Nordio a proposito del codice genetico maschile

Aperto da Jacopus, 21 Novembre 2025, 14:38:43 PM

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Jacopus

"Il codice genetico del maschio non accetta parità". Frase interessante del ministro Nordio. Intende che maschi e femmine sono diversi? Su questo non ci sono dubbi, ma allora avrebbe dovuto esprimersi così: "i codici genetici maschili e femminili sono diversi". La frase di Nordio (ammesso che l'abbia detta) è ambigua, di quella ambiguità di cui si nutre ormai da tempo molta politica, purtroppo sia a destra che a sinistra, ma a destra sono più bravi e senza senso di colpa nel farlo.
Infatti in questo caso c'è un senso logico e accettabile a cui si può far ricorso in caso di mala parata, ma ce n'è anche uno più corrosivo e suprematista, che lascia intendere che il codice genetico della femmina accetta la parità, "il solito core de mamma", a cui si contrappone il maschio guerriero geneticamente.
Insomma a me pare che stiamo facendo passi indietro da gigante. Se un tempo c'era una società ingiusta, i politici avevano almeno il decoro di non esaltare quella ingiustizia. Dal crollo del muro di Berlino c'è stato un progressivo riallineamento. Meno ipocrisia magari ma anche meno speranza in un mondo migliore. Homo homini lupus al suo meglio.

Accogliendo un volontario, papa Francesco disse delle parole che ancora mi risuonano "non so più che fare, il mondo ha messo una coperta sopra il suo cuore".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

fabriba

Scusa se è abbastanza off topic, ma sto notando un generale ritorno di fiamma sulla genetica, e il secolo scorso non è andata benissimo con l'ossessione per la (eu)genetica.

L'altro giorno sentivo di un documentario BBC sul codice genetico di Hitler.
La lettura di questa rinnovata attenzione mi sembra più chiara che altrove su un documentario come quello: stiamo cercando di rimettere in chiaro che al mondo si è predestinati per codice genetico a essere cattivi, ma quindi anche buoni, grandi o piccoli, influenti o ininfluenti... in pratica, questo giustificherebbe un ritorno scientisticamente approvato delle aristocrazie.
Non mi sembra l'unico segnale in questo senso, ma non sono in grado di verbalizzare la sensazione in modo accurato per ora.

niko

Citazione di: Jacopus il 21 Novembre 2025, 14:38:43 PM"Il codice genetico del maschio non accetta parità". Frase interessante del ministro Nordio. Intende che maschi e femmine sono diversi? Su questo non ci sono dubbi, ma allora avrebbe dovuto esprimersi così: "i codici genetici maschili e femminili sono diversi". La frase di Nordio (ammesso che l'abbia detta) è ambigua, di quella ambiguità di cui si nutre ormai da tempo molta politica, purtroppo sia a destra che a sinistra, ma a destra sono più bravi e senza senso di colpa nel farlo.
Infatti in questo caso c'è un senso logico e accettabile a cui si può far ricorso in caso di mala parata, ma ce n'è anche uno più corrosivo e suprematista, che lascia intendere che il codice genetico della femmina accetta la parità, "il solito core de mamma", a cui si contrappone il maschio guerriero geneticamente.
Insomma a me pare che stiamo facendo passi indietro da gigante. Se un tempo c'era una società ingiusta, i politici avevano almeno il decoro di non esaltare quella ingiustizia. Dal crollo del muro di Berlino c'è stato un progressivo riallineamento. Meno ipocrisia magari ma anche meno speranza in un mondo migliore. Homo homini lupus al suo meglio.

Accogliendo un volontario, papa Francesco disse delle parole che ancora mi risuonano "non so più che fare, il mondo ha messo una coperta sopra il suo cuore".

"Non accetta la parita' ", tradotto significa: 

"sara' sempre superiore" e strizza l'occhio a un certo tipo di altrettanto trogloditi elettori, 

anche se lui non lo ammettera' mai.

E, interrogato in merito, dira' che invece, lui voleva dire:

"Sara' sempre diverso".

Contro i complotti gender e femministi, che secondo lui, vogliono imporre l'uguaglianza, cancellare la diversita' intrinseca nella natura e nei vari esseri naturali.

I fascisti, appunto da quando esistono, in questo non sono mai cambiati, fanno finta che i movimenti emancipatori umani, contro lo sfruttamento e la differenza di potere, come il femminismo, l'antirazzismo eccetera, siano "parificatori", contro le differenze interumane in generale, movimenti di livellamento per il piattume e contro la differenza altrimenti non avrebbero argomenti e si sarebbero gia' estinti da un pezzo.

Sono cervelli piccoli in buona fede, cioe' per loro tra gli esseri umani (davvero) di significativo esiste solo la differenza di potere, non ne esistono potenzialmente altre diecimila, quindi un mondo specificatamente parificato dal punto di vista della differenza di potere, un mondo "giusto", dal loro, punto di vista, e' gia' solo per questo automaticamente parificato in generale e per tutte le differenze in generale, una distopia "comunista".

Dicono di voler difendere la differenza, in reata' difendono il privilegio, la differenza in cui qualcuno sta sotto e qualcun altro sta sopra, la quale invece, ben potrebbe tramontare e morire nel pieno permanere, e anzi fiorire, di tutte le altre, differenze.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

Citazione di: fabriba il 21 Novembre 2025, 16:07:40 PMScusa se è abbastanza off topic, ma sto notando un generale ritorno di fiamma sulla genetica, e il secolo scorso non è andata benissimo con l'ossessione per la (eu)genetica.

L'altro giorno sentivo di un documentario BBC sul codice genetico di Hitler.
La lettura di questa rinnovata attenzione mi sembra più chiara che altrove su un documentario come quello: stiamo cercando di rimettere in chiaro che al mondo si è predestinati per codice genetico a essere cattivi, ma quindi anche buoni, grandi o piccoli, influenti o ininfluenti... in pratica, questo giustificherebbe un ritorno scientisticamente approvato delle aristocrazie.
Non mi sembra l'unico segnale in questo senso, ma non sono in grado di verbalizzare la sensazione in modo accurato per ora.
È un po' OT ma comunque interessante. Ti dico la mia. La genetica moderna integrata con la teoria evoluzionistica, ha dato luogo alla teoria evoluzionistica sintetica. L'evoluzionismo e la genetica postmendeliana si sono confermate a vicenda ed hanno creato una teoria potente che è il paradigma attuale per spiegare e comprendere la storia della vita sulla Terra.
Mutamenti casuali modificano il dna strutturale che dice colore occhi, lunghezza capelli, forma dei denti ma anche capacità mentali, controllo impulsi, capacità di astrazione.
La genetica è una struttura pesante, cambia casualmente e poi si assesta anche per decine di migliaia di anni. Accanto alla genetica c'è l'epigenetica, ovvero la trasmissione di caratteri che possono o non possono esprimersi a seconda dell'interazione con l'ambiente. Sono due ordini che interagiscono fra di loro, o virtuosamente o viziosamente o compensandosi. L'epigenetica ad esempio è in grado di trasmettere lo stress o il bisogno di predominio da una generazione all'altra. Quindi, in un certo senso, quello che dici è reale. Si tratta della verifica scientifica del fatto che esistono le aristocrazie. D'altro canto, organizzare una società in termini non aristocratici, tenderà a far sparire i tratti di predominio, in cambio di altri, come la solidarietà o l'individualismo solitario. Pertanto la conclusione è che chi controlla la visione del mondo dominante controlla indirettamente anche la genetica della specie.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

baylham

Ho una pessima considerazione di Nordio come Ministro della Giustizia, non condivido minimamente la politica penale del governo attuale.

Condivido però l'analisi di Nordio, che il patriarcato come sistema millenario di relazioni sociali, culturali tra i sessi abbia influenzato la genetica umana, radicandosi biologicamente.

Sono favorevole alle politiche che vadano nella direzione dell'uguaglianza sessuale.

Lou

#5
Citazione di: Jacopus il 21 Novembre 2025, 14:38:43 PM"Il codice genetico del maschio non accetta parità". Frase interessante del ministro Nordio. Intende che maschi e femmine sono diversi? Su questo non ci sono dubbi, ma allora avrebbe dovuto esprimersi così: "i codici genetici maschili e femminili sono diversi". La frase di Nordio (ammesso che l'abbia detta) è ambigua, di quella ambiguità di cui si nutre ormai da tempo molta politica, purtroppo sia a destra che a sinistra, ma a destra sono più bravi e senza senso di colpa nel farlo.
Infatti in questo caso c'è un senso logico e accettabile a cui si può far ricorso in caso di mala parata, ma ce n'è anche uno più corrosivo e suprematista, che lascia intendere che il codice genetico della femmina accetta la parità, "il solito core de mamma", a cui si contrappone il maschio guerriero geneticamente.
Insomma a me pare che stiamo facendo passi indietro da gigante. Se un tempo c'era una società ingiusta, i politici avevano almeno il decoro di non esaltare quella ingiustizia. Dal crollo del muro di Berlino c'è stato un progressivo riallineamento. Meno ipocrisia magari ma anche meno speranza in un mondo migliore. Homo homini lupus al suo meglio.

Accogliendo un volontario, papa Francesco disse delle parole che ancora mi risuonano "non so più che fare, il mondo ha messo una coperta sopra il suo cuore".
A mio parere, leggendo il discorso integrale di Nordio, c'è una premessa per cui tutto il suo dire non ha, a mio parere poco senso, se non proprio zero. Nella teoria evolutiva darwiniana  ( cita il darwinismo a premessa "«Io mi sono sempre chiesto - ha detto Nordio - da modesto studioso anche di storia, come mai siamo arrivati a questa prevaricazione continua, ininterrotta, secolare, millenaria, dell'uomo nei confronti della donna: è una risposta se vogliamo un po' darwiniana della legge del più forte. Nel senso che dai primordi l'unico criterio di forza era quello della forza fisica, della forza muscolare. E poiché la natura ha dotato i maschietti di una forza muscolare maggiore di quella delle femminucce dai primordi dei tempi, questo unico criterio di superiorità ha diciamo fondato il cosiddetto maschilismo.")"vince" chi è più adattabile, non necessariamente chi ha più muscoli, accezione peraltro meramente fisica di " legge del più forte".

In merito al codice genetico, subconscio e roba strampalata che ha detto senza citare alcuno studio, mi esprimeró poi.

In ultimo giudico questo intervento del Ministro della Giustizia, un rotolare di inesattezze e roba genetica  buttata lì, atta a giustificare le politiche repressive messe in atto e ostacolare quelle educative di cui esiste urgente esigenza.

Anzi, scrivo ancora una cosa a proposito del linguaggio: "maschietti", " femminucce", un Ministro? A  un evento per le gravi occorrenze di violenze che spesso sfociano in femminicidi che si susseguono e perpetrano ininterrotte?

A me da il voltastomaco.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Melisso

il voltastomaco.
ma ancora non l'hai capito che i tg e sim. non si possono + vedere?!
è come vedere una gara di sputi o rutti, x non dire di peggio.
io mi limito ogni tanto a vedere solo la pag. 103 di televideo, che è un po' più asettica.
ma ti garantisco che anche solo x quella i conati vengono lo stesso

daniele22

Bisogna infatti rilevare che l'esistenza di questo governo giunge giocoforza dalla grande sagacia dell'opposizione 

InVerno

Dalla fine della seconda guerra mondiale la destra occidentale è passata dal parlare dai pulpiti del nazionalismo ai vicoli degli emarginati politici, ivi per poter continuare ad operare ha sviluppato una importante tecnica retorica che in inglese è identificata con il nominativo di "dog whistle", fischietto per cani.  Il messaggio ha due componenti sovrapposte, una perfettamente udibile da tutti e su cui è facile svicolarsi se attaccati (fortino scientifico) e una che invece è in "ultrasuono" e viene sentita solo "dai cani", dagli altri del branco (il primato maschile). Se si viene criticati ci si ritira nella versione udibile da tutti (si invoca la scienza) altrimenti si lascia passare il segnale in "ultrasuono" agli amici rinforzando un idea socialmente clandestina, una versione modificata del "motte and bailey". Il fastidioso senso di ambiguità avvertito da Jacopus è dato dal fatto che non sono davvero "ultrasuoni", tutti sentono cosa Nordio ha detto, ma è inutile attaccarlo sul "fortino" scientifico della vicenda, è vero, gli uomini sono geneticamente più forti perciò si occupano esclusivamente di violenza. Fino al secolo scorso il potere militare e politico erano praticamente sovrapposti perciò le donne non avevano rilevanza in esso, ma quel mondo è cambiato, bisogna dire a Nordio, si sta provando ad emarginare il potere militare e, dalla prima guerra mondiale, le donne possono partecipare allo sforzo bellico nelle industrie, immediatamente dopo hanno ricevuto diritto di voto e parità politica. Ha ragione tuttavia a "ricordarlo" in un mondo dove è comune l'idea che quello strapotere fosse originato da "sopprusi e sfruttamenti" fatti da qualche sistema mafioso (patriarcato), anzichè quella disparità essere la soluzione ad un problema sociale nel passato molto avvertito: come sopravvivere se il re vicino mi invade. Ha ragione e torto allo stesso tempo, ipse dixit, è la tecnica retorica che usa a funzionare così.
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

Jacopus

Il dato genetico della maggior forza maschile non è in opposizione al dato culturale del patriarcato. Le due realtà, una fisica e l'altra culturale, possono stare bene in piedi insieme e la seconda non fa altro che rafforzare la prima, anche a livello genetico, visto che le nostre convinzioni, modi di fare, stress, traumi, bisogno di dominanza si trasmettono epigeneticamente. Questo per dire che il patriarcato non è una fandonia, ma un processo che dura da millenni, che fino ad un secolo fa aveva anche una propria validità evolutiva, ma che ora non lo ha più. La tecnica ha emancipato la donna, perchè la guerra le fanno le macchine e se le donne vengono addestrate fanno la guerra bene come gli uomini. Un esempio su tutti, su come la tecnica ha modificato la guerra: operazione Compass. Una armata di 30 mila uomini meccanizzati, con a disposizione carri armati, aviazione e fuoco d'artiglieria mobile, ebbe la meglio, tra il 1940 e il 1941 di un esercito di 150 mila uomini. Un rapporto di uno a cinque è sconvolgente, visto che qualsiasi offensiva ha bisogno, canonicamente, di almeno un rapporto di tre a uno (in sostanza contro 150 mila uomini, servivano 450 mila uomini e non appena 30 mila.).
Cade così la distinzione, molto popolare ad ogni latitudine fra bellatores e laboratores, o cani da pastore, pecore e lupi ed altre metafore simili.
Il doppio messaggio di Nordio quindi può anche essere interpretato come richiamo alla difficoltà a modificare le cose, visto che si sono strutturate geneticamente ed epigeneticamente nel corso di millenni di storia umana. Proprio questa constatazione dovrebbe imporre una maggiore sensibilità nel modificare la cultura vigente, al fine di riorganizzare il rapporto uomo-donna, non più secondo criteri di dominanza e questo compito spetta alla politica in prima istanza.
Ma sfidare la differenza uomo-donna è problematico per certi aspetti mentre è suggerito e sponsorizzato per altri, come ad esempio, la possibilità di attingere alle donne nel mercato del lavoro, una volta esclusivo appannaggio degli uomini. Sfidare questa differenza soprattutto è il crinale dove tutte le differenze potrebbero sfaldarsi, ed è qui che si gioca l'attuale conflitto. Se uomo e donna sono uguali, perchè non dovrebbero esserlo bianchi e neri, fascisti e comunisti, settentrionali e meridionali, e cosi via. Ed inoltre se l'uomo bianco, soprattutto quello emarginato dai meccanismi sociali attuali, non ha una valvola di sfogo in qualcun(a) ancora più emarginata, allora resta lui con il cerino in mano e si sentirà pronto a ribellarsi. Avere qualcun(a) un gradino più in basso è sempre molto confortante ed è uno dei motivi del grande successo del razzismo. Di fronte a questo quadro difficile da osservare nella sua complessità, si comprende meglio anche la dichiarazione di Nordio, che vorrrebbe salvare, in qualche modo, capra e cavoli.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Il patriarcato non è una fandonia è pseudoscienza, fintanto che non si pone in un ottica di falsicabilità della tesi tale rimane,come fa notare Nordio, l'ubiquità spaziotemporale del "patriarcato" rende impossibile una spiegazione culturale e scientifica allo stesso tempo, manca un gruppo di controllo. Si possono controllare le differenze culturali tra Korea del sud e del nord, anzi è uno dei passatempi preferiti dei sociologi, non si può controllare il patriarcato se non comparandolo con società prestatuali oppure con la nostra attuale società moderna che ne è una evoluzione e secondo molti è ancora patriarcale, anzi è proprio agli inizi del novecento che si è generato il concetto, quindi anch'essa indisponibile alla falsificazione della tesi.
Quando Isabella Bird Bishop, intraprendente giornalista viaggiatrice di fine 800, arrivò in Korea notò subito che tutti si vestivano di bianco, il tradizionale vestito koreano "hanbok" era bianco da quasi duemila anni. Disse anche che le donne in Korea erano schiave del lavatoio, stavano tutto il giorno a lavare panni, e che a quel "destino manifesto" sarebbero state condannate per sempre fintanto che i mariti avrebbero continuato ad indossare abiti bianchi, abiti che necessitavano continua pulizia e costringevano le donne a lavare tutto il giorno. Che sia stato un "complotto" dei maschi quello di vestirsi di bianchi per costringere le donne a lavare e assoggettarle è ovviamente una possibilità, ma non quella che sceglierei io. Quella che sceglierei io distinguerebbe tra cultura e tradizioni, dove cultura è la necessità delle persone di coordinarsi di fronte un problema (chessò, la scarsità di tinture colorate) e la tradizione è la pratica di conservazione della cultura nel tempo, purtroppo anche quando il problema originale è venuto a mancare, generando anacronismi e storture.
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

daniele22

Pure la teoria dell'evoluzione.. forse sarebbe meglio chiamarla teoria della mutazione.. sarebbe secondo me una pseudoscienza, ovvero un esercizio di un'arte dell'osservazione.
Non mi intendo più di tanto di genetica ed epigenetica, ma azzarderei che il funzionamento dell'epigenetica sia analogo al processo incubativo già detto tra le righe nel tema "sul senso delle cose in generale" e che riporto:
"Il passaggio dal linguaggio "scimmiesco" a quello umano, che emergerà nel rendersi conto di parlare e poi di pensare, sarebbe del tutto inconsapevole (questo passaggio sarebbe il processo di incubazione dovuto ad una forza)".
Tale inconsapevolezza è oggi responsabile del nostro essere dimentichi del nostro status precedente di "scimmie"; in alternativa non lo vediamo, o non lo vogliamo vedere. E in questa dimenticanza avremmo trascurato che la natura del nostro linguaggio rimane tutt'ora identica a quella del nostro status precedente. Di fatto sarebbe in questo transito che il mio pensiero colloca il famoso morso della mela proibita... altro che Adamo ed Eva.. forse plausibile per qualche testa calda, ma alla resa dei conti non regge.
Detto questo ci sarebbero dunque un uomo protoscimmia e una donna protoscimmia che mutano. Premesso quindi che è la donna a filiare, posso anche chiedermi dato che non lo so, quante donne abbiano profuso una religione metafisica, una religione cioè che sormontasse la religione che amalgamava la protoscimmia uomo e donna.
Il problema "Nordio" sarebbe infine di facile soluzione, almeno in linea teorica (e pure qui l'incubazione tra teoria e prassi)... La destra è repressiva. Quanto!?.. la sinistra non lo è?
Basterebbe infine educare le persone a comportarsi come si deve, uomini o donne che siano. Dov'è l'ostacolo?

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