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LOGOS - Argomenti => Attualità => Discussione aperta da: PhyroSphera il 16 Ottobre 2025, 18:04:45 PM

Titolo: CHI COMPRENDE IL PROPRIO TORTO NON PUO' RESTARE CON STESSO PROVVEDIMENTO CONTRO.
Inserito da: PhyroSphera il 16 Ottobre 2025, 18:04:45 PM
Un colpevole è pentito e rinuncia agli sconti di pena: ha un senso?

https://www.corriere.it/cronache/25_ottobre_14/turetta-rinuncia-appello-ergastolo-giulia-cecchettin-c7273103-2a84-483a-8c91-416953d72xlk.shtml

Per l'ordinamento giudiziario italiano non ne ha, per una mentalità diffusissima, quella dello sgarro, sì.

Il pentimento completo rende l'effettività della pena inutile oltre che richiederne sconti. Il fatto che l'uomo, qualsiasi uomo, si possa mettere a fare delitti solamente preda di illusioni e non receda solo se preda di inganni, non significa che non si procurasse situazione volontariamente. Ma dato che illusioni e inganni ci sono per ogni reale assassino, il pentimento richiede che i giudici cambino registro e provvedimenti anche.

La libertà in circostanze estremamente negative non salva: bisogna rinunciare a decisioni arbitrarie per non cadere in errore o in torto, che è il caso del delitto. Ma la presa di coscienza del torto commesso è - proprio a causa del fatto che c'erano delle apparenze illusorie, quindi ingannatorie cui si poteva e doveva non cedere - assai più determinante di quanto generalmente si creda oggigiorno.


MAURO PASTORE