Peccati della "carne" ?

Aperto da doxa, 07 Dicembre 2021, 20:59:15 PM

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doxa

Un proverbio veneto asserisce che i "Pecài de mona Dio li perdona, pecài de pantaeòn pronta assoiussiòn": il detto popolare non fa differenze tra maschi e femmine e li vuole assolti.

Anche per  papa Francesco "Il peccato della carne non è tra i più gravi. I più gravi sono quelli che hanno a che fare con lo spirito, come la superbia e l'odio...". Lo ha detto ieri, 6 dicembre,  ai giornalisti nella conferenza stampa durante il viaggio in aereo per il ritorno a Roma dopo il suo viaggio apostolico a Cipro e in alcune località della Grecia.

La giornalista francese Cécile Chambraud, del quotidiano "Le Monde", ha chiesto al pontefice perché l'arcivescovo emerito di Parigi, mons Michel Aupetit, lo scorso 25 novembre ha rinunciato all'incarico vescovile, pur respingendo le accuse contro di lui dal settimanale "Le Point" riguardo ad una presunta  relazione sentimentale con una donna (la sua segretaria) nel 2012.


Aupetit ha rimesso il suo mandato di arcivescovo di Parigi a papa Francesco, che ha accolrto la rinuncia lo scorso 2 dicembre.


 

Michel Aupetit, arcivescovo della Chiesa cattolica

Papa Francesco ha così risposto: "Io mi domando: ma cosa ha fatto, Aupetit, di così grave da dover dare le dimissioni? Cosa ha fatto? Qualcuno mi risponda...
Se non conosciamo l'accusa, non possiamo condannare.
Prima di rispondere io dirò: fate l'indagine. Fate l'indagine. Perché c'è pericolo di dire: 'E' stato condannato'. Ma chi lo ha condannato? 'L'opinione pubblica, il chiacchiericcio...'. Ma cosa ha fatto? 'Non sappiamo. Qualcosa...'. Se voi sapete perché, ditelo. Al contrario, non posso rispondere. E voi non saprete perché, perché è stata una mancanza di lui, una mancanza contro il sesto comandamento, ma non totale ma di piccole carezze e massaggi che lui faceva (alla sua segretaria): così sta l'accusa. Questo è peccato, ma non è dei peccati più gravi, perché i peccati della carne non sono i più gravi. I peccati più gravi sono quelli che hanno più "angelicità": la superbia, l'odio... questi sono più gravi. Così, Aupetit è peccatore come lo sono io. Non so se Lei si sente così, ma forse... come è stato Pietro, il vescovo sul quale Cristo ha fondato la Chiesa. Come mai la comunità di quel tempo aveva accettato un vescovo peccatore? E quello era con peccati con tanta "angelicità", come era rinnegare Cristo, no? Ma era una Chiesa normale, era abituata a sentirsi peccatrice sempre, tutti: era una Chiesa umile. Si vede che la nostra Chiesa non è abituata ad avere un vescovo peccatore, e facciamo finta di dire "è un santo, il mio vescovo". No, questo è Cappuccetto Rosso. Tutti siamo peccatori. Ma quando il chiacchiericcio cresce e cresce e cresce e ti toglie la buona fama di una persona, quell'uomo non potrà governare, perché ha perso la fama, non per il suo peccato – che è peccato, come quello di Pietro, come il mio, come il tuo: è peccato! –, ma per il chiacchiericcio delle persone responsabili di raccontare le cose. Un uomo al quale hanno tolto la fama così, pubblicamente, non può governare. E questa è un'ingiustizia. Per questo, io ho accettato le dimissioni di Aupetit non sull'altare della verità, ma sull'altare dell'ipocrisia. Questo voglio dire. Grazie
".

doxa

#1
Luigi Accattoli, vaticanista del Corriere della Sera, commentando sul  predetto quotidiano le dimissioni dell'arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit,  ha fra l'altro scritto:

"La paura del sesso è stata forte nelle Chiese cristiane degli ultimi secoli. Ma non fu sempre così. Dante mette i lussuriosi nel secondo girone dell'inferno, subito dopo il limbo, narrandoli con la storia degli adulteri Paolo e Francesca: cioè considera peggiori -rispetto alla lussuria – tutti gli altri peccati. Questo il suo ordine di gravità: golosi, avari e prodighi, iracondi e accidiosi, eretici, violenti, fraudolenti, traditori. Dunque possiamo dire che con Francesco torniamo a Dante, ovvero alla Scolastica, a Tommaso d'Aquino.
La voce grossa contro la sessualità – per quanto riguarda la Chiesa Cattolica – l'ha fatta la manualistica per confessori, che per secoli ha affermato come nelle cose dell'amore non si dia materia lieve: "In re venerea non datur parvitas materiae".
E' a motivo del celibato dei consacrati che il rigore contro la corporeità è salito, nei secoli della controriforma, a note acute. Quando la legge del celibato era meno stringente, come al tempo di Dante, anche la paura della corporeità era meno invasiva".

viator

#2
Salve doxa. Belle parole quelle del Santo Padre, e lo dice un anticlericale come me - fuori da ogni ironia.Per la chiesa il problema non è il sesso in sè come peccato. Il problema è che il poter gestire il sesso dei propri fedeli (attraverso la relativa specifica dottrina e le dinamiche di peccato-senso di colpa-confessione-assoluzione) permette di avere il controllo della comunità dei credenti, di mantenerne gli equilibri desiderabili.Per quanto riguarda i propri "funzionari" (il clero) la Chiesa è contrarissima alle loro pratiche sessuali (o meglio......... è contrarissima a che le loro pratiche di qualsiasi tipo divengano note al pubblico) per la semplice ragione che tali "funzionari" hanno giurato fedeltà di missione e totale disponibilità (senza limite alcuno di orari e di assoluta dedizione), e non devono dedicare neppure un atomo del loro tempo e delle loro energie ad obiettivi diversi dagli scopi della missione alla quale si sono votati integralmente.All'interno della vita del Sacerdote, basata su di un impegno quotidiano di 24/24 ore per 365 giorni all'anno, senza (quasi) ferie, previdenza sociale, trattamento di quiescenza..............spiegami tu come si potrebbe inserire ufficialmente il dover dedicare qualche minuto al sesso od alla sua "naturale" conseguenza (anzi, "presupposto").....cioè la famiglia !Ma tu pensi che la Chiesa sia un normale Datore di Lavoro ?.(Inoltrato prima della tua ultima delle 21.53 !). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

doxa

#3
Ciao Viator, ogni tanto ci incontriamo... virtualmente.  :D


Sono d'accordo con la tua analisi sulla Chiesa cattolica riguardo la sessualità. Verso questo pratica nel passato usò tramite i confessori repressione e clemenza per governare le "anime dei fedeli".


L'attività sessuale  in sé e il piacere  sessuale  erano  considerati peccaminosi, perciò il coitus doveva essere praticato "con parsimonia e disagio esclusivamente nel matrimonio e principalmente per procreare".

Nel passato per  la teologia cristiana,  il rapporto sessuale doveva essere pervaso di significati spirituali, privato dell'aspetto ludico ed erotico.


Martin Lutero e la Riforma protestante denunciarono la corruzione ed il lassismo della Chiesa di Roma anche nella morale sessuale. 


Come risposta il Concilio di Trento e la  "Controriforma" cattolica cercarono di disciplinare gli ambiti e le modalità entro cui poteva esprimersi la sessualità. 


Tramite le norme canoniche e la confessione coercizzarono le coscienze dei fedeli,  cioè di tutti o quasi, fino alla prima metà del secolo scorso.


I confessori ed i parroci mediavano l'intransigenza delle norme del catechismo con le necessità quotidiane e particolari della "carne e del desiderio". Usavano flessibilità e pragmatismo, avendo cura di instillare e rafforzare nelle coscienze il senso del peccato e della colpa che garantiscono la perpetua soggezione delle "anime", meglio definirle coscienze. 


L'espiazione della colpa  mi evoca la "Commedia" di Dante Alighieri nel suo involontario ruolo di "urbanista" in senso metaforico:  creò per l'aldilà un "piano regolatore" diviso in tre Cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso.


Per Dante la  topografia dell'Inferno è formata da una serie di cerchi concentrici sempre più piccoli a forma di imbuto.


I peccatori che hanno commesso i  peccati meno gravi sono puniti nelle zone superiori, quelli che hanno compiuto i  peccati più gravi espiano la pena nelle regioni inferiori. Satana è in fondo all'Inferno. La lussuria "risiede" nei "piani alti del condominio".  :o


Il pittore fiorentino Sandro Botticelli (1445 – 1510) traspose in immagini il "piano regolatore dantesco". Fu
il primo a disegnare la fantastica struttura architettonica, come quella  dell'Inferno, che conosciamo fin dai libri di scuola.



Sandro Botticelli: "La voragine infernale", 1481 – 1488, inchiostro su pergamena, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano





Botticelli realizzò  graficamente quasi tutte le cantiche della Commedia.  Cento disegni gli furono commissionati dal banchiere e ambasciatore Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, cugino di secondo grado di Lorenzo il Magnifico.

Di quei disegni se ne conoscono 92. L'unico completato è "La voragine infernale", che introduce i Canti dell'Inferno.

La visione apocalittica della costruzione dantesca è collegata ai  concetti di peccato e castigo, di dannazione ed espiazione, ma anche di redenzione e salvezza.

sapa

Citazione di: doxa il 07 Dicembre 2021, 21:53:32 PM
Luigi Accattoli, vaticanista del Corriere della Sera, commentando sul  predetto quotidiano le dimissioni dell'arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit,  ha fra l'altro scritto:

"La paura del sesso è stata forte nelle Chiese cristiane degli ultimi secoli. Ma non fu sempre così. Dante mette i lussuriosi nel secondo girone dell'inferno, subito dopo il limbo, narrandoli con la storia degli adulteri Paolo e Francesca: cioè considera peggiori -rispetto alla lussuria – tutti gli altri peccati. Questo il suo ordine di gravità: golosi, avari e prodighi, iracondi e accidiosi, eretici, violenti, fraudolenti, traditori. Dunque possiamo dire che con Francesco torniamo a Dante, ovvero alla Scolastica, a Tommaso d'Aquino.
La voce grossa contro la sessualità – per quanto riguarda la Chiesa Cattolica – l'ha fatta la manualistica per confessori, che per secoli ha affermato come nelle cose dell'amore non si dia materia lieve: "In re venerea non datur parvitas materiae".
E' a motivo del celibato dei consacrati che il rigore contro la corporeità è salito, nei secoli della controriforma, a note acute. Quando la legge del celibato era meno stringente, come al tempo di Dante, anche la paura della corporeità era meno invasiva".

Ciao doxa, continuo a trovare sublimi gli spunti di riflessione che introduci, con il tuo solito coniugare pensiero e immagine artistica. Ed è anche molto interessante, e probabilmente giusto, il legame che Luigi Accattoli introduce tra la visione dantesca e le parole di Papa Francesco. Credo, però, che tutto ciò rafforzerà ulteriormente la discussione sulla figura di questo Papa e sulla sua legittimità. Dante non era un Padre della Chiesa. A presto

doxa

#5
Gentile Sapa,  informo te e gli altri nick del forum che a Firenze, nel Palazzo Pitti, da oggi, 14 dicembre, al 17 aprile 2022 c'è la mostra titolata: "Dall'Inferno all'Empireo: il mondo di Dante tra scienza e poesia", curata da Filippo Camerota in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi.


Il curatore, vice direttore del Museo Galileo, evidenzia che per tutte le religioni e tutte le mitologie l'aldilà è "realtà", anche se l'oltre-mondo è un non luogo, non ha dimensione e vi si può accedere solo dopo la morte. Ma  alcune religioni e alcune mitologie hanno avuto  ognuna almeno un eroe che da vivo si recò nell'oltretomba per poi tornare e testimoniare del viaggio.


"Ulisse  viaggiò nel paese dei Cimmeri per incontrare nell'Ade l'ombra di Tiresia.


Il valoroso soldato Er tornò dal regno dei morti per raccontare come i giudici delle anime separavano i giusti dai malvagi.



Enea entrò nell'Ade  nei pressi del Lago Averno, guidato dalla Sibilla Cumana, per incontrare il padre Anchise".


Secondo il "Simbolo degli apostoli" (il  cosiddetto "Credo") anche Jesus discese agli inferi per poi ascendere.


Dante con la "Commedia" non si limitò ad entrare nell'Ade , proseguì fino a scendere nel Tartaro della mitologia greca, l'Inferno cristiano.


L'Alighieri dette forma all'oltretomba basandosi sulle fonti bibliche e cosmografiche.


Lucifero cadde in mezzo a quello che chiamiamo Oceano Pacifico, in un luogo situato a 32° di latitudine sud, agli antipodi del sito su cui poi fu costruita Gerusalemme.  La Terra lo inghiottì, aprendo una voragine e spingendo la materia verso l'esterno per formare la montagna del Purgatorio, che chiuse definitivamente il pozzo infernale. Il demone restò incastrato al centro della Terra, con le gambe nell'emisfero australe e il busto nell'emisfero boreale.

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