dalla stessa, che nel frattempo aveva organizzato spedizioni polari e marine, che culminano nel 1977 con il reseconto interno tenuto ad un board meeting da uno scienziato in capo di Exxon, tale Jack Black, che a riguardo conclude: "
there is general scientific agreement that [..] burning fossil fuels is capable of increasing the average global temperature from 1° to 3° C"
E' il 1980 e ad Exxon sono talmente sicuri che la situazione è grave, e che quando anche l'opinione pubblica ne verrà a conoscenza il business del petrolio potrebbe finire sotto una valanga di tasse e regolamentazioni, che l'allora presidente Ed David Jnr scrive
"Few people doubt that the world has entered an energy transition away from dependence upon fossil fuels and towards some mix of renewable sources that will not pose problems of co2 accumulation [...] i will focus on that goal".
Quindi la domanda lecita che ad uno verrebbe da porsi è: se Exxon nel 1980 voleva passare a produrre energia rinnovabile, che cosa è successo nel frattempo che gli ha fatto cambiare idea? Loro si aspettavano che il governo gli tagliasse le gambe, e invece il governo gli ha regalato un paio di sci!
https://www.youtube.com/watch?v=dN_yCBdeJ2A